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Subway to Sally - Schwarz in Schwarz
( 2933 letture )
Aggressivi quanto basta per catturare l'attenzione musicale di buona parte d'Europa, originali nell'adoperare strumenti di altre epoche per creare il loro folk-metal, attenti ai desideri di un pubblico che richiede sia il metal che la tradizione melodica, modesti (o anche solo intelligenti) da non chiudersi in una nicchia "di genere". Questi sono i Subway to Sally, i profeti teutonici del folk-metal "da classifica" che quest'estate hanno presentato in anteprima alcuni brani di Schwarz in Schwarz al Wacken Open Air con un'ovazione meritata nonostante una pioggia torrenziale.

C'è chi li paragona spesso ai "colleghi" Saltatio Mortis, senza però afferrare la differenza di spessore che si trova tra i due gruppi. I Subway to Sally, oltre a militare da più tempo, riescono sempre a mostrare un lato più completo di questo genere nuovo, basandosi sul giusto mezzo tra tradizione e innovazione (i Saltatio Mortis non sempre ci riescono e sacrificano molto l'innovazione in favore anche di curate allegorie, motivo per il quale sono apprezzati da un pubblico di ristretti intenditori). A discapito del suo nome (nero in nero) il disco si compone di dodici tracce molto armoniose che a loro modo entrano in contatto con ogni tipo di esperimento tra il folk, il metal e il rock.
Mi spiego meglio: creando numerosi ibridi, i ragazzi di Postdam riescono comunque a creare pezzi dove si sente di più lo stampo melodico o incalzante, elettronico o classico (grazie all'ausilio dei loro molti strumenti), alcune votate al rock, altre con contaminazioni gotiche. Va anche detto che questo gli deriva dai molti anni di esperienza, che li ha trasformati in maestri del coinvolgimento acustico (insomma, è difficile ascoltare un loro album ed annoiarsi). Una caratteristica di Schwarz in Schwarz è la bellezza dei suoi testi e dei suoi titoli: corposi e con ampi risvolti storici e soprattutto ben adattati alla tipologia di brano che stanno a rappresentare. Esempi perfetti di questo rapporto sono Ins Dunkel ("nel buio") dove il mandolino accarezzato e le percussioni accompagnano con sofficità un brano malinconico dai risvolti oscuri; oppure Wo Rosen Blüh'n ("dove le rose fioriscono") dove la durezza di un metal più classico si fonde con un ritornello quasi madrigale in cui Bodensky veste i panni di un menestrello accompagnato dal liuto e dalla batteria (che insieme suonano meravigliosamente). O ancora Kampfen Wir! ("combattiamo") imperativo categorico che racchiude un brano aggressivo nel quale a dare energia epica ci pensa il giro di chitarra acustica e violino che si ripete per più di dieci volte nel brano, costituendone il corpus principale. Poi ovviamente ci sono anche le eccezioni, come Nichts Ist Für Immer ("nulla è per sempre") che esplode con un brano piuttosto allegro ed incoraggiante, nonostante il titolo richiami ad una fine. Parlando di fine, i più superstiziosi potranno trovare interessante MMXII ovvero 2012 che si presenta come il brano più strano e variegato di tutto l'album; la sua durata di quasi sei minuti permette al gruppo di spaziare tra la liricità del violino e delle tastiere e un cantato aggressivo e premonitore. Una canzone che guarda oltre in modo fiero pur intramezzata da tocchi arabeggianti che la rallentano; e il tutto si chiude con un assolo finale di chitarra, basso e batteria che guardano al gothic ma evocano un rock aggressivo. Alfa ed omega, o meglio apertura e chiusura con la prima Das Schwarze Meer ("Il mare nero") e l'ultima Alles Oder Nichts ("tutto o niente"). La prima è un po' il piatto ricco di tutto l'album (e anche quella presentata per prima a Wacken), un brano entusiasmante che racchiude perfettamente l'essenza dei Subway to Sally, che immediatamente trasporta l'ascoltatore nel vortice delle chitarre violente ma non cattive e del violino (anche qui alcuni frammenti arabeggianti). Perfetta per un concerto, ma anche adattissima ad accogliere l'orecchio al primo ascolto ed inoltre nel testo il gruppo cita l'album stesso con le parole "Schwarz in schwarz" nel ritornello. L'ultima invece chiude in velocità con un brano che non ammette repliche, ma che sembra mancare di mordente.

Il giudizio complessivo di Schwarz in Schwarz riguarda il suo gruppo: sembrerà strano da dire, ma questa ennesima buona prova santifica i Subway quale band raffinata. I nostri non mancano mai di mostrare la bellezza dei temi e le capacità dei loro singoli membri, e -come già detto- riescono ad amalgamare un genere ancora visto non chiaramente con le esigenze di una qualunque band: essere famosi. Non peccano di asservimento alla cultura pop ma sfruttano la loro popolarità per dare ai loro fan qualcosa di veramente passionale.
Prova di ciò l'edizione, per i fan, provvista anche di un live dvd: notevole premura.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
25.75 su 20 voti [ VOTA]
il vichingo
Martedì 10 Gennaio 2012, 17.23.42
1
Bello bello bello! Mi piace molto questo tipo di folk!
INFORMAZIONI
2011
Autoprodotto
Folk
Tracklist
1. Das Schwarze Meer
2. Schlagt Die Glocken
3. Kämpfen Wir!
4. Bis In Alle Ewigkeit
5. Nichts Ist Für Immer
6. Ins Dunkel
7. Wo Rosen Blüh'n
8. Tausend Meilen
9. Mir Allein
10. Am Ende Des Weges
11. Mmxii
12. Alles Oder Nichts (bonus track)
Line Up
Eric Fish: cornamusa, flauto, voce, ciaramella
Sugar Ray: basso
Ingo Hampf: chitarra, liuto, mandolino, ghironda
Bodensky: chitarra acustica,voce
Simon: chitarra acustica, voce, tromba marina elettrica
Frau Schmitt: violino
Simon-Michael: batteria, percussioni
 
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