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20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
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( 2035 letture )
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A quanti di voi manca un po’ di sano, vecchio hard rock in pieno stile anni ’80? Se alzate la mano di fronte a questa mia domanda, certamente gradirete la proposta musicale dei nostrani Cream Pie, un gruppo di Bari che ripropone proprio quelle sonorità che hanno reso leggendari, nel bene e nel male, gli eighties. Il gruppo si è formato nel 2004 ad opera del chitarrista Nikki Dick (una alquanto simpatica rivisitazione del nomignolo del bassista dei Motley Crue, Nikki Sixx) e del cantante/chitarrista Joey Florenz; dopo una serie di cambi di formazione e di sporadici live shows, nel 2006 la formazione si è stabilizzata con l’inclusione del batterista Brian Kent e del bassista Michael Drake e, nel 2008, ha pubblicato il suo esordio discografico, Dirty Rocks. Con l’uscita di tale album il gruppo ha pianificato un tour negli Stati Uniti, cui però non ha preso parte il frontman Joey Florenz, sostituito dal chitarrista Vito Losito e dalla cantante Rachel O’Neill, successivamente entrati in pianta stabile nella band. Il 2009 è stato un altro anno travagliato per i Cream Pie, che hanno vissuto un nuovo cambio di formazione con l’ingresso del chitarrista Phantom al posto di Vito Losito e del singer Alexander in luogo di Rachel O’Neill; infine, a giugno del 2010, il microfono ha finalmente trovato un inquilino stabile nella figura di David King, che si ispira in modo molto marcato al frontman dei Guns ‘N Roses, Axl Rose. Eccoci pertanto giunti ad Unsigned, nuovo EP del gruppo che ha proprio lo scopo di presentare al pubblico il nuovo cantante: vediamo dunque cosa ci offrono queste sei tracce.
Tiger inizia con un riff che ricorda vagamente Cross My Heart And Hope To Die dei Sentenced (per quanto la somiglianza musicale fra le due bands sia vicina allo zero assoluto), per poi sfociare in un ritmo più tipicamente hard rock; il brano in sé è assai godibile e la prestazione di David King è da incorniciare, anche se l’omaggio ai Guns ‘N Roses è forse fin troppo evidente. See Ya Later ha un andamento iniziale più “metal” che hard rock, ma l’ingresso nel brano di King e del controcanto ci riporta nuovamente alla realtà, con un ottimo assolo a condire il tutto ed un ritornello piacevole ed accattivante. The Evil Inside inizia con una spettrale intro prima di erompere in un brano che, stavolta, ha ben poco di hard rock e molto di puro, classico heavy metal. Peccato solo per quel sintetizzatore che ogni tanto fa capolino, guastando a mio parere un po’ l’atmosfera complessiva del brano. Such a Psycho e No Love Remains sono entrambe due power ballad di discreta fattura, che alternano in modo sapiente momenti lenti a momenti più pesanti; le eccessive somiglianze coi Guns ‘N Roses, tuttavia, fanno un po’ diminuire il giudizio su due brani comunque validi, soprattutto il secondo. Chiude il tutto Bad Habits, che riaccelera il ritmo dopo i due precedenti episodi, relativamente lenti: è un nuovo brano di sapiente hard rock sostenuto da un bel riff e da una batteria che sa quando è il caso di non strafare, ma stavolta il ritornello convince meno, forse perché è eccessivamente somigliante a quelli degli altri brani.
Che dire, dunque, in chiusura? Siamo di fronte ad un gruppo che sa quello che fa e che ha tutte le qualità che servono: un ottimo cantante, un duo di chitarristi affiatato ed una sezione ritmica precisa e compatta. Quel che pesa, a mio giudizio, è proprio l’eccessivo ossequio del gruppo nei confronti dei mostri sacri del genere, primi fra tutti, come già detto, i Guns ‘N Roses. Molti dei brani di questo EP, difatti, potrebbero tranquillamente figurare in un album della band di Los Angeles, il che da un lato è sicuramente un pregio (pur apprezzando io Rose e soci fino ad un certo punto), ma dall’altro non può rappresentare che un difetto. Le tracce, in ogni caso, sono piacevoli, ben strutturate e ben eseguite, pertanto il giudizio è comunque positivo.
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2
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Fine quasi quanto il nomignolo del chitarrista |
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1
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Bello il nome... Fine, più che altro |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Tiger 2. See Ya Later 3. The Evil Inside 4. Such a Psycho 5. No Love Remains 6. Bad Habits
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Line Up
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David King (Voce) Phantom (Chitarra) Nikki Dick (Chitarra) Brian Kent (Batteria) Michael Drake (Basso)
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RECENSIONI |
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