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Alice Cooper - Welcome 2 My Nightmare
( 12209 letture )
In the beginning
I was just a shadow
In the beginning
I was alone


The Nightmare Returns. Già titolo di un live (poi DVD) del 1986 del nostro Vincent Furnier, il "ritorno dell'incubo" è il fulcro della nuova produzione delle fucine del Theatre of Death, il Grand Guignol del rock, che risponde al nome di Alice Cooper. Welcome to My Nightmare, concept album partorito nel 1975 dal suo nuovo progetto solista, è sembrato un capitolo inconcluso, o meglio: un capitolo su cui c'era ancora da dire qualcosa, magari con il senno di poi di un sessantatreenne. Welcome 2 My Nightmare, di cui già si nota l'ironia e la frivolezza dal simpatico titolo e dalla copertina pacchiana (nulla a che vedere con quella affascinante e sublime del primo "incubo"), è l'"Alice’s nightmare 35 years later”. Prima di partire per il viaggio su cui stiamo per imbarcarci, una stuzzicante toccata e fuga di nomi qui presenti: Bob Ezrin, Ke$ha, Desmond Child, gli Alice Cooper originali, Vince Gill, Tommy Denader, John 5 e Rob Zombie.

"All aboard, watch your step, people. Last call for the nightmare express!" (A Runaway Train)
Il viaggio onirico di Welcome to My Nightmare ha illustrato necrofilia, perversione, aracnofobia, schizofrenia, emarginazione femminile, rabbia giovanile, il tutto condito da musiche ricercate e raffinate ma accessibili e appaganti, e da un carico d'ironia, sebbene celato tra alcuni mancati nessi tra una canzone e l'altra, non indifferente. Al contrario di questo macabro teatrino, lo spettacolo che si prospetta prendendo parte al viaggio fantastico di Welcome 2 My Nightmare, nonostante i numerosissimi punti di contatto con il passato e con il prequel, è incentrato quasi esclusivamente sull'ilarità e sull'assurdo.

I Am Made of You, con Ie sue intense linee vocali filtrate con l'auto-tune e con un piano pop di sottofondo, apre l'album con l'altisonante firma di Desmond Child, e porta a Caffeine che, nella sua essenzialità e immediatezza musicale (un po' sciocca), racconta di come il protagonista (lo Steven del XXI secolo) soffra di insonnia, poiché teme la notte per gli incubi che gli porta, e ripone la sua fiducia nella caffeina e nell'anfetamina, perché "una piccola spintarella è tutto quello che gli serve".
La resistenza al bisogno di riposare viene sopraffatta in The Nightmare Returns, piccolo intermezzo che riprende il motivetto pianistico di Steven, che porta il protagonista a svegliarsi a bordo di un "treno impazzito", A Runaway Train, la cui divertente corsa è musicata niente di meno che da Michael Bruce, Dennis Dunaway e Neal Smith, in una canzonetta dagli echi R&B degli Wilburys e di Bob Dylan. Il treno porta il protagonista (che nel frattempo ha pensato di essere "in someone else's dream") a un cimitero, dal sapore western, dove scopre di essere Last Man on Earth e, accompagnato da una musica da piano-bar (con tanto di violino e trombone) memore di Tom Waits, si trova assolutamente solo a poter fare quello che gli pare, con l'eternità dalla sua.
Anche se nel suo sfogo di "ὕβρις" (tracotanza, ndr) aveva detto "eternity is mine", ben presto si trova a fare i conti coll'aldilà, che lo accoglie all'inferno in The Congregation, rassicurandolo e mettendolo a suo agio, auspicando che il nuovo posto abbia soddisfatto le sue aspettative e presentandogli, al megafono, un po' di compagni, tra i quali vengono annoverati televenditori (sì, anche negli USA hanno le loro Wanna Marchi), preti e "boys from Wall Street".

Excuse me sir, is there a bathroom here?

L'ironia finale di Cooper, che chiede se lì all'inferno ci sia un bagno, ci porta alla canzone seguente, scelta come singolo, ovvero I'll Bite Your Face Off, rivisitazione moderna (o plagio ispirato?) di Brown Sugar dei Rolling Stones. Dall'infatuazione per questo diavolo femminile, si passa ai due capitoli più eclettici del platter: l'episodio synth/dance -senza dimenticarsi dell'assolo di John 5- di Disco Bloodbath Boogie (memore di Clones (We Are All) da Flush the Fashion) e il surf rock di Ghouls Gone Wild, canzone decisamente bruttina e evitabile (nonostante sia una Summertime Blues del 2011). L'immancabile down tempo romantica, a cui Cooper ci abitua da anni e anni, è segnata dalla ballata Something to Remember Me By, momento semi acustico carino ed entusiasmante.
A questo punto qualcuno si sarà sicuramente chiesto: e dell'Alice Cooper di Love It to Death e di Killer è rimasto qualcosa? Troverà la risposta in When Hell Comes Home, la canzone più '70s oriented di tutto l'album, figlia della straziante Dead Babies, presente sul capolavoro Killer, per la simile dimensione familiare della storia. L'"Inferno che entra in casa" è un padre, assente e alcolista, che picchia la moglie sotto gli occhi di un figlio cosciente, che si vendicherà uccidendo il genitore. L'episodio più forte dell'album vede, non a caso, gli Alice Cooper riuniti (insieme a Steve Hunter), monchi purtroppo del defunto Glen Buxton, con un Vincent Furnier che ricorda un giovane, claustrofobico Iggy Pop nei primi Stooges.
Il duetto dai tratti elettronici di What Baby Wants, che vede uno special guest particolarissimo come Ke$ha, ospite che solo per il nome che porta verrà probabilmente massacrato dalla massa bovina di ascoltatori, è uno dei momenti più variopinti del lavoro e, nonostante non sia certo un capolavoro né una canzone indimenticabile, costituisce uno dei capitoli più divertenti e godibili dell'album, anche se è curioso pensare che trentacinque anni fa come ospite vi era Vincent Price, a sciorinare la sua prosa apocalittica sull'uomo soppiantato dalla Vedova Nera, mentre oggi ci sia Ke$ha. Ma per fortuna i credits infiniti mettono subito luce sulla grande levatura delle collaborazioni per Welcome 2 My Nightmare.
Il treno di ritorno, dove il protagonista fa un compendio dell'incubo che ha vissuto, che "non vuole sapere come finisce" e da cui "deve davvero uscire", prende il nome di I Gotta Get Out of Here, canzone dai connotati southern e boogie (un certo Patterson Hood alla chitarra) e dalle strofe che possono ricordare per la melodia la solennità narrativa di When the Wild Wind Blows dell'ultimo lavoro in studio degli Iron Maiden, che si apre però in un finale maestoso, corale, che chiede al nostro protagonista:

What part of dead don’t you get?

The Underture, infine, è una strumentale che intreccia una ad una, in un bellissimo ponte temporale di trentacinque anni (in una sorta di wormhole tra i due incubi) canzoni come Welcome to My Nightmare, Black Widow, Only Women Bleed e Steven con i brani del nuovo capitolo, chiudendo l'album e lasciando l'ascoltatore sazio.

Dovendo trovare un'unica parola per descrivere Welcome 2 My Nightmare, l'aggettivo "stuzzicante" calzerebbe al meglio: stuzzica (e provoca) il buonsenso nei momenti di eccentricità, stuzzica l'ilarità nei momenti ironici, stuzzica il buongusto e l'appagamento nei momenti musicalmente alti. Perché, infatti, questi momenti sono molteplici e sicuramente sopperiscono ai difetti. Non trascurabili le numerosissimi collaborazioni di alto livello, su tutte il rinnovato sodalizio con Bob Ezrin, che contribuiscono a creare arrangiamenti curatissimi, ma su cui non cade subito l'attenzione, e a rendere Welcome 2 My Nightmare, nonostante non si possa definire al livello del suo predecessore (come sarebbe possibile?), un degno erede di uno dei più grandi prodotti rock degli anni '70.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
69.91 su 67 voti [ VOTA]
iommi
Giovedì 22 Giugno 2023, 15.22.48
34
invece vedo che non è nemmeno recensito il mio preferito \"From the Inside\"
iommi
Giovedì 22 Giugno 2023, 15.21.59
33
appena riascoltato per la disperazione di averlo bocciato in precedenza. purtroppo è andata anche peggio e la mia unica conclusione possibile è che questo disco fa cacare
Philosopher3185
Domenica 25 Settembre 2022, 23.00.26
32
Per certi aspetti preferivo i dischi precedenti ma-oggettivamente-questo e' davvero l'ennessimo ottimo album,con sempre due o tre pezzi eccezionali e il resto riempitivi di ottima fattura. Cooper sta facendo un fine carriera eccezionale.
Galilee
Mercoledì 27 Ottobre 2021, 12.08.29
31
Ognuno ha i propri gusti. Però considero questo album nettamente superiore ad along came a spider. E I successivi superiori a questo. Per dire un Paranormal per me si becca un 8 in pagella e si presenta come uno dei dischi più freschi di quell'anno. Along came a spider Rimane il lavoro meno ispirato e coinvolgente di Alice dalla crisi dei primi 80 quando si scolava una cassa al giorno di birra. La banalità del primo singolo vengeance is mine con un inutile, in questo caso, Slash alla chitarra, la dice lunga.
iommi
Mercoledì 27 Ottobre 2021, 11.46.10
30
doipo along came a spider solo bocciature per quanto mi riguarda. e questo forse è il peggiore. Del titolo non parliamone neppure. Lo avrebbe meritato di più Along came a Spider che la storia originale di steven la rievocava almeno nei temi e nei toni. Qui invece....
jaw
Mercoledì 29 Novembre 2017, 22.44.10
29
Dell ultimo dynamite road e' davvero molto bella, poi questo secondo me e' migliore. Disco bloodbarh e' una mazzata nei coglioni alla disco, quando partono le chitarre scende la classica ghigliottina.Ghozls gone wild e what baby wants ( laccio californiano in pretty face)
Aceshigh
Sabato 4 Novembre 2017, 9.26.56
28
Buon disco, con degli alti e bassi, ma sempre geniale. Si fa ascoltare sempre con grande piacere. Voto 80
InvictuSteele
Giovedì 11 Maggio 2017, 15.14.32
27
L'ho rispolverato ma il giudizio non è cambiato. Orrido, da bocciare impietosamente. Voto 50
Maurizio
Mercoledì 1 Giugno 2016, 17.57.20
26
Diciamo discreto e va bene così. Alice Cooper ha fatto di meglio (e di peggio...)
Manson Sabbath Cooper Laiho
Lunedì 14 Settembre 2015, 23.06.10
25
il primo welcome to my nightmare mi dava proprio l'idea di un incubo(alcune canzoni insomma,ma in fondo mi dava la sensazione di vivere gli incubi di Steven),questo secondo capitolo mi sembra piu un disco pop... magari se lo aveva chiamato tipo "DaDa 2"avrebbe avuto più senso, il disco mi piace,anche tanto,ma il titolo...quel titolo è davvero pesante...molto pesante...troppo pesante...
InvictuSteele
Martedì 28 Luglio 2015, 22.47.16
24
Per me un disco davvero brutto, si salvano giusto 3-4 canzoni, quelle più classiche, mentre le altre sono troppo eterogene, nel senso sbagliato però, alcune sembrano mezze da discoteca altre strizzano l'occhio al pop più becero. Una delusione totale, credo di averlo ascoltato qualche volta appena uscito e poi l'ho accantonato a prendere polvere.
Heisenbger
Mercoledì 6 Maggio 2015, 8.37.43
23
ALBUM ECCEZIONALE! Giù il cappello davanti ad uno degli artisti più sottovalutati della storia del Rock.
venom
Mercoledì 2 Aprile 2014, 2.59.12
22
degno erede del capolavoro del 75.molto vario dawero un grande album
Fede97
Domenica 11 Agosto 2013, 20.51.01
21
Concordo con Electric Warrior e in parte anche con Gladiator: apparte qualche brano accettabile, questo album è stata una delusione quasi quanto il precedente. A mio parere non merita neanche di essere definito il sequel di quel capolavoro del '75. Musicalmente non è proprio malaccio però... Pff, palloso! L'unica cosa che ho apprezzato è il gran ritorno dei membri degli ex-Alice Cooper (con purtroppo l'assenza di Glen Buxton che è passato a miglior vita) e del produttore Bob Ezrin, infatti ho visto ciò come una sorta di rimpatriata... E poi basta, a quanto pare non ho altri pareri positivi a rigurado.
Macca
Martedì 14 Maggio 2013, 12.44.07
20
La prova che nonno Alice non tradisce veramente mai, e che invecchiando alcune rockstar migliorano senza sapere d'aceto. 63 volte grande!
blackie
Martedì 7 Febbraio 2012, 3.18.17
19
DISCO STUPENDO!!!ottima rece qui dentro ce di tutto!secondo me degno successore del immortale welcome del 75.grande alice uno degli artisti pui fenomenali del nostro genere.
Flight 666
Martedì 25 Ottobre 2011, 18.38.14
18
Ho comprato proprio oggi quest'album...ragazzi, è davvero fenomenale!!! Cito il commento fatto dal commesso del negozio in cui l'ho comprato: "Alice Cooper è come il vino...più invecchia è più diventa buono!" Non sono proprio le sue parole esatte, ma il senso era questo!
Subhuman
Mercoledì 21 Settembre 2011, 13.48.53
17
ciao ReD, grazie del commento. concordo perfettamente con te sull'importanza dell'analisi dei testi in album come questo, che altrimenti perderebbe di spessore. credo che, oltre agli insindacabili gusti personali, influisca anche l'attenzione che si presta alle lyrics a far apprezzare un prodotto del genere! rock hard!
ReD
Mercoledì 21 Settembre 2011, 12.49.03
16
FINALMENTE leggo una recensione da parte di una persona in grado di comprendere l'inglese ed i testi delle canzoni, che specialmente per quanto riguarda un album di Alice Cooper sono INDISPENSABILI tanto quanto la musica.
BILLOROCK fci
Martedì 20 Settembre 2011, 14.28.46
15
altra chicca del maestro del Horror ROCK !!
Luca
Lunedì 19 Settembre 2011, 21.37.52
14
gran bella recensione e ottimo disco... i am made of you spettacolare, si sente che c'è lo zampino di desmond child... something to remember me by pezzo migliore del disco
Pietro
Sabato 17 Settembre 2011, 10.58.42
13
Io dal canto mio non ho mai amato welcome to my nightmare..canzoni senza un mordente,senza rabbia diciamo..e lo stesso la parte in parlato è troppo pesante,nonostante io non abbia problemi con l'inglese..ovviamente è una mia opinione personale ^^ . di Alice Cooper preferisco altri album sicuramente..
Electric Warrior
Sabato 17 Settembre 2011, 9.34.20
12
In effetti condivido il pensiero (un pò troppo acido forse) di Gladiator. Io non capisco cosa ci trovate di tanto capolavoro in questo disco. è lontano anni luce sia dal capolavoro del 75 sia da tutti gli altri capolavori di Alice. Il primo brano sembra scritto dai Daft Punk, con quell'auto-tune che va tanto di moda nelle canzonette poppettine. Non c'è più la verve di Alice, qua è tutto riciclato (the underture ne è la prova suprema, un riciclo delle melodie del primo capitolo). Una ruffianata pazzesca che cerca di pigliare per il culo i nostalgici. Io sono un nostalgico e non mi sono fatto fregare da questa stronzata.
Gladiator
Sabato 17 Settembre 2011, 7.50.48
11
Ma cosa vi fumate il giorno?! Disco orrendo, al limite del ridicolo... Sembra di ascoltare Alice Cooper che scimmiotta in successione 30 Seconds To Mars, Oasis ed il peggior Manson... Avrei capito un "70" di stima, ma "85"...ma non scherziamo su... Il tutto poi, fra le altre cose, è aggravato dal fatto di aver scelto quel titolo pesante come un macigno, per sole finalità lucrative... E poi un minimo di coerenza: 81 ad Hey Stoopid e 85 a st'affare...
NoRemorse
Venerdì 16 Settembre 2011, 22.26.54
10
è da billion dollar babies che luci di ferro tira frecciatine riguardo ai voti!!! non gli è proprio andata giù! comunque grandissimo disco sul serio...non me l'aspettavo!!! mo me lo riascolto per la quarta volta!!!
Radamanthis
Venerdì 16 Settembre 2011, 18.13.42
9
Ottima rece! Complimenti...detto tutto alla perfezione dalla prima all'iltima riga!
stooge
Venerdì 16 Settembre 2011, 13.40.37
8
..per me grandissimo disco, i voti sono poi soggettivi.... bella rece subhuman.! ps: luci di ferro piantala con sti voti........
ENRI SIXX
Venerdì 16 Settembre 2011, 9.09.08
7
BEL DISCO , CON UN SUONO MOLTO SEVENTIES , SE NON ERA PER 2 O TRE PEZZI CHE NON C'ENTRANO NULLA IL DISCO ERA AL TOP . GRANDE ALICE COOPER !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Electric Warrior
Venerdì 16 Settembre 2011, 8.40.03
6
Disco veramente palloso. Solo tracce come "I'll Bite Your Face Off", "The Congregation", "Last Man On Earth" e "Disco Bloodbath Boogie Forever" sono song degne della verve di Alice, il resto è mediocre. 60 e nulla più
AdemaFilth
Venerdì 16 Settembre 2011, 2.14.38
5
@luci di ferro: mi permetto, se l'autore della recensione non ha nulla in contrario, di ribattere la tua affermazione. Molto semplicemente i critici di entrambe le recensioni essendo persone diverse hanno gusti e criteri di valutazione differenti, com'è giusto che sia.
luci di ferro
Venerdì 16 Settembre 2011, 0.18.02
4
Cito Subhuman: Welcome 2 My Nightmare, nonostante non si possa definire al livello del suo predecessore,..... uno dei più grandi prodotti rock degli anni '70. In tanto però prende lo stesso voto cioè 85(fonte Metallized).
Undercover
Giovedì 15 Settembre 2011, 23.02.37
3
Mi avevano detto che era al livello del primo capitolo ma non ci volevo credere, beh, ho dovuto prenderne atto e ringrazio un carissimo amico per il consiglio.
Exar Kun
Giovedì 15 Settembre 2011, 22.36.38
2
Ottima recensione. Conto di ascoltare il disco al più presto, visto il giudizio.
Witchcraft
Giovedì 15 Settembre 2011, 22.20.02
1
album bellissimo..voto perfetto..
INFORMAZIONI
2011
Bigger Picture
Heavy
Tracklist
1. I Am Made of You
2. Caffeine
3. The Nightmare Returns
4. A Runaway Train
5. Last Man on Earth
6. The Congregation
7. I'll Bite Your Face Off
8. Disco Bloodbath Boogie Fever
9. Ghouls Gone Wild
10. Something to Remember Me By
11. When Hell Comes Home
12. What Baby Wants
13. I Gotta Get Outta Here
14. The Underture
Line Up
Alice Cooper (Voce, armonica)

Ospiti:
Ke$ha (Voce ospite su "What Baby Wants")
Rob Zombie (Cori su "The Congregation")
Kip Winger (Cori su "Ghouls Gone Wild" e "The Congregation")
Vicki Hampton (Cori)
Wendy Moten (Cori)
Steve Hunter (Chitarra su "Something to Remember Me By", "When Hell Comes Home" e "What Baby Wants")
Keith Nelson (Chitarre, cori su "Caffeine")
Pat Buchanan (Chitarre)
Michael Bruce (Chitarre, tastiere, cori su "A Runaway Train", "I'll Bite Your Face Off" e "When Hell Comes Home")
Tommy Denander (Chitarre su "I Am Made of You")
Vince Gill (Chitarra solista su "A Runaway Train" e "Gotta Get Outta Here")
Patterson Hood (Chitarra su "Gotta Get Outta Here")
Damon Johnson (Chitarra su "We Gotta Get Out of This Place")
Keri Kelli (Chitarra su "We Gotta Get Out of This Place")
John 5 (Chitarra su "Disco Bloodbath Boogie Fever")
Dick Wagner (Co-songwriter e chitarra solista su "The Underture")
Chuck Garric (Basso)
Dennis Dunaway (Basso, cori su "A Runaway Train", "I'll Bite Your Face Off" e "When Hell Comes Home")
Jimmie Lee Sloas (Basso)
Piggy D (Co-songwriter e basso su "Last Man on Earth")
Neal Smith (Batteria, percussioni, cori su "A Runaway Train", "I'll Bite Your Face Off" e "When Hell Comes Home")
Scott Williamson (Batteria)
Jimmy DeGrasso (Batteria su "We Gotta Get Out of This Place")
David Spreng (Co-songwriter e batteria su "Last Man On Earth")
Desmond Child (Co-songwriter)
Jeremy Rubolino (Co-songwriter)
 
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