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24/04/24
KARMA
CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA - ERBA (CO)
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( 5574 letture )
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Iron Dawn, ecco l’alba di ferro che segna il ritorno di quel black ferale e monolitico, di cui da sempre sono esponenti gli svedesi Marduk. L’EP, da poco pubblicato per la Regain Records, sembra riprendere appieno quello stile epocale che ben potremmo definire “Panzer Division”. Le ombre di ciò che è ormai leggenda, infatti, parrebbero aleggiare tanto nel concept quanto nell’incontenibile devastazione sonora di una release che, ancora una volta, non mostra via di scampo, il tutto alla luce delle raffinate sperimentazioni saggiate attraverso il sentiero percorso dal precedente Wormwood. L’anima marziale di Evil e compagni, dunque, non tarda a manifestarsi già a partire dall’artwork, lì dove - sovrana - regna l’immagine di quell’eterna e possente macchina di morte ai nostri tanto cara: signore e signori, sua maestà il carro armato. Nuovamente si procede alla più feroce delle invocazioni, quella in cui ineluttabile rivive lo spettro della Seconda Guerra Mondiale, indiscusso fil rouge di quest’ultima randellata sonora targata Marduk.
Tre sono i pezzi che compongono l’opus, tutti dotati di un titolo quanto mai emblematico. Il primo, Warschau 2: Headhunter Halfmoon, è introdotto significativamente dall’angosciante suono di una sirena posta ad indicare l’imminente apertura delle ostilità. Si proteggano le orecchie i deboli di cuore: sterminio e demolizione li attendono. Spietato è, infatti, l’impatto del muro strumentale, al quale indissolubilmente si lega la disumanità della voce filtrata di Mortuus, una vera e propria formula letale che, condita dal gelido fischio dei bombardamenti piuttosto che dal lacerante rombo degli aerei pronti a colpire, non può che dare esito ad un unico risultato: DISTRUZIONE, pura, semplice, sordida. In altre parole, il trionfo di un riffing malato e ultraveloce e di un blast-beat bestiale e privo di tregua. Esplosioni, boati, deflagrazioni: è ora la volta di Wacht Am Rhein:Drumbeats Of Death, altra traccia iperserrata che sembra aver mutuato il nome da una celebre canzone patriottica tedesca, tale “La guardia sul Reno”, motivetto particolarmente in voga all’epoca dei conflitti mondiali, la cui presenza ossessiva continua ad essere incessantemente rimarcata dall’insistente ripetersi di quei bellici allarmi di morte già ben esperiti nella song di cui sopra. Un accostamento tra il blasfemo ed il grottesco è quello che, poi, compare in apertura dell’ultima, deliziosa (si fa per dire) Prochorovka: Blood And Sunflowers: dalla radio, infatti, si propaga l’innocente suono di una spensierata canzoncina anni quaranta in netto contrasto con la costante ed ininterrotta pioggia di bombe che, sola, domina indisturbata il contesto circostante. Per questa chiosa, i nostri rallentano i tempi e danno vita ad uno scenario quanto mai acido ed apocalittico. Una marcia lugubre e rabbiosa, la cui atmosfera di grigia cupezza è egregiamente scandita dalle ritmiche opprimenti e cadenzate, elemento portante di un pezzo che, forse il migliore della release, prepotentemente s’impone per il clima soffocante, quasi desolata predizione di un mondo post-atomico.
La produzione è sacrilega al punto giusto ed esalta l’essenza tra il martellante e l’indistinto alla base dell’impasto sonoro. Sono questi i suoni dell’irreparabile disfacimento musicale che avanza.
I Marduk non deludono, dunque, e anche questo Iron Dawn, volutamente sospeso tra passato e futuro, non sembra concedere respiro alcuno. Nulla di più, però, di un ameno interludio: i nostri, infatti, hanno già dichiarato che il prossimo full-lenght, la cui uscita parrebbe prevista per l’inizio del 2012, sarà caratterizzato da un concept di fondo totalmente diverso da quello dell’EP in questione. E a noi, quindi, (ecco che riparte la sirena di Warschau 2: Headhunter Halfmoon) non resta che attendere...
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Se è per questo, ci sono lentoni micidiali anche su Heaven Shall Burn... When We Are Gathered e Nightwing (cercate Dreams of Blood and Iron per conferma), volendo anche La grande danse macabre (che però ha parecchie influenze doom e non è ben visto dai fan di lunga data). Ma pure Rom 5:12 aveva una gran quantità di effetti tipo riverbero e delay, songwriting lento di derivazione shoegaze/post-punk e due featuring con Jocke Göthberg (il vecchio cantante di Those of the Unlight e Opus Nocturne, che poi entrò nei Dimension Zero) e Alan Averill dei Primordial, non l'ultimo degli scemi. |
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Quoto @Ezio, Spirit prova ad ascoltare Those of the Unlight. Forse ne avevamo già parlato, boh... Disco che alterna momenti melodici, parti rallentate e ritmi che trascinano in un risultato davvero affascinante. |
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Ascoltati opus nocturne e soprattutto those of the unlight, cambierai idea. |
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Totalmente fuori giri. Come nel pessimo PanzerD.M. si glorifica la tematica bellica disarmando il BM di ogni sua virtù introspettiva,con conseguente scivolone nel vuoto senza fondo della furia fine a se stessa. |
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bellissimo ep con tre ottime songs che non avrebbero sfigurato sul album! voto 89 |
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Buon EP!!! piaciuto molto! penso di dare 70/100 |
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comprato oggi ( non costa nemmeno poco) , ascoltato già una decina di volte che dire bello poi la voce di mortuus mi piace molto |
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Copertina molto bella e 3 canzoni veramente bellissime!!Voto 80 |
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Ho già messo la copertina come fondo del Desktop |
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a vederla la copertina dà un senzo di vintage con quel giallo, devo dire che mi piace |
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Campionamenti e rumorismi vari presi a piene mani dal martial industrial di band come i loro amici Arditi e compagnia, brani passabili e copertina carina...65/100 |
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L'unica scelta coraggiosa mi pare la sostituzione del panzer con uno sherman (ahah scherzo!) |
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Io invece l'ho trovata una scelta coraggiosissima (quella del giallo di sfondo), per mille motivi promozionali che non sto qui ad elencare. Quanto alla musica però non so dire nulla... |
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beh sulla questione del giallo mi schiero contro anche io =) Devo dire che non ce lo vedo molto bene Arioch su uno stile più accostabile a Panzer Division Marduk mentre lo preferisco su atmosfere più nebulose tipo Plague Angel e Wormwood. Devo dire però che la produzione è incredibile, rifinita nei minimi dettagli; l'uso di campionamenti e diverse rumoristiche varia tantissimo l'ascolto e si può vedere questo EP come una più che discreta interruzione di pausa. Attendo con ansie il nuovo album. |
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@Giasse @Fabrizio: Ragazzi ci vuole un bel coraggio ad apprezzare sto giallo canarino, però! |
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Wormwood mi era piacuto molto...appena avrò tempo ascolterò anche questo EP |
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@ Giasse: vero, la front cover gialla è veramente figa!!! Anche le canzoni sono assai piacevoli, speriamo bene per il full lenght. |
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La copertina gialla è una figata e l'EP davvero carino! Con Wormwood e questo mi hanno sorpreso (ma dal vivo proprio non mi sono piaciuti quando li ho visti al seguito dei Deicide) |
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Assassini. Come sempre. 70/100 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Warschau 2: Headhunter Halfmoon 2. Wacht Am Rhein: Drumbeats Of Death 3. Prochorovka: Blood And Sunflowers
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Line Up
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Mortuus - Vocals Evil - Guitars Devo - Bass Lars Broddesson - Drums
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