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Jason Becker - Perspective
( 6857 letture )
If you have control over your mind, you can do anything.
[Jason Becker]


Erano sufficienti pochissime note suonate in aula di didattica per comprendere immediatamente l’immenso talento del giovane chitarrista, classe 1969, dal nome Jason Becker. Figlio di un chitarrista classico, all’età di 17 ani aveva ampiamente apportato sgomento nel mondo della musica solistica con la sua precoce tecnica esecutiva, ricercata, precisa e rapida, di derivazione distintamente neoclassica. Ancora oggi è impossibile non rimanere esterrefatti ascoltando la naturalezza di un adolescente Becker e di un Friedman mentre duettano su scale orientali, apparentemente melodiche ma mostruosamente veloci, che emergono tra ammirevoli equilibri tonali, se pur in successione cacofonica, ma con costruzioni modali innovative e mai ascoltate prima di allora. È il periodo discografico esplosivo e sperimentale che iniziava a prender consistenza proprio nella band Cacophony, in Speed Metal Symphony, per maturare e consolidarsi in Perpetual Burn.
Jason, insieme a Friedman, sviscerando la scala pentatonica Giapponese maggiore e minore e divertendosi sulle loro combinazioni nella spirale delle quinte in E e poi in successione F#, G, B, C, e sulla maggiore E, F#, G#, B e C# e lavorando sui toni, ottave e linee di blues, avevano non solo riscritto l’accuratezza della musica metal con due strumenti cordofoni e su parametrici cacofonici, ma dimostrarono una completa perfezione di esecuzione, con tempi musicali estremamente rapidi ma perfetti nell’effetto sonoro d’insieme, affinando e arricchendo ulteriormente tutte quelle tecniche didattiche che oggi prendono comunemente il nome di shred.

Citando uno dei noti testi di riferimento per lo studio didattico dello speed guitar, l’autore Troy Stetina [Troy Stetina - Speed Mechanics For Lead Guitar, 1990] afferma appunto che per poter ottenere un suono con una tecnica stilistica rapida bisogna esercitarsi, con la mano che controlla le corde sul neck, principalmente e costantemente su questi elementi: posizione, movimento, accuratezza, scioltezza, indipendenza. Mentre la mano sul body che utilizzerà il plettro dovrà esercitarsi su coerenza, controllo, picking alternato e sweep.
Indubbiamente un lavoro lungo, duro e metodico.
Pensate che Jason Becker già all’età di 15 anni tutte queste fasi didattiche erano ampiamente e completamente in suo possesso, tanto da iniziare ad ideare una propria e personale sequenza di arpeggi sulle corde, che verranno successivamente anche presentate in un clinic presso la prestigiosa accademia musicale AIM, l’Atlanta Institute of Music, congiuntamente alla sua famosa ed incomparabile esecuzione del Capriccio No 5 di Niccolò Paganini.

Becker in tutti i suoi prodotti musicali, pubblicati dalla label Shrapnel Records, madre di tutti i virtuosi e nelle sue molteplici collaborazioni artistiche in qualità di guest, apprezzabili nei dischi di Friedman, di Howe, di Kotzen, riusciva sempre a dimostrare ed a far emergere una sua riconoscibile e personale tecnica esecutiva, con un livello chitarristico superbo nei movimenti, nell’accuratezza e nella scioltezza. Elementi che verranno dilaniati da una terribile, inesorabile e rara patologia progressiva-degenerativa, la sclerosi laterale amiotrofica. Una malattia che dal 1990 ad oggi costringerà il virtuoso chitarrista a dover comunicare solo con l’ausilio degli occhi e con un codice ideato dal padre.

Jason Becker, sotto ogni punto di vista, in tutte le sue esecuzioni funamboliche e fino all’ultimo giorno che è riuscito a controllare i movimenti delle sue mani sulla sua chitarra è stato un esecutore assolutamente unico nel suo genere. Sia per la musica, sia per la tecnica, sia per il suo distinguibile stile e sia per aver dato una nuova linfa alla didattica.
Un talento indiscusso delle sei corde che ancora oggi vive e vivrà ogni momento e per sempre, tra le note di un suo spartito musicale, in un suo breve lick, in un suo video didattico.

I have Amyotrophic Lateral Sclerosis (ALS, or Lou Gehring’s Disease).
It has crippled my body and speech, but not my mind…
[Jason Becker – Perspective]


È la frase che fissa indelebilmente in calce il retro della copertina di Perspective.
Un disco che deve essere dapprima considerato sotto ogni prospettiva, iniziando attentamente proprio dal lato più nascosto, scrutando minuziosamente l’artwork raffigurante un paesaggio dilaniato, tra rocce e terra bruciata, privo di ogni vegetazione viva ed in cui, in lontananza, si erge prepotentemente una montagna contornata da nubi minacciose e oscure. Lì, in quel quadro, ad un angolo, sovrasta una chitarra muta senza corde e pick-up, distrutta nelle sue parti, con il manico spezzato in due lembi e poco distante, solitario, un plettro abbandonato sul terreno. Lontano ed in prospettiva, una via da seguire illuminata da una luce dissimile che colora l’ambiente circostante. È un solco profondo ed unico che traccia in quel panorama una via, un’unica strada possibile da percorrere, che conduce certamente verso l’ignoto, ma anche verso una nuova e diversa vita di musicista e di uomo.

Perspective rappresenta una prospettiva, ma nel suo significato più ampio, inteso propriamente come “osservare dal proprio punto di vista”, come se da uno scorcio si guardasse nascosti un’immagine lontana per permetterci di esprimere un soggettivo giudizio.
Prospettiva, che nella sua etimologia latina antica deriva da Prospectus, che significa «guardare oltre», ma bisogna ancora ricercare profondamente la comprensione nella sua interezza latina e proprio nella parola che ne desume da Prospicere -dove Pro sta per «avanti» e Spécere sta per «osservare, guardare» e che insieme, appunto, costruiscono il corretto significato etimologico della parola prospettiva: «guardare avanti».
Sì, precisamente, «guardare avanti», senza voltarsi mai più indietro, proprio questo è il messaggio intrinseco di Perspective e della nuova musica che proviene dal nuovo compositore, musicista e artista dal nome Jason Becker.

Il disco fu registrato in quella fase della malattia nella quale Becker stava perdendo progressivamente le sue funzionalità motorie, in un periodo molto difficile per il chitarrista, contornato da avvilimenti, delusioni, sconforti e rinascite artistiche, costruito con un lavoro compositivo ed articolato, durato oltre cinque anni, che iniziò subito quando dovette lasciare la band di David Lee Roth e quel posto lasciato dal chitarrista Steve Vai.
In questo periodo divenne fortemente amico di Steve Perry, Greg Bissonnette, Steve Hunter, del chitarrista -che poi lo sostituì- Michael Lee Firkins e del flautista (nonchè programmatore midi keyboard) Mike Bemesderfer, con la quale vedrà realizzare, per mezzo di un supporto informatico, le idee e composizioni che iniziavano e prendevano nuova vita.
Perspective è un progetto musicale chiaramente sinfonico nella sua ampia accezione, forse anche un composto sperimentale progressive che in essa contiene molteplici frammenti di vita passata e futura, proveniente dalla nuova e trasformata genialità artistica di un corpo cambiato solo nell’aspetto, ma non nella mente. Molte delle tracce sono lavori realizzati quando Jason aveva ancora conservate le sue capacità di movimento e di articolazione, ma che si vanno a completare con altrettante composizioni eseguite utilizzando un software di lettura a sequenza computerizzata. Una line up ampiamente considerevole, che ha visto la partecipazione di Greg e Matt Bissonnette, di Steve Perry, di Steve Hunter, di Danny Alvarez, di Michael Lee Firkins di Ron Becker e tanti altri importanti nomi del panorama musicale. Nello stesso anno di lavorazione di Perspective, e durante la sua pubblicazione, il lavoro di Jason Becker influenzerà fortemente gli animi di altri chitarristi, come indirettamente quello di Marty Friedman in Introduction del 1995, di Greg Howe in Introspection del 1993 -chiaramente evidente nella traccia musicalmente barocca, Desiderata, dedicata espressamente e sentitamente all’amico Jason.
Pubblicato inizialmente come esclusiva per il Giappone, nel 1996 fu faticosamente recuperato dal chitarrista Eddie Van Halen, che riuscì a ripubblicarlo con la label Warner Bros Record consentendone una più che meritata divulgazione mondiale anche a fini scientifici e di ricerca.

Jason si è sempre definito come una tavolozza piena di colori, così lo è anche la sua musica, così come sono le sue influenze musicali, che provengono dai più disparati artisti del genere classico, blues, jazz, afro-jazz, funk, tribal-funk, rock e dalla musica orientale, i quali contribuirono alla composizione unica, disuguale ed eclettica di Perspective.
Il suo amore estremo per gli animali, la natura selvaggia, il misticismo orientale e la sua nuova vita, che prepotentemente emerge di uomo e musicista, si materializzano nella ritmica incalzante e crescente della openig track, Primal. Probabilmente composto ispirandosi al disco di Peter Gabriel, Passion, del 1989, nelle quale tendono ad emergere forze contrapposte ed in tensione tra ritmi tribali di una giungla selvaggia, ma con un foreground melodico tipicamente di influenza orientale che tende alla via della sublimazione e dell’estasi. È una lotta fortemente rappresentativa dello stato di scissione del nuovo musicista Becker, che irrompe violentemente con le sue distorsioni inframezzate della sua amata chitarra. Un meraviglioso legame di suoni e canto, con uno Steve Perry alla ricerca della musica assolutamente non convenzionale. È l’ultimo brano che riuscirà a suonare Jason.
Si sussegue nella introspettiva e melanconica Rain, un brano composto da Jason Becker in un giornata uggiosa. Un sound di un sintetizzatore si lega con il ritmo dello scrosciare della pioggia. Una chitarra analogicamente distorta con boost e guadagno tipici dei setup di Perpetual Burn apre un ricordo fortemente emozionale. Un brano che acquisisce diversi significati nell’animo di ogni ascoltatore, conseguenza di suoni perfettamente controllati con un melodia straordinariamente coinvolgente anche nelle note conclusive dettate dall’incessante scorrere di una pioggia battente in una giornata tristemente autunnale. La struttura compositiva tipicamente classica del Canone e Giga in Re maggiore per tre violini e basso continuo di Johann Pachelbel [1653-1706] influenza sinfonicamente tutta la composizione di End of the Beginning. La chitarra solista è interpretata splendidamente dal musicista blues-rock Michael Lee Firkins, che dovette apprendere didatticamente le tecniche e lo stile di Jason Becker, la quale viene articolata e ben arrangiata in una sezione di archi sintetizzata. Un’opera sinfonica stupenda. Una chitarra solista si erge in un quadro in stile classico, ma che cambia di volta in volta le basi teoriche del proprio stile.
La traccia che maggiormente mi affascina di questo lavoro è sicuramente Higher. Solo cori e voci soliste. Semplicemente cori che si sostituiscono agli strumenti musicali. Celestiali, voci che regalano pace e desiderio di profonda tranquillità. Raggiungere quell’estremo punto più alto, lì forse dove le anime si raccolgono alla ricerca del significato mistico. Un brano arrangiato in due sezioni ritmiche, dapprima un coro con una voce femminile splendidamente divina, che poi richiama a sé una vera e completa struttura armonica di voci maschili a cappella. La seconda parte è orchestrata dai membri della Voicestra, dell’indiscusso artista e cantante jazz Bobby Mc Ferrin, che accompagnano un’angelica voce femminile. Senza ombra di dubbio, un brano meravigliosamente orchestrato e perfettamente equilibrato. Jason Becker, durante le prove con il gruppo di David Lee Roth, con un deck portatile aveva registrato un assolo di blues. Nasce il pezzo Blue. Genuinamente ricorda le dodici battute ripetute nella tipica melodia di un blue note. Amabile. Poi l’orchestrazione sinfonica, come in una fiaba o in una colonna sonora di un film, riemerge ampiamente nella traccia dal titolo: Life & Death. Incantevole nell’orchestrazione con archi ed ottoni, i quali offrono un immaginario fantastico che trasporta la mente come in un’opera teatrale shakespiriano. All’improvviso dei suoni duri, cruenti e forti, fraseggiati da delle campane, agiscono inevitabilmente sull’intera ritmica del brano. Life & Death: dove la vita e la morte duettano come in una danza classica. Poi inizia un viaggio strumentale con il brano Empire. Una successione di note di una chitarra giapponese introduce un flauto con sonorità tipicamente orientali, una chitarra distorta, ma interrotta da una successione di percussioni, che creano una diversificazione all’interno della traccia, per poi rifondersi con la melodia principale. Un mix di numerose sonorità molto particolari, ma che insieme offrono un piacevole ascolto.

Nel 1989 Jason Becker fu invitato presso l’Atlanta Institute of Music per esibire non solo il suo talento, ma anche per far ascoltare la composizione neoclassica dal sapore barocco: Serrana. Ebbe un successo strepitoso tra un pubblico in completo sgomento e meraviglia. Ancora oggi è possibile assaporare visibilmente passo dopo passo l’esecuzione, ed altro, nel video The Legendary Guitar Of Jason Becker. Una chitarra registrata al contrario introduce la traccia sostituita, qui, da una tromba sintetizzata, che gioca su scale maggiori e minori creando un’incantevole musica da camera. Che meraviglia. Serrana, nelle mani di Jason, ancora oggi, rappresenta la perfezione totale nella tecnica dell’arpeggio e negli sweep picking.
Il disco si conclude con la storica, e socialmente rilevante, cover di Bob Dylan, Meet Me in the Morning. Band session, chitarra con tipica impostazione blues, suono splendido, esecuzione terribilmente precisa, anche nell’utilizzo della leva, con una voce brillante e calda di Brett Tuggle.

Not Dead Yet
[Jason Becker]


Perspective è un disco che emoziona. Becker, con la sua completa musicalità ed espressività riesce, ogni volta e da sempre, a toccare le corde non più di una chitarra, ma quelle dell’animo di chi ascolta. Un disco che nella sua composizione va oltre quel giovane, talentuoso ragazzo che entusiasmava con la sua strabiliante tecnica intere platee di appassionati di chitarra solista: oggi quel ragazzo, divenuto uomo, ancora una volta ha sfidato con successo tutte le leggi della musica, ed ancora una volta ci ha offerto emozioni, sentimenti, anima viva, tecnica, stile, sonorità e musica nella sua maggiore interezza e completezza.
Questo è Perspective. Lui è Jason Becker.



VOTO RECENSORE
98
VOTO LETTORI
86.85 su 97 voti [ VOTA]
Simone
Mercoledì 8 Marzo 2023, 15.32.08
36
Secondo album stavolta ferito dalla stessa malattia che ha colpito lo stesso Jason Becker. In qualche traccia si sente l\'assenza del suo tocco celestiale sulla chitarra. Ma ciò che è rimasto inalterata è la genialità della sua composizione, che in Serrana e End Of The Beginning in primis lo portano nell\'Olimpo artistico musicale. Qui non siamo di fronte a un semplice chitarrista metal virtuoso, qui siamo di fronte al genio della musica di raro talento.
Miki
Lunedì 15 Luglio 2019, 23.49.11
35
Ma Che disco grandioso è?? Spettacolo puro
Diego
Venerdì 5 Ottobre 2012, 16.59.27
34
Grazie!!! Grazie per la dritta,ho solo 16 anni e mi sono appassionato di questo genere di musica da poco.Avevo trovato ad un prezzo troppo alto per me. Adesso vedo sui siti.
Khaine
Giovedì 4 Ottobre 2012, 23.12.30
33
Scusa, ho detto una cazzata, la versione che ho visto io costa circa 55 dollari ce n'è una giapponese in vendita ad 11 dollari però!
Khaine
Giovedì 4 Ottobre 2012, 23.09.08
32
@ Diego: grazie dei complimenti lo trovi a meno di 6 € su ebay. Dagli un'occhiata
Diego
Giovedì 4 Ottobre 2012, 22.42.10
31
Cercasi questo disco disperatamente!! Dopo aver letto questa recensione e ascoltato alcuni pezzi sul tubo, mi sono impazzito!!!! E' la recensione più completa che ho letto. Metallized è il miglior sito di riferimento.Grazie.
Jimi The Ghost
Domenica 4 Marzo 2012, 22.51.58
30
Finalmente, mancava: è arrivato il profanatore di voti senza commento. Capisco che dare ZERO sistematicamente in tutte le recensioni soliste ci può anche stare: questione di gusti, antipatia per il recensore, inadeguatezza, ma ZERO l'hai dato a Jason Becker e alla sua opera musicale. ZERO a Perspective?? Impossibile. Ascolta, prima che possa essere troppo tardi, spiegaglielo direttamente a lui il motivo del tuo ZERO: // jasonbeckerguitar.com/board/ oppure scrivigli: Jason Becker P.O. box 70513, Point Richmond, CA 94807. Lui capirà. Io, in verità, farei veramente fatica....Un saluto. Jimi TG
il vichingo
Venerdì 13 Gennaio 2012, 15.41.29
29
Preferisco Perpetual burn. Certo però che vedere 99 su 10 votazione no è cosa da tutti i giorni Mitici Becker!
Jimi The Ghost
Venerdì 13 Gennaio 2012, 15.38.31
28
@Mickelozzo:...bè si...se lo acquisti in formato digitale |mp3| il costo è di circa 8 euro...ma se vuoi il supporto fisico il prezzo è proprio quello che hai scritto tu. Penso che su Amazon lo troveresti a 99 dollari.....|...io credo di essere fortunato...| Grazie per il tuo commento!! Jimi TG
Mickelozzo
Venerdì 13 Gennaio 2012, 10.09.04
27
.... 60-150 €???? Sono i prezzi a cui quest'album si trova in rete, nuovo; a quanto pare e` diventato un pezzo da collezione. Oddio, li vale tutti, l'ho ascoltato in streaming e mi e` venuta voglia di dargli i miei soldi, questa e` Musica con la M maiuscola, al di la` delle definizioni di genere.
aser
Venerdì 6 Gennaio 2012, 19.11.21
26
commento n°25errata corrige, mi riferivo ad un altro artista..prog
aser
Venerdì 6 Gennaio 2012, 19.08.52
25
La regola applicata da questo guitar-hero scandinavo Niels Vejlyt alla sua concezione di musica è una: fare elegantemente un disco progressive metal. Con alle spalle tanta gavetta e voglia di suonare bene il suo strumento, oltre a un sito dove presenta diversi esercizi su scale ben riproposte, questo ragazzo danese si mette in mostra con il suo primo disco da solista intitolato “Sthenic” che risulta essere quindi un manifesto, una fusione verso quella musica espressa da idoli per eccellenza tipo Y.Malmsteen (ascoltare “My Little Rascal”), J. Satriani (con l’intro sulla prima traccia “Grace”), S. Vai ( con la non troppo lontana “Die Today” ), che incontrano adolatori verso il progressive strumentale tra i piu’ recenti come quello dei Liquid Tension Experiment (ne sono la prova la rocciosa “Meteors” e la trascinante “Winter hits My Little”) . Da sottolineare come questo bravo ragazzo riesce a trasmettere attraverso l’ascolto del cd interamente strumentale dei suoni che oltre a sottolineare il virtuosismo espresso dallo stesso, quegli elementi comunicativi e tipici del prog d’autore che riescono molto bene ad abbinarsi con gli altri strumenti che la accompagnano, mantenendo sempre invariata l’indole metal nel suono stesso. Difficile quindi trovare paranoie in questo album, aleggia solo una gran voglia di fare buona musica. Tecnicamente il combo non si discute, tra cui spicca il nome del ex bassista dei Pain Of Salvation Kris Gildenlow, drumming sempre all’altezza dei ritmi piu’ variegati, e chitarra e basso che si intrecciano cosi finemente da divenire piacevole sintonia. Acquisto caldamente consigliato a tutti i fanatici della musica prog d’autore. Elegante
Jimi The Ghost
Venerdì 6 Gennaio 2012, 16.30.15
24
@harris95: Yes! Sweep unici. Hai fatto benissimo a rimarcarlo! @NoRemorse: molti dei ricavati dalla vendita dei suoi prodotti, e anche di questo disco, delle sue strumentazioni signature serviranno per la realizzazione del film. Per esempio tempo fa ho acquistato proprio il suo pedale Pro Tone double distortion della sua signature, non mi farà diventare Jason...però . @Finntrollfan: fatti questo regalo, "Perpetual Burn", poi appena sei giunto a casa, se ti fidi, alza ad un buon livello il volume audio, alza anche un po' di più, anche qualcosina in più...e lasciati trasportare dall'esecuzione e dalla magistrale composizione della prima traccia: Altitudes. Storia della musica moderna. Grazie ragazzi che come sempre e con i vostri ascolti, i vostri commenti rendete la musica più viva...ora anche il ricordo di Jason Becker! Jimi TG
Finntrollfan
Venerdì 6 Gennaio 2012, 16.04.01
23
Il genere non mi piace moltissimo ma mi tolgo tanto di cappello di fronte a questo immenso artista! Quasi quasi come regalo della befana mi compro Perpetual burn
NoRemorse
Venerdì 6 Gennaio 2012, 15.45.36
22
Sta arrivando un film/documentario sulla sua triste vita...un vero mito.
harris95
Giovedì 5 Gennaio 2012, 23.39.41
21
Non è il mio chitarrista preferito, ma perpetual burn l'ho amato come pochi, tecnica sopraffina, sonorita che definire innovative sarebbe riduttivo...alcuni suoi brani da suonare sono unici, come usa lui lo sweep veramente pochi, sicuramente mi sarebbe piaciuto tanto vederlo dal vivo...
Luci di ferro
Mercoledì 4 Gennaio 2012, 21.29.15
20
fratellino freedom fidati, fidati, non te ne pentirai. A me piace tutto il mondo dell' heavy metal, black, thrash, prog, viking, death, doom, alternative = adrenalina + melodia + nitroglicerina = EMOZIONI IN MUSICA, te li consiglio anche a te "Jimi The Ghost" i CAMEL dell'album dust e dreams sono favolosi
freedom
Mercoledì 4 Gennaio 2012, 10.36.50
19
@Luci di ferro: AAAAAHHH!!!! Ancora con sti Camel?!!
Luca
Martedì 3 Gennaio 2012, 23.32.36
18
Caspita Jimi, che recensione... complimenti davvero... non sapevo che eri entrato nella "banda" di Metallized... non conosco questo giovane musicista, ma, dopo quello che ho letto, cercherò di ascoltare qualcosa a riguardo... comunque continua così... mi piacerebbe avere una tua recensione su qualche buon album death thrash o punk hardcore... magari Agnostic Front o Sick Of It All...
Luci di ferro
Martedì 3 Gennaio 2012, 21.30.13
17
freedom dopo questo consiglio hai recepito pure quello dei CAMEL dust e dreams, fallo non te ne pentirai
freedom
Martedì 3 Gennaio 2012, 9.17.26
16
Bellissima recensione. Conoscevo la triste storia di quest'uomo ma non avevo mai ascoltato niente di suo, così, dopo aver letto questa rece, mi sono avvicinato a questo disco...un opera meravigliosa che ancora sto ascoltando per bene. Una vita difficile ma straordinaria senza ombra di dubbio.
Jimi The Ghost
Lunedì 2 Gennaio 2012, 18.00.14
15
Ciao fabio II, credo che riusciresti a portatelo a casa con meno di 8 euro. Ne vale la pena. Auguri anche a te! @kvmetternich: e proprio come scrivi nel tuo commento: Jason è unico. Ti ringrazio per i tuoi complimenti. A presto! Jimi TG
fabio II
Lunedì 2 Gennaio 2012, 15.21.02
14
Jimi recensione mozzafiato, ma non mi esprimo sul disco perchè non lo conosco ( avanti...un altro in lista d'attesa ! ) . Ti farò sapere. Intanto tanti auguri!!
kvmetternich
Domenica 1 Gennaio 2012, 19.13.58
13
Lo stesso Friedman , all'uscita del disco di tributo, ha ammesso che nessuno dei musicisti presenti sull'album (nemmeno lui stesso) è statoi in grado di replicare quanto fatto da jason. La storia di questo musicista è davvero triste...Sembra quasi che tutto l'universo si sia accanito contro di lui per l'eccessivo talento racchiuso in un singolo ragazzo. Recensione commovente e davvero documentata. Forse la migliore letta su questo portale.
Luci di ferro
Domenica 1 Gennaio 2012, 13.51.22
12
Non credo che aggiungerò altro. La musica parla per sé e questo qui è davvero un discone coi fiocchi! Fatelo vostro anche a scatola chiusa se volete, non sarebbero soldi sprecati. EMOZIONI IN MUSICA!
Jimi The Ghost
Sabato 31 Dicembre 2011, 20.32.19
11
Caro amico xutij, in te vive forte la passione per la buona musica, indi non esitare e lasciati trascinare dalla poesia compositiva di Jason Becker. Perspective e tutto ciò: magia. Non te ne pentirai. Un grosso saluto. Jimi TG
xutij
Sabato 31 Dicembre 2011, 20.28.22
10
Io di Becker ho solo Perpetual Burn, che considero un capolavoro.Questo, a quanto leggo, non è da meno.Jimi anche se Perspective non lo conosco leggere questa rece mi ha fatto venire i brividi per quanta "passione" ne è colma.
Luci di ferro
Sabato 31 Dicembre 2011, 16.21.45
9
Ciao Jimi The Ghost Grazie per aver recensito un album come ''Perspective'' che per me vuol dire molto (MUSICA, Emozioni Su Emozioni. 'Perspective' Lo AMO alla follia). Grazie ancora e Auguri Di Buon Anno!
Khaine
Sabato 31 Dicembre 2011, 14.50.21
8
@ Jimi: ma va? Incredibile? Sai, io sapevo suonare le prime due note!
Jimi The Ghost
Sabato 31 Dicembre 2011, 14.15.04
7
Ciao therox! ah, si la conosco, ricercata e vista...si non è affatto male ...Ma Jason...
therox68
Sabato 31 Dicembre 2011, 14.10.35
6
Jimi The Ghost: c'è una versione su youtube degli arpeggi di Serrana suonata da Ignazio Di Salvo che non è affatto male.
Jimi The Ghost
Sabato 31 Dicembre 2011, 13.55.22
5
Ciao luci di ferro, visto che è stato recensito? A Khaine, nessuno ha mai coverizzato il brano Serrana...nessuno neanche nel tributo organizzato da Joe Satriani con tantissimi mostri sacri della tecnica solista. Nessuno è in grado di suonarlo perfettamente con Jason! Se fosse stato interamente suonato da lui??..bè Khaine credo che Jimi Hendrix doveva iniziare seriamente a preoccuparsi li nell'olimpo dei virtuosi
Luci di ferro
Sabato 31 Dicembre 2011, 13.35.45
4
un Capolavoro dall'inizio alla fine, senza filler. Emozioni su emozioni per me si può anche citarlo all'enciclopedia del metal alla voce ''prog heavy'' di classe.
Khaine
Sabato 31 Dicembre 2011, 13.02.49
3
Non si tratta certo di un album per tutti. E' sofisticato ed elegante com epochi al mondo. Mi domando come sarebbe uscito se fosse stato suonato interamente dalle mani di Jason. Trattasi comunque di un Capolavoro della musica moderna.
Jimi The Ghost
Sabato 31 Dicembre 2011, 12.45.10
2
@NickyDarrell: ciao Nicky!, ottimo 'regalo'. Fai la scelta giusta e non sbaglieresti in nessun modo! Qui si va oltre ogni consapevole principio dei canoni musicali. Auguri. Jimi TG
NickyDarrell
Sabato 31 Dicembre 2011, 12.12.06
1
Quasi quasi me lo regalo...... Album immenso come immense e straordinarie sono le qualita di questo ragazzo...
INFORMAZIONI
1996
Warner Bros.
Shred/Neo-Classic
Tracklist
1. Primal
2. Rain
3. End Of The Beginning
4. Higher
5. Blue
6. Life And Death
7. Empire
8. Serrana
9. Meet Me In The Morning
Line Up
Brett Tuggle (Voce)
Michael Lee Firkins (Chitarra)
Gary Becker (Chitarra)
Matt Bissonette (Basso)
Ron Becker (Basso)
Gregg Bissonette (Batteria)
Steve Hunter (Armonica)
 
RECENSIONI
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