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Serpent Ascending - The Enigma Unsettled
( 2803 letture )
La concezione del death metal, scevra dalle evoluzioni e dai tecnicismi; l'essenza del male fatta musica, senza fronzoli nè ricercatezze; una visione senza tempo, un' idea.
Riusciamo ancora ad avere un' idea esatta del death metal?
Ecco un album che trasuda cattiveria e malvagità, il debut dei finlandesi, pardon del finlandese Serpent Ascending (per l'anagrafe Jarno Nurmi, che già alcuni di voi conosceranno), dedito ad un death metal molto decadente venato da momenti decisamente atmosferici, quasi doom, e da melodie glaciali. Un album targato 2011 che si concilia con la storia e la genesi dei death metal, e per questo bisogna con gratularsi con la nostrana I, Voidhanger Records.

In realtà trattasi delle due demo della band, per l' occasione riunite nel debut album, ed in effetti si notano chiaramente due momenti ben distinti: il primo più atmosferico, il secondo più feroce, divisi dall' unico brano inedito, The Entwinement. Atmosfere create senza sofisticazioni, solo tramite ispirazione sentita, e non è poco, credetemi. Una one man band esaltante, forse perché le idee vanno in un' unica direzione senza discussioni.
Un' aura nera serpeggia (è proprio il caso di dirlo) in tutte le tracce e per tutti i circa 33 minuti di durata dell' album. Death metal vecchia scuola, di qualità, sporco e volgare, sofferto e implacabile. Certo di difetti a volerne trovare ce ne sono, ma essendo un debutto non si può pretendere la perfezione; dirò di più, tutte le imperfezioni di The Enigma Unsettled concorrono a rendere quest'album vivo, vero; oggigiorno forse un lusso, tra plastica e finzione (World of Flesh on Bone). Un album di una semplicità disarmante per come riesce a risultare efficace, sin dall' intro The Mournful Pilgrimage (Part 1).
I paragoni diretti vanno cercati nella conterranea scena finnica (primi Demigod, e compagnia bella), ma il primo gruppo che mi è venuto in mente per la capacità di creare atmosfere molto evocative e selvagge con semplicità sono stati gli Absu di Barathrum V.I.T.R.I.O.L. (anche se si viaggia a velocità decisamente differenti); altri paragoni si possono fare, concedetemi un altro azzardo, anche con i Neurosis (ovviamente con le dovute distanze) per alcune idee sviluppate nelle parti più lente e riflessive (su tutti i brani la strumentale The Mournful Pilgrmage (Part 2)).

Riff glaciali e primitivi, arpeggi grezzi, drumming lineare ma sempre azzeccato, vocals indemoniate, e tanta anima oscura, questo è tutto ciò che contiene The Enigma Unsettled: niente di nuovo sotto il cielo plumbeo e freddo della Finlandia.
E non mai quanto adesso il piacere di ascoltare un album così durante una gelida notte siciliana (forse la più fredda che io ricordi da qualche anno a questa parte) mi proietta direttamente nella Scandinavia dove tutto ebbe origine.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
27.70 su 24 voti [ VOTA]
Enrico
Sabato 24 Dicembre 2011, 15.56.43
9
Death da godere.
Undercover
Giovedì 22 Dicembre 2011, 18.13.37
8
ahahah hai ragione, quella volta avevo, ehm, esagerato
Mika
Giovedì 22 Dicembre 2011, 18.11.42
7
@Undercover: ad averne di rompiscatole come te... i tuoi commenti sono sempre sul pezzo e mai polemici in modo gratuito, quindi ben vengano. Però attenzione a non bere troppe grappe prima di scrivere un commento eh eh eh
Undercover
Giovedì 22 Dicembre 2011, 17.53.36
6
Sorry, sono un rompiscatole lo so , però almeno si crea un minimo di confronto, vedere quei cavolo di commenti: che discone, che bello, mo lo compro etc... etc... mi fa un po' rivoltare lo stomaco, sembra che molti non riescano mai a sbilanciarsi, alla fine se uno scrive qualcosa di "errato" si può chiedere scusa così come nel caso non sia condivisibile non è detto poi che sia "errato". Comunque se ti leggo è perché comunque trovi piacevoli e interessanti molte delle tue disamine, anzi ho commentato i Trauma ed ero in linea con te, peraltro me lo son filato solo io quel disco... mah.
Mika
Giovedì 22 Dicembre 2011, 17.37.46
5
@Undercover: capisco perfettamente ciò che scrivi...per quanto mi riguarda, avrai notato spero, avendo letto (e criticato spesso eh eh eh...) le mie rece, che guardo solo l' aspetto musicale sia per questioni di tempo che per questioni di interesse. Non approfondisco l' aspetto tematico per scelta e non lo farei mai per nessun gruppo o artista. Ben vengano però approfondimenti da parte di terzi ai miei scritti, di certo non ho la pretesa di spiegare un album nella sua complessità, ma solo di dare delle coordinate affinchè chi legga possa avere delle informazioni ed un punto di vista. Nei commenti è giusto ce ne siano altri.
Undercover
Giovedì 22 Dicembre 2011, 16.27.13
4
Piccola polemica, stranamente noi "siculi" l'abbiamo apprezzato più di certi ehm, recensori, di su chissà perché? (oh sto a scherzà)... solo che ho letto alcune riflessioni a dir poco ridicole e immotivate su questo lavoro, va beh che quasi nessuno è andato in profondità e ciò mi dispiace. Questo è un concept album su un preciso discorso evolutivo e filosofico dell'artista in questione intrapreso nella prima forma omonima del demo e ampliato, corretto e maturato in questo debutto ma va bene anche così. La cosiddetta "semplicità" e la forma più ingannevole e adeguata per inviare un "messaggio" e di certo non devo essere io a farlo presente, fosse uscito col monicker Dissection e con la figura di Nodtveidt dietro sarebbero andati tutti a cercare di svelare chissà quale mistero legato al viatico "del credo" di quel signore, misteri del "metallo"... basandomi solo sulla musica comunque non posso che essere d'accordo sulle qualità in possesso dell'album, seguo Jarno da anni e non mi ha mai deluso in nessuna delle formazioni nelle quali ha militato o milita. Sia chiaro Mika che nessuna delle mie critiche è indirizzata direttamente al tuo scritto, è uno fra i migliori che ho avuto il piacere di leggere per quanto lo ritenga scarno, almeno tu hai centrato il disco.
Ubik
Giovedì 22 Dicembre 2011, 15.36.17
3
Lo sto ascoltando or ora ed è veramente un bel disco. Il paragone con le atmosfere dei Neurosis è azzardato ma anch'io colgo di tanto in tanto qualche reminscenza Neurosiana soprattutto del periodo Souls At Zero e Enemy of the Sun
Cuordipietra
Giovedì 22 Dicembre 2011, 11.50.45
2
Bel dischetto, poco da dire. La putrescenza regna sovrana!
Undercover
Mercoledì 21 Dicembre 2011, 13.12.07
1
Che dire se non che amo tutto ciò in cui figura la persona di Jarno Nurmi, è un musicista con i controcoglioni, una persona disponibile e anche molto seria dal punto di vista tematico, grande.
INFORMAZIONI
2011
I, Voidhanger Records
Death
Tracklist
01 - The Mournful Pilgrimage (Part 1)
02 - Saturnal
03 - The Human Ladders
04 - The Mournful Pilgrimage (Part 2)
05 - The Entwinement
06 - World of Flesh on Bone
07 - Serpent Ascending
08 - The Enigma Unsettled
09 - Endless Initiations
Line Up
Jarno Nurmi: All Instruments and vocals
 
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