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20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
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Winter Solstice - The Fall Of Rome
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( 3942 letture )
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Volete farvi del male? Ma tanto male? Bene, se la risposta è sì, correte dal vostro spacciatore di violenza in musica ed impadronitevi di questo discone. " The Fall Of Rome " è il debutto su lunga distanza dopo l'ep " The Pulse Is Overatted " uscito per i tipi della Harvest Earth Records. Ora i nostri escono su Metal Blade la quale, indubbiamente, cerca di cavalcare il trend metalcore/deathcore di questi ultimi due anni. Riuscendoci parecchio bene, direi. Quello che và detto subito è che " The Fall Of Rome " aggiunge poco o niente in termini di novità, pur presentando al suo interno tutta una serie di ottimi pezzi, in quanto a cattiveria e violenza. Una matrice tipicamente death, che dall'America vola sino in Svezia per amalgarsi nuovamente nella terra dello zio Sam con un ingrediente assai saporito, quale è l'hardcore, creando un mix assai letale per i nostri padiglioni auricolari. L'hardcore rappresentato dalla voce carta vetrata di Matt Tarpey, il quale martoria le sue corde vocali per tutta la durata del platter, trovando chissà dove l'energie per vomitare fuori tutta questa lissa. Cambi di tempo tipici del brutal death americano forniscono uno stilobate dal quale s'innalzano, contorte su se stesse, colonne chitarristiche figlie di quella madre eternamente gravida chiamata At The Gates. Un intenso mammut sonoro, solidamente plasmato sui classici trademark che il genere richiede, procede senza mai annoiare lungo i suoi quaranta minuti, una durata perfetta per un genere così radicale. Quaranta minuti rilegati tra loro da una produzione che non impasta il suono, come spesso accade per proposte simili, ma fà si che ogni strumento riesca a cesellarsi lo spazio necessario in mezzo ad una bolgia che non dà mai l'impressione, e questo è un punto a favore per i 5 americani, di perdersi nel caos più becero e gratuito. A questo aggiungeteci un concept molto interessante sul declino dell'Impero Romano ( metafora della civiltà attuale... ) sviluppato tramite liriche crude e dirette. Ultimamente sono usciti una pletora di gruppi dediti a queste sonorità ed è ovvio, ed anche normale, essere assuefatti a trend che, ciclicamente, vengono fuori come i Gremlins bagnati d'acqua. Ma nel calderone di gruppi scadenti non devono assolutamente cadere questi Winter Solstice che, insieme ai Bleed The Sky, ai With Passion, agli All Shall Perish, propongono dischi violenti e brutali come questo " The Fall Of Rome ", suonati con onestà e dedizione; e se la mancanza di originalità farà storcere il naso a qualcuno, è utile ricordare che di dischi epocali, come originalità, ne usciranno due o tre all'anno...ad essere ottimisti. Quindi ben vengano dischi come questo e ben vengano band come questi Winter Solstice.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Following Caligula 2. Calibrate The Virus 3. Watcher 4. Courtesy Blow 5. The Fall Of Rome 6. Malice In Wonderland 7. 55/23 8. The Hampton Roads 9. To The Nines 10. L'aeroport
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Line Up
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Matt Tarpey - Vocals Duke Cuneo - Drums JT Turner - Guitar Caleb Goins - Guitar Nathan Smith - Bass
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RECENSIONI |
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