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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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( 3700 letture )
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Dopo il confortante successo ottenuto nella madre patria con il debut album The Birthday Eve, pubblicato alla fine del 1981, i nipponici Loudness cercarono immediatamente una rapida riconferma sfornando a distanza di pochi mesi il full length Devil Soldier. L’heavy metal era all’epoca una novità assoluta per il paese del Sol Levante e, dunque, la band pensò giustamente, come si suol dire, di battere il ferro finché è caldo: i risultati furono ottimi, dal momento che Devil Soldier fu premiato come miglior disco heavy metal giapponese dell’anno. Rispetto al lavoro precedente il nuovo platter contiene già un’importante novità che riguarda la produzione, intelligentemente affidata a personale esperto americano allo scopo di ottenere un risultato qualitativamente accettabile. Dal punto di vista musicale Devil Soldier -non poteva essere altrimenti- ricalca sostanzialmente quanto proposto in The Birthday Eve: heavy metal al 100%, semplice, diretto, senza troppi fronzoli e con qualche ammiccamento ai Judas Priest. Otto le composizioni propinate, tutte contraddistinte da un pregevole lavoro alla sei corde di Akira Takasaki, un chitarrista a mio parere troppo penalizzato solo perché non inglese o americano, ma sulle cui doti tecniche credo ci sia ben poco da disquisire (nello stile ricorda per certi versi il grande Edward Van Halen). Si parte con due pezzi adrenalinici dalla ritmica molto tirata -Lonely Player e Angel Dust-, mentre sorprende After Illusion con il suo andamento più pacato su cui si staglia un fantastico ed epicheggiante refrain. Si prosegue alla grande con Girl, aperta da un breve assolo di batteria del compianto Higuchi, che pone in risalto un rabbioso riffing e Hard Workin' dove si apprezzano maggiormente le qualità canore di Minoru Niihara -questa song si fa ricordare, peraltro, per uno splendido assolo di chitarra. Il tema portante di Loving Maid conferma pienamente la vena creativa del gruppo, ma il meglio deve ancora arrivare! L’incedere di Rock The Nation è entusiasmante e dai contorni molto zeppeliniani; la chiusura, invece, spetta alla lunga title track, un’ammaliante cavalcata metallica che si dipana nella parte centrale in un soffuso arpeggio accompagnato dalla splendida voce di Niihara (singer che ho sempre preferito a Mike Vescera e Masaki Yamada proprio per il suo marcato accento giapponese) ed ancora un assolo di chitarra travolgente prima della ripresa del tema principale.
Veramente un gran bel disco -a parte la cover che è davvero inguardabile-, ispirato, spontaneo e scevro di momenti di stanca, che pone già solide basi per la conquista del mercato a stelle a strisce, un obiettivo che sarà centrato soltanto pochi anni dopo (d’altronde le qualità dei Loudness erano evidenti sin dal loro esordio). Per coloro che conoscesse questa formazione, avvicinatevi senz’altro alla loro musica perché riscoprirete l’heavy metal allo stato puro, scevro da qualsivoglia contaminazione, fatto indubbiamente importante per ricordare quelle che sono state le origini di un genere che adoriamo.
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8
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Band che, nonostante fosse alle prime esperienze discografiche, mostrava già grosse potenzialità, specialmente Takasaki. La loro sarà una crescita costante fino a Thunder in the East. Questo comunque è già un buon album, pur con qualche ingenuità "giovanile". Voto 75 |
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7
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Voto 80*, scusatemi. Chissà cosa mi passava per la testa...forse il nuovo dei Mastodon? |
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6
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Lo sto riascoltando in questi giorni, insieme ad altri loro lavori. Veramente un lavoro meritevole, dal punto di vista chitarristico oserei dire superbo, a tratti zeppeliano - come si evince dalla recensione -, certo non memorabile come altri lavori europei o statunitensi coevi o precedenti ma avrebbero meritato sicuramente più notorietà, soprattutto per il peso storico in patria. Non conosco la fama e le vendite in Estremo Oriente. Unica nota dolente il cantante: pronuncia a dir poco scandalosa. Qualcuno batte il nostro italo-inglese! La trovo, tuttavia, davvero espressiva. Voto 85, c'è qualche calo nella parte centrale ma "Lonely Player" (sembra una sigla di qualche anime in chiave HM), "Angel Dust" e le ultime 3 sono grandi, grandissimi pezzi di ottantiana memoria e solo per le trame chitarristiche meriterebbero la lode. Il meglio arriverà con Disillusion e Thunder in the East. |
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5
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Band sottovalutata, pezzi memorabili, assoli da pelle d'oca. 87/100 |
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4
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Bella recensione Fabio , un ottimo album dei metallari occhi a mandorla . |
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3
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Relaltivamente ai primi tre album dei Loudness, mi tengo ben strette le edizioni giapponesi in vinile complete di obj che ho avuto la fortuna di trovare alcuni anni fa. Questo secondo album è probabilmente il migliore da loro fatto ed è un peccato che la band venga talvolta snobbata perchè non proveniente dai soliti continenti (Europa e Stati Uniti). |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Lonely Player 2. Angel Dust 3. After Illusion 4. Girl 5. Hard Workin' 6. Loving Maid 7. Rock the Nation 8. Devil Soldier
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Line Up
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Minoru Niihara - voce Akira Takasaki - chitarra Masayoshi Yamashita - basso Munetaka Higuchi - batteria
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