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29/03/24
500 HORSE POWER + GAIN OVER
BORN TO BE WILD MC PADOVA, VIA GUIDO NATTA 14 - RUBANO (PD)
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( 2621 letture )
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Dopo cinque album ed oltre dieci anni di attività, una band ha ormai preso consapevolezza dei propri mezzi e sa già con quale unità di misura soppesare la propria carriera: così, i classicissimi Wolf, provenienti da Örebro (Svezia), altro non fanno che riproporre una ricetta classica e gradita senza la pretesa di riscrivere le coordinate del genere. Attivi fin dal 1995 e giunti al debutto con l’album omonimo nel 1999, i quattro ragazzi nordeuropei hanno riscosso buone critiche attraverso releases come Evil Star e The Black Flame, prima di rilasciare nel 2009 Ravenous, album oggetto di questa recensione. Edito dalla Century Media Records e tradizionalmente orientato su tematiche di occultismo, pazzia e malvagità, il disco concentra quasi cinquanta minuti di heavy classico, suddiviso in undici tracce e ornato da un logo ed un artwork colorati e capaci di strizzare l'occhio alla modernità pur restando decisamente fedeli al passato. Un’aurea epica, sinistra e tipicamente heavy alberga in ogni porzione del sound dell'act scandinavo: nel riffing, potente, tonante, melodico, così come nelle linee vocali, sempre solenni e talvolta acute come uno spillo, di Niklas Stålvind , cantante e chitarrista. La scaletta è incentrata su pezzi mid-tempos molto rocciosi e piacevoli da ascoltare, anche se certo non da sturbo immediato: un prodotto valido ma nella media, in cui spiccano passaggi dalle sezioni strumentali fluide e accattivanti (Curse You Salem, Voodoo) oltre alle consuete atmosfere cupe e cadenzate, sintomo di un heavy basato sulla compattezza e sull’arcignità sonora anziché sulla pura esplosività, che molto deve allo stile vocale del singer e sulle strutture sopra menzionate, rese ancor più cristalline da tapping ed armonizzazioni. Tra le tracce menzionabili, spicca l'opener Speed On col suo riff rombante ed il discreto guitar solo, la valida e già citata Voodoo (che coincide con un’ottima prova del singer) e l'articolata Blood Angel, pezzo conclusivo che, con i suoi sei minuti e mezzo di durata, risulta la composizione dal minutaggio più alto. L’intera band offre una prestazione discreta, sincronizzata su buoni e canonici livelli di performance. Le pochissime variazioni sul tema principale generano brani maggiormente energici, ma non aspettatevi nulla di accostabile allo speed metal: essi godono di quel pizzico di carica che basta a rendere più varia e fresca la proposta musicale della band. E’ il caso, per esempio, di Hail Caesar (pur troppo ripetitiva nel chorus e nel rifferrama), della titletrack, col suo refrain arioso e quasi “gioviale”, e di Whisky Psycho Hellions, accattivante e vocalmente più aspra, ma anche di Hiding in Shadows, aperta dal bello stacco tra arpeggio e riffone; il pezzo in oggetto, anche al suo interno dà risalto all’alternanza tra soffici passaggi armonici e mazzate più virulente. Nel suo corpo centrale, il platter cela alcuni episodi dai lineamenti ancor più oscuri e pesanti (Mr. Twisted, Love at First Bite e Secrets We Keep, che nelle linee vocali e nell’andamento “saltellante” ricorda qualcosa degli ultimi Helloween, quelli dell’era Deris), mentre la sezione solista di Johannes Axeman si rivela sempre curata e calda a sufficienza, soprattutto ai primi ascolti. Pur senza partorire nessun assolo memorabile, infatti, il chitarrista sa come restare sintonizzato su canoni goderecci. I riferimenti alle band che hanno stabilito l’ABC del genere sono palesi: Judas Priest in primis. A questo Ravenous manca forse il pezzo da knock-out, il ritornello memorabile e capace di far scatenare davvero l’entusiasmo, il che rivela in maniera più marcata i limiti di originalità di una proposta votata esclusivamente al gusto per il revival. Piacevole, certo, ma non trascendentale.
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almeno 77 lo merita. Heavy metal tradizionale con i controcazzi
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Speed On 2. Curse You Salem 3. Voodoo 4. Hail Caesar 5. Ravenous 6. Mr. Twisted 7. Love at First Bite 8. Secrets We Keep 9. Whisky Psycho Hellions 10. Hiding in Shadows 11. Blood Angel
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Line Up
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Niklas Stålvind (Voce, chitarra) Johannes Axeman (Chitarra) Anders Modd (Basso) Richard Holmgren (Batteria)
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