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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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Powerwolf - Blood Of The Saints - The Sacrilege Symphony (And Still The Orchestra Prays)
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( 4343 letture )
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Affermarsi il più possibile sulla scena power è più facile se si soddisfano tutte le richieste degli amanti del genere: un suono potente e melodico, intriso di componenti folk, mitici, e fantasy, con un orecchio teso al metal classico. Ma anche una certa passione per il sinfonico, per brani lunghi e solenni e per temi che si avvicinano al gotico, al profano e al soprannaturale con atmosfere avvolgenti intrise di mistero. Nel caso il progetto Blood Of The Saints dei Powerwolf è un esempio perfetto di questo desiderio di affermazione. Il gruppo tedesco lavora con attenzione ed insieme alle undici tracce dell'album canonico crea in parallelo un CD Bonus con cinque brani molto particolari. La versione sinfonica, il retroscena più intenso, altamente blasfemo e in cui il cantato assume un altro tono ed un altro ruolo. L'album in sé vuole già essere un omaggio al power intriso di mistico paganesimo, ma in cui la band afferma se stessa con un misto di opposti, suoni veloci e alcuni tocchi di musica d'organo in sottofondo. Ovvero, la voce di Attila Dorn nell'album si mantiene tagliente e tendente al growl, amalgamandosi al tipo di suoni veloci desunti dal metal tradizionale confezionando la sua presenza come quella insomma di un cantante/narratore, mentre nell'esperimento parallelo ciò che in primis cambia è l'atmosfera e -di conseguenza- l'uso della voce; l'intera band passa da esterna ad "interna" e invece di tracciare le linee di un album incentrato sul folk medioevale, sulla teologia e la superstizione riguardo ai licantropi, ne diventa essa stessa la protagonista.
Attila Dorn si trasfigura ne "l'arcivescovo" all'interno di una cattedrale buia e fumosa (neanche tanto metaforica, visto che alcune registrazioni sono occorse proprio in una chiesa del '200) e i Powerwolf alzano inni sacri al power metal. I toni si incupiscono e il cantato diventa alto, lento e pulito, senza growl, modellato su suoni orchestrali; e chitarra e batteria sono sacrificate in nome dell'organo, dei rintocchi di campana e dei cori. Gli "evangelisti" alternano il cantato solenne a lunghi pezzi sinfonici dove l'atmosfera si sublima per spingere l'ascoltatore nel vivo -queste tracce sono lievemente più lunghe di quelle dell'album-: è infatti il virtuosismo melodico ciò che si apprezza di più. Raise Your Fist, Evangelist è l'inno di apertura che immediatamente rende chiaro il taglio delle successive cinque tracce; un urlo "non urlato" che parte corale e termina solista, scivolando sullo stesso giro e sulle stesse parole. In Blood We Trust lascia interamente lo spazio ad un giro orchestrale piuttosto articolato, ricco di ottoni, piatti e grancassa; un pezzo acustico un po' fine a se stesso, usato per fini di atmosfera. Intrisa di mistero e carica di fascino è invece la terza traccia Ira Sancti (When The Saints Are Going Wild) che rappresenta la "messa nera" del CD; la voce è calda e piena, anche se le parole ripetute sono sempre le stesse. L'effetto profondo però si crea proprio da questa ripetitività "sacra" sostenuta dall'organo e dagli ottoni e da un bellissimo giro di tastiera (4:10- 4:30). Si fa un passo indietro invece con Sanctified With Dynamite in cui tornano batteria, chitarra e velocità: una specie di ibrido tra le tracce di Blood Of The Saints e quelle di questo bonus (di nuovo presente l'organo come special guest) in cui anche il messaggio si sdoppia: si sentono sempre gli "evangelisti" in coro, ma ora con intenzioni meno solenni e più movimentate, per non dire esplosive... L'esperimento si chiude con Moscow After Dark in cui invece si riscontra una certa difficoltà ad unire la musica orchestrale con il cantato, che solo a tratti sembra appartenere al brano e che in alcuni punti sembra vagare senza meta.
Si può dunque affermare che questo esperimento riesce per due punti soltanto: la volontà dei Powerwolf di mettersi alla prova, non lasciando scoperto nessun lato del power metal, e il virtuosismo con cui riescono a realizzare ciò. Nonostante il risicato numero di brani che non permette un parallelo con l'album vero e proprio (come ad esempio successo i Septicflesh, che hanno trasposto in versione sinfonica l’intero The Great Mass) il prodotto resta comunque un piacevole distaccamento in cui si apprezza in modo chiaro il cambio di atmosfere e di tecnica: la band dimostra di saper creare diverse situazioni musicali e sinfoniche e il cantante sposta la sua voce con naturalezza. Se l'inizio incisivo esiste con Raise Your Fist, Evangelist, sembra però mancare una fine e non si riesce dunque a capire se l'obiettivo è un percorso, una storia o brani indipendenti l'uno a l'altro. Si tratta di una band indubbiamente dotata (ed in crescita) e sentire le cinque tracce di questo Cd Bonus significa apprezzarne la capacità ed immergersi ancora di più nella atmosfera che, già nell’album canonico, i Powerwolf hanno saputo creare. Si tratta anche di dare un po' di fiducia ad un gruppo sicuramente su validi binari. Piccoli (ma neanche tanto) blasfemi crescono (bene).
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7
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@Valkyria: Ma come sei equilibrata! Scherzi a parte, la mia opinione sulla band la sai, ma al di là di tutto non posso che essere d'accordo con la tua ottima analisi. |
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6
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Due motivi: L'ultima traccia era un po' debole e cmq si tratta di un disco bonus con poche tracce. il punteggio pieno spetta all'album vero e proprio, che infatti ha preso 77! Ammetto che avrei potuto almeno dargli 70, ma credimi, l'ho apprezzato quanto te |
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5
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recensione buona ma...MA un 10 punti in più... un semplice motivo... non troviamo dischi così "catchy" in giro, pieno di melodie e ti rimane in testa come un mantra... splendido! |
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4
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Ho Blood of the saints e mi è piaciuto un botto e questo bonus disc mi ispira...cercherò di trovarlo in qualche modo e gli darò di certo un ascolto! |
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3
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Thanks a lot! It's totally my pleasure |
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2
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Valkiria Celtica la tua recensione mi è piaciuta , continua così . |
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1
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Ero piuttosto curioso per questa uscita, vedrò di dargli un ascolto! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1: Raise Your Fist, Evangelist 2: In Blood We Trust 3: Ira Sancti (When The Saints Are Going Wild) 4: Sanctified With Dynamite 5: Moscow After Dark
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Line Up
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Attila Dorn (Voce)
Arrangiamenti di Dominic G. Joutsen
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