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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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Baaba Kulka - Baaba Kulka
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( 2571 letture )
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"Mio, mio, ti prego, deve essere mio!!!"
E' stata più o meno questa la mia reazione, quando è stato messo a disposizione di qualche uomo di buona volontà, un cd di un misconosciuto gruppo polacco chiamato Baaba Kulka, il quale.... udite, udite: aveva prodotto un album di cover di canzoni degli Iron Maiden, stravolgendole completamente in chiavi non metal, con larghi spazi all'acustica ed agli strumenti a fiato, e permettendosi anche di trarre un Dvd dalle proprie esibizioni live. Perché ho richiesto espressamente di potermene occupare? Semplice: perché un simile reato di lesa maestà meritava di essere recensito da uno come me, che con la Vergine è letteralmente cresciuto, per poter trattare il cd come presumevo meritasse. Nell'attesa dell'arrivo del cd presso la mia avita magione, ho anche guardato alcuni spezzoni riguardanti i Baaba Kulka tratti dal tubo, non resistendo per più di dieci/dodici secondi a canzone, traendo anche l'impressione di una band assolutamente improvvisata e poco professionale. Le premesse per una stroncatura clamorosa c'erano quindi tutte. Poi il cd è arrivato davvero, ed ho cominciato ad ascoltarlo; dapprima con rabbia, anche a causa della voce femminile molto sottile ed apparentemente fuori mood di Gaba Kulka (non chiedetemi di legare il suo nome al moniker, il polacco mi sfugge un po'), poi con sufficienza, indi rilevando alcune qualità. Alla fine sono giunto ad una conclusione relativamente diversa da quella che le prime impressioni mi portavano a supporre.
La veste grafica del prodotto è assolutamente scarna, ma la cosa non ha importanza: è il senso di sgomento a farla da padrone al primo ascolto. Il primo pezzo in scaletta è The Number Of The Beast, ma proposto in una versione minimalista, scarnissima, più lenta, molto onirica, vicina a certe cose degli anni 80 (in questo senso l'album rimane fedele alla decade di appartenenza, influenze settantiane comprese), con accenni di fiati latini, per concludersi in un crescendo rock; stranissimo e, al primo ascolto, indisponente. Il pezzo mette già in luce un'altra caratteristica peculiare dei Baaba Kulka: l'inserimento in ogni rielaborazione di due distinti stili musicali. Si prosegue con una sconcertante versione di Wratchild, che mi ha ricordato un certo raffinatissimo pop con influenze jazz degli anni 80; ricordate Joe Jackson? Raffinati e ben eseguiti gli inserimenti di flauto traverso (ho un flautista in casa, quindi mi affido a lui per questo giudizio). Anche qui parte all'improvviso, prima del finale, il cambio di atmosfera con una accelerazione jazz/prog. Sconcerto sempre più assoluto per la lenta versione reggae/dub di Aces High; comincio ad innervosirmi. Incredibile sentire To Tame a Land (o Dune, come è chiamato sul mio vinile) in versione arabeggiante: questo pezzo però sembra interessante fin da subito, e dopo ripetuti ascolti risulterà il migliore del lotto. Il ritmo originale del pezzo, peraltro, è assolutamente arabo, e comunque questa versione dimostra per l'ennesima volta come, cambiando gli arrangiamenti, il risultato finale muti completamente. Insomma: la musica è una. Anche qui non manca il cambio di indirizzo musicale, concomitante con la parte solistica, in cui il pezzo resta più fedele all'originale nella ritmica, per lasciare spazio ai soli eseguiti col clarinetto, anche qui con una certa confidenza con lo strumento. Il tempo di tirare il fiato e si passa a The Ides Of March/Prodigal Son, con l'intro eseguito a cappella (!), e pezzo che poi ondeggia tra il rock simil-Queen più commerciali ed il soul (!!); non so più cosa pensare, anche perchè c'è da registrare anche la presenza di fiati primi anni 70 che mischiano ulteriormente le carte. Non vi dico nemmeno del rock-prog, anch'esso utilizzato nell'arrangiamento. Proseguiamo: che ne pensate di Flight Of Icarus in versione romantica e con punti di contatto con le prime porcat...con i primi pezzi commerciali di Phil Collins? Bello comunque l'arrangiamento che rende il pezzo estremamente malinconico. E' la volta di Children Of The Damned, ovviamente in versione rock radiofonico anni 70. Una versione lambada di The Clairvoyant la reggete? E se ci aggiungiamo un bel break disco-rock? E se concludiamo con una versione da crooner di Still Life, che farebbe la felicità del pubblico over 60 di un night?
L'impeto iniziale è stato quello di stroncare l'operazione senza alcuna pietà, anche perché su youtube mi sono sembrati solo dei tipi da pub mezzi ubriachi, poi, col sommarsi degli ascolti, ho preso atto che questi ragazzi sanno suonare, e che nei pub probabilmente vogliono solo divertirsi e divertire il pubblico. Ho anche assunto informazioni su di loro, ed ho appreso che si dichiarano veri fans dei Maiden, e che questo cd è un vero omaggio, senza prese per i fondelli degli originali. Volete sapere se vi consiglio l'acquisto? Probabilmente no. Intanto i "duri e puri" lo evitino come la peste. Quanto gli altri, magari se siete di mentalità (molto) aperta, se volete stupire gli amici, se volete trascorrere una serata diversa in casa, facendovi quattro risate con qualche ospite, metallaro o generalista che sia, con un bicchiere di vino in mano anzichè uno birra, magari potete farci un pensierino. So di almeno una persona che ha fatto così.
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Assolutamente fantastiche le cover. Che volete? volete risentirle uguali uguali all'originale per poi perdere miseramente il confronto? Cover fresche e riuscitissime |
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Su cd sembrano molto migliori, del resto l'ho anche scritto che, visti i filmati, sembravano improvvisati e non professionali. |
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Queste cover sono qualcosa di disgustoso, mentre le ascoltavo su Youtube mi veniva voglia di distruggere il computer. Se questi Baaba Kulka sono davvero fan degli Iron Maiden non avrebbero mai dovuto produrre uno schifo simile.... |
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Avevo visto diverso tempo fa alcune loro performance su YouTube.To Tame A Land è stata l'unica che ho trovato interessante.Mentre il resto è RACCAPRICCIANTE ! Le canzoni degli Iron Maiden gia sono perfette nella loro versione originale,farci le cover è un grosso rischio,poi farle a modo proprio è praticamente un suicidio,per informazioni sentirsi 22 Accaccia Avenue dei Dark Tranquillity o Hallowed Be Thy Name dei Cradle Of Filth,versioni inascoltabili.Ma questi Baaba Kulka come qualcuno ha detto sono peggio di quanto si possa immaginare. |
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Ok..... visto la descrizione, non volevo sentire la versione di The Clairvoyant, essendo una canzone a cui sono legatissimo. Però non ho resistito e l'ho sentita.... mi ha distrutto il ritornello |
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Raven: grazie per la risposta. In questo momento la media voto dei letttori è 16,66, che dici è una coincidenza o è un segno che devo comprare il disco? |
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ho sentito la versione in studio di aces high e devo dire che non è male per niente...bisogna dimenticarsi che sono i maiden peròò |
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Non credo, non penso ci sia convenienza economica a farlo, inoltre sono musicisti piuttosto conosciuti nel loro giro. In quei filmati immagino ci sia solo voglia di cazzeggiare ed un po' di birra di troppo |
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Raven: se fra le esibizioni live ed il disco c'è tutta la differenza che tu hai ben spiegato non è che in studio potrebbero esserci anche altri a suonare, altri che non possono permettersi di portare dal vivo? |
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Raven: io sono aperto quanto le gambe della Carfagna, ma nonostante ciò, e rubando una frase al grande Sordi, ti dico: "'mazza che zozzeria aò" |
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ho sentito solo aces high, che dire stupenda versione cavolo, naturalmente i trv defenders ov steel li crichiteranno a priori, per me sono geniali nelle loro cover |
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come prevedevo: i duri e puri lo hanno preso come un affronto, (come inizialmente avevo fatto anche io), gli altri cercano di capire se c'è dell'altro, ma rimangono spiazzati. credo che l'unico modo di ascoltarlo sia davvero quello che ho descritto nell'ultimo paragrafo. |
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non riesco a capire se sono dei geni o dei coglioni.. |
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...che schifo.... ma proprio schifo....non lo dico per dire, sono da giustiziare questi. |
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..inascoltabili..aldilà di ogni previsione..quasi peggio di certi "rumori" che un tempo mi fece ascoltare un tale Max... |
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L'avevo detto che To Tame a Land era la più decente |
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Raven ha ragione su tutto. Sanno suonare - su questo non c'è dubbio - e non sono dei bontemponi, ma il risultato a me fa morire dal ridere, soprattutto negli episodi più lounge... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Number of the Beast 2. Wrathchild 3. Aces High 4. To Tame a Land 5. Ides of March 6. Prodigal Son 7. Flight of Icarus 8. Children of the Damned 9. Clairvoyant 10. Still Life
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Line Up
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Gaba Kulka (Voce, Tastiera) Bartek Weber (Chitarra) Tomasz Duda (Sax, Flauto, Clarinetto) Piotr Zabrodzki (Basso, Tastiera) Maciej Morus (Batteria)
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RECENSIONI |
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