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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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Mudvayne - Lost And Found
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( 11106 letture )
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Questo è un disco che può scatenare una ridda di polemiche a non finire. Il perchè è presto detto; i Mudvayne con questo nuovo lavoro tagliano un po' col passato e gettano nella mischia almeno quattro potenziali singoli da MTV, frutto di un cambiamento nel sound abbastanza inatteso. Alcuni avranno già finito di leggere questa recensione ma mai sbaglio più grosso può essere commesso nel rifiutare l'ascolto di questo Lost And Found . Album che presenta i quattro in splendida forma compositiva ed esecutiva; hanno si spostato le loro coordinate verso lidi più accessibili ma le mazzate sui denti non si sono certo scordati di darcele. E di santa ragione, anche. Basta premere il tasto PLAY per essere investiti da una Determined (mai titolo fu più azzeccato), una versione riveduta e corretta, e moderna aggiungerei, di quella Dig che già anni fà fece le sue belle vittime. Il sound è bello corposo, la chitarra di Güüg delinea gli spazi giusti dove un Chüd ci fa capire cosa sono i Mudvayne versione 2005 (...so fucking determined / yeah, yeah go... / you better believe it, confidence... / go...). Oppure con la seguente Pushing Through che in alcuni punti mi ha ricordato i Soulfly...bella potente, ti sbatte sul muso tutta la loro potenza. E dopo due pezzi fedeli al loro passato, ecco arrivare la prima sorpresa: Happy?, il loro primo singolo: un pezzo fortemente commerciale pur mantenendo un'ossatura tipicamente Mudvayne. Melodie di facile presa a parte, stiamo parlando comunque di un bellissimo pezzo, con venature post grunge, un trend oramai in calo ma che loro riescono ad attualizzare con classe. Per farsi perdonare (anche se non ci sarebbe bisogno visto la bontà di questi pezzi "commerciali") i Mudvayne ci presentano le loro scuse con IMN, un caterpillar di quasi sei minuti dove i protagonisti assoluti sono R-üD e Spüg, che con le loro ritmiche impazzite asfaltano le orecchie del povero ascoltatore con partiture da paura!!!! Un pezzo cattivo che sembra uscire direttamente dalle outtakes del debutto. Chüd ci regala un'interpretazione da incorniciare con una Fall Into Sleep a metà strada tra il loro martellamento ritmico e la malinconica melodia degli Staind, dotata di un appeal che sicuramente aprirà molte porte ai Mudvayne. A metà disco troviamo il capolavoro: un monolite di quasi 13 minuti formato da due pezzi Rain, Sun, Gone e Choices. La prima, con i giri di un basso mai così palpitante, serve ad incanalare l'attenzione dell'ascoltatore verso il mantra sonoro che seguirà a breve. Un flusso di note potenti ma allo stesso tempo talmente dolci nel loro incedere, in un viatico per quel patchwork musicale così assurdamente meraviglioso di nome Choices, nel quale confluiscono tutte le paure, tutte le ansie, tutte le speranze di una generazione, quella dei Mudvayne, dove si specchiano molte delle nostre esistenze. In otto minuti i Mudvayne riescono a far confluire un numero talmente alto di emozioni, di sapori, di colori, che altre bands, anche ben più blasonate (e a torto, a questo punto!!!), non riuscirebbero (e mai sono riusciti) in 10 dischi. Dopo esser stati letteralmente presi a schiaffi dai quattro, un brano come Forget To Remeber con le sue chiarissime reminescenze PapaRoachiane, ci serve, eccome se ci serve...per prendere fiato, per farci comprendere chi siamo e dove stiamo andando. Nel finale del disco c'è una canzone, TV Radio, che i Puddle Of Mudd tentano da anni di scrivere ma non ne saranno mai capaci, così persi nei meandri del loro copia/incolla Nirvaniano... Gli ultimi tre brani aggiungono frammenti SOAD (vedi i sali e scendi ritmici di un impazzito rollercoaster intitolato Just), momenti lisergici che sfociano in una semi ballad di sei minuti (All That You Are) e riff dal sapore psichedelico, con un basso sempre in evidenza a dettare i ritmi per una follia compositiva sempre lucidissima (Pulling The String). Anche se le mode passano, ed in nu metal è oramai al capolinea, salvo rare eccezioni come Korn e Deftones (i veri maestri per chi scrive), i Mudvayne proseguono per il loro sentiero, aggiungendo una nuova andatura al loro cammino artistico. Un cammino artistico che con questo Lost And Found non potrà che essere al bivio. Da una parte il giusto riconoscimento per quanto creato in questo disco, dall'altra un rifiuto da parte di un'audience, o perlomeno la maggior parte di essa, che ha smesso il coraggio di osare. Quel coraggio che a mio modo di vedere non manca di certo ai Mudvayne. Per me uno dei dischi di questo 2005.
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12
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Happy? è la mia canzone preferita dei Mudvayne: un pezzo di alternative metal perfetto in ogni singola nota, un vero capolavoro. |
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11
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Disco preso in considerazione tardi. Ai tempi lo scartai. Devo dire che non è male anzi!voto un 78 peccato poi abbiano smesso col trucco |
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10
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bel disco, ma lo trovo molto inferiore a L.D 50, anche la band sembra un altra rispetto ai dischi degli esordi, cmq un 75 se lo merita!a quando recensione L.D 50????????grazie! |
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9
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Non sono un amante del NuMetal, ma devo ammettere che questo disco è davvero fatto bene...un pelo sopra L D 50 Voto: 85 |
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8
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Li ho scoperti solo due mesetti fa e devo dire che mi hanno coinvolto parecchio. penso siano una delle bands più interessanti in giro oggi! |
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7
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questo gruppazzo qua ha fatto un disco-macigno che risponde al nome di L.D. 50... anch'io sono tra quelli che ne richiedono a gran voce la recensione. |
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6
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Questo e L.D. 50 (dov'è la recensione?!) sono veramente ottimi. Il bassista è una bestia! |
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5
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Grandissimo album uno dei miei preferiti |
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4
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Questo disco spacca che è una meraviglia. |
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3
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non pensavo che i mudvayne fossero in grado di fare un album così bello.. |
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2
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Un'eccellente album che ha il gran dono di non stancare e farsi ascoltare benissimo anche per 2 volte di fila: i Mudvayne sono cresciuti. ho sentito dire in giro che è un album con "TANTO FUMO E POCO ARROSTO", niente di più sbagliato visto che finalmente il gruppo ha espresso al massimo il suo lato melodico. Promossi a pieni voti e consacrati al grande pubblico |
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1
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L' articolo rende molto bene l' idea. Molti gruppi americani capaci di produrre qualcosa di interessante percorrono un iter simile a livello discografico: propongono una nuova idea, la sviluppano per un paio d' anni rendendola uno standard di successo e poi la clonano all' inifinito realizzando dischi di qualità progressivamente inferiore. La cosa più triste è che parte della critica "blasonata" chiama maturità questa terza fase. I Mudvayne hanno tirato fuori un disco discreto. Speriamo che la "maturità" non si stia avvicinando anche per loro, che certo già prima non erano né i Korn, né i Deftones, né tantomeno i Tool. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Determined 2. Pushing Through 3. Happy? 4. IMN 5. Fall Into Sleep 6. Rain.Sun.Gone 7. Choices 8. Forget To Remember 9. TV Radio 10. Just 11. All That You Are 12. Pulling The String
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Line Up
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Kud (vocals) Gurrg (guitar) Ryknow (bass) sPaG (drums)
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RECENSIONI |
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