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CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA - ERBA (CO)

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ALAIN JOHANNES + THE DEVILS + ANANDA MIDA feat. CONNY OCHS
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HEADBANGERS PUB, VIA TITO LIVIO 33A - MILANO

General Stratocuster & The Marshals - General Stratocuster & The Marshals
( 3477 letture )
Quando si fa qualcosa per amore, si vede. Nel caso di un album, si sente. Quando dei musicisti si trovano e danno vita ad un qualcosa che non è messo sul mercato al semplice scopo di occupare un posto e sperare che qualche pollo ci caschi, è giusto sottolinearlo e premiare la qualità degli intenti. General Stratocuster & The Marshals è un gruppo nato dalla passione e dalla volontà di due musicisti, Jacopo “Jack” Meille (Tygers of Pan Tang, Mantra) ed Alessandro Nutini (Bandabardò) e dal loro fortunato incontro con Fabio Fabbri (chitarra) e Richard Ursillo (bassista di Campo di Marte e Sensation’s Fix, storiche formazioni dell’underground fiorentino). La band ha debuttato direttamente sul prestigioso palco del Pistoia Blues Festival nel 2010, per arrivare poi alla pubblicazione di questo debutto autointitolato. E’ proprio Fabbri a vestire i panni del General Stratocuster ed a mettere inoltre a disposizione il suo Wolfmountain Studio, dove l’album è stato registrato e mixato. Il sound che scaturisce dalle casse è caldo e rotondo, chiaro e brillante, pur mantenendo un certo groove di fondo, sicuramente amplificato dall’ottima prestazione strumentale della band e dai numerosi ospiti presenti. L’atmosfera che si respira è esattamente quella che un disco di rock blues ben fatto dovrebbe trasmettere: feeling, groove, divertimento ed una leggera malinconia, dalla quale non si vuole scappare e che rende più vero ogni secondo passato in sua compagnia.

General Stratocuster & The Marshals riesce in un compito non facile: rendere credibile un disco che nasce spudoratamente da una tradizione radicata e nota, che parte dall’Inghilterra di fine anni ’60 ed esplode negli States dei primi anni ’70. Una tradizione che vede tra i suoi esponenti maggiori gruppi quali Led Zeppelin, Free (e poi Bad Company), Mountain, Grand Funk Railroad, James Gang, Humble Pie, fino ai primi Whitesnake e così via. Una tradizione che coniuga blues, rock, country e qualche vaga spruzzata funk e che si fonda tutta su elementi semplici ma al tempo stesso fondamentali: canzoni semplici ma trascinanti, capaci di spingerti a cantare ed a ballare, grande interplay tra i musicisti e tanto, tanto cuore. Quando gli elementi si combinano nella giusta maniera, diventa una musica trascinante ed esplosiva, capace di scavalcare il tempo e prendere vita, in particolare sulle assi malferme di un palco. Musica ad alta gradazione alcolica e ruvida, ma al tempo stesso sofisticata e corposa come un bourbon del Kentucky. Pensare che sia possibile rendere atmosfere così prettamente appartenenti ad una cultura vicina ma al tempo stesso aliena partendo dalla “Culla del Rinascimento”, potrebbe non sembrare cosa facile. Eppure sin dalle prime battute, dalle prime note di piano, fino alla chitarra slide ed agli ottoni, tutto suona estremamente giusto ed adatto (fit, si direbbe in inglese), tutto al suo posto eppure naturale, mai artefatto. Merito di una prestazione veramente ottima da parte di Fabio Fabbri in primis, capace sempre di valorizzare i brani con licks classici eppure ricchi di feeling e tanto gusto nelle parti soliste e, in secondo luogo, da un Meille strabordante per partecipazione e capacità interpretative. Che il singer sia a suo agio con queste sonorità si percepisce sin dalla prima parola pronunciata nell’opener Gifts And Gold, fino alla riuscitissima e contagiosa cover di Fortunate Son dei Creedance Clearwater Revival. Inutile dire che la sezione ritmica diventa semplicemente fondamentale e Pursillo e Nutini non mancano di far sentire il loro peso ovunque, prendendo il proprio spazio quando serve come nella spettrale Last Stop Anywhere, tutta giocata su cambi di atmosfera intensi e notturni quasi da film di David Lynch o nella splendida e zeppeliniana ballad Little Miss Sunshine. Proprio le ballate giocano un ruolo fondamentale nell’economia dell’album ed è chiaro che un pezzo come Today And Tomorrow svolge davvero alla perfezione il suo compito, colpendo proprio dove serve, così come Flesh And Blood, dove fa mostra di sé l’inconfondibile sound del contrabbasso, mentre Who’s to Blame chiude con la giusta nota di rimpianto il disco, lasciando poi spazio al divertente finale con tanto di ghost track (la stessa Today And Tomorrow in versione acustica), annunciata da uno speaker radiofonico “del futuro”. Non di sole ballad si vive ed ecco che Sweet Candy, Highway ed All Because of You, assieme alla citata opener, spingono sul pedale dell’acceleratore, mentre Good Ol’ Time Blues con slide ed atmosfera da saloon d’epoca è l’immancabile momento vintage, fortunatamente non solo in senso filologico.

Passione, cuore, tecnica, capacità compositive e un po’ di mestiere. Quello che serve c’è tutto ed un disco come questo non può che riempire il cuore di chi è in grado di riconoscere buona musica al di là delle etichette. La Rock Over punta coraggiosamente su un gruppo di ottimi musicisti che sanno ancora come si scrive una canzone degna di questo nome e scelgono un terreno classico, che può però essere anche infido, proprio perché basato su regole ormai arcinote. I General Stratocuster & The Marshals non cambieranno la storia del rock, ma quando tutto fila via con tanto gusto e piacere non si può che apprezzare il lavoro e la sincerità di chi suona quello che sente e lo fa al meglio, ricostruendo con competenza e cuore un’atmosfera ancora capace di emozionare, anche al di là dell’espediente inserito all’inizio ed alla fine delle side A e B, che riproduce il rumore della puntina da giradischi. Grande band, gran bel disco.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
31.36 su 19 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2011
Rock Over Records
Rock
Tracklist
Side A:
1. Gifts And Gold
2. Sweet Candy
3. Highway
4. Today And Tomorrow
5. Last Stop Anywhere

Side B:
6. Little Miss Sunshine
7. All Because of You
8. Flesh And Blood
9. Good Ol’ Time Blues
10. Fortunate Son
11. Who’s to Blame
Line Up
Jack Meille as Jack Marshal (Voce)
Fabio Fabbri as General Stratocuster (Chitarra elettrica ed acustica)
Richard Ursillo as Lefty Marshal (Basso)
Nuto as Alex Marshal (Batteria, percussioni)

Ospiti:
Marco Bachi (Contrabbasso su traccia 8)
The Bassi Bros (Sax, tromba, flicorno su tracce 3, 10)
Federico Pacini (Piano su tracce 2, 9, 10, 11; organo Hammond su traccia 7)
 
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