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Twisted Tower Dire - Make It Dark
( 1823 letture )
Anche il metal, come ogni genere musicale (e come ogni forma di Arte al mondo) ha i suoi “integralisti”: chi non conosce l’espressione True Heavy Metal, usata a volte per parlare dei capisaldi del genere (Black Sabbath, Judas Priest), oppure per indicare il genere epico ed un tantino pomposo proposto da gruppi come i Manowar? E chi non ha mai sentito gli alfieri di questo True Metal riferirsi con disprezzo ad altri gruppi, considerati magari indegni di fare musica metal o ritenuti commerciali e venduti (ogni riferimento alle infinite polemiche contro i Metallica degli anni ’90 è puramente voluto)? E’ proprio in questo ipotetico filone true metal che si inseriscono i Twisted Tower Dire, i quali si ripropongono (parole loro) di resuscitare il vero heavy metal attraverso una commistione di musica pesante e tematiche riguardanti la fede ed il martirio. Un po’ ridicolo, forse? Eppure la carriera di questi ragazzi della Virginia, che si ispirano dichiaratamente ai gruppi citati in precedenza, è stata un susseguirsi di ottimi riconoscimenti da parte di pubblico e critica e li ha visti anche presenziare in due occasioni al celeberrimo Wacken Open Air (nel 2000 e nel 2003). Un percorso che li ha portati al loro quinto album di inediti: Make It Dark, il primo full-lenght dopo 4 anni di silenzio, intervallati anche dalla tragica morte del loro ex cantante, Tony Taylor, in un incidente automobilistico.

Fin dalle prime note del primo brano -Mystera-, la direzione musicale del gruppo è chiara e fedele ai loro “ideali”: heavy metal diretto e potente, con un discreto gusto per la melodia ed atmosfere che richiamano vagamente il power. Il brano in sé, tuttavia, per quanto ben suonato, è abbastanza stereotipato e si dimentica con relativa facilità. Sicuramente superiore appare invece la seconda traccia, Snow Leopard, la cui parte cantata è introdotta da un piacevole assolo di chitarra e da un’eccellente partitura di batteria… Eppure qualcosa ancora non va. Si ha nuovamente la sensazione che il gruppo si limiti a fare il suo compitino, scrivendo musica di buona qualità ed eseguendola in modo pregevole, ma seguendo sempre la stessa identica melodia, soprattutto dal punto di vista vocale. La sensazione è confermata dalla terza traccia The Stone, il cui ritornello è pressoché uguale a quello dei due brani che la precedono; in compenso, parlando strettamente della musica, abbiamo un altro splendido assolo di chitarra ed un’eccellente prestazione del bassista Jim Hunter. La title-track, per fortuna, ci offre finalmente un brano che, oltre ad una buona musica, presenta anche una parte cantata sufficientemente coinvolgente. Anche White Shadow e The Only Way, pur continuando a non inventare nulla, si configurano come tracce discretamente appassionanti, tutta un’altra pasta rispetto ai primi tre brani, piuttosto anonimi. Torture Torture, purtroppo, è nuovamente infarcita di tutti i cliché possibili tipici del genere e non brilla né per melodia né, stavolta, per la musica, con il riff principale identico a quello di The Stone, già di suo troppo somigliante a quello di Mystera. Ma, quando stiamo già per scuotere la testa e temere un finale stereotipato e scialbo per questo album, i Twisted Tower Dire ci offrono quello che è forse il miglior brano dell’intero disco: il lungo ed epico Beyond The Gate, ricolmo di virtuosismi da parte dei musicisti.

Che dire, dunque, in conclusione, di questo Make It Dark? Si tratta sicuramente, come già detto, di un album ben composto e ben eseguito, con picchi di abilità musicale sfoderata soprattutto dai due chitarristi, Scott Waldrop e Dave Boyd. La voce del singer Jonny Aune, pur non essendo memorabile come quella di un Bruce Dickinson o di un Rob Halford, è piacevole da ascoltare e raggiunge anche discrete vette espressive nei brani maggiormente ispirati dell’album. Il problema, come già detto, oltre che nella ripetizione sterile di molti schemi tipici del metal di stampo ottantiano, è lo scarso pathos di metà delle tracce presenti sull’album, che scorrono ben presto nel dimenticatoio nonostante il buon livello musicale. Per fortuna l’altra metà del lavoro è di qualità eccellente e risulta divertente all’ascolto, facendo così guadagnare all’album una valutazione più che sufficiente, ma niente di più.



VOTO RECENSORE
67
VOTO LETTORI
30.85 su 20 voti [ VOTA]
Captain Wild
Domenica 10 Luglio 2011, 21.45.19
1
Disco molto bello a mio parere,canzoni piu' dirette rispetto ai loro standard ma ugualmente coinvolgenti.Mi dispiace dirlo ma la recensione e' ingannevole (parla addirittura di riff e ritornelli uguali!,scarso pathos di meta' delle canzoni?)poi mettetevi in testa che la ripetizione di schemi tipici del metal ottantiano e' un pregio e non un difetto!
INFORMAZIONI
2011
Cruz Del Sur
Heavy
Tracklist
01. Mystera
02. Snow Leopard
03. The Stone
04. Make It Dark
05. White Shadow
06. The Only Way
07. Torture Torture
08. Beyond The Gate
Line Up
Jonny Aune (Voce)
Scott Waldrop (Chitarra)
Dave Boyd (Chitarra)
Marc Stauufer (Batteria)
Jim Hunter (Basso)
 
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