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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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Arrayan Path - Ira Imperium
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( 2328 letture )
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Il settore dell'epic/power non vive certo un momento contrassegnato dalla presenza dell'innovazione. Le sue coordinate principali, ed anche quelle di retroguardia, sono state codificate ormai da troppi anni, e da troppi anni si sono cristallizzate in forme che, sempre più spesso, ci propongono una serie di gruppi cloni delle migliori realtà disponibili, la cui fondazione appartiene quasi sempre ad un altro decennio rispetto a quello che stiamo vivendo. In questa ottica la valutazione degli album che si affacciano sul mercato in questo scorcio di 2011, non può non tenere conto dello stato delle cose e deve muoversi essenzialmente tenendo conto degli unici due metri di valutazione possibili: o considerare quanto sopra come fatto acquisito ed ineluttabile, accontentandosi di stabilire se e come è stata riscaldata la consueta minestrina metallica, o puntare sempre e comunque a stabilire se una band inserisce nel suo tessuto musicale almeno un elemento distintivo. Nel caso degli Arrayan Path (precedentemente noti come Arryan Path), dopo un primo impatto piuttosto negativo, ho deciso di procedere col primo metodo, ciò in virtù dell'inserimento nelle partiture di elementi stilistici medio-orientali, altri mediterranei, ed altri più da colonna sonora. Novità? Assolutamente no, ma almeno si è cercato di creare una commistione "succosa" tra lo scontato del power e ciò che di interessante possono offrire influenze (parzialmente) esterne.
Le sonorità di stampo medio-orientale, comunque, non devono stupire dal momento che, anche se la fondazione del gruppo è da basare in terra statunitense, il mastermind della band è il cipriota Nicholas Leptos, che ha avviato la band insieme a Clement Fung nell'ormai piuttosto lontano 1997; ed è proprio da Cipro che gli Arrayan Path operano attualmente. Ira Imperium è un disco molto costruito, che basa la propria musicalità su una attitudine epica che li porta a comporre in modo che -in alcuni casi almeno- li rende molto adatti a far da sfondo sonoro ad un film dai temi fantasy (l'avvio di Dies Irae è paradigmatico in questo senso), ma è proprio tutto il disco che si fonda su una grandissima carica a metà tra la "convinzione" dei Manowar e le fughe dei Myrath, passando dagli Iron Maiden ed i Rhapsody Of Fire, mediata essenzialmente dagli arrangiamenti molto carichi, dall'uso delle tastiere, e dalla vocalità attoriale di Nicholas Leptos. A proposito di vocalità, non si può far certo a meno di citare la presenza di un guest di altissimo livello in Ira Imperium (The Damned), il quale risponde al nome di Tony Martin, un signore che nè della mia, nè di altrui presentazione ha bisogno. Tutti i pezzi presenti in questo lavoro si mostrano maturi, molto ben arrangiati e ben suonati da tutti, tanto che da un certo punto di vista si potrebbe parlare di power colto e basta ascoltare Gnosis of Prometheus, Katherine of Aragon, 77 Days ’til Doomsday ed Hollow Eyes of Nefertiti, per rendersi conto di quanto dico, ed anche -per ciò che vale- dai titoli dei pezzi, si evince una certa ricerca su tematiche che al mondo del fantasy di estrazione storica devono certamente qualcosa.
Il problema di Dies Irae è che proprio questa estrema elaborazione della struttura dei pezzi e questa ricerca spasmodica dell'atmosfera solenne, porta ad una certa pesantezza che rende difficile lo scorrimento dell'intero album senza cali di attenzione, specialmente -come è del tutto ovvio- nella seconda parte, con conseguente "rischio-sbadiglio" sempre dietro l'angolo a partire almeno da Amenophis in poi. Questo -lo sottolineo- non perchè la qualità dell'album vada particolarmente scemando col procedere della tracklist (anche se è vero che preferisco la prima parte), ma proprio per la struttura delle composizione e del loro essere riunite in una tracklist coerente. Dies Irae è un buon album nel suo campo, e gli Arrayan Path sono bravi, ma se non siete proprio presi da questo modo di interpretare la musica, avrete qualche difficoltà a digerirlo tutto. Tenetelo presente nel valutarlo e tenete anche presente il fatto che il mio voto potrebbe essere valutato esagerato da chi invece ascolta roba diversa, ma anche molto contenuto dagli amanti del power di classe e dal forte impatto.
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4
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Carino, condivido in pieno il voto |
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3
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E neanche a farlo apposta, ho appena ricevuto una mail di ringraziamento da Nicholas Leptos, il quale mi ha anche segnalato un errore nel titolo, che ho corretto, il tutto senza alcun paternalismo e/o critica al contenuto della recensione od altro, e forse lui ne avrebbe avuto più titolo. |
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2
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Domenico, io di anni ne ho 44, ed ascolto metal da 30. dedico ad ogni album un numero di ascolti che definire "congruo" è riduttivo, a te è piaciuto di più? benissimo , puoi scirverlo liberamente, così come hai fatto, solo.... un po' meno paternalismo , un po' meno "io me ne intendo davvero" (sottintendendo di conseguenza una scarsa preparazione del recensore), avrebbe dato più forza alla tua posizione. Così sembra solo un volersi mettere in mostra, sottraendo attenzione all'album per darlo alla tua persona. Ps- io ho ascoltato di tutto, compreso black e death, e non odio nulla a prescindere, ma prendo ilbuono ove esiste. Stay Metalllllllll |
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1
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Caro Francesco il solito giochetto di dire e usare parole filosofiche non porta a niente !!! Io parlo personalmente per i miei gusti, ma cerco anche di inculcarlo alla gente che ascolta metal a 360 gradi, tutti questi termini da te usati, davanti a 2 padiglioni auricolari che se la godono davanti ad un album superlativo non valgono nulla. I giudici di noi stessi sono loro punto e basta !!!!!!!!! Io ascolto musica da 46 anni e ne ho ascoltati di tuti i colori immaginabili, escluso il death ed il black che odio a morte, la musica di per se' e' soltanto emozione allo stato puro !!!!!!!! Ed io davanti a un tuo commento che rispetto ma non approvo ti dico che questo nuovo album degli arrayan path merita come minimo un 90 netto. Abbi fede io me ne intendo davvero, fose devi essere meno severo nei giudizi , e ascoltare meglio tutti gli album che ascolti prima di giudicare un album !! Un grosso saluto e STAYMETALLLLLLLLLLLLLLLLLL .....!!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Dies Irae 2. Gnosis of Prometheus 3. Ira Imperium (The Damned) 4. Kiss of Kali 5. Katherine of Aragon 6. 77 Days ’til Doomsday 7. Emir of the Faithful 8. Hollow Eyes of Nefertiti 9. Amenophis 10. Lost Ithaca 11. I Sail Across the Seven Seas 12. The Fall of Mardonius 13. The Poet Aftermath
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Line Up
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Nicholas Leptos (Voce) Socrates Leptos (Chitarra) Alexis Kleidaras (Chitarra) George Kallis (Tastiera) Vagelis Maranis (Basso) Stefan Dittrich (Batteria)
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