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TRAFFIC CLUB, VIA PRENESTINA 738 - ROMA

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SLAUGHTER CLUB, VIA A.TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)

Wicked Minds - Visioni, Deliri e Illusioni
( 4893 letture )
Progetto estremamente ambizioso quello portato avanti dai Wicked Minds che, con la pubblicazione di questo tributo, portano a compimento un lavoro iniziato ormai quattro anni orsono. Un periodo di tempo molto lungo, inaspettato probabilmente per la stessa band, che ha visto anche alcuni importanti avvicendamenti nella propria line up, con l’abbandono del cantante J. C. Cinel, oggi sostituito dalla brava Monica Sardella. Ma procediamo con ordine: è il 2007 ed il gruppo è appena reduce dalla pubblicazione del proprio secondo album, Witchflower, un gran disco di hard rock settantiano fortemente debitore verso la lezione di Uriah Heep e Deep Purple, ma aperto anche ad influenze space/stoner più moderne. La band decide così di prendere un po’ di tempo e realizzare un omaggio alla scena prog italiana degli anni ‘70: un periodo fecondo ed entusiasmante che portò il nostro Paese ad essere una delle culle mondiali del genere, seconda a nessuna, forse neanche a quella della grande Inghilterra. L’idea è semplice ma al tempo stesso grandiosa ed è sicuramente un qualcosa di mai tentato prima in Italia, prevedendo il coinvolgimento di alcuni dei protagonisti di quel periodo: Lino Vairetti, cantante degli Osanna; Martin Grice, flautista dei Delirium; Aldo Tagliapietra, ex cantante e chitarrista de Le Orme; Antonio Bartoccetti, chitarrista dei Dietro Noi Deserto e degli storici Jacula; Stefano “Lupo” Galifi cantante dei Museo Rosenbach ed, infine, Sophya Baccini, talentuosa cantante già nei Presence. Al momento della realizzazione, però, quella che sembrava un’idea tutto sommato facile e non eccessivamente impegnativa si rivela al contrario estremamente complessa, tanto da occupare la band per oltre tre anni, anche a causa dei cambiamenti di line up già ricordati in apertura. Inevitabilmente, al disco partecipano anche gli ex membri della band J. C. Cinel e Andrea Concarotti e quello che è il risultato di un momento difficile, finisce per divenire assolutamente funzionale al disco stesso, garantendo una varietà di approccio entusiasmante.

Visioni, Deliri e Illusioni è il risultato di tanto sforzo ed è bene dirlo chiaro, si tratta di un disco grandioso che merita la massima attenzione ed il massimo rispetto. Innanzitutto, perché il background dei Wicked Minds, la loro natura di band hard rock, non viene meno e corrobora potentemente la preponderante influenza prog con il risultato di rendere i brani estremamente vivi e dinamici, senza allontanarli dalla loro identità. In secondo luogo, perché in ogni solco del disco si percepisce fortemente la natura di vero tributo, con i musicisti tutti impegnati a rendere il giusto omaggio alla musica, prendendo lo spazio necessario senza mai trasformare il brano in un palcoscenico per il proprio autocompiacimento. In terzo luogo, colpisce l’amalgama che la band riesce a raggiungere con i vari ospiti, tutti coinvolti ed ottimamente partecipi per un risultato finale che stupisce ed appassiona. Risulta estremamente difficile individuare delle canzoni che spicchino sulle altre, al di là del gusto individuale, dato l’altissimo livello tecnico ed emotivo che la band riesce ad esprimere, rendendo di fatto l’album un must imperdibile per gli amanti di queste sonorità, come per i semplici curiosi. Per i primi, riscoprire questi brani, cogliere le nuove sfumature aggiunte dalla band, godere delle prestazioni individuali dei musicisti e degli ospiti, sarà un piacere puro e forse inaspettato, tanta è la grandezza del risultato finale. Merito, ovviamente, della band ma soprattutto di una musica stupenda ed evocativa, patrimonio culturale di tutto il nostro Paese. Per i secondi, si tratterà di una lunga ed esaltante cavalcata alla scoperta di un repertorio, di un genere intero, che ha segnato un momento fondamentale della storia della musica del ‘900. Si parla, spesso a caso, della mancanza di cultura rock in Italia e si finisce così per dimenticare quanto il nostro Paese abbia saputo dare in quegli anni e quale fosse il livello delle band coinvolte in quel movimento. Riscoprirlo oggi, grazie ad un album di questo spessore, non farebbe che rendere giustizia a tanta gloria. Dovendo scegliere, segnalerei senz’altro L’Uomo, l’hendrixiana Un Posto, La Prima Goccia Bagna il Viso (brividi all’altezza del refrain), Dentro Me (clamoroso l’assolo di Bartoccetti), la mefistofelica Io, La Strega, Zarathustra (da pelle d’oca) e il finale con le classiche -forse anche troppo- La Carrozza di Hans/Impressioni di Settembre: impossibile non entusiasmarsi di fronte a canzoni del genere, rese quasi sempre in modo magnifico dalla band. Intendiamoci, non tutto è perfetto: la durata del lavoro sfiora gli ottanta minuti e certo non è facile mantenere l’attenzione per tutto l’ascolto, nonostante la qualità indubbia dei brani e delle esecuzioni; non sempre il registro scelto è quello migliore, come nel caso dell’interpretazione di Sophya Baccini, forse un po’ troppo sopra le righe; ancora ed inevitabilmente, la scelta di alcuni brani a discapito di altri oppure l’esclusione di alcuni esponenti primari del genere, quali ad esempio il Banco del Mutuo Soccorso, Biglietto per l’Inferno o gli Area (ma in questo caso la lista è davvero lunga). Eppure, concentrarsi sulle critiche rischia di diventare un mero esercizio, dato che stiamo parlando di un disco assolutamente imperdibile.

E’ certo che la band non avrebbe immaginato di dover dedicare così tanto tempo a quello che doveva essere solo un intermezzo tra un disco e l’altro ma l’ottimo risultato raggiunto ripaga di tanto sforzo. Questo tributo riesce infatti ad essere un omaggio vibrante ed al tempo stesso una sorpresa, che conferma il grandissimo valore dei Wicked Minds, band che oggi mette con forza il proprio nome tra quelli da seguire con la massima attenzione. Indubbio il valore tecnico ed esecutivo che il gruppo esibisce con sicurezza, ormai forte di una maturità artistica significativa, tra le più entusiasmanti tra quelle espresse dal nostro Paese. Indubbio anche che l’eleganza di questa release non riduce minimamente il potente e solido impianto hard rock della band, che riesce a leggere con grande competenza e con la giusta sfrontatezza il linguaggio progressive delle canzoni, senza venirne mai schiacciata ma offrendo invece quasi sempre delle prestazioni di livello assoluto. Non resta che consigliare vivacemente l’ascolto e l’acquisto di questo ottimo tributo, sicuramente uno dei più riusciti e sentiti tra quelli ascoltati finora. Complimenti alla Black Widow ed ai Wicked Minds per l’ottima riuscita di questa operazione, almeno dal lato artistico. Il resto, come si suole dire, dipende da voi.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
34.81 su 27 voti [ VOTA]
NeroPlus
Sabato 14 Marzo 2020, 17.00.55
3
Buongiorno. Proprio in questo forzato periodo #io resto a casa, ho ascoltato su radio.it La Prima Goccia Bagna Il Viso. Sono rimasto piacevolmente colpito dalla potenza/delicatezza del brano. Amante del Rock Prog è stato amore a prima vista. E dai allora ad ascoltare e riascoltare tutti gli altri brani. Ottimo Calegari con le chitarre ed altrettanto Negri alle tastiere. Cercherò altri album e vi farò sapere. Ottime le recensioni del blog. NeroPlus
Lizard
Sabato 26 Novembre 2011, 14.43.07
2
Diciamo che questo tributo potrebbe essere una buona scusa per conoscere questa ottima band e magari incuriosirsi anche sui loro lavori
ayreon
Sabato 26 Novembre 2011, 11.03.19
1
al pari dei The Watch,questi se li filano più all'estero che da noi. Viva l'italia e gli italiani che preferiscono Lulu ai loro dischi
INFORMAZIONI
2011
Black Widow
Prog Rock
Tracklist
1. Caronte I (The Trip)
2. L’Uomo (Osanna)
3. Un Posto (Il Balletto di Bronzo)
4. Dio del Silenzio (Delirium)
5. La Prima Goccia Bagna il Viso Pt. I & II (New Trolls)
6. Figure di Cartone (Le Orme)
7. Un’Isola/Un’Illusione da Poco/Clessidra (Nuova Idea)
8. Dentro Me (Dietro Noi Deserto)
9. Io, La Strega (Circus 2000)
10. Zarathustra (Museo Rosenbach)
11. Un Villaggio, Un’Illusione (Quella Vecchia Locanda)
12. Farfalle Senza Pois (I Gleemen)
13. La Carrozza di Hans/Impressioni di Settembre (Premiata Forneria Marconi)
Line Up
Monica Sardella (Voce)
J. C. Cinel (Voce su tracce 4, 7, 8, 12)
Lucio Calegari (Chitarra)
Paolo “Apollo” Negri (Organo, mellotron, sintetizzatori, piano)
Enrico Garilli (Basso)
Ricky Lovotti (Batteria)
Andrea Concarotti (Batteria su tracce 2, 4, 6, 7, 8, 11, 12)

Ospiti:
Lino Vairetti (Voce su traccia 2)
Martin Grice (Flauto, sassofono su traccia 4)
Sophya Baccini (Voce su tracce 5, 9)
Aldo Tagliapietra (Voce su traccia 6)
Antonio Bartoccetti (Chitarra su traccia 8)
Stefano “Lupo” Galifi (Voce su traccia 10)
 
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