|
29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
|
|
|
( 2943 letture )
|
LEGGERE CON ATTENZIONE IL FOGLIO ILLUSTRATIVO La legge di Weber-Fechner, sviluppata nella seconda metà dell'800, e detta anche relazione psicofisica fondamentale lega la sensazione soggettiva del soggetto (S) alla grandezza dello stimolo fisico (R) offerto dall'ambiente:
S = K log R
dove K è una costante che dipende dal tipo di stimolo. (cit. it.wikipedia.org)
Un nome quasi impronunciabile. Un genere di musica tendenzialmente indefinibile. Una produzione praticamente incontestabile ed una cura dell'estetica (booklet, artwork) assolutamente invidiabile. Questo è quello che sono i Klogr, se considerati dal punto di vista di un freddo giudice, un osservatore troppo distante dall'ambiente in cui operano i musicisti per avvertire sensazioni come conseguenza dell'ascolto. Ma per fortuna noi non siamo freddi osservatori: siamo uomini in carne ed ossa, i nostri cervelli si sintonizzano sulle frequenze della musica e con esse interagiscono, creando sensazioni che variano da individuo a individuo, ed a seconda del contesto in cui avviene l'ascolto. Nel mio caso il contesto può essere l'automobile ma anche il computer, il lettore mp3, lo stereo in soggiorno: perchè la chiave di lettura di questo interessante Till You Decay è che la sensazione soggettiva dell'ascoltatore cambia col cambiare dello stimolo fisico offerto dall'ambiente. Eppure molte cose di Till You Decay rimangono (per me) costanti: ma andiamo con ordine...
ALTERNATIVE? NU? GRUNGE? MA CHE IMPORTA... Partiamo dal concetto che i Klogr non fanno un tipo di musica dai contorni poi così ben definiti: certamente mi sento di sposare appieno l'informazione (suggerita dalla band stessa) per cui Till You Decay è un album di alternative metal, ma credo sia comunque il caso di rilevare come al suo interno vi siano presenti diversi elementi comuni, ad esempio, al grunge, al nu-metal e più in genere all'heavy metal moderno. Comunque sia, una cosa dev'esere chiara: questo non è un album concepito per inserirsi asetticamente in un filone musicale, niente affatto. Ed il complesso concept che è alla base del titolo del disco e dei testi dei brani (ispirato al controllo che la Società ha dell'individuo) ne è la prova più schiacciante.
Quanto alla produzione, la prima cosa che ho avuto modo di notare è che le chitarre suonano sporche ma mai indecise: i riff sono molte volte imperniati su accordi aperti, scelta che contribuisce a dare un certo peso alle sonorità offerte e, soprattutto, permette alla voce del bravo Gabriele di mantenersi su un alto livello qualitativo, pur muovendosi distante dai campi del virtuosismo, quasi il vocalism fosse concepito come un urlo controllato ma al contempo disperato. Lo stesso approccio ruvido è destinato ai suoni corposi del basso e della batteria, sempre presenti ma mai invadenti, i quali beneficiano di un missaggio perfetto, che permette all'utente di calarsi immediatamente nell'ascolto, individuando celermente la posizione dei singoli strumenti.
Ma il punto forte dell'album è legato alla qualità del songwriting: i Klogr, che pur essendo dei debuttanti non sono affatto dei principianti, si offrono in undici brani tra loro simili nello stile ma anche dotati ciascuno di una certa identità distintiva, grazie a dei refrain memorabili ma anche e soprattutto ad un lavoro di gruppo di un certo livello. Le partiture dei singoli strumenti sono state infatti arrangiate in modo tale da essere tra di loro omogenee: Silk And Thorns, per esempio, inizia con un bel riffone di chitarra, che dopo poco si spegne e con esso si spengono anche i restanti strumenti, che intanto fanno da base per la strofa di Gabriele, e quando la strofa finisce gli strumenti ricominciano a pestare, e via dicendo. Ciascuno è al suo posto, ogni musicista lavora per la migliore riuscita del brano e, in effetti, il risultato è pienamente raggiunto, per undici volte di fila. In questo senso gli episodi migliori del lotto sono costituiti dall'introduttiva Live Dying, dalla schizofrenica Green Star, dalla quasi riflessiva Self Loathing, dalla metallica Naked Mind e dalla conclusiva Young Graves. Non posso dire invece di aver gradito particolarmente You Gotta Know, ma d'altra parte le sensazioni sono cose soggettive, no?
ALTRO CHE DECLINO... Till You Decay coincide con l'ascesa di una band valida, che in futuro potrà dare sicuramente molto (e non è un caso che a metà gennaio i ragazzi partiranno per un tour in U.S.A.). La proposta dei Klogr non potrà che incontrare i gusti di coloro che cercano musica ruvida ma al contempo libera dagli stilemi tipici del metal tradizionale; sono pronto a scommettere che i fan dei Jane's Addiction, ma anche dei Nirvana, dei Soundgarden, degli Alice In Chains e chissà quanti altri, potranno apprezzare molto Till You Decay, a prescindere dalle definizioni di genere. Io di sicuro ne sono stato conquistato!
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
8
|
CD pardon leggevo anche la recensione sull'EP, ho entrambi |
|
|
|
|
|
|
|
|
6
|
anche io ho avuto la stessa pelosa impressione |
|
|
|
|
|
|
5
|
Difatti il triangolo rovesciato (sulla cover) al primo colpo d occhio da l impressione di essere la f... si insomma ci siamo capiti.... |
|
|
|
|
|
|
4
|
Grazie a te per il passaggio |
|
|
|
|
|
|
3
|
Il disco esce ufficialmente in Italia il 30 di Gennaio. Dal 10 di gennaio è disponibile su iTunes. A breve singolo e video di Bleeding! Stay tuned! Grazie a tutti per il Supporto! A prestissimo! |
|
|
|
|
|
|
2
|
Credo tu possa trovare il primo brano sotto forma di singolo. Se il disco non lo trovi adesso arriverà nel giro di pochi giorni; ad ogni modo su vimeo o youtube ci sono delle anteprime ufficiali in alta qualità |
|
|
|
|
|
|
1
|
Non c'è ancora nei negozi o Itunes? |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
|
|
Tracklist
|
1. Live Dying 2. Silk And Thorns 3. White Eyes 4. Bleeding 5. Green Star 6. Self Loathing 7. Naked Mind 8. You Gotta Know 9. Value Of Sin 10. Silted Memories 11. Young Graves
|
|
Line Up
|
Gabriele "Rusty" Rustichelli (Voce, chitarra) Nicola Briganti (Chitarra) Todd Allen (Basso) Filippo De Pietri (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
|
|
|
|
|
|