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Folkstone - Sgangogatt
( 8636 letture )
…tra sacro et profano,
tra foco et tamburo…
che Voi balliate con passo sicuro!


A distanza di oltre un anno dall’ottimo Damnati ad Metalla tornano i paladini del folk metal nostrano, i Folkstone. Quest’uscita però non ha nulla a che fare con il metal e non a caso troverete questa recensione nella sezione Low Gain.
Come ben saprete, la band, oltre che nei “soliti” concerti metallici, si esibisce anche in serate acustiche in giro per l’Italia. Durante queste esibizioni non c’è spazio per chitarre o bassi elettrici, e il palcoscenico è completamente dominato da cornamuse, bombarde e percussioni. Dopo qualche anno passato a suonare tra borghi, piazze e vie di semplici paesi, i Folkstone realizzano l’idea di produrre questa raccolta di brani tradizionali acustici, completamente strumentali, riarrangiati dalla band stessa.

L’album, intitolato Sgangogatt, è stato registrato tra febbraio e aprile del 2011 nei “Folkstone Studio” di Scanzorosciate, in provincia di Bergamo. Registrazione e produzione – come per i due precedenti album – sono state effettuate grazie alla supervisione del loro fonico e produttore Yonatan Rukhman. L’artwork, dall’aspetto vagamente medievale, ritrae una cornamusa – elemento centrale dell’intero CD –, ed è stato curato da Maurizio, membro della band dal 2010 dopo l’uscita dai Furor Gallico.

Sgangogatt è costituito da 13 tracce acustiche, un insieme tra brani tradizionali e originali della band.
Ad aprire le danze (nel vero senso della parola) è La Ballata del Diavolo: le percussioni scandiscono un ritmo rapido ed incalzante dove le cornamuse si rendono subito protagoniste stendendo una trama molto orecchiabile e ben eseguita. Segue La Danza della Marmaglia, la quale scorre via talmente veloce da non rendersene conto. La canzone si sviluppa in crescendo: il motivetto iniziale assume toni quasi malinconici prima di velocizzarsi nel finale. Quest’ultima, originale dei Folkstone, è ispirata a Le Cantigas de Santa Maria, canzoni monofoniche spagnole del XIII secolo in onore della Vergine Maria. La terza, Pantoletta, è un tributo agli Schelmish, band irish folk tedesca: la ritmica è decisamente piacevole e trascinante, soprattutto grazie alle percussioni in sottofondo. La successiva Mit Dans, brano tradizionale anonimo del XV secolo, vanta un bel “duetto” tra cornamuse e flauti. La quinta traccia non è nient’altro che Avanti!, brano già presente nel debutto Folkstone. Anche questo episodio è stato originariamente scritto nel XV secolo e, pure in questo caso, l’autore risulta anonimo. Molto rapidamente termina Gigo, traccia corta e semplice, ma comunque piacevole. La settima Oro Se Vie è un tributo ai tedeschi Corvus Corax, band dedita alla cultura medievale e famosa per il vestiario caratteristico, ispirato alla mitologia greca antica. Igni Gena è un brano marziale, non velocissimo, ma molto carico e dall’aria solenne; anche questa composizione è un tributo ai già citati Schelmish. Arriviamo quindi alla nona canzone (originale dei Folkstone) che molti di voi conosceranno già perché presente in Damnati ad Metalla. Si sta parlando di Luppulus in Fabula, che all’interno del precedente album poteva sembrare “di troppo” a causa dell’elevata durata che spezzava in maniera eccessiva il ritmo del disco. Devo dire che nel contesto acustico di Sgangogatt, la canzone rende meglio e si lascia ascoltare più piacevolmente. La seguente Le Bal de l’Ours appare decisamente più cupa, merito delle percussioni che risuonano decise e senza tregua. Terzo ed ultimo brano originale dei Folkstone è la title-track, Sgangogatt. Le cornamuse tessono con classe uno schema musicale particolarmente affascinante dove anche il minutaggio è limitato a dovere: i soliti tre minuti di durata, infatti, evitano ripetizioni di ogni tipo e tengono sull’attenti l’ascoltatore, il quale, accortosi del cambio di motivetto dovuto all’inizio di Ol Mesciòt, non distoglie il suo interesse nei confronti del disco, oramai giunto alle sue fasi conclusive. Chiude l’album Stella Splendens, brano tradizionale composto nel XIV secolo. L’originale è un canto medievale presente all’interno del manoscritto intitolato “Libre Vermell de Monsterrat” – per la precisione il testo di Stella Splendens è presente alla ventiduesima pagina –, oggi custodito a Monsterrat, nei pressi di Barcellona.

Pur avendo apprezzato questa proposta dei Folkstone non mi sento in grado di esprimere una valutazione oggettiva. I motivi di ciò sono svariati e trattarli tutti sarebbe controproducente; in realtà non sono riuscito a inquadrare il CD come una vera uscita (non fraintendetemi malamente), ma più che altro come una semplice raccolta in attesa del “vero” album che uscirà il prossimo anno. Ripeto, il risultato è piacevolissimo, e se amate questo tipo di sonorità acustiche, oppure desiderate un disco scacciapensieri, beh… questo fa al caso vostro!



VOTO RECENSORE
s.v.
VOTO LETTORI
45.71 su 74 voti [ VOTA]
Kenobi(RobertoKawaForeverDalla Casa)
Martedì 14 Febbraio 2023, 23.19.25
10
Album atipico ma affascinante e anche se acustico lo trovo comunque molto metal! avanti!!!!!!!! Voto 99
Theo
Venerdì 2 Marzo 2012, 21.42.07
9
Trovati tutti e tre grazie per tutti quelli che mi hanno aiutato nelle altre recensioni dei Folkstone
fabriziomagno
Sabato 25 Febbraio 2012, 16.32.56
8
più lo ascolto e più mi piace!!!
Arvssynd
Lunedì 2 Gennaio 2012, 22.35.32
7
@Theo mi pare di aver capito che fino al 15 gennaio si occuperanno esclusivamente della prevendita del nuovo album in uscita a marzo, dopodiché metteranno in vendita le copie rimaste di Folkstone e Damnati ad Metalla (e anche Sgangogatt penso)
Theo
Lunedì 2 Gennaio 2012, 22.24.57
6
Ragazzi è un anno che cerco i loro album e non li ha nessuno!!! T_T vi prego se qualcuno mi sa dire un posto dove sa dove lo posso trovare mi aiuti, VI PREGO XD
AL
Mercoledì 17 Agosto 2011, 9.46.39
5
sono curioso di vederli in acustico. purtroppo non ci sono ancora riuscito... prenderò cmq l'album come ho preso tutti gli altri... e scorribanda sarà!!!
BILLOROCK fci
Venerdì 29 Luglio 2011, 14.03.27
4
grazie della info , Arvssynd !!
Arvssynd
Giovedì 28 Luglio 2011, 14.59.31
3
Billo ti riporto quello che loro hanno dichiarato in un'intervista: "La parola non ha un vero significato, ma voleva evocare l’idea di un gatto randagio sgangherato..come noi!"
BILLOROCK fci.
Giovedì 28 Luglio 2011, 14.04.57
2
cosa significa, il titolo : Sgangogat ???
Celtico
Giovedì 28 Luglio 2011, 13.25.32
1
condivido il pensiero di Giacomo sul fatto che non si tratta di una vera e propria uscita..il fatto è che era fortissima la richiesta da parte dei "non metallari" (tipo famiglie che assistevano ai loro set acustici) di avere un prodotto interamente acustico.. così sia ! ))
INFORMAZIONI
2011
Folkstone Productions
Folk
Tracklist
1. La Ballata del Diavolo
2. La Danza della Marmaglia
3. Pantoletta
4. Mit Dans
5. Avanti!
6. Gigo
7. Oro Se Vie
8. Igni Gena
9. Luppulus in Fabula
10. Le Bal de l’Ours
11. Sgangogatt
12. Ol Mesciòt
13. Stella Splendens
Line Up
Lore – cornamuse, bombarde
Daniele “il Miserabile” – davul, percussioni
Andreas – tamburi, percussioni
Maurizio – cornamuse, bombarde, cittern, flauti, bodhrag
Teo – cornamuse, bombarde
Robi – cornamuse, bombarde
 
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