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Brainstorm - On the Spur of the Moment
( 2459 letture )
Le ramificazioni del power metal di matrice teutonica hanno radici che attecchiscono al fertile humus della lontana fine degli anni ottanta, ma che tutt'oggi nutrono innumerevoli band, tra le quali i tedeschi Brainstorm. Il quintetto del Baden-Württemberg, fondato dai chitarristi Torsten Ihlenfeld e Milan Loncaric e dal batterista Dieter Bernert, infatti, ha origine nel 1989. Quattordici anni dopo l'esordio su full length del 1997, l'autoprodotto Hungry, i nostri pubblicano la loro nona prova in studio: On the Spur of the Moment. L'album è caratterizzato da un'ottima produzione, a cura di Axel Heckert degli Studio 22 di Ludwigsburg, che risalta la potente voce di Andy B. Franck (prima con gli Ivanhoe e i Symphorce) e le atmosfere cupe di alcuni passaggi dell'opera, che richiamano il sulfureo power/speed d'oltreoceano, Savatage e Metal Church su tutti. Anche se a un primo ascolto -complice la produzione di ottima fattura- il disco scivola via trascinante, ascolti più attenti svelano una disomogeneità qualitativa tra le canzoni, che denota dei cali d'ispirazione tutt'altro che trascurabili.

On the Spur of the Moment, infatti, stupisce molto con alcune canzoni, mentre in altre scade nella banalità dei cliché più logori del metal. La buona abilità di songwriting emerge nella monumentale e americaneggiante (per il discorso che si faceva prima) opener, Below the Line, sorretta da una base ritmica solida e dal riffing massiccio e ben strutturato della coppia Inlenfeld/Loncaric, mentre la successiva In the Blink of an Eye, nonostante il ritornello accattivante e la buona parte strumentale, si sciupa per la banalità delle soluzioni adottate (specie il ritornello finale armonizzato un tono sopra…). La dispari Temple of Stone e l’evocativa In These Walls celebrano le qualità migliori del quintetto, consegnando a Still Insane, che non si discosta dagli stilemi classici dei Brainstorm, risultando comunque piacevole, al contrario dell'"inutile" Dark Life, ripetitiva e mediocre, che fa compagnia con le altre due up-tempo Where Your Actions Lead You to Live e A Life on Hold, comunque più interessanti di Dark Life. Come in quasi tutti i moderni dischi power metal, gli episodi più accattivanti non sono più le abusatissime speed songs dalle ritmiche statiche, bensì le canzoni più articolate e arrangiate, come l'ottima No Saint – No Sinner –la migliore dell'album– e la conclusiva My Own Hell, arricchita anche da un intermezzo di voce industrial.

La nona fatica in studio dei tedeschi Brainstorm ha una caratteristica particolarissima: per metà scatena un compiacimento estatico dei punti erogeni dei timpani, per metà fa venir voglia di pestarsi le gonadi su un mortaio. Questo dualismo eracliteo non può però, per quanto interessante, valorizzare a pieni voti i cinque tedeschi, la cui prova è costantemente in bilico tra il Bello, il Brutto e il Cattivo.



VOTO RECENSORE
69
VOTO LETTORI
34.47 su 23 voti [ VOTA]
dorian gray
Domenica 30 Ottobre 2011, 13.18.40
1
Album carino....manca sempre ai brainstorm un nonsochè,qualcosa per elevarsi a gruppone,ma i loro album sono sempre stati godibili
INFORMAZIONI
2011
AFM Records
Power
Tracklist
1. Below the Line
2. In the Blink of an Eye
3. Temple of Stone
4. In These Walls
5. Still Insane
6. Dark Life
7. No Saint - No Sinner
8. Where Your Actions Lead You to Live
9. A Life on Hold
10. My Own Hell
Line Up
Andy B. Franck (Voce)
Torsten Ihlenfeld (Chitarra)
Milan Loncaric (Chitarra)
Antonio Ieva (Basso)
Dieter Bernert (Batteria)
 
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