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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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Saint Vitus - Saint Vitus
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( 5136 letture )
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Era il 13 febbraio del 1970, quando uno sconosciuto gruppo di Aston, un paesino vicino Birmingham, pubblicò il suo primo album e sconvolse il mondo della musica fino ad allora esplorato. Da quel momento in poi fu tutto diverso; il rock assunse forme mutevoli e pericolose, adorato da chi aveva voglia di evadere dalla monotonia e di uscire dai soliti schemi e odiato da chi ne temeva l'enorme carica magnetica. Tantissime band tentarono di emulare i Black Sabbath, ma solo poche riuscirono nel difficile compito di costruire attorno alla loro musica nera qualcosa di diverso ed originale, capace di essere influenzato dal passato e allo stesso tempo capace di influenzare le generazioni a venire. Di questa stretta cerchia è evidente ed innegabile che ne facciano parte i Saint Vitus, gruppo di Los Angeles formatosi nel 1979.
Ascoltando il loro omonimo debut album, ciò che piu' colpisce è la naturalezza con cui i Vitus imposero la loro influenza sulla scena doom mondiale, e ancora attualissimo nel sound e nella produzione low fi ma perfettamente in linea con lo spirito underground del genere. Saint Vitus riesce ad incanalare al suo interno la lezione dei Black Sabbath con le visioni oscure dei Black Widow e la teatralità dei Coven del capolavoro Witchcraft,strizzando l'occhio al seventies sound della precedente decade, ma estremizzando il tutto, verso una dimensione metal che affonda le proprie radici in un altro fondamentale album, che nel 1982 impose i Venom alla ribalta di un nuovo e pericolosissimo sottogenere: il black metal.
Saint Vitus si compone di cinque tracce e l'album sembra essere suddiviso in due parti ben distine: la prima composta dall'opener omonima e da White Magic/Black Magic, composizioni di media durata e sorrette da un impalcatura potente,ricamate da assoli di chiara estrazione heavy e dall'interpretazione magnetica di Scott Reagers, assolutamente sopra le righe e meritevole di lode come quella del suo illustre successore Wino Weinrich. La seconda parte dell'album invece,è rappresentata dalla triade Zombie Hunger,la bellissima Psychopath e la conclusiva Burial At Sea; le composizioni si fanno piu' lunghe e lisergighe,ci mostrano la devozione dei Saint Vitus al sabba nero, grazie a canzoni cariche di magia, atmosfere sulfuree, riffs cadenzati ed ossessivi ed assoli avvolgenti, glaciali ed ispiratissimi che raggiungono picchi emozionali di rara bellezza. La cosa che piu' stupisce è la capacità dei Saint Vitus di farsi portavoce di un genere - il doom metal - che successivamente, grazie ad un album manifesto come Born Too Late,Epicus Dominicus Metallicus, e Day Of Reckoning,arriverà a toccare punte qualitative elevatissime.
Il consiglio è di ascoltare quest'album,di farlo proprio pian piano,di respirarne il fascino,di chiudere gli occhi e lasciar vedere la vostra mente, fatevi trasportare dalla musica oltre le tenebre, oltre la soglia dell'inferno; ne rimarrete soggiogati, ubriacati da tanta acerba bellezza, barcollerete e cadrete infine ai suoi piedi, persi in una notte senza fine....
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7
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Bellissimo, intenso, lisergico, sulfureo e micidiale... Psicopath veramente grande pezzo. Evviva! |
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6
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adoro questo album...il migliore dei vitus a parer mio...un 100 questa volta ci stà...è semplicemente perfetto...e da fan dei black sabbath non posso dire nient'altro se non che sono una loro ottima alternativa,ottime canzoni e ottima voce |
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5
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quando parte Burial at sea...sono veramente i brividi a pervadere la spina dorsale...Non vale neanche la pena di dare un voto...FONDAMENTALE..il mio preferito dei Vitus |
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4
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vorrei sapere chi sono gli stronzi che hanno messo voti così bassi a un disco così fondamentale. La musica è prima di tutto sentimento, stati d'animo e i saint vitus riescono come pochi a trasmettere la loro visione...purtroppo troppi ascoltano metal solo per sentirsi cattivoni o ribelli, o perchè si eccitano ascoltando assoli funambolici come se fossero seghe...de gustibus non est disputandum...ma a volte anche solo per rispetto si dovrebbe tacere |
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3
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non dimenticatevi il mitico lord chritus!il giorno in cui il mondo si accorgerà di quesat enorme band le profezie dei maya ci faranno il culo |
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2
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Disco fantastico di esordio per una band leggendaria. vero cult per ogni amante di queste sonorita'!!!! reagers e' un ottimo singer e lo dimostra appieno. Certo non e' Wino ma... Se la cava alla grande! |
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1
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I Saint Vitus sono una delle colonne portanti del Doom, evocativi come pochi. Personalmente preferisco quel masterpiece di "Born Too Late", ma anche questo è un discone da tramandare. Concordo con il voto: 86/100 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01 Saint Vitus - 4:49 02 White Magic/Black Magic - 5:27 03 Zombie Hunger - 7:21 04 The Psychopath - 9:26 05 Burial at Sea - 8:38
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Line Up
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Scott Reagers - voce Dave Chandler - chitarra Mark Adams - basso Armando Acosta - batteria
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