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Theatre Of Tragedy - Last Courtain Call
( 5347 letture )
Si chiude qui la carriera dei Theatre of Tragedy, leggende norvegesi del gothic metal e autori di veri e propri capolavori del genere quali l’omonimo album del 1995, Velvet Darkness They Fear (1996) e Aégis (1998). La band capostipite del poi inflazionatissimo stile canoro “Beauty and the Beast” (invero creato in Gothic dai Paradise Lost) ha conosciuto nell’ultimo decennio una notevole crisi di successo, ma soprattutto ha prodotto dischi di livello non particolarmente eccelso e stilisticamente poco omogenei (si pensi, in particolare, alla svolta industrial di Musique e Assembly o al ritorno alle origini di Storm e di Foverer is the World). Certamente il punto di svolta nella storia dei TOT è stato, nel 2003, l’uscita dalla band della cantante Liv Kristine Espanæs, che di lì a poco avrebbe formato i Leaves’ Eyes con suo marito Alexander Krull e gli Atrocity. A poco meno di vent’anni di distanza dalla formazione della band nel 1993, quindi, i Theatre of Tragedy decidono di porre fine alla loro storia e si congedano dai propri fan con questo live Last Curtain Call, pubblicato dalla AFM nell’ormai consueto formato DVD/2 CD (in questa recensione viene valutata la parte audio).

La band di Stavanger viene accolta sul palco da un pubblico caloroso che, per il resto del disco, sarà purtroppo poco presente (v’è da dire anche che la produzione non è delle più curate). Si parte con Hide and Seek, opener dell’ultimo album in studio Forever Is The World, che aveva visto un netto ritorno alle sonorità degli origini, seppur con un risultato prevedibile e raramente sopra le righe. Le chitarre di Vegard K. Thorsen e di Frank Claussen sono precise, così come la batteria di Hein Frode Hansen. Un plauso va a Lorentz Aspen, che con le sue tastiere riesce a riprodurre fedelmente le orchestrazioni e i passaggi di synths dei dischi. Secondo pezzo è Bring Forth Ye Shadow, dallo stupendo Velvet Darkness They Fear. Nell Sigland si conferma una vocalist di tutto rispetto e riesce a non far rimpiangere Liv Kristine, sebbene ovviamente i brani di Storm e Forever Is The World la vedano più padrona delle parti vocali, come avviene appunto in Frozen, un pezzo davvero molto dolce dell’ultima produzione dei norvegesi.
La band pesca a piene mani da tutto il suo repertorio, dal recente Storm (Ashes & Dreams, la title-track, Fade) a A Rose For The Dead dell’omonimo EP fino all’industrial di Fragment, Machine e Image” brani del discusso ma comunque significativo Musique. Totalmente dimenticato, invece, Assembly, certamente l’album meno indovinato della band.
Una pecca del disco è certamente la poca interazione tra il pubblico e la band, che esegue i brani della setlist quasi meccanicamente, lasciando trasparire ad un ascolto distratto e prevenuto negativamente una sensazione spiacevole di stanchezza. Ok la flemma nordica, ma una parolina in più qua e là non avrebbe guastato (soprattutto trattandosi dell’ultimo tour della carriera). Inoltre, tra le falle di Last Curtain Call vi sono certamente le parti pulite di Rohonyi, poco incisive e talora addirittura stonate, compensate tuttavia da un growl comunque convincente e che pertanto rende apprezzabili i brani tratti da Velvet Darkness They Fear (And When He Falleth, l’acclamata Der Tanz Der Schatten), dall’omonimo esordio (A Hamlet for a Slothful Vassal) e da Aégis (la bellissima Venus). Si chiude così come si apre, con un pezzo tratto dall’ultimo Forever Is The World (la title-track).

Si arriva così all’epilogo della carriera dei Theatre of Tragedy, sebbene chi scrive ritenga che l’ipotesi Reunion + Ritorno di Liv Kristine prima o poi verrà fuori. Come interpretare questo disco? Trovata commerciale o autentico dono ai fan della band? In medio stat veritas, a voler parafrasare una famosa locuzione latina. Certamente l’AFM Records ha cercato di spremere fino all’ultimo una band che comunque può contare su un nutrito gruppo di fans e che ha avuto un ruolo importante nella storia del metal. Tuttavia, il fatto che gli stessi fans abbiano finanziato l’uscita del prodotto qui recensito testimonia come il legame tra la band ed i suoi supporters sia genuino ed autentico. In attesa di visionare il DVD, si può certamente dire che il live riesce nell’impresa di rappresentare un compendio della produzione variegata della band di Stavanger, sebbene la qualità sonora non sia particolarmente eccelsa. Si tratta, però, di un prodotto destinato soprattutto ai fans più accaniti dei norvegesi. Per i neofiti, meglio partire dai primi tre capolavori.



VOTO RECENSORE
65
VOTO LETTORI
43.07 su 26 voti [ VOTA]
Der Tanz Der Schatten
Mercoledì 20 Giugno 2012, 21.05.39
8
dei theatre of tragedy purtroppo manca quel gran capolavoro che risponde al nome di velvet darkness they fear. troppo suggestiva l'alternanza fra il cantato della "bella" e il growl animalesco della "bestia". da avere.
Sambalzalzal
Mercoledì 13 Giugno 2012, 17.29.37
7
Io non credo tanto alla mossa commerciale anche perchè penso che i TOT siano una delle pochissime bands con all'attivo solo UN album dal vivo che peraltro risale a ben 11 anni fa e solo questo dvd. Non l'ho comperato ma spero di farlo al più presto. P.s. a quando la recensione di Aegis??????
fuf
Mercoledì 13 Giugno 2012, 17.15.16
6
Nell insopportabile >_> la versione più calante di Liv
Red Rainbow
Giovedì 5 Gennaio 2012, 16.22.14
5
@ andrea : quotato in pieno, voto molto alto..... e siccome mi piace essere "eretico" quel tanto che basta , dichiaro solennemente che in un pezzo come "Lorelei" Nell Sigland si fa preferire al monumento Liv.....
andrea
Lunedì 6 Giugno 2011, 15.29.31
4
figurati
Macbeth
Domenica 5 Giugno 2011, 23.32.11
3
andrea: grazie mille, vado subito a vedermeli!!!
andrea
Domenica 5 Giugno 2011, 15.32.59
2
l'ho recensito anch'io e gli ho dato il massimo, per tutta una serie di motivi (inclusi quelli personali, essendoi tot uno dei miei gruppi preferiti di sempre). Macbeth: se t'interessa su youtube ci sono alcuni video di ottima qualità tratti da un concerto a stavanger con liv del 2001, c'è anche una splendida versione di on whom the moon doth shine! e pål bjåstad, il primo chitarrista, ha caricato un intero concerto del '95!
Macbeth
Sabato 4 Giugno 2011, 18.09.41
1
I TOT sono uno dei miei gruppi preferiti...un sogno vederli di nuovo insieme con Liv Kristine!!!
INFORMAZIONI
2011
AFM Records
Gothic
Tracklist
1. Hide and Seek
2. Bring Forth ye Shadow
3. Lorelei (only on DVD)
4. Frozen
5. Ashes and Dreams
6. A Rose for the Dead
7. Fragment
8. And when He Falleth
9. Venus
10. Hollow
11. Storm
12. Image
13. Cassandra (only on DVD)
14. A Hamlet for a Slothful Vassal
15. Fade
16. Machine
17. Der Tanz der Schatten
18. Forever is the World
Line Up
Nell Sigland - Vocals
Raymond István Rohonyi - Vocals
Frank Claussen - Guitars
Lorentz Aspen - Keyboards, piano
Vegard K. Thorsen - Guitars
Hein Frode Hansen - Drums
 
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