|
19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
|
|
Edenshade - Ceramic Placebo For a Faint Heart
|
( 3877 letture )
|
E' sostanzialmente un death metal molto tecnico ed elaborato, quello che i nostri cinque connazionali propongono nel loro primo full lenght. arricchendo il tutto con dettagli fantasiosi e spesso spiazzanti. Un death metal trascinato dalla sette corde di Stefano Wosz, dotato di una buona tecnica, mai sbrodolosa nè tantomeno ridondante. Un gruppo che predilige l'utilizzo di una sola chitarra inserendo a sopresa tastiere e synth suonate da Matteo Belli, che ricoprono un ruolo fondamentale nell'economia della band. Il disco è stato registrato negli Outer Studios di Giuseppe Orlando e Massimiliano Pagliuso ( Novembre ) ed è all'altezza delle migliori produzioni europee, soprattutto scandinave. Scandinavia che in alcuni tratti è presente nel sound dei nostri, vuoi per certi passaggi di growl, vuoi per certi inserti tastieristici dal taglio molto moderno, al limite dell'industrial. La voce del cantante Lorenzo Morresi si districa tra il classico growl, vero trademark del death metal a qualunque latitudine, e clean vocals molto variegate tra di loro. In alcuni punti la voce si fà sofferta, quasi recitata, ed è qui che la band sorprende per una profondità emotiva che duella per tutta la durata dell'album con le sfuriate, mai lasciate al caso, tipicamente death. Daniele Tiberi al basso e Roberto Cardinali alla batteria costituiscono una sezione ritmica precisa e varia nel suo tessere mosaici ritmici mai uguali tra loro, gettando le basi per il poliedrico solismo di Wosz che disegna affreschi sonori al limite della perfezione. Un esempio lampante di quanto asserisco è fornito da " The Inconstancy Of April ", il brano più lungo del lotto che nei suoi sette minuti e mezzo passa in rassegna tutto lo scibile del metal estremo. Un inzio sofferto, abbastanza DreamTheateriano, soprattutto nelle chitarre ( qui il solo iniziale è eseguito da Massimiliano Pagliuso ), lascia il passo a ritmiche impazzite sfocianti in un assalto death crudissimo ma con un tappeto di synth sempre presente, quasi a far da monito che le sorprese possono spuntare da un momento all'altro. Infatti dopo un pre chorus azzeccatissimo ed un chorus in growl sparato ci troviamo di fronte un break fatto di mezzi stop and go, salvo poi ripartire in quarta con un duetto di assoli chitarra/tastiera da paura!! Un cambio di tempo da embolia c'introduce nel gran finale, celebrato da una chitarra acustica ( ?!? ), una bella parte in clean vocals e sotto chitarre soavi a particolareggiare il tutto. Un pezzo stupendo. Ma è per tutta la durata del disco che gli Edenshade sorprendono e stendono il fortunato ascoltatore, con soluzioni coraggiose, melodie praticamente perfette e una ricchezza di sfumature da far invidia ad acts più blasonati. Basta ascoltare un pezzo come " Some Pain We Shared " per capire di cosa parlo. Un pezzo che dopo un inizio abbastanza lineare ci spara in faccia tutta una serie di cambi d'umore che non lasciano il tempo d'abituarcisi perchè nel breve tempo di un soffio di vento la band è già ripartita per altri lidi musicali, donandoci un caledoiscopio di emozioni veramente uniche. Un band dotata di una raffinatezza incredibile anche quando ci dona un pezzo come " Part 2 ", centoventotto secondi strumentali che non sono lì per fare minutaggio; li troviamo perchè in quel momento sono funzionali, fanno prendere fiato e poi ci donano un assolo bellissimo da parte di Massimiliano Pagliuso, incredibilmente ispirato. Due minuti che si chiudono con la classica nenia da carillon, tipicamente horror. Chiudo qui la recensione perchè c'è il serio rischio di sembrare ripetitivo ma date fiducia a questi cinque ragazzi che hanno sfornato un prodotto moderno, coraggioso, ottimamente composto e suonato. Uno dei dischi più belli mai partoriti dal nostro stivale. Acquisto consigliatissimo!!!
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
|
|
Tracklist
|
1. The Pathology Of Incest 2. A Fact Of Egoism 3. (Untitled) 4. Unreasonable Heartbeating Diminuendo 5. The Inconstancy Of April 6. The Elegant Curse Of Understanding 7. Some Pain We Shared 8. Part 2 9. Stigma.9 10. Scent Of A MidSummer Dawn
|
|
Line Up
|
Lorenzo Morresi (vocals) Stefano Wosz (guitar) Daniele Tiberi (bass) Matteo Belli (keyboards) Roberto Cardinali (drums)
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|
|
|