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Ulver - Nattens Madrigal (The Madrigal of The Night)
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( 12461 letture )
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Norvegia, anno domini 1996. Gli Ulver, band apparsa da qualche anno sulla scena musicale dominata fino a quel momento da capolavori marchiati Satyricon, Mayhem, Darkthrone, sottoscrivono un contratto con la potente e ricca Century Media, forti del travolgente successo dei primi due lavori, Bergtatt (Presa dalla Montagna) e l’ormai leggendario Kveldssanger (Canti della Sera), da cui ricevono un’ingente somma di denaro contante per incidere il disco delle definitiva immortalità. Nella mente del front-man Garm (Kristoffer Rygg) l’idea è un’altra, assai più estrema ed assai meno banale: incidere un disco, ovviamente scarnificato da qualsiasi compromesso atto ad appagare l’ascoltatore, che rifletta il viaggio metafisico intrapreso con gli illustri predecessori. È da qui che nasceNattens Madrigal, diamante distopico, gioiello oscuro di un movimento di lì a pochissimo è destinato a dissolversi.
Se Bergtatt aveva ritratto la disperazione della perdita, lo sconforto dello smarrimento (temi che ricorreranno anche in quel Perdition City tanto odiato e frainteso), se i Canti della Sera avevano intrappolato in un tela impressionista la vita scandita dai ritmi naturali di un placido villaggio posto ai limitari della foresta, il madrigale trascina l’Uomo in un vortice di emozioni negative, permettendo all’entità bestiale di fuoriuscire e connotando il lavoro di uno spessore filosofico sconosciuto alla maggior parte delle uscite del periodo. Un lupo, quindi, è l’essere umano, tratteggiato nei contorni durante i rapporti ardui e complessi con le varie tipologie di sentimento: dalla paura all’odio, dall’ombra della religione all’incedere del destino. Sotto l’aspetto musicaleNattens Madrigal è un monolite suddiviso in otto capitoli, delineati da pulsazioni, rumori di ataviche tempeste, riff melodici, semplici, in grado di catturare l’attenzione. È in ogni caso, ed è necessario sottolinearlo, il platter più estremo partorito dagli Ulver, un disco decisamente rivolto a pochi, se non a pochissimi. Una delle cause è, quasi certamente, la produzione di infimo livello, tanto da ammantare il madrigale di un alone leggendario (registrato nel folto di una foresta?). In secondo luogo la voce demoniaca, gelida, sgraziata di Garm, esempio inimitabile di marciume norvegese che ben si sposa con il mood generale, potrebbe risultare assolutamente indigesta all’orecchio scarsamente allenato. Nulla però toglie all’oggetto della recensione l’inserimento nel gotha musicale: raramente una batteria martellante, sei corde allucinate, quasi a voler imprigionare la duplice natura della licantropia, ferina ed umana; raramente - ripeto - si sono ritrovate così ben collocate, così ben orchestrate, da generare un “figlio” di tale spessore deviato, restituendo dignità ad un tema molto spesso ignorato, se non dal cinema di genere. Scegliere un inno invece che un altro sarebbe un crimine scellerato, data l’impossibilità di scomporre un capolavoro in parti, ma avverto di dover innalzare leggermente:
-la commovente Wolf and The Night, di un’intensità emotiva unica; -l’opener Wolf and Fear, ornata da un riflessivo arpeggio ad opera di una chitarra classica, a rammentare che sotto il pelo, i muscoli, le fauci macchiate di amaranto liquido, esiste un cuore ed una mente umana intenta alla riflessione; -Wolf and Passion, cesellata da un riff atemporale.
Ultimo omaggio, quello doveroso ai testi, composti in danese antico, di cui esiste una notevole traduzione inglese. Poesie che al di fuori dell’ambito musicale risuonano dolci, delicate e in netto contrasto con la violenza distorta del madrigale. Ennesima antitesi in un disco dalle molteplici chiavi di lettura. Personalmente, di chiave di lettura, non voglio darne alcuna: lascio al singolo il piacere di interpretare, secondo il suo sentire, ogni nota di questo Nattens Madrigal, opera che porrà fine alla trilogia metal degli Ulver. Parliamo, ovviamente, di un disco memorabile!
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VOTO LETTORI
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90.80 su 201 voti [
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72
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Hehehe grande Paolo, mi hai fatto ridere... |
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Pezzi meravigliosi, riff uno meglio dell'altro, ma pretenzioso a livello sonoro! Impossibile ascoltarlo a volumi elevati per più di 5 minuti senza rischiare una crisi epilettica! |
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discone come tutti i loro . |
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Anche io ho letto da qualche parte, anni fa, che questo album è stato registrato all'aperto, in un bosco del gelido nord Europa, a quanto pare il gruppo non lo aveva mai confermato, ma neanche smentito, creando così un alone di mistero. A posteriori, mi sa che non è vera questa leggenda. Cmq quando hanno cambiato genere, a mio parere, dovevano cambiare anche nome della band. |
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Pezzi uno più bello dell'altro, riff micidiali quanto sinistri in serie, voce che si integra perfettamente con la musica. Ma la produzione a mio parere appiattisce il tutto e lo rovina, creando una massa quasi indistinta di rumore. Personalmente non capirò mai cosa ci trovi tanta gente di così affascinante in produzioni di merda come questa, ma visto il diffuso gradimento che hanno sarà sicuramente un mio problema. De gustibus. |
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ribadsco il mio pensiero x quanto riguarda questa piccola parte di dischi tra cui il madrigaleono opere immense che trascendono il giudizio di qualche detrattore ,nn possono essere criticate x he gia appartengono alla storia della musica e continuano a plasmarla nonostantesiano passTe piu di 20 primavere!dischi come transvanian hunger ,de misteriis ,nemesis divina ecc e c fanno parte di un altra categoria.punto.voto98 |
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Non sono d’accordo, per me bergtatt è un capolavoro da 100, uno dei capisaldi del viking folk black tricche e ballacche che ha fatto scuola con gli enslaved e i primi due stupendi lavori dei borknagar: Questo svanito l’effetto sorpresa si sgonfia facilmente nel senso che i riff (minimali) in tremolo sono molto affascinanti e la produzione “accresce” questa percezione, però si fatica ad arrivare in fondo perché alla fine i brani si assomigliano tutti e non ci sono variazioni sul tema. Questa valutazioni la faccio per un prodotto secondo me abbastanza simile (transylvanian hunger) dove anche lì i primi dieci minuti mi esalto ma si fatica ad arrivare in fondo e subentra noia. Ovviamente i voti dicono il contrario e li rispetto ma per me questo è una lavoro da 70 |
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A mio parere, loro di capolavori non ne hanno mai fatto. Il fatto è che qui si premia l'atmosfera creata, non il "casino" donato dalla registrazione! Probabile che, dato che non ascolti questo genere di roba da tanto tempo, tu non ricorda bene questo modo di addentrarsi nell'ascolto.. |
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Sono venuto a leggermi questa recensione per vedere se fosse stata fatta menzione della leggenda metropolitana secondo cui sarebbe stato registrato in una foresta...
A parte che la suddetta leggenda é stata smentita dalla band stessa, ma ancora oggi ci sono parecchie persone che ci credono a sta cosa. Mah!!
Io sta roba non la ascolto più da molti anni, qui mi molti me lo definiscono un capolavoro e addirittura si elogia la produzione ridicola... capolavoro questo?
"Eh ma il Black Norvegese é registrato male bla bla..." Va bene.... Sicuramente sia per importanza che per stile di registrazione la roba dei Darkthrone era decisamente migliore.
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IL Black. Non si va molto oltre, non ci si riesce proprio. Per me è il 2001 o l'8½ del genere: il non plus ultra.
Peccato solo per gli inni VI e VII che, personalmente, non mi stuzzicano molto. Per il resto, LA gemma del genere. |
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Album black fondamentale per il periodo. La prima volta che l'ho messo su non potevo credere che stessi ascoltando un disco prodotto in questo modo... ma già dopo due pezzi non ci stavo facendo più caso, perché c'era qualcosa che mi aveva affascinato; il sound non poteva che essere questo: non si poteva rendere meglio l'atmosfera selvaggia della natura nordica, con cui il concept lirico di fondo è imparentato. Concordo tuttavia con chi, volendo cercare proprio il pelo nell'uovo, vede un limite di quest'album nella poca varietà, in effetti anch'io preferisco Bergtatt. Comunque sia Nattens rimane un discone, una pietra miliare. Grandissimo Garm, uno dei più grandi musicisti della scena black. Voto 90 |
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x chi non mastica da anni il metallo pesante specialmente il black si tenga lontano da questo platter!non tanto xke nn potrebbe capirci niente ma x i giudizi che potrebbe emettere senza nessuna cognizione di causa..qsto disco e 'ormai leggendario e ormai ha una vita propria ..IL MADRIGALE..voto98 |
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Avrei una domandona se sapete aiutarmi..... Vorrei acquistare la ristampa in vinile ma ho paura che abbiano sistemato il suono migliorandolo..... Che voi sappiate ha lo stesso suono di quello del 1996? Perché vorrei, e spero che lo sia, proprio quello col suono originale. Non credo lo abbiano sistemato perché sarebbe un delitto risistemarlo.... Non compro quello del 96 perché costa un sacco perciò inutile dirmi "comprati l'originale" Grazie a tutti |
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Che discone!! Insieme ai due precedenti e a Perdition City é il mio preferito degli Ulver. Produzione vrezza quasi da far schifo ma proprio qui sta il bello, fa uscire la bestialitá atavica del lupo dopo aver mostrato la placidità dell'uomo nel disco precedente. @Rob Fleming: Vero quello che dici Kveldssanger musicalmente non ha nulla a che vedere con il Black, é un disco folk, chitarra,cori e qualche percussione ma secondo me il feeling che trasmette é proprio Black; sono i canti della sera, credenze e paure degli uomini in un mondo comunque a loro ostile, io ci sento le medesime sensazioni che trovo in Nattens o in Bergtatt |
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Ritengo che questo Nattens sia il meno bello tra i primi tre dischi del gruppo. Forse perché troppo oltranzista. Forse perché Garm (un fuoriclasse assoluto) qui utilizza solo lo screaming e non le incantevoli sfaccettature della sua incredibile voce. Ma proprio non riesco ad apprezzarlo compiutamente. Eppure certi riff come nel Madrigale IV e VI sono davvero splendidi. Per intenderci trovo Bergtatt molto più bello, perché molto più vario (e poi qualcuno mi vuole spiegare cosa c'entra Kveldssanger con il Black Metal? E' un altra perla assoluta della loro discografia, che viene sempre inserita in un'ipotetica trilogia black di cui io non vedo il nesso. Insomma, almeno musicalmente non c'ha nulla a che vedere). |
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Per me è stupendo, ma è un altro dei tanti lavori black che è stato rivalutato negli anni. All'epoca della sua uscita nelle varie riviste di settore venne fatto a pezzi, nessuno lo capì!!! Band fenomenale, non solo nel black. |
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Da 90, per me non di più perché forse in certi momenti risulta ripetitivo anche per un genere come il Black, comunque un grande capolavoro. |
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Mi è bastato ascoltare la prima canzone. Album fenomenale. Voto: 94 |
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Grazie mille, però la vergine era minorenne quindi saresti stato indagato per prostituzione minorile XD |
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IL lupo vede la vergine, ma coglione la ammazza perchè non gliela da, mentre poteva darla a me (solo se maggiorenne però), ecco il senso è questo. |
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Help: non ho capito cosa succede dall'Hymn VI in poi (complice la traduzione inglese del booklet fatta da un analfabeta). Io ho interpretato (ma quasi sicuramente sbaglio) che il Lupo vede una vergine e se ne innamora, ma poi la uccide senza rimpianti e se ne dimentica. Soprattutto non capisco di cosa parla l'Hymn VII. Parlando del disco, non possono esistere aggettivi per descrivere una tale estasi: è il mio preferito nel campo black di gran lunga. |
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@Mickey: appunto ho scritto "per me"@Sì come no: non conosco gli Inquisition anche perchè saranno due anni che sono diventato molto selettivo rispetto a prima. Quante volte la gente "saccente" di Black Metal è venuta a dirvi (adesso non voglio dire che sia il tuo caso, sia chiaro) "cazzo ho il demo di questo gruppo (magari) russo mai cagato da nessuno! Grezzi, blasfemi, arte Black!!", metti su e hai a che fare con un demo registrato veramente da schifo e coi classici riff scandinavi. Tanto a spulciare demo di bands straniere che suinano come i norvegsi e nella maggior parte dei casi non è Black Metal però non sanno una sega di Mortuary Drape e Necromass, o magari li conoscono ma non gli piacciono. Un tipo mi ha straconsigliato gli Absurd, gruppo tedesco divenuto noto perchè i tipi del gruppo hanno assassinato un ragazzino loro coetaneo. La musica non è niente di che, "ascoltati gli Absurd" mi ha detto però il tipo non conosce ciò che hanno fatto i Necromass (ITALIANI!) che senza aver fatto la stronzata di uccidere qualcuno hanno dato alla storia del Black Metal un autentico capolavoro |
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Ahah questione di gusti,io ci vedo personalità abbestia (come si dice dalle mie parti),i riff di questo disco poi li ritengo i migliori degli Ulver.Non tutte le band comunque pubblicano un disco come Bergtatt al debutto,e soprattutto non con una canzone d'apertura come " I Troldskog Faren Vild" (che rimane la mia preferita in assoluto della loro trilogia,forse anche della loro intera carriera). |
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Anzi Nattens non c'ha proprio personalità per me |
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Bravo Undercover, appunto l'hai detto. Non è dell'unico album dei Mysticum ma dello split fatto con gli Audiopain. @Sì come no: ci mancherebbe, figurati Riguardo a Nattens non mi convince perchè è l'album meno personale degli Ulver anche se vi dico che di questa band ho solo i primi tre. Se li ascolto preferisco di sicuro Bergtatt che ha personalità |
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@ SNEITNAM Non ci capisco più una sega. Mi stai dicendo quello che ho appena affermato poc'anzi: In The Streams Of Inferno mi piace, Black Magic Mushrooms no...comunque direi di fare la pace col mignolino! E a proposito gli Inquisition ti / vi piacciono oppure no??? |
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Ragazzi, tornate IT per favore. Non che non mi piacciano i toni della discussione, ma solitamente si usano i commenti per esprimere la propria opinione riguardo al disco e non lanciarsi in, seppur interessantissime, disquisizioni. |
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Però quel pezzo non è di "In The Streams Of Inferno" ma nello split con gli Audiopain altra band non calcolata... |
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Bravo Undercover, dimostri di avere ottimo gusto. Neanche a me piace la produzione di In the Streams, anzi la detesto perchè potevano produrlo decisamente meglio. Per Black Magic Mushrooms ti dirò che preferisco 1000 volte di più la cover dei Malfeitor all'originale |
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@Sì come no: nessuna patetica gara, era solo per dirti che l'Industrial col Black ci sta alla grande visto che l'avevi criticato. Impara ad esprimerti se vuoi farti capire perchè coi Mysticum mi hai citato solo quella canzone che è un singolo venuto fuori anni e anni dopo il loro unico album e io invece ti avevo parlato dell'album. Non riesci a farti capire e dopo fai la parte della vittima? Ma fammi il piacere dai perchè è solo una tua intenzione di coprire delle falle che hai lasciato in giro. Rileggiti te per bene i post invece |
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Io parlo di "Mystica Unio Maxima" da cui deriva il pezzo citato da @si come no "Black Magic Mushrooms", amo i Mysticum. |
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@SNEITNAM: se leggi BENE il mio post, ho criticato (solo il titolo) "Black Magic Mushrooms", non "In the Streams of Inferno" disco che tra l'altro mi piace. Quale l'unica mia colpa? Che mi piaccia il black senz'altre influenze musicali??? 38 post scritti solo per attaccarmi...Non ho certo da dimostrare le mie conoscenze musicali come la gare patetica che tutti voi fate nella pietosa speranza di dimostrare: ecco io ne so più di te! Che ridicoli!!! Che bambini!!! Amen! |
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Beh Undercover, faccia cagare o meno mi spiace ma se uno impazzisce per il vero Black Metal non può non adorare un capolavoro come "In the Streams of Inferno", album che non è stato assolutamente prodotto da Fabban. Quell'album è impregnato di ciò che deve avere il Black Metal per essere definito tale, dopo non piace? Mi viene il dubbio allora che a chi non piace possa veramente piacere il vero Black Metal |
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Eh ok, che ci sia sempre stato di meglio non lo metto in dubbio, qui non ci piove...Ok, torniamo IT. |
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Enry io a Fabban non do nulla che sia di Cesare o meno, a me quel disco fa cagare quindi non mi pongo il problema e intendo musicalmente, c'è sempre stato di meglio e non ho mai compreso il supporto a questo inutile personaggio, torniamo a parlare di Ulver che é meglio va... |
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Va bè dai chi se frega di Fabban, quel disco all' epoca fu una bella pietra nello stagno, anche se la produzione fa schifo. Poi non è certo uno dei miei ascolti preferiti, ma diamo a Cesare quello che è di Cesare...Fabban o non Fabban. |
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A me solo il sentir nominare roba prodotta da Fabban mette l'urticaria addosso... brrrrrrrrrr |
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SNEITNAM: già, In The Stream of Inferno, credo che resterà uno dei dischi più sottovalutati di sempre in ambito estremo. Cosa vuoi che conosca dai, si diverte così lui... |
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@Sì come no io ho parlato di "In the Streams of Inferno" non di Black Magic Mushrooms. Dalla tua risposta ovviamente non lo conosci. Prova ad ascoltarti canzoni come "The Rest" "Let the Kingdom Come" o "Crypt of Fear". Parli senza conoscere e cerchi di tappare la tua ignoranza pensando di avere a che fare con un ignorante. Ascolta per bene prima di giudicare |
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Undercover: in questi casi il problema non sono quasi mai i musicisti ma quasi sempre gli ascoltatori. Me li ricordo i trù blecster che lanciavano anatemi contro 666 International, magari son gli stessi che si lamentavano di Grin. Che ci vuoi fare, purtroppo il popolo metal (ma anche quello Dark) ha una percentuale di ottusangoli piuttosto elevata. |
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scusami ma ha mandato il messaggio a metà, dicevo che sono una di quelle band che certi oltranzisti non capiranno mai e ne abbiamo riprova poco sotto, non sanno cosa si perdono, secondo questa gente dischi dei Dhg come "666 International" (pura arte) e il fantastico disco di Snorre "Thorns" sarebbero insulti al black? Per fortuna molti di quelli che hanno dato vita al genere non la pensa così chissà come mai... |
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@Mickey a parte che sono una band fantastica e che ti consiglio d'ascoltare l'ultimo " Tenements (Of The Anointed Flesh)" hanno ridato un'accelerata ai ritmi e la produzione è leggermente più pulita rispetto a quella passata, è un altro centro (almeno per me) |
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ahah Undercover ne sai una più del diavolo,che mi dici degli Axis of Perdition? |
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Come si fa ad ascoltare una canzone che si chiama "Black Magic Mushrooms"??? Grazie, ma preferisco il tartufo. Tanto vale meglio gli Inquisition! |
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Se è per questo si potrebbero tirar fuori pure i Diabolicum e per restare in tempi odierni N.K.V.D e i Neo-Inferno 262 e mica cazzi, band con le contropalle. |
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@Sì come no, aldilà che io quest'album non lo ritengo Black Metal (ovviamente parere mio) tu vieni a dire che l'Industrial non può c'entrare un cazzo col Black Metal? Ma te lo sei mai ascoltato In the Streams of Inferno dei Mysticum? Penso proprio di no! |
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Va beh dai sarà un fake o almeno lo spero per lui |
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@si come no mi fai scompisciare dal ridere XD |
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Bellissimo, un capolavoro immenso. La produzione decisamente ridicola lo rende perfetto. 100 |
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A mio parere il cambio stilistico deglu Ulver (senz'altro drastico) ha inficiato sulle mie orecchie abituate ad atri standard musicali!!! La fiamma nera non può essere rimpiazzata da cacate elettroniche! FUCK OFF AND DIE TO BLACK METAL WITH INDUSTRIAL INFLUENCES-NSBM-ALL TRENDY BANDS-ALL MODERN MUSIC AND ALL FUCKING POSERS!!!! BURN IN HELL!! TOTAL HATE!! |
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Dipende, 'l'ultima roba elettronica' ha partorito almeno un capolavoro memorabile come Perdition City che, gusti personali a parte, non ha niente da invidiare al periodo black. Gli Ulver sono uno dei rari casi dove il radicale cambio stilistico non ha inficiato la qualità della proposta. |
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Disco fenomenale perché mi permette di trasformarmi in licantropo quando lo ascolto! Sempre meglio dell'ultima roba elettronica che si sono messi a fare! |
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Comunque nel booklet del cd trovate anche la traduzione in inglese forbito, se la memoria non erra. Il danese antico era la lingua colta della Scandinavia, quando ancora si trovava unificata sotto la corona di Danimarca. Parentesi storica a parte, è conosciuta la passione di garm per il linguaggio appartenente agli antenati dell'attuale Norvegia, tanto da scrivere di frequente i testi nella lingua di cui sopra. |
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'lyricks created by garm and trascribed to archaic danish ' Questo è quello che è riportato nel booklet di The Trilogie. |
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non è nemmeno da commentare MAESTOSO |
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Uno dei massimi esponenti della Norvegia dei bei tempi, anche se a gusto personale Bergtatt resta un pelo sopra...90 (che vuol dire capolavoro, specifico prima che arrivi il genio di turno a lamentarsi che è un voto basso). |
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Per quanto l'album sia bello, viene eccessivamente penalizzato da una produzione che definire orrida è eufemistico. |
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Disco semplicemente fantastico! Meriterebbe più di 90 già solo per il primo inno infatti come dice Nikolas lo stacco acustico e successiva ripartenza sono da briividi. Contando che poi anche gli altri brani sono di assoluto livello e di grande presa emotiva ne esce fuori un CAPOLAVORO senza tempo |
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No!Chi ha osato votare 0! |
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uno dei dischi black più belli di sempre, nonché un autentico capostipite. adoro tutti gli ulver e tutto iniziò proprio da qui, per me! |
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Un disco per il quale ho un attaccamento morboso, la produzione al limite del raccapricciante lo rende tremendamente affascinante. Lo stacco acustico dopo pochi secondi dell'Hymn 1 è da brividi... |
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Per me questo è da 100, uno di quegli album assolutamente intoccabili dell'ondata norvegese di quel periodo, è l'essenza della natura racchiusa in musica praticamente perfetto e gli Ulver con questo e "Bergtatt" hanno conquistato il mio cuore dopo neanche metà ascolto, immensi. |
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6
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Il mio preferito degli Ulver, un lavoro supremo |
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Uno fra gli album peggio prodotti della storia! Le chitarre sembra che vadino in cortocircuito........ Ma e proprio questa atmosfera che lo rende bellissimo...... |
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Disco davvero sublime, un autentico capolavoro. |
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Sublime e poetico nella sua malvagita' |
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Ahah mi sono accorto che anche te preferisci quelle che ho elencato io. Comunque mi ero dimenticato di farti i complimenti per la recensione,veramente scorrevole e ben scritta ^^ |
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Finalmente!questa era una pietra miliare mancante nell'archivio! Che dire,per me è IL miglior disco Black mai creato.È tutto perfetto,dalla produzione (ci si son messi in 4 o 5 per renderla così) alle liriche (veramente poetiche in inglese antico)alla musica.Le mie canzoni preferite sono sicuramente la prima,la sesta e l'ottava.100 pieno per me |
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