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19/02/21
THE DEAD DAISIES
LIVE CLUB - TREZZO SULL'ADDA (MI)
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Neal Morse - Testimony Two
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( 5527 letture )
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Ci sono diversi modi per raccontare la propria vita: qualcuno riesce a girare un film, molti altri scrivono libri, più raramente viene realizzato un disco. Neal Morse, essendo un musicista, ha scelto proprio quest'ultimo mezzo (anche se il libro l'ha scritto comunque): è noto come quest'artista americano abbia ad un certo punto della propria vita cercato di svoltare, di cambiare decisamente pagina, lasciando persino gli Spock's Beard, la band che aveva contribuito a far crescere e portare al successo, proprio quando si trovava probabilmente all'apice del proprio percorso artistico e creativo. Ma Neal era cambiato, il proprio bisogno di spiritualità lo aveva portato a percorrerre una strada diversa. Il suo primo lavoro dopo questa svolta fu Testimony, un doppio cd, in cui testimoniava appunto questo suo viaggio interiore che lo aveva così fortemente spinto a cambiare vita e ad avvicinarsi a Dio. A distanza di otto anni e dopo diversi altri album d'ispirazione religiosa, nonchè dopo essersi riavvicinato ai Transatlantic, con i quali ha realizzato un capolavoro come The Whirlwind, Neal decide di riprendere il discorso direttamente dove era stato lasciato, realizzando il seguito di Testimony. Anche stavolta si tratta di un'opera monumentale, trattandosi di un doppio cd, di cui il primo si articola in tre parti suddivise in tredici brani (per un totale di ben settantotto minuti) ed il secondo comprende tre brani, l'ultimo dei quali è una suite di ventisei minuti. Testimony Two è dunque proprio la testimonianza di una parte importante nella vita di Morse e del travaglio personale che ha vissuto, andando a completare quanto già narrato nella prima parte: il musicista racconta così la propria ricerca di spiritualità, il dramma della propria figlioletta Jayda, afflitta da gravi problemi cardiaci alla nascita, il proprio avvicinamento alla Chiesa, la propria conversione, i tour, il desiderio crescente di vivere una vita differente, fondata su valori importanti, le offerte di contratti molto allettanti, fino alla scelta sofferta ma necessaria di lasciare gli Spock's Beard per intraprendere una nuova strada. Una rottura netta, peraltro per molto tempo neanche facilmente accettata dal resto della band, ma che ora trova anche una significativa apertura nella partecipazione all'album in veste di guest dei suoi vecchi compagni, il fratello Alan, Nick Di'Virgilio e Dave Meros.
Testimony Two è dunque essenzialmente un disco autobiografico, come forse pochi nella storia della musica è mai capitato d'incontrarne: uno dei punti a favore dell'album sta proprio nel fatto che Morse non si erge a predicatore o a profeta, ma si limita a descrivere la propria esperienza, a testimoniare quello che è capitato nella sua vita. Per fare questo si serve, oltre che delle parole, ovviamente anche e soprattuto della musica ed è eccezionale come proprio questa, ancor più dei testi, sia in grado di far provare quello che ha ha vissuto il suo autore, di far percepire le emozioni che lo hanno pervaso e gli stati d'animo che lo hanno attraversato. Credo che in questo senso, Testimony Two si possa considerare un disco davvero particolare, che forse anche più del suo predecessore riesce in quest'intento: se, infatti, su Testimony, Morse poteva ancora magari essere un po' condizionato dalla vicinanza dell'esperienza vissuta, adesso, a distanza di anni, ha avuto modo di metabolizzarla ed interiorizzarla ulteriormente, descrivendola con maggiore maturità e consapevolezza.
Quali siano le direttrici musicali che hanno guidato Morse nella realizzazione dell'album finisce per rivestire a questo punto quasi un aspetto secondario, ma dopo tanti dischi si possono comunque facilmente immaginare: i brani da lui composti si intrecciano lungo trame complesse che si articolano in un raffinato rock progressivo, nel quale fanno capolino gli anni '70, con rimandi agli Yes del periodo di Wakeman e ai Jethro Tull, ma anche con riferimenti al neo-prog, al pop ottantiano, all'hard rock, senza trascurare splendidi inserti sinfonici. Testimony Two è un disco dove ogni parte ha una sua profonda bellezza, grazie ad intense atmosfere, fantastiche melodie, soluzioni di grande effetto come cori a più voci (così su Time Changer, ad esempio, dove compaiono i suoi ex compagni di band), inserti di hammond o splendidi assoli di sax, per non parlare di alcuni assoli di chitarra veramente da brivido, ad opera, oltre che di Paul Bielatowicz (della Carl Palmer Band), anche del grandissimo Steve Morse (che, nonostante, il cognome, non credo sia suo parente), ormai da molti anni accasato nei Deep Purple, che su Seeds of gold ci fa assaporare ancora una volta tutta la sua classe. Per la sezione ritmica, invece, ad accompagnare Neal, ci sono anche stavolta un fantastico Randy George al basso e uno straordinario Mike Portnoy alla batteria.
Testimony Two è dunque un lavoro particolarmente ispirato, che sgorga direttamente fuori dall'anima del suo autore e nel quale questi si mette completamente a nudo, cercando di trasmettere così la propria musica al cuore, oltre che alle orecchie dell'ascoltatore. A questo punto, si tratta solo di scegliere come ascoltarlo.
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13
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Ciao Elio, grazie per le grandissime recensioni ! |
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Arrivederci Elio ed in bocca al lupo  |
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Ciao elio e buona fortuna quoto il commento di Arakness. |
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10
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Nooo! Senza di te questa webzine non sarà più la stessa! |
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Ciao Elio, se ne va anche un altro degli ex "Benzi". Ora siamo rimasti solo io e Luca.. |
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chi lo ha visto all'alcatraz è stato benedetto .concerto stratosferico,una band pefetta ,lui meraviglioso ,era dai Transatlantic che non mi divertivo cosi' tanto,spero ritorni presto |
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7
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Grazie Elio per le tue splendide recensione. Ci lasci con una recensione molto emozionante di un capolavoro da vivere assolutamente! |
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Un salutone Elio! In bocca al lupo  |
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Elio,buona fortuna per i tuoi progetti futuri! Credo di parlare a nome di tutti se dico che le tue ottime recensioni ci mancheranno! |
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Ciao Elio! In bocca al lupo per tutto...tu non lo sai, ma ti devo molto!  |
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Un in bocca al lupo x i tuoi programmi futuro Holydriver, è stato un piacere leggere le tue parole su questo sito! Stay rock!  |
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... è stato un onore lavore con te ... |
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Questa è la mia ultima recensione per Metallized, una GRANDE webzine, alla quale sono stato lieto di dare il mio contributo per alcuni anni. Un affettuoso abbraccio va a tutti i miei colleghi redattori ed un caloroso saluto a tutti coloro che mi hanno seguito e letto durante la mia permanenza. Horns up! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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Disc One
Part Six: 1. Mercy Street 2. Overture No.4 3. Time Changer 4. Jayda Part Seven: 5. Nighttime Collectors 6. Time Has Come Today 7. Jesus' Blood 8. The Truth Will Set You Free Part Eight: 9. Chance of a Lifetime 10. Jesus Bring Me Home 11. Road Dog Blues 12. It's For You 13. Crossing Over/Mercy Street Reprise
Disc Two
1. Absolute Beginner 2. Supernatural 3. Seeds of Gold
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Line Up
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Neal Morse (vocals, keyboards, guitars, synth) Mike Portnoy (drums) Randy George (bass)
Guests: Nick D’Virgilio, Alan Morse, Dave Meros (vocals on Time Changer) Steve Morse (guitar solo on Seeds of gold) Paul Bielatowicz (guitar solo on Overture No.4 and It's for you) Matthew Ward (background vocals) Debbie Bressee, April Zachary, Mark Pogue, Mita Pogue (background vocals) Jim Hoke (saxophones) Mark Leniger (solo saxophones) Kenny Barnd (violin on Jesus bring me home) Chris Carmichael (violin, viola, cello) Eric Brenton (electric violin solo on Time Changer)
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RECENSIONI |
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