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Borealis - Fall From Grace
( 4264 letture )
Il Canada è da sempre patria di grandi musicisti. Da qui sono giunti a noi, a partire dalla seconda metà degli anni sessanta fino ad oggi, i vari Steppenwolf, Rush, Anvil, Exciter, Voivod, Annihilator, Cryptopsy, Kataklysm, senza dimenticare le varie band create da quel genio artistico che risponde al nome di Devin Townsend. E dal Canada arrivano anche i Borealis, una giovane ed assai promettente band che -giusto per stare al passo coi tempi- ci propone un fresco prog/power metal che tanto deve alle sonorità di Evergrey e Savatage. Volendo essere più precisi, il loro sound ricorda tanto da vicino pure i Dragonforce, ma non quelli attuali -fini a sé stessi-, bensì quelli ancora accettabili dei primi due album. Ora che un po’ vi siete orientati sul genere, è doveroso fare anche qualche accenno biografico. I Borealis nascono nel 2005 nel paese della foglia d’acero, ed in poco tempo giungono a realizzare il primo demo autoprodotto (Eyes Of A Dream, 2006) ed il primo album ufficiale (World Of Silence, 2008) ancora senza un vero e proprio contratto discografico. Nel frattempo la loro esperienza live diventa ogni giorno più significativa, grazie ad importanti esibizioni insieme a Kamelot, Epica, Sonata Arctica ed Edguy. La band, grazie alle grandi doti vocali del singer Matt Marinelli e ad una sezione strumentale di tutto rispetto, riesce a farsi conoscere ed apprezzare da fan di tutto il mondo, ed il nuovo Fall From Grace, col suo interessantissimo power metal travestito da prog, è l’esempio perfetto di un processo di maturazione musicale che ad oggi ha già raggiunto livelli ragguardevoli.

L’album si presenta fresco nella sua totalità e pieno di un’energia tale che dal vivo potrebbe essere l’arma giusta per attirare l’attenzione su di sé e guadagnare i consensi di tutti. Gli appassionati di power metal li potranno apprezzare per i loro ritmi sostenuti e per le atmosfere altamente melodiche, gli amanti dei suoni heavy per la forte carica trasmessa, e quelli del thrash per le loro chitarre a volte graffianti. Insomma, si tratta di un album che sa accostarsi bene a vari livelli di gradimento, e che di per sé evidenzia le eclettiche capacità di questi quattro giovani canadesi. Il primo elemento fortemente positivo è l’artwork: era da molto tempo che non mi capitava di trovarne uno così ben elaborato ed evocativo. Un colpo da maestro a dimostrazione del fatto che l’impatto visivo è sicuramente molto importante per i Borealis, i quali ci tengono a presentare un lavoro ben fatto anche sotto tale punto di vista. Ma un buon lavoro non si giudica solo dalla copertina, perciò occorre spiegare più dettagliatamente la proposta dei Borealis. Caratteristica comune di tutto l’album (quarantatré minuti pieni d’intensità) è il forte apporto di melodie, grazie soprattutto alle tastiere di Sean Werlick, ma non da meno per merito della voce e della chitarra del sovracitato Matt Marinelli. Nonostante tali premesse, non si può ritenere Fall From Grace un album per cuori deboli, dato che alla base di tutto vi sono ritmi carichi di potenza e velocità che potremmo paragonare a delle frecce scagliate da un Cupido (che raffigura la parte delicata) in preda ad una follia d’amore (ovvero la possenza ritmica). Di brani ad elevato potenziale tecnico ce ne sono in gran numero, a partire dall’opener Finest Hour, con una batteria a ritmi serrati ed una chitarra graffiante, ma al contempo capace di melodie davvero interessanti. Anche la voce si mostra particolarmente apprezzabile, presentandosi in un ottimo pulito con il solo inserimento di qualche parte in scream in sottofondo (molto probabilmente non opera dello stesso cantante Matt Marinelli). Leggermente più incentrata su parti vocali melodiche è la successiva Words I Failed To Say, che ci delizia con una delicatezza dai toni quasi epici unita comunque a dei ritmi sempre molto sostenuti di batteria. Descrivere uno ad uno i singoli brani potrebbe risultare ridondante visto che, pur essendo tutti di ottimo livello, presentano caratteristiche fin troppo simili tra loro. Sarebbe un’enorme ingiustizia non citare, però, episodi del calibro di Fall From Grace o Where We Started, veri pezzi forti della prima parte dell’album, incentrati entrambi sì sulla potenza ma anche molto marcatamente sulle linee melodiche (in particolar modo la seconda). Altri momenti di elevata intensità sono riscontrabili nella riuscitissima ballad Watch The World Collapse, così come nella conclusiva Forgotten Forever, incentrata per la maggior parte sul forte impatto sonoro e sulla velocità d’esecuzione.

Un’uscita da tenere in seria considerazione, per gli amanti delle sonorità power metal, che non mancherà di allietare anche chi questo genere non lo ama poi così tanto. Fall From Grace segna la viva conferma d’intenti da parte dei Borealis, dai quali c’è da aspettarsi un processo di definitiva maturazione nei prossimi lavori. Come detto, di punti deboli quasi non se ne trovano ma, se proprio si vuole cercare il pelo nell’uovo, nel suo complesso Fall From Grace può risultare a tratti -per alcuni- pesante da assimilare, tuttavia ciò non è abbastanza per intaccare la bontà dell’album in questione. Grande conferma.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
35.4 su 20 voti [ VOTA]
Nu Metaller
Giovedì 8 Settembre 2011, 22.37.02
1
IO avrei messo Progressive Metal e nn Power. però è un bell'album sono i Dream Thetaer più giovani
INFORMAZIONI
2011
Lion Music
Power
Tracklist
1. Finest Hour
2. Words I Failed To Say
3. Fall From Grace
4. Where We Started
5. Breaking The Curse
6. Regeneration
7. Watch The World Collapse
8. Take You Over
9. Forgotten Forever
Line Up
Matt Marinelli (Voce, Chitarra)
Sean Werlick (Tastiere)
Jamie Smith (Basso)
Sean Dowell (Batteria)
 
RECENSIONI
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