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29/03/24
500 HORSE POWER + GAIN OVER
BORN TO BE WILD MC PADOVA, VIA GUIDO NATTA 14 - RUBANO (PD)
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Endstille - Infektion 1813
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( 3382 letture )
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Mentre scorrono le note un’infezione si diffonde nelle vene, un morbo avvelena e contagia i tessuti del nostro corpo: Infektion 1813, l’ultimo, brutale assalto dei teutonici Endstille. Da sempre sinonimo di black metal spietato e martellante, intransigente e violentissimo, gli Endstille hanno sempre sferrato attacchi crudeli e ravvicinati senza concedere tregua, raggiungendo livelli di devastazione davvero notevoli con un album quale Navigator. Ma negli ultimi tempi “la mitragliatrice del Black Metal” sembra aver iniziato a sparare colpi più precisi e mirati. Con un song-writing più raffinato, Verführer, pubblicato nel 2009, oltre ai consueti pezzi tiratissimi, lasciava spazio anche a passaggi lenti e in mid-tempo, allontanando finalmente l’ombra di una band, i Marduk, e soprattutto di un album, Panzer Division Marduk, cui i nostri, loro malgrado, sono sempre stati paragonati. Ora, con Infektion 1813, concept sulla battaglia di Lipsia che, combattuta nell’ottobre del 1813, determinò le sorti e il crollo dell’impero napoleonico, gli Endstille proseguono sulla strada tracciata da Verführer e realizzano un album più maturo, capace di accostare al ferale black metal delle origini parti più cadenzate e ragionate. L’ultima release si distingue dal più anonimo predecessore proprio per la capacità del gruppo di esprimere la malvagità e la rabbia che, da sempre, li contraddistingue non solo con ritmi martellanti di batteria, ma anche attraverso sonorità inquietanti, dissonanti, disturbanti. Le atmosfere fredde e marziali e il sound più solido della chitarra non fanno che accentuare e sottolineare il mood pesante, cupo e malato. Caratterizzato da uno screaming meno abrasivo, ma più versatile, Zingultus (ex Nagelfar) prende il posto dello storico singer Iblis, contribuendo ad accentuare ulteriormente quel senso di cupa oppressione e oscura malignità che costituiscono il marchio distintivo degli Endstille. È Anomie ad aprire le ostilità, brano d’impatto strutturato su un riff di chitarra non particolarmente elaborato, ma sicuramente efficace. Trenchgoat prosegue l’offensiva, implacabile ed inarrestabile, con riffs ossessivi e laceranti. Bloody H parte con un ritmo cadenzato e accattivante sul quale si innestano cori oscuri e sinistri. Notevole Satanarchie, il singolo che ha lanciato l’album, un brano che sintetizza ottimamente la direzione intrapresa dagli Endstille, blast-beat ferali che si alternano a successioni armoniche angoscianti e dissonanti. Non mancano episodi affascinanti come il coinvolgente mid-tempo contenuto in World Aflame o il seducente groove di basso di Wrecked, il tutto inserito in un album che sicuramente merita l’ascolto non solo per l’instancabile lavoro di Mayhemic Destructor alla batteria, per il riffing lacerante di Wachtfels alla chitarra e, last but not the least, per la senz’altro ottima produzione, ma soprattutto per la capacità di tradurre in musica malvagità e crudeltà con sonorità grevi, oscure e opprimenti. L’ultimo brano Endstille (Volkerschlachter), simile, forse, più ad un’ossessione sonora, ripete un unico, paranoico, opprimente riff per oltre dieci minuti, mentre una voce metallica elenca una lunga serie di nomi,nella fattispecie, imperatori, tiranni e dittatori che hanno segnato la nostra storia, da Giulio Cesare a Mussolini, da Fidel Castro a George Bush, da Francesco Franco a Tito e tanti altri ancora, con una amara riflessione finale a non casuale chiosa dell’opus: The death of one man is a tragedy, the death of millions is a statistic.
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10
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Siamo d'accordo che Infektion 1813 sia migliore del precedente.. ma a Verfhurer era stato dato 77, e non volevo creare troppa disparità di giudizio! Un saluto a tutti! |
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8
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Band monotona da morire, col cambio di cantante c'hanno pure perso e non poco, sto disco è una palla al piede, meglio del precedente che era proprio da lanciare giù via finestra. Benvenuta alla new entry. |
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7
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Finalmente una redattrice che sa scrivere una recensione come si deve! Brava e benvenuta |
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6
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li ho sempre trovati noiosi...cmq benvenuta |
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5
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alcuni brani sono molto interessanti, le parti melodiche sono giuste al momento giusto e il cantato è più che convincente, il 75 di Patricia ci sta tutto! |
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4
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Delle discrete seconde (o forse terze) linee, ennesima band da "disco gradevole e niente più" che, salvo miracoli (ai quali non credo), non regalerà mai il capolavoro da ricordare...68/100. |
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2
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per me sto disco è noioso e a tratti pure scontato, avrei dato al massimo 65 |
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1
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Benvenuta |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Anomie 2. Trenchgoat 3. Bloody H (The Hurt-Gene) 4. The Deepest Place on Earth 5. When Kathaaria Falls 6. Satanarchie 7. World Aflame 8. Wrecked 9. Endstille (Völkerschlächter)
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Line Up
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Zingultus - Vocals L.Wachtfels - Guitars Cruor - Bass Mayhemic Destructor - Drums
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RECENSIONI |
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