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The Oneira - Natural Prestige
( 2742 letture )
Da un sogno fortemente desiderato ed elaborato da un chitarrista greco trasferitosi in Italia, sogno ideatosi successivamente grazie all’incontro con due musicisti veronesi, prende consistenza e forma la progressive rock band The Oneira, un progetto musicale chiaramente ben composto già dal proprio leader chitarrista Filippos Gougoumis, giunto in Italia per studiare e laurearsi in medicina, ma portando anche con sé un ricco ed articolato bagaglio musicale composto da idee, progetti ed esperienze derivanti proprio dalle sue rive di Atene. Ad un primo ascolto emerge certamente un chitarrista e compositore dallo stile e dai gusti sicuramente molto sopraffini. L’eleganza e la completezza dell’insieme della band viene plasmata sicuramente grazie alla presenza di due talentuosi musicisti che completano il trio: il drummer fusion/rocker Erik Spedicato ed il pianista Giampaolo Begnoni, entrambi strumentisti veronesi ed insegnanti di didattica con una profonda esperienza e con una conoscenza stilistica di assoluto spessore. Sulle tracce troviamo alla voce uno special guest, Vincent King.
Da segnalare la presenza, in questo progetto The Oneira, del vocalist, tastierista e produttore tedesco Oliver Phillips, noto per esser parte della band musicalmente versatile, ma caratterialmente prog-rock, degli Everon. La stesura della parti liriche è stata realizzata con la collaborazione della scrittrice veronese Giusi Dangelico la quale ha dato, indubbiamente, un’ulteriore impronta emotiva. Natural Prestige, arrangiato e prodotto in compartecipazione con Oliver Phillips, è stato mixato dal sound engineer Christian Moos della Spacelab Studios, [Everon, Haken, Wolverine, Delain] pubblicato e distribuito dalla label francese Musea Record (Musea Parallèle), nota per la sua storica propensione proprio per la diffusione dello style rock progressive.

Seguendo l’etimologia greca da cui prende il nome la band (appunto oniro- [onèiro-], dal greco ὄνειρος «sogno»), potremmo dedurre che l’idea di base del leader Gougoumis fosse quella di poter offrire all’ascoltatore non una band prepotentemente tecnica ed articolata, quanto piuttosto un act dotato di un sound composto da melodie ed atmosfere di un rock sognante, con arie magiche a magnetiche eseguite con ardimenti tecnicistiche di altri tempi, riconducibili alle lontane eredità dei Gentle Giant, dei Camel, ma anche dei Rush, dei Genesis e dei Journey, con arrangiamenti ben costruiti tipici degli Yes ma con un prog-rock in stile Styx.
Quasi lentamente le musiche sono assimilabili dal condotto uditivo come un progressive di qualità che legittimamente ha bisogno di attenzione e tempo per legarsi dentro l’animo.
I testi delle tracce del disco Natural Prestige, effettivamente tutte molto emozionali, rievocano apertamente gli obiettivi di vita, la bellezza dei fondamenti dell’universo, ma anche tutte quelle sensazioni misteriose di pace che solo una meravigliosa natura può evocare ed offrirci, suonate con un’esecuzione ed un tecnicismo non esageratamente incalzante.

Intro è eseguito con un sintetizzatore armonioso, lento, spazioso ed immaginario, la chitarra clean è rapida e cristallina come l’esecuzione della batteria, che offre ancora spazio e libertà, in chiusura, ad una breve sequenza di note descritte e scandite da un pianoforte, per creare movimento alla successiva Secret Garden. La ritmica è diversamente e continuamente ricostruita, frammentata anche nelle esecuzioni delle parti cantate, con una voce molto sognante e travolgente. L’arrangiamento è ben curato, al suo interno tutti gli elementi si ricercano e si avvolgono creando uno vuoto sospeso che lo riempirà solo una splendida voce cristallina. L’instrumental track Moon in the daylight è ben composta in tutte le sezioni musicali, ognuno ancora una volta ottiene uno spazio dedicato, sorprendendomi piacevolmente il sound e l’esecuzione della chitarra con un setup tonale tipico che, personalmente, prediligo. Una traccia che fa trasparire una chiara visione di insieme della band; la sua conclusione è misteriosa, sorretta da un flusso di voce spirituale, come l’inizio della successiva Into The Unknown: il pianoforte e la chitarra precorrono un viaggio onirico in un’avventura verso l’ignoto. La sensazione è reale e ben congetturata, grazie alla capacità esecutiva di tutti gli elementi della band. Ancora un bel sound ed una bella voce, che si deve adattare alle continue destrutturazioni nella ritmica. Ho veramente apprezzato ancora una volta la splendida immagine di insieme che i The Oneira riescono ad offrire pur cercando liberamente, ognuno di loro, la propria identità ed espressività musicale. Con un avvio in synth, Ichochromata è un’ulteriore traccia strumentale, ben scandita, di difficile assimilazione se non con successivi e ripetuti ascolti, con un arrangiamento degno delle precedenti nelle segmentazioni e collegamenti tra i vari componenti del gruppo. Panorama in poco più di tre minuti modifica il raggio di curvatura nello stile all’intero del disco, ma comunque nel complesso è interessante, come le susseguenti variazioni ritmiche udibili anche nella traccia Oneira, con un arrangiamento molto andante ed orecchiabile nella sua totale musicalità. Lo scrosciare in sottofondo insinuato da una chitarra, regalano congiuntamente momenti di purezza al brano musicale Handmade, sensazioni di pace e armonia provenienti dallo sconfinato mondo della natura, ma con uno stile musicale tipico dei migliori esponenti del rock progressive degli anni passati. Molto ben curata tutta la sezione della tastiere e dei sintetizzatori. Running Away è realmente un fuga, una corsa ritmica anche nella composizione della traccia, con periodi di tranquillità scandite ciclicamente da una chitarra per poi riprendere ancora una volta in un frenetico e rapido movimento insieme ad un delizioso suono di un sintetizzatore. Una traccia che ai nostalgici sembrerà composta in altri tempi. Interessante e molto, molto ben fatta. La conclusione di Natural Prestige è affidata ad una chitarra clean, con un sottofondo di un oceano in tranquillità, è Sea Dreams; melodica, romantica, la voce è calda, eufonica come tutte le parti suonate; la chiusura è chiaramente molto rappresentativa e riassume apertamente il concetto ed il messaggio musicale di tutto questo primo prodotto musicale targato The Oneira.

Naturale Prestige suona bene e mantiene molto alte le aspettative di un disco con visioni e aspetti concettuali e culturali ereditate da quel rock progressive dei migliori anni. Risulta essere comunque un progetto arduo in quanto si scosta forzatamente e volutamente dall’idea di musica a fini puramente commerciali. È legittimo rimarcare che tutti gli elementi dei The Oneira, dal tastierista Begnoni al batterista Spedicato, dal chitarrista Gougoumis ed al vocalist King, sono palesemente degli ottimi musicisti, che si completano nella visione di musica d’insieme, piacenti non solo nella loro capacità esecutiva, ma anche dal punto di vista della qualità del suono, della composizione e degli arrangiamenti.
Un disco emozionale, che vi invito a scoprire.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
37.47 su 23 voti [ VOTA]
Broken Dream
Mercoledì 28 Dicembre 2011, 0.04.35
1
Ottimo esordio!! Disco ben suonato e di facile ascolto.
INFORMAZIONI
2011
Musea Records
Prog Rock
Tracklist
1. Intro (strumentale)
2. Secret garden
3. Moon in the daylight (strumentale)
4. Into the unknown
5. Ichochromata - The colours of sound (strumentale)
6. Panorama
7. Oneira
8. Handmade (strumentale)
9. Running away
10. Sea Dreams
Line Up
Filippos Gougoumis - chitarra, basso, voce
Erik Spedicato - batteria e percussioni
Giampaolo Begnoni - tastiere
Vincente King - voce

Musicista ospite
Oliver Philips - tastiera e voce
 
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