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Haven Denied - Illusions (Between Truth And Lie)
( 2140 letture )
Portoghesi di Braga, giungono al terzo studio album gli Haven Denied, attivi fin dal 1999 e supportati dalla SG records per questo fresco Illusions (Between Truth And Lie), che giunge sulle nostre scrivanie a due stagioni dall'ultimo Symbolosis ed a pochi mesi da un record unplugged. Il platter ha un impatto musicale esplosivo e moderno, imperniato su un riffing ispirato e variegato, che spazia dal thrash al metalcore, ma viene accostato ad un vocalism assai insolito, molto melodico ed epicheggiante, ma sovente alternato a strofe parlate di dubbio appeal; questa peculiarità si ode fin dall'introduttiva Our Lives Are Gone, che fa sfoggio anche dei primissimi breakdown dell'opera e di alcuni sprazzi vocali in demi-growl. Al di là di un ritornello coinvolgente, il risultato pare onesto e non eccelso, anzi, in certe porzioni addirittura noioso: ad alzare la media del pezzo, e dell'intero disco, ci stanno sicuramente i guitar solos di stampo melodico, sufficientemente estesi e goderecci, almeno in proporzione alle strutture vocali. Si passa da brani dal riffery tagliente e thrashy (Are You Really a Man?, Mind Rapists) ad alcuni passaggi più armonici (Of Illusions We Will Die), ma ovunque pesa la zavorra vocale, con quelle parti quasi rappate decisamente fastidiose e fuori luogo. Certo, non manca qualche episodio più roboante, ma resta confinato in una sorta di limbo in quanto, prima o poi, sfocia nel consueto calderone di sonorità insolite, molto groove e sperimentali, di presa affatto semplice.

L'arte del combo mediterraneo è di difficile assimilazione: un sound non certo immediato e scorrevole, che merita più di un ascolto ma, nel computo finale, merita una sufficienza abbondante che è la media tra i voti alti guadagnati da certe sfaccettature soddisfacenti -parecchie delle melodie presenti, il riffato, alcuni ritornelli sparuti- e quelli bassi inficiati da un feeling vocale che fatica a decollare del tutto, oltre che da un eccessivo sperimentalismo che lo lascia galleggiare, talvolta senza troppo costrutto, tra heavy, thrash, core (in parte limitatissima) e groove. Tra gli episodi migliori va citata Fathers of the Same Son, che gode di un bell'assolo e di una prova accattivante del singer Luis Cerqueira. In realtà la prestazione del vocalist non è completamente negativa, anzi, private delle pluricitate sezioni parlate, strofe e refrain sarebbero anche piacevoli, dal tono spesso compassato o malinconico, ben stagliate su un contesto compatto e potente, ma alla lunga la tensione cede rovinosamente a causa dell'eccessiva ripetizione di momenti di stanca, e questo non è certo il massimo della vita. Non mancano melodie di pregevole musicalità e dalla presa garantita, chitarre sempre pesanti e atmosfere cupe, diversi ritmi coinvolgenti, che portano acqua al mulino degli Haven Denied e della loro pubblicazione.

In fase iniziale il disco rischia di apparire indigesto, ma con diversi approfondimenti svela diversi assi nella manica, forte di una sezione ritmica compatta e tecnica, di sfumature sonore interessanti e trame stilistiche ragionate e composite, assemblate con una produzione di alto livello, che garantisce suoni nitidi e piacevoli. Non manca qualche brano meno memorabile, ovviamente, come la desolante ballata lenta Deadly Memories, struggente ma non abbastanza emozionante, per quanto non sia certo disprezzabile. Ritornando ai brani più meritevoli di lode, invece, va citata You Used to Like, dinamica ed orecchiabile, almeno fino a che la band non decide di riproporre le immancabili vocals-scempio, che fanno crollare il castello e la longevità dell'opera. lavoro discreto e nei contorni dell'ordinario, arcigno e dotato di qualche spunto niente male, ma non imprescindibile.



VOTO RECENSORE
62
VOTO LETTORI
36.04 su 25 voti [ VOTA]
the Thrasher
Lunedì 10 Ottobre 2011, 9.18.17
2
del messaggioHello Henrique, thank you for the time you took in writing this message. We'd corrected the mistakes right now! Greetings, Rino.
Henrique Pinto
Domenica 9 Ottobre 2011, 0.57.40
1
Hello, my name is Henrique Pinto and i'm a member of Haven Denied. We appreciate this review and your job, Rino Gissi, so we have to thank your attention. There such information that we want to review. The line up is wrong, that was the first one. Actually Haven Denied are (Luis Cerqueira - Vocals; Miguel Silva - Rythm Guitars / 2nd Vocals; Henrique Pinto - Solo Guitar; Simão Vilaverde - Bass and Ricardo Caldas - Drummer). I know that people identify us like a metalcore band, but we are off styles, we just do music for passion and we compose by our feeling. "Illusions" are our 3rd original album, before it we edited Haven Denied (2006) and Symbiosys (2009). We have an unplugged album but it's not an original album, it was recorded live and there are unplugged versions of our songs. All of our work was always done by us, even the recordings and production. I would like to left here our website for people who want to know more about us: www.havendenied.net Once again, thank you for your work and review. Best regards, Henrique.
INFORMAZIONI
2011
SG Records
Metal
Tracklist
1. Our Lives Are Gone
2. Are You Really a Man?
3. Ego Crisis
4. Of Illusions We Will Die
5. Fathers of the Same Son
6. Mind Rapists
7. Deadly Memories
8. You Used to Like
9. Times of Waste
10. Terminus
Line Up
Luis Cerqueira (Voce)
Miguel Silva (Chitarra ritmica, seconda voce)
Henrique Pinto (Chitarra solista)
Simão Vilaverde (Basso)
Ricardo Caldas (Batteria)
 
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