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Septicflesh - The Great Mass
( 9180 letture )
Mi ero riproposto di parlare di The Great Mass, la nuova uscita dei Septicflesh, cercando di limitare il più possibile i riferimenti a Communion con cui l'act greco aveva fatto un fortunato ritorno sulle scene. Ma, più si ascolta quest'ultima fatica, più viene spontaneo fare un paragone con il predecessore, vista, tra l’altro, la presenza di una serie di elementi in comune.
In primis ritroviamo l'orchestra filarmonica di Praga che, composta da più di centocinquanta elementi tra strumenti e coro, conferma una volta di più quanto l'inserimento di un tale classico apparato non venga mai banalizzato o svenduto, ma piuttosto contribuisca ad arricchire il lavoro con un insieme di stacchi ricercati e personali che, mai volti a coprire l'operato di matrice death del quartetto, ne costituiscono più che altro una valida valorizzazione. La composizione delle parti sinfoniche passa ancora una volta per le mani e la geniale mente di Christos Antoniou, che aveva già dato prova di notevoli capacità e buon gusto con il progetto Chaostar.
Sono presenti, inoltre, le sonorità che hanno caratterizzato ogni album degli attici durante il corso della loro ventennale carriera, anche se solo in tempi recenti essi hanno evidenziato una crudezza ed una raffinatezza senza precedenti.
Perché osannare, dunque, la grande messa?
Qual è il passo avanti compiuto stavolta?
Sembra difficile crederci, ma i Septicflesh si sono superati. E questo si può comprendere solamente rapportando l'ultima malata evocazione della mente dei fratelli Antoniou con il precedente Communion. Se lo stile nel complesso è affine, in The Great Mass esso giunge al totale perfezionamento, la limatura di ogni spigolo che era stato lasciato vivo. Sentire per credere.
Non ci troviamo più di fronte ad un'opera in cui brani di stampo impetuoso e ricchi di orchestrazioni si alternano ad episodi maggiormente calmi e dominati dalla presenza di strumenti più propriamente metal. Ora ogni composizione racchiude l'essenza completa del demone greco, includendo irruenza e sinfonie, growl viscerali e clean vocals ammalianti.
Come se non bastasse, la parte lirico-concettuale è ancora una volta intrisa di spiritualismo, facendo spesso uso di termini religiosi e simbolici accompagnati da un pizzico di ermetismo. L'analisi di questo colosso si presenta come un'impresa titanica: infatti, solo tramite molti ascolti è possibile cominciare a comprenderne la piena essenza, oltre al fatto che risulta molto difficile slegare ogni composizione dalle altre.
Proprio a causa di questo profondo sincretismo ritengo opportuna una panoramica sul contenuto dell'intero album.

The Vampire From Nazareth si apre con sonorità elleniche, il seducente cantato del tenore Androniki Skoula dà inizio alla cerimonia, i suoni dell'orchestra, su cui si inseriscono le percussioni, sono in ascesa. Non c'è il tempo di abituarsi all'atmosfera soffusa che la brutalità fa il proprio ingresso con la ritmica forsennata e il growl demoniaco di Spiros Antoniou. Il tono rimane molto elevato per tutta la durata del brano, fino alla litania corale:

We offer the sun
The wolf is wearing the pelt of the lamb


che su melodie gothicheggianti conclude la song.
La titletrack A Great Mass Of Death è una delle composizioni più aggressive e maestose dell'intero album. Le percussioni sono qui più marziali che mai ed il gioco di pause e riprese crea nell’ascoltatore un vero e proprio senso di attesa continuamente alimentato ed appagato. A partire dalla metà del pezzo, il rito si fa più intenso e claustrofobico, soprattutto grazie ad un uso degli ottoni ineccepibile. La chiusura presenta uno dei blastbeat più maniacali di sempre: sorprendente la velocità che Fotis Giannakopoulos riesce a raggiungere.
Pyramid God si dimostra da subito molto coinvolgente grazie alla melodia di archi, su cui si gioca una buona parte della composizione. Il bridge di chitarre lascia presto il posto ai tamburi militareschi adornati dalle corde a vuoto vibranti che ben si accompagnano ai fiati dalle etniche sonorità, su cui s'inseriscono le sfuriate ritmiche brutali del quartetto.
Il simbolo del culto è il pentagramma, oggetto di Five-Pointed Star. Le linee melodiche delle due asce di Christos Antoniou e Sotiris Vayenas sono al centro della scena e, senza spingersi troppo in là tecnicamente, si dimostrano azzeccatissime al contesto. I fiati orrorifici del break centrale sono di notevole effetto, creando la tensione che presto si risolve con la ripresa del tema iniziale.
Sicuramente una delle mosche bianche di The Great Mass è rappresentata da Oceans Of Grey, per la sua costruzione decisamente non convenzionale. Qui, infatti, si coniugano le arie d'archi e le sezioni martellanti, con un risultato totalmente inaspettato: la canzone, pur rimanendo aggressiva, si rivela profondamente evocativa grazie alle vibranti note delle corde e ai lirismi del soprano.
L'ispirazione di H.P Lovecraft si fa sentire in The Undead Keep Dreaming, in cui il cantato di Sotiris Vayenas sembra il richiamo dall'abisso di Cthulhu. Il tono sognante e pacato viene interrotto dagli sprazzi da incubo in cui l'evocazione di Spiros Antoniou mostra l'altra faccia dell'orrore che riposa negli abissi dei secoli. Ipnotica.
Rising è costellata di melodie di chitarra che si accompagnano ai clean vocals: senza ricorrere necessariamente all'uso della filarmonica, i greci riescono comunque a dimostrarsi efficaci ed onirici. Probabilmente, pur essendo una delle tracce più “semplici” dell'intero disco, ben documenta quanto siano sufficienti poche buone idee per colpire le orecchie dell'ascoltatore.
La struggente Apocalypse si apre con furia, per poi scivolare in sonorità orientaleggianti di clavicembalo. La strofa lascia ampio spazio al growl sostenuto dai bassi d'archi, fino al ritornello più orecchiabile che vede la partecipazione vocale dell'axeman. La ripresa del tema solenne dell'introduzione si accompagna al coro in una chiusura trionfale
Mad Architect è caotica, presenta l'atmosfera folle e geniale di un demiurgo che costruisce il proprio universo. Le ritmiche al limite del confusionario si incastrano in intermezzi orchestrali creando l'effetto di visioni mostruose, in cui l'alterità degli archi si contrappone all'angoscia dei legni e degli ottoni. Ancora una volta un insano crescendo conduce al termine del rituale.
L'altra perla nera di questo disco è la finale Therianthropy, che si apre con suoni di synth e riff molto orecchiabili di chitarra. Di primo acchito sembra una conclusione indegna per la celebrazione dei Septicflesh, invece con ascolti ripetuti trova perfetto inserimento nel contesto dell'intero lavoro. Il tono leggermente malinconico rappresenta esattamente lo stato in cui l'ascoltatore si trova alla fine dei 44 minuti di quest'opera magna. Non resta che ripartire ancora una volta con l'ascolto.

La prestazione tecnica viaggia per tutto l'album su livelli elevati, senza mai essere fine a se stessa. Il drummer Fotis Giannakopoulos colpisce non solo per la capacità di eseguire ritmiche tritaossa, ma per tutto il sapiente utilizzo del set di fusti e piatti, riuscendo ad inserirsi in modo singolare anche quando è presente solamente l'orchestra. Le velocità sostenute vengono seguite dalle corde tese del basso di Spiros Antoniou, peraltro autore di una performance vocale di tutto rispetto. Il suo utilizzo di sovraincisioni isocrone, infatti, simula alla perfezione la voce che potrebbe avere un demone.
Le sei corde del fratello Christos e di Sotiris Vayenas fanno il resto creando nel complesso una sezione di estremo impatto su cui si inseriscono fraseggi semplici ma efficaci, spesso accompagnati dalla voce pulita dello stesso Vayenas.
Il mixaggio ad opera di Peter Tägtgren non fa che valorizzare l'operato di questi musicisti, riuscendo a mettere in luce i diversi strumenti senza mai creare effetti caotici o eventuali sbilanciamenti sonori. Mi permetto di fare un plauso a questo lavoro, che, con tutti gli strumenti presenti nel disco, dev'essere stato a dir poco mastodontico.
Infine, l'artwork orrorifico, perfetta cornice per la parte musicale, è ad opera di Spiros Antoniou, meglio conosciuto con lo pseudonimo Seth Siro Anton.

L’obiettivo che si erano prefissi i Septicflesh con The Great Mass era più che mai ambizioso: essere in grado di reggere il confronto con i fasti di Communion riuscendo, al tempo stesso, a fare un passo avanti. E non si può che riconoscere il pieno conseguimento del successo: quest'album, pur mantenendo un riffing che porta il trademark dei greci, riesce a superare le diverse criticità che si evidenziavano in Communion dando origine ad un mostruoso capolavoro.

Vuole la leggenda che, quando le stelle assumano la giusta configurazione, allora i Grandi Antichi, che per eoni hanno riposato nell'isola sommersa di R'lyeh, siano in condizione di risvegliarsi e ritornare a dominare la faccia della Terra. Ma gli dei, per poter essere destati dal torpore dell'incantesimo millenario che li conserva intatti, necessitano di una forza esterna che risollevi il grande sacerdote Cthulhu che riporterà in vita la progenie giunta dalle stelle.
Cos'altro se non questo raccapricciante e monolitico monumento potrebbe riuscire in tale impresa?



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
77.86 su 86 voti [ VOTA]
Aceshigh
Sabato 12 Dicembre 2020, 18.23.07
35
Rimesso su stasera. Bellissimo, band e orchestra sono integrate in maniera eccellente, si ha veramente l’impressione che le composizioni siano state proprio concepite ‘a priori’ per questa combinazione e che - unica possibilità per una loro totale efficacia - sia stato centrato totalmente l’equilibrio tra i due elementi (metal estremo e componente orchestrale). Inutile citare un brano piuttosto che un altro, è un’opera da prendere in blocco. Sicuramente un picco nella discografia dei Septicflesh (anche se con il successivo Titan secondo me sono andati anche più su, sebbene The Great Mass sia un lavoro più ambizioso). Voto 85
Claudio
Martedì 26 Maggio 2020, 20.04.24
34
Che discone
Macca
Venerdì 21 Ottobre 2016, 7.56.39
33
Se la batte con il successivo Titan come miglior album della loro discografia. Anzi forse questo è addirittura un pelo superiore: atmosfera e cattiveria perfettamente dosate ed in equilibrio, orchestrazioni ed arrangiamenti superbi. Una band che mi ha fatto apprezzare la componente sinfonica nel metal senza farmi sbadigliare... Voto 87
Digirock
Venerdì 9 Maggio 2014, 22.58.34
32
Grande recensione e finale da brividi, probabilmente la migliore conclusione mai letta. E lo dico da ex collega!
Danimanzo
Venerdì 4 Ottobre 2013, 18.41.35
31
Un capolavoro. Tecnica sopraffina, brutalità dosata, tanta atmosfera ( da rituale magico e satanico ), ottime melodie e stupendi arrangiamenti. Una scrittura sopra le righe sta lì a dimostrare che i greci sono superiori a tutti nel genere. Voto; 90.
bubba
Venerdì 18 Gennaio 2013, 11.13.49
30
magnificoe onirico! 85
themadavenger
Lunedì 10 Dicembre 2012, 16.41.23
29
Un po inferiore al predecessore ma stupendo ugualmente. Voto meritatissimo, anzi forse meritava anche di più. Album da avere
Sorath
Martedì 25 Settembre 2012, 15.51.57
28
Grande album non c'è ne per nessuno...tanta roba. Mi piace tantissimo questo accostamento dell'orchestra sinfonica al death metal.
WTFisThis
Sabato 3 Marzo 2012, 15.01.35
27
discone imho... 90
andrea
Giovedì 4 Agosto 2011, 22.13.30
26
ed è pure una bella figliola eh!
GioMasteR
Giovedì 4 Agosto 2011, 22.04.58
25
Ehm, intendevo soprano..mea culpa
andrea
Giovedì 4 Agosto 2011, 21.18.18
24
lo sto riascoltando ora sull'onda dell'esaltazione per la recensione della parte sinfonica che avete appena pubblicato... che discone! secondo me una di quelle classiche opere che possono mettere d'accordo molti, in questo caso gli amanti di (certo) black, (certo) death e (certo) symphonic metal. come dire, meno malati dei behemoth, più raffinati dei dimmu e una ricerca lirica degna dei primi cradle, anche se su temi diversi. solo un appunto alla bellissima recensione: androniki skoula è una bionda pulzella, non un tenore è anche l'attuale vocalist dei chaostar!
GioMasteR
Lunedì 18 Luglio 2011, 23.21.52
23
@Metal3K: ti ringrazio dei complimenti, sono davvero apprezzati. Anche se devo confessare che con un disco del genere le parole escono da sole, si tratta solo di metterle in fila. Ho sentito anche il disco solo orchestrale (anche se a posteriori) e lo consiglierei anche agli appassionati di OST, specie dei film horror!
Metal3K
Domenica 17 Luglio 2011, 9.26.15
22
Volevo segnalare, qualora non lo sapeste già, che esiste una versione sinfonica di questo disco eccezionale, che si chiama: "THE GREAT SYMPHONIC MASS". Non ho capito se si tratta di un bonus CD o di una nuova release. Se qualcuno lo sa sarebbe interessante saperlo. Naturalmente in questa versione mancano completamente i growl e l'orchestra insieme alla voce soprano la fanno da padrone... e naturalmente io preferisco l'originale... ma questa versione è veramente interessante e la consiglio a tutti quelli che come me amano questo disco e addirittura... a chi non ama il Metal affatto
Moonshine Delirium
Venerdì 8 Luglio 2011, 1.07.54
21
mi è piaciuto talmente tanto, che mi sono messa a piangere. non aggiungo altro... tra i miei gruppi preferiti di sempre. 95/100
Metal3K
Giovedì 7 Luglio 2011, 17.13.44
20
Volevo dire "in un paese sconosciuto"
Metal3K
Giovedì 7 Luglio 2011, 11.15.51
19
@ GIOMASTER Mi permetto di fare un plauso a questo lavoro MA ANCHE A TE. Sei un grande: i tuoi commenti mi hanno guidato con maestria durante l'ascolto dei brani, come una guida turistica durante un viaggio in un paese conosciuto... e ti assicuro che non sono un lecchino e non mi interessa esserlo... Perfettamente d'accordo con il tuo giudizio positivo. Non avevo mai ascoltato bene i Septic, e questa per me e' stata una straordinaria scoperta... Eccezionale! Voto: 95/100
Doom
Lunedì 27 Giugno 2011, 16.08.19
18
non ho parole,una piacevole sorpresa
enry
Lunedì 6 Giugno 2011, 19.03.05
17
Buon disco, anche se ormai 'ste parti pompose/sinfoniche applicate alla musica estrema le reggo sempre di meno. Pyramid God gran pezzo cmq...80/100
Bloody Karma
Martedì 3 Maggio 2011, 14.25.54
16
ho ascoltato un paio di volte the great mass è devo dire che ai primi ascolti non è affatto male...ci son parecchi rimandi ai primissimi lavori ed a ophidian wheel...per il momento il disco gira vediamo con il proseguo
Sbiriguda
Martedì 26 Aprile 2011, 17.26.25
15
Disco semplicemente magnifico. Un 90 ci stava tutto, ma è proprio il classico pelo nell'uovo.
Angel Of Pain
Lunedì 25 Aprile 2011, 22.12.34
14
adoro i fanboi.... lololol
Bloody Karma
Venerdì 22 Aprile 2011, 19.32.23
13
@Marco: "Communion" mi ha deluso, ma da qui a dire che questa musica non fa' per me ce ne passa...seguo i Septic sin dai loro esordi, adoro alla follia il debut ed ophidian wheel, quindi non sono certo un ascoltatore della prima ora, ma pur essendomi approcciato con la massima attenzione a Communion, ne sono rimasto deluso...che ci posso fare? Se mi dici che questo the great mass è simile con atmosfere, probabilmente non mi piacerà, ma da qui a non ascoltarlo per pregiudizio mi sembra ridicolo...e cmq ripeto non mi sembra molto educato dire a qualcuno che non conosci e di cui non sai nulla a proposito del suo background musicale "non fa per te questo genere di musica"...chiudo qui...a presto
Marco
Venerdì 22 Aprile 2011, 14.16.30
12
Ridicoli siete voi che non argomentate nulla e non avete spirito. Rinnovo i complimenti al recensore.Saluti
Alex Ve
Giovedì 21 Aprile 2011, 20.08.38
11
Marco: hai intenzione di continuare a recitare la parte del troll? Io direi che puoi anche smetterla, ti stai rendendo ridicolo.
NagasH
Giovedì 21 Aprile 2011, 19.58.07
10
Non ho ben capito, ma siamo già alla fase "scriviamo cose a caso"? Se è così: Sternocleidomastoideo!
Marco
Giovedì 21 Aprile 2011, 19.53.54
9
@ Nagash scommetto che il tuo mito è Vendola......
NagasH
Giovedì 21 Aprile 2011, 19.37.48
8
Certo, come dire che un laureato con 100 il massimo dei voti in filosofia è paragonabile ad uno laureato con il massimo dei voti in ingegneria. Non sono etichette, ma dati di fatto. E non lo dico per sminuire The Great Mass, che anzi reputo, dai primi ascolti, un album molto bello, semplicemente ti può piacere di più il "dolce" rispetto al "salato", dire altresì che il "dolce" è giudicabile in quanto tale paragonandolo a qualcosa di salato è una castroneria bella e buona, con tutto il rispetto s'intende. Saluti!
Marco
Giovedì 21 Aprile 2011, 19.30.05
7
@Nagash: eccolo che adesso tira fuori le etichette,un voto è un voto,punto.
NagasH
Giovedì 21 Aprile 2011, 18.43.26
6
Poi magari un giorno capiremo cosa c'entrano i Septicflesh con gli Obscura XD
Marco
Giovedì 21 Aprile 2011, 15.21.14
5
@Bloodykarma: ridicolo è scrivere che Communion ti ha deluso,si vede che non è il genere che fa per te,mica è un'offesa, e poi l'album di per se è un capolavoro,se leggi i commenti alla recensione lo puoi capire. Questo The Great Mass riprende quanto proposto in Communion e ne amplifica il valore ergo se Communion ti ha deluso questo TGM farà altrettanto,anche se spero ti piacerà ciao
Bloody Karma
Giovedì 21 Aprile 2011, 14.51.11
4
@Marco: grazie mille per il consiglio, ma per cortesia evita certe sparate ridicole. Saluti.
Marco
Giovedì 21 Aprile 2011, 14.48.24
3
@Bloodykarma: se ti ha deluso Communion lascia perdere proprio,non fa per te questo genere di musica,saluti
Marco
Giovedì 21 Aprile 2011, 13.08.30
2
Ooooooooooooooh!!!!!!!!!!!!! porca miseria! a parte che io avrei dato 100 perchè secondo il mio modesto parere è 'il disco perfetto',ma 85 anche se un pò risicato ci può stare (95 agli Obscura si e a questo The Great MAss no?perchè?). Su un altro sito che leggo da anni hanno ammolato un 5.5 con una recensione che definire ridicola è un eufemismo(per i curiosi è metall...noi!),ovviamente lo cancellerò dai miei preferiti per sempre! Grandi Septicflesh! supporto totale!
Bloody Karma
Giovedì 21 Aprile 2011, 11.09.18
1
la recensioni mi ispira...sicuramente lo prenderò spero che non mi delude come COmmunion
INFORMAZIONI
2011
Season Of Mist
Death
Tracklist
01. The Vampire From Nazareth
02. A Great Mass Of Death
03. Pyramid God
04. Five-Pointed Star
05. Oceans Of Grey
06. The Undead Keep Dreaming
07. Rising
08. Apocalypse
09. Mad Architect
10. Therianthropy
Line Up
Spiros "Seth" Antoniou - Harsh Vocals, Bass
Christos "Chris" Antoniou - Guitars, Samples, Orchestrations
Sotiris Vayenas - Guitars, Clean Vocals
Fotis Giannakopoulos - Drums
 
RECENSIONI
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