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Beatrik - Requiem Of December
( 5892 letture )
Una triste e pacata intro ci fa addentrare immediatamente nel mondo dei Beatrik, un mondo fatto di dolore urlato, di dolore lancinante, di depressione e di rabbia per ciò che è stato perso per sempre. Doom funebre, lento, con una vena di black metal che rende il tutto più cupo e tenebroso... tutto è vano, senza speranza, non vale la pena vivere la vita, l'esistenza è un cupo viaggio nel dolore: questi sono i Beatrik, al loro secondo album ufficiale, dopo Journey Through The End Of Life (2003); una compagine dedita ad un funeral black metal che prende molti elementi dal doom/death (in certi momenti sembra di ascoltare i Paradise Lost dell'incredibile Gothic, con più rabbia e più dolore). Doom/black metal, verrebbe da dire, soffocante, angosciante, rabbioso a causa della voce di F.G.S. (che suona anche tutti gli strumenti, tranne la batteria, lasciata a Vidharr), che urla la propria rabbia impotente attraverso il microfono, vuole sfogarsi, far comprende cosa sta provando dentro di sé. Non siamo di fronte alla pura lentezza di gruppi quali Cathedral o Shape of Despair, perché essi esprimono la vanità delle speranze chiudendosi in sé, pensando al tempo che fu, e piangendo tristemente, attraverso un doom/death metal molto lento... invece i Beatrik sanno anche essere decisamente veloci, grazie ad alcune accelerazioni che mostrano, se non altro dal punto di vista prettamente musicale, l'inventiva del duo italiano, che ci sorprende anche con alcuni brevi intermezzi di chitarra semiacustica, accompagnati solamente dalla classica batteria da "una battuta ogni 5 battiti del cuore", sulle quali irrompe poi la voce lancinante di F.G.S. che urla tutta la propria disperazione e la propria rabbia, desideroso che qualcuno lo ascolti e gli faccia grazia della morte.
Non è facile riuscire ad essere efficaci quando si suona un genere così particolare come il funeral black metal, soprattutto se si prendono elementi anche dal doom puro e dal doom/death, ma i Beatrik ci riescono ampiamente, grazie ad una sensibilità davvero fuori del comune, e ad una capacità espressiva non inferiore a nessuno. I sentimenti espressi sono di disperazione, di rabbia, ma anche di solenne tristezza, tristezza introdotta dall'uso delle tastiere/organo, che quasi (strano a dirsi) donano una sensazione di calma nel continuo pianto disperato dei Beatrik.
Le composizioni sono tutte lunghe, come è ovvio quando si suona un genere cosi' disperato, ma non cadono mai nella lentezza fine a se stessa, anche quando ci si addentra nel doom vero e proprio, perché la rabbia black è sempre lì in agguato, pronta a scatenarsi (a tal proposito, ottimo il supporto alla batteria di Vidharr): questo è un grosso merito per il duo nostrano, che dimostra come sia possibile esprimere la rabbia, la frustrazione, e il dolore contemporaneamente attraverso il doom e attraverso il black metal, due generi che, nella loro profonda intimità, sono per pochi eletti che sanno ascoltare con il cuore, e condividere il dolore atroce provato dai Beatrik.
"I know now it isn't worth to have lived this life".



VOTO RECENSORE
90
VOTO LETTORI
56.02 su 50 voti [ VOTA]
Un soffio gelido di vento
Venerdì 12 Gennaio 2024, 19.39.28
17
Non conoscerei i Beatrik
Un soffio gelido di vento
Venerdì 12 Gennaio 2024, 19.36.57
16
Per transcendence, contraccambio il complimento. Per quanto riguarda il fatto che questo album non ha fatto scuola, come affermi giustamente tu, credo dipenda dal fatto che molte cose avvengono così...casualmente, e nella musica succede spesso. Io conosco i Beatrik grazie ad una intervista a loro pubblicata in un vecchio Metal Hammer nel periodo più o meno di quando usci\' questo disco; mi piacque molto l\'intervista e comprai il cd, senza aver ascoltato nulla. Fu tutto casuale, se non avessi acquistato quel Metal Hammer, adesso probabilmente non conoscerai i Beatrik.
Un Lettore
Martedì 26 Dicembre 2023, 15.37.05
15
Son giorni che leggo spesso in qua e là nei commenti questo nome BEATRIK... incuriosito decido finalmente di conoscerli ed ascoltarli... beh, fin dalle prime note e cantato del primo album che roba, FANTASTICI!!
Transcendence
Lunedì 25 Dicembre 2023, 17.45.25
14
Un\'altra differenza è che i Forgotten Tomb (anzi, Ferdinando Marchisio, visto che all\'inizio era un solo project) sono più vicini in territori death/doom (agli inizi) e stoner/sludge (dopo) e avranno attraversato il black in 3-4 tracce in totale (vedi \"Kill Life\"), poi parecchi riff hanno melodie ora molto dissonanti, ora che vanno a braccetto con pop generico e shoegaze (vedi \"Disheartenment\", pare un pezzo dei Type O Negative), tutta un\'altra storia rispetto all\'ortodossia più marcata dei Beatrik. La prova del nove sono i seguenti side project dei due fondatori, ancora più sludge/doom quelli di Marchisio (Tombstone Highway, stesso titolo di una canzone dei The Obsessed di Wino Weinrich, e The Formalist), ancora più vicino alla scena religious black e ai Deathspell Omega quello del signor Atratus (Tenebrae in Perpetuum).
No Fun
Lunedì 25 Dicembre 2023, 12.33.35
13
Il paragone tra Forgotten Tomb e Beatrik fatto da Transcendence mi intriga. Me li riascolto i Forgotten insieme a questi due. In effetti la differenza tra Journey e questo è simile a quella che c\'è tra diversi album dei Forgotten Tomb.
Transcendence
Lunedì 25 Dicembre 2023, 2.03.20
12
@ LUCIO 77: \"Un soffio gelido.. Sei un Grande solo per il fatto che apprezzi i Beatrik\", mi aggiungo pure io. Questo me lo ricordo come un bel disco, semplicistico ma ispirato, ispirato alla scuola tedesca tipo Lunar Aurora/Nagelfar, e con un lietmotif di organo minore/semidiminuito/minore che è strano che non abbia fatto scuola. C\'è solo un problema: i Forgotten Tomb avevano fatto addirittura di meglio.
LUCIO 77
Sabato 23 Dicembre 2023, 9.27.59
11
Journey... è un Signor Album, ma secondo Me Requiem Of December, emotivamente parlando, è Superlativo.. 90 y pico.
No Fun
Giovedì 14 Dicembre 2023, 17.42.19
10
Non ci credo, ho appena ascoltato ieri Journey Through the End of Life (ce l\'avevo in lista da anni, da quando ne avevo letto la recensione in uno dei libri del Black Metal Compendium), sono passato di qui per vedere se c\'era la recensione e vedo che c\'è un altro disco e che qualcuno ieri lo ha commentato. Ok mi ascolto anche questo.
Un soffio gelido di vento
Mercoledì 13 Dicembre 2023, 18.51.31
9
Durante i miei 35 anni da quando sono diventato metallaro ho scoperto ovviamente tante band e mi sono avvicinato un po\' a tutti i generi di metal, ma qui...in questa musica dei suddetti album, è scattata una scintilla ancora superiore. E lo capisco dal fatto che, prendendo in esame i testi delle canzoni, le atmosfere in esse presenti, le copertine, a volte mi stupisco di quanto tutto ciò sia perfettamente in linea con i miei pensieri, i miei sentimenti.
Un soffio gelido di vento
Mercoledì 13 Dicembre 2023, 17.55.20
8
Sempre difficile ed impossibile scegliere gli album più belli tra quelli che nella nostra vita abbiamo avuto il piacere di ascoltare, ma se proprio dovessi elencarne 2, opterei per Requiem of December dei Beatrik e The Falling Tide dei Woods of Desolation. Io sono cresciuto con Iron Maiden, Bon Jovi, Judas Priest...e reputo questi gruppi ancora oggi tra i miei preferiti, ma sento dentro di me che in realtà è con i Beatrik, i Woods of Desolation...che ho trovato davvero quello che mi rappresenta, che sento mio fino in fondo all\' anima.
LUCIO 77
Giovedì 25 Novembre 2021, 17.14.16
7
Album di un'intensità pazzesca.. Stupendo! Ma che cosa hanno ascoltato i Votanti?
Andrea Massimiliano Preti
Lunedì 30 Agosto 2021, 16.45.21
6
Una perla di doom black metal inarrivabile. Qui siamo al trionfo delle latitudini più disperate e angoscianti del metal tutto. Un album che ha fatto scuola, e che pesca a piene mani nella disperazione, nell' angoscia e in quelle sonorità solenni e funebri tipiche del genere. Un gruppo che mi risulta impossibile dimenticare.
Un soffio gelido di vento
Giovedì 7 Maggio 2020, 19.49.52
5
Album bellissimo,a cominciare dalla copertina fino alla musica e ai testi. Un album in cui mi identifico e che sarà sempre presente nella mia vita e nei miei ricordi.
Doom
Venerdì 1 Settembre 2017, 14.04.35
4
Un gioiellino dimenticato...Anche da me. Rimesso su oggi...Troverà parecchio spazio nelle grigie giornate d'autunno e inverno. Peccato sia stato il canto del cigno.
David De La Hoz
Mercoledì 15 Aprile 2015, 20.20.15
3
disco semplicemente STUPENDO. peccato che sia anche l'ultimo della band.. lo adoro
Matteo_extreme
Giovedì 18 Ottobre 2012, 10.22.02
2
Poi mi chiedo come mai un album molto commercializzato quasi al limite con il pop metal-modern metal come quello dei Metallica abbia un voto dei lettori pari a 85/100 (Black album) e questo 34/100 dove uno è suonato con il cuore (Beatrik) e l'altro con e per il denaro (Metallica)..misteri..
Autumn
Mercoledì 31 Dicembre 2008, 16.20.17
1
E' sulla lista della spesa
INFORMAZIONI
2005
Avantgarde Music
Depressive Doom/Black
Tracklist
1. My Funeral To Come
2. Requiem Of December
3. Eternal Rest
4. The Last Wandering
5. Apollonia's December, 7th 1647
6. Returing After A Death
Line Up
F.G.S. : guitars, bass, vocals, Black Church organ
Vidharr : drums
 
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