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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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Angelo Branduardi - Alla Fiera Dell’Est
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( 9455 letture )
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Musicista elitario dal lirismo raffinato e dalle ricercate soluzioni armoniche, Angelo Branduardi ha saputo creare con le sue deliziose composizioni uno straordinario variopinto mondo magico nel quale tutti possono trovare rifugio ogni volta che lo desiderano. Nell’immaginario collettivo Branduardi rimane e rimarrà per sempre il nostro menestrello medioevale, imprigionandolo indissolubilmente in questa figura stereotipata, tanto da arrecare anche nocumento all’evoluzione della carriera del cantastorie di Cuggiono.
Alla Fiera Dell'Est del 1976 e il terzo album dell’artista, quello che lo consacrerà definitivamente nel gotha della musica italiana vincendo il premio della critica discografica e dominando le classifiche di vendita di quell’anno. Eppure quel lavoro fu un vero e proprio azzardo al punto di far dire ai discografici della Polydor, che si convinsero a pubblicarlo dopo il rifiuto della RCA, la famosa frase Di questa roba o non ne vendiamo una copia o ne vendiamo un milione…. si sbagliavano di grosso perché le copie vendute alla fine saranno ben tre milioni. Il disco è conosciuto soprattutto per la sua title track, riuscitissimo adattamento di un canto pasquale ebraico dal titolo Had Gadyà: alzi la mano chi non ha canticchiato almeno una volta il famosissimo inizio della filastrocca Alla fiera dell'est, per due soldi un topolino mio padre comprò! Tuttavia è davvero riduttivo ricordarlo soltanto per quest’indubbia perla, perché tutti e dieci i brani contenuti in Alla Fiera Dell'Est sono stupendi ed eccezionalmente ispirati. La musica è essenzialmente acustica e dominano la chitarra e il violino; sono presenti, oltre al pianoforte, anche altri strumenti atipici nel mondo del rock e del pop quali arpa, buzuki, sitar, liuto e clarino. Le fantastiche liriche cantate in modo del tutto originale da Branduardi sono della moglie Luisa Zappa, mentre gli arrangiamenti sono stati magistralmente curati da Maurizio Fabrizio. I protagonisti delle canzoni sono per lo più animali (topi, gatti, aironi, farfalle, cervi, cani, buoi, faine), quasi a sfidare le tematiche sociali del cantautorato impegnato e politicizzato che imperversava in quel periodo storico. Alla Fiera Dell'Est ebbe un tale successo che nel 1978 fu pubblicato in lingua inglese -Highdown Fair con testi rielaborati dal paroliere Peter Sinfield (King Crimson/ Emerson Lake and Palmer) e francese -A la Foire de l'Est con liriche adattate da Etienne Roda-Gil).
Difficile non restare ammaliati da tanta bella musica; personalmente trovo amabilissime La Favola degli Aironi (pezzo intimista che va assaporato in completa solitudine -lo ascolto spesso quando ho bisogno di rilassarmi facendomi trasportare dalla voce eterea del cantautore e dalla soffusa delicata armonia), Il Vecchio e La Farfalla (una sorta di favola ispirata da un proverbio orientale del IV secolo A.C. citato nel Milione di Marco Polo, nella quale un uomo anziano vorrebbe diventare una farfalla, ma è anche la storia di una farfalla che desidererebbe nella sua pur breve vita potersi addormentare e sognare); ed, ancora, La Serie Dei Numeri (ripresa d'un canto bretone soltanto apparentemente più disincantata, ma le parole conclusive Unica la morte, da sempre madre del dolore inducono inevitabilmente alla riflessione), la lunga Il Funerale (canzone dolcissima che invita a non aver paura della morte perché proprio tramite la morte ritroveremo l’innocenza perduta), e Canzone Del Rimpianto (degna chiusura del full lenght con il suo andamento melodioso e struggente).
Disco stupendo, non ci sono altri aggettivi per definirlo, a cui seguiranno altri due capolavori (La Pulce d’Acqua -1977- e Cogli La Prima Mela -1978-) che compongono un mirabile imperdibile trittico di musica folk/rock.
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16
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Beh però adesso abbiamo fedez, ghali e elodie |
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15
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Senza dubbio uno dei suoi album di maggiore successo , direi che tutti questi capolavori ci restituiscono un artista unico dalle sensibilità spiccata e dalla personalità straripante.Musica che ti entra in profondità nell’animo. |
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14
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evviva le sane schatarrate metal!!! |
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13
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Ah ah ah il troll del commento 6 mi fa sbellicare dalle risate!!! Grandissimo disco, sono cresciuto con Alla fiera dell'est |
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12
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Immenso. è alquanto singolare il modo in cui sono venuto a conoscenza di questo bravissimo musicista: con i miei maestri di fumetto e altra gente dovevamo realizzare trenta disegni per rappresentare la canzone "confessioni di un malandrino", e prima di tal progetto non lo conoscevo ancora, davvero bravo |
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11
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poesia in musica... davvero sublime |
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10
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Eh... davvero un gioiello. |
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9
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Arrivo con tremendo ritardo a commentare questo gioiello!! Beh che dire...dopo aver chiesto più volte sul forum e con altri commenti delle recensioni del Maestro, quando ho visto questo pezzo stavo quasi per piangere. Grazie ragazzi....continuate così se volete. Sull'album c'è poco da dire....la title-track l'avranno cantata TUTTI almeno una volta, il funerale sfiora il prog (non a caso fu suonata da Branduardi durante il concerto in memoria di Demetrio Stratos), le mie preferite sono Il dono del cervo e la serie dei numeri mentre la canzone per Sarah e la canzone del rimpianto sono leggermente inferiori. Con tutta sincerità preferisco come album il successivo la pulce d'acqua...li si sfiora la perfezzione anche se è meno "frizzante" di questo. ps: tralasciando quanti artisti metal citano Branduardi tra le loro influenze, come si fa ad approcciare una recensione come questa aspettandosi delle schitarrate metal?? E' come se io leggessi una rece dei Deicide aspettandomi di trovare la musica neomelodica napoletana. Bah...mistero. |
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8
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@ franco: se ti riferisci al commento n. 6 lo stesso non può di certo essere definito una critica. |
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7
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come si fa a criticare questo album? e' un capolavoro assoluto.. |
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6
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che gran cagata di disco e questa la chiamano musica!!!...neanche una schitarrata metal!!! |
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5
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una raccolta di favole bellissime, ipnotiche ..ti catapultano in anni lontani e in luoghi remoti |
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4
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A Fabiè...ottimo pezzo...Branduardi è un cantastorie unico nel panorama italico!!! |
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3
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Bellissima rece Fabio! Disco da avere! |
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2
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filastrocche indimenticabili, di un tempo che fù !!! |
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1
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Alla fiera dell'est una raffinata filastrocca folk che imparai da bambino e che insegnerò ai miei figli...musica eterna! E' un pò la Bard songs italiana....me lo concedete senza impalarmi? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Alla Fiera Dell'Est 2. La Favola Degli Aironi 3. Il Vecchio e La Farfalla 4. Canzone Per Sarah 5. La Serie Dei Numeri 6. Il Dono Del Cervo 7. Il Funerale 8. L'Uomo e La Nuvola 9. Sotto Il Tiglio 10. Canzone Del Rimpianto
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Line Up
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Angelo Branduardi (Chitarra, Violino, Chitarra Ottavino, Liuto) Gigi Cappellotto (Basso Elettrico) Bruno De Filippi (Bouzuki, Cuica, Benzo, Sitar, Armonica bassa) Maurizio Fabrizio (Chitarra, Liuto) Mario Lombardi (Percussioni) Gianni Nocenzi (Clarino, Pianoforte, Tastiere) Andy Surdi (Batteria) Tiziana Botticini (Arpa)
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RECENSIONI |
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