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Il successo planetario di Ten rese i Pearl Jam una delle band di punta della scena grunge di Seattle. Il gruppo fu in realtà il primo a capire che il meccanismo messo in atto dalle label e dall’industria discografica, con lo sbocco mediatico di MTV e delle riviste di settore, avrebbe finito per distruggerne l’identità e probabilmente l’esistenza stessa. La pressione che investì il gruppo ed il frontman Eddie Vedder in particolare, fu infatti enorme e ad essa si unirono le critiche provenienti da altre band della scena (in particolare proprio da Kurt Cobain), come anche da alcuna stampa specializzata, che accusavano la band di non essere in realtà “alternativa” e di camuffare una natura ben più mainstream sotto l’immagine grunge. La prima conseguenza di questo enorme circo mediatico fu la decisione da parte dei Pearl Jam di non avvalersi di alcun video per la promozione dei propri album. Il secondo passo fu la decisione di rivedere in parte le proprie coordinate musicali, a partire dalla composizione dei brani, fino alle scelte relative alla produzione. In effetti, Ten era stato principalmente opera del nucleo fondante e, quindi, di Stone Gossard e Jeff Ament: il nuovo album avrebbe invece visto la partecipazione di tutto il gruppo in fase compositiva. Rick Parashar, il produttore che tanto aveva contribuito al suono praticamente perfetto di Ten, fu sostituito da Brendan O’Brien, con la dichiarata intenzione di rendere la musica più cruda e spontanea, “live” si direbbe. Un compito peraltro assolto splendidamente dal producer. In terzo luogo, il gruppo aveva rodato con un lunghissimo tour la propria line up, che adesso vedeva Dave Abruzzese ricoprire saldamente il posto di batterista.
La musica che uscì da questo complesso di cose è decisamente più aggressiva di quella contenuta in Ten ma, al tempo stesso, introduce uno spettro sonoro più ampio, che rivela fino in fondo sia le pulsioni rock di Vedder, sia alcuni spunti vicini al funk, che la vena apertamente alternative e quasi “sperimentale” di alcune tracce. Un percorso che si aprirà in maniera ancora più evidente nei successivi due album della band. Di fatto, anche le fughe chitarristiche che avevano caratterizzato il fortunato predecessore, vennero quasi totalmente accantonate e pur mantenendo una impronta personale evidente, l’album si ricollega a Ten quasi esclusivamente in brani quali Dissident, Rearviewmirror e nella conclusiva Indifference, che recupera le sonorità soffuse e vagamente psichedeliche di brani come Garden e Release. In generale, l’impatto è decisamente più frontale, con canzoni impetuose e ritmate e distorsioni più asciutte e sferraglianti e si percepisce che alcune di esse derivino da lunghe jam sessions, come nel caso della veemente opener Go o delle più sperimentali Glorified G., W.M.A. e Rats. Il taglio crudo e rumorista di O’Brien si attaglia perfettamente all’atmosfera dell’album ed alla volontà della band, amplificando l’impatto di canzoni come Animal e Leash, che rimandano inevitabilmente alle precedenti Even Flow e Deep e la furiosa Blood, forse il brano più duro composto dai cinque. Vedder si cala ulteriormente al centro della musica dei Pearl Jam, regalando brividi lungo tutto l’album con una performance straordinaria per varietà e profondità emotiva e donando due gioiellini acustici di rock rurale assolutamente imperdibili come Daughter e Elderly Woman…, da lì in avanti parte integrante della setlist dal vivo. La natura melodica dei Pearl Jam non viene quindi meno ed anzi aumenta il contrasto tra le canzoni più dure e le ballate, mentre la profondità emotiva della band si conferma ad altissimi livelli. Vedder amplia il proprio bagaglio espressivo ed esplora approfonditamente tematiche impegnate che vanno dall’abuso su minori (Daughter), alla follia statunitense legata al possesso delle armi (Glorified G.), alla droga (Blood), alla violenza dei “colletti bianchi” (Rats), fino a tematiche quasi politiche (Dissident) o apertamente schierate contro la violenza ed il razzismo della polizia (W.M.A.).
L’album, che in fase di lavorazione si intitolava Five Against One (riferendosi al resto della band più il manager contro Vedder, accusato di divismo), viene generalmente conosciuto col titolo di VS, contrazione di versus, anche se in realtà l’artwork di copertina non riporta altro che il nome della band. Uscito il 19 Settembre 1993, divenne il disco venduto più velocemente della Storia (950.378 copie nella prima settimana di vendita), un record che ha mantenuto per altri cinque anni. Al di là del dato statistico, colpisce senz’altro la velocità con la quale la band decise di esplorare nuove strade senza farsi incastrare in una identità posticcia legata ai primi successi e riuscendo a far emergere la propria personalità in maniera netta e decisa, con un disco di livello eccelso. La maggior rudezza, la veemenza che a stento viene contenuta nelle canzoni contribuiscono a renderlo molto vero e sentito, annullando di fatto la componente temporale, come già era successo a Ten. Si tratta infatti di due dischi che potrebbero uscire oggi conservando inalterata la propria grandezza. Nel complesso, il debut resta superiore ed insuperato a tutt’oggi, eppure VS cela al suo interno alcune delle composizioni migliori a cui i Pearl Jam abbiano dato vita. Un risultato che garantirà al gruppo un posto nella storia del Rock, confermando la loro leadership nel settore. Da qui in poi i Pearl Jam cercheranno in tutti i modi di fuggire dal loro successo dimostrando una integrità ed una coerenza unica e, forse, questo è anche il motivo grazie al quale sono una delle poche band di quella scena ancora attive e forse l’unica a non essersi mai sciolta. Da avere, assolutamente.
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Secondo me è il più bello, ma capisco che per le masse meglio cose più commerciali come Ten o nevermind per i Nirvana |
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Mi piace piu\' Ten.Lo trovo un album piu\' omogeneo e prodotto meglio
Ma questo e\' comunque un buon album. |
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tonitruante? |
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Nettamente superiore al precedente, pomposo e tonitruante disco d`esordio, una sequenza di brani strepitosi, dalla trascinante RATS alla simpathy for the devil dei 90(WMA), e poi un paio di ballate trascinanti(DAUGHTER e ELDERLY WOMAN, toccante)..non c'e` un punto debole |
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Bellissimo, preferisco però il loro primo lavoro. 84 |
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Da sempre il Mio album preferito di sempre. Ricordo quando è uscito per un mese se non lo ascoltavo 4/5 volte al giorno stavo male. Al primo ascolto arrivato a dissident ero già completamente sconvolto dal suono e da una produzione mai sentita prima di allora. Avevo amato ten ma con versus sembravano un’altra band a parte la voce di Eddie qua al suo top. Se non avessero rinunciato a qualsiasi tipo di promozione e di video, sarebbe stato l’album più venduto degli anni 90....canzoni come daughter o ederly woman sarebbero famose tipo one con un bel video....ma in fondo meglio così e per quello e per aver lanciato go come primo singolo da allora divennero la mia band preferita
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Il mio preferito dei Pearl Jam. Superiore a Ten. Quoto Rob Fleming qui sotto: Rearviewmirror acme della loro produzione, nonché il mio pezzo preferito insieme a Black. Per me è un 95 senza indugi. |
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Bello. E Rearviewmirror è il loro apice compositivo. 80 |
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Qualcuno ha notato che l'inizio di Indifference è identico a Tomorrow degli U2? |
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Il miglior album dei Pearl Jam di sempre |
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Eddie Vedder immenso... ma che ve lo dico a fare. C'è da inchinarsi a cotanta maestria. Solo la sua voce vale l'acquisto. Album strepistoso. |
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Lavoro inizialmente spiazzante per chi come me era abituato alle atmosfere più ariose di Ten, ma ispiratissimo e di grande qualità. Disamina di Saverio eccezionale, come sempre! |
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Capolavoro. Forse il disco dei Pearl jam che preferisco. Rearviemirror è leggendaria. |
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Questo insieme a Yield (a proposito, la recensione??) è stato il loro album che mi ha preso di più, un'evoluzione di come i PJ concepivano il rock già ai tempi di Ten. Come ebbe modo di dire Vedder "Di una cosa eravamo certi: dopo 10 non doveva venire 11". La fase di scrittura, travagliata come poche, diede poi al disco un'energia che si riscontra in pochi successori di un esordio col botto. Un album fenomenale, superiore anche al precedente: alzo il mio voto da 86 a 93 come giustamente sottolinea il buon Lizard (bellissima la rece e soprattutto le righe chiusura). |
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il voto dei lettori è blasfemo |
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Sì, direi che hai centrato uno dei punti cardine: sicuramente la band stessa non era rimasta soddisfatta dalla produzione perfetta del primo album, che aveva arrotondato le asperità e la scelta di Brenad O'Brien rientra perfettamente in quest'ottica. Mi fa davvero piacere che sia stata una mia recensione a convincerti (immagino in realtà anche i commenti di altri utenti ), è una grande soddisfazione!! Vitalogy ti stupirà perché è ancora qualcosa di diverso e sperimentale, poi facci sapere cosa ne pensi! |
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spinto dalla recensione di saverio, mi sono andato a rispolverare Vs. e cavolo...che cacchio di disco!!! E' sicuramente meno immediato di Ten, ma avendolo ascoltato diverse volte, è in grado di darti molte più emozioni, dato che manca quella patinina di plastica che c'era nel debut...grandiosi...ora è il turno di vitalogy |
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@Edo: quoto. Un album di sano rock, crudo e selvatico. Voto 86 |
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Il loro capolavoro, anche meglio di Ten. Ah, i Pearl Jam di Grunge avevano giusto le camicie a quadri....grandissimi |
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l'unico album che mi piace di questa band.. |
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va bene fratellino freedom, ''i gusti son gusti'', mi fa piacere che lo hai ascoltato mi dispiace tantissimo che non ti è piaciuto. |
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luci di ferro: ho ascoltato questo maledetto dust and dream dei Camel. MI FA SCHIFO! Non prenderla sul personale però... |
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reigninblood, ascolta Camel 'dust e dream' fallo non te ne pentirai te lo consiglio vivamente, ti cambiera la vita!!! |
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@lucidiferro: hai rotto la minchia co sti CAMEEEEEEEEEL!!!!!!!! |
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@ lizard, hai trovato il tempo per ascoltare Camel 'dust e dream' fallo non te ne pentirai te lo consiglio vivamente!!!!!!!! ''''''EMOZIONI IN MUSICA''''' |
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I Pearl Jam con VS urlano in faccia la realtà.La gridano fortemente, come un segno di pura manifestazione...Via le cose superflue, quelle che la società banale vuole, e così via tutte quelle articolate chitarre e suoni... Immaginate di prendete una chitarra acustica e cantare "Daughter"...un brano semplice, maturo, vero e...stupendo! Ritroveremo un Eddie Vedder che riuscirà a toccare i sentimenti profondi nei testi e nella semplicità dei suoni con la sua colonna sonora scritta per il meraviglioso film "Into The Wild"...VS: Un disco che non stancherà mai. Jimi TG |
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Grazie a te Lizard - capisco cosa vuoi dire qui sotto con il tuo ultimo commento; era come se la 'natura' dei Pearl Jam si fosse 'tattrappita'; niente più rigogliose chitarre, cori più spigolosi e il gusto della jam messo in un angolino. Ps: Temple of the dog ovviamente mostruosi |
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La prima volta che ho ascoltato questo disco rimasi profondamente deluso, anche se c'era qualche traccia che mi era rimasta addosso: troppo forte l'amore per Ten e per il capolavoro sotto il nome di Temple of the Dog, per accettare questo cambio di rotta. Dopo qualche ascolto divenne uno di quei pochi dischi che potrei ascoltare a ripetizione senza stancarmi. Se hai voglia Bloody Karma, una chance concedigliela. @Fabio II: grazie, sempre molto gentili e puntuali i tuoi commenti, è un piacere |
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mi sono purtroppo (sbagliando) fermato al debut, ascoltai qualche anno fa diverse volte "Vs." ma senza mai colpirmi più di molto. Ci dovrei riprovare, visto che Mudhoney e Soundgarden li ho riscoperti (con grande gaudio) solo recentemente dovrei ridarci una chance... |
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Lizard, ottima recensione per un ottimo disco. E' sicuramente il prodotto più duro e tranciante dei Pearl Jam; qui le strutture classiche del rock/ hard rock incontrano l'ispida vena punk ( 'Blood' micidiale ), ed ogni tanto si regala magie psychedeliche ( 'W.M.A.' sotto forma di tribal/ballad). Secondo me questo suono finirà, in formula più coincisa, per influenzare i Foo Fighters |
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BBBah....BBah numero 2.... |
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Mamma mia che discone... Rearviewmirror è un qualcosa di eccezionale! Voto perfetto e complimenti a Saverio! |
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Cazzarola... vedere il mio disco recensito il medesimo giorno in cui viene glorificato questo gioiellino dei PJ che tanto mi diede... cazzarola, che emozione. Grazie Metallized!!! |
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niente da dire grande band i Pearl jam, rearviewmirror spacca di brutto! @ lizard, hai trovato il tempo per ascoltare Camel 'dust e dream' fallo non te ne pentirai te lo consiglio vivamente, anche a te Undercover e anche a te fratellino freedom. 'Rage against the machine' altro disco epocale, scusa freedom ho usato il tuo nickname per citare un'altra band leggendaria. |
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E ti credo quella è davvero una canzone capace di esaltare come poche altre!! |
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Che ricordi i Pearl Jam.A cavallo del secondo e terzo millennio frequestavo un locale in cui loro erano tre quelli che andavano per la maggiore.Ogni volta che mettevano Rearviewmirror davo di matto ! |
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Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town questa canzone rispecchia attualmente la mia vita da due anni a questa parte. Mi piace tantissimo questo cd, certo 10 è 10 e non si discute ma anche questo lavoro mostra un gruppo in ottima forma. |
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@Jimi e Undercover: mi ritrovo in ogni singola parola!! @Freedom: non sei il solo @The Rock: obbiettivamente i gusti fanno sempre la differenza, in campo musicale. Ma ci sono dischi che riescono a raggiungere delle valenze quasi universali (il quasi è d'obbligo!) e credo che questo, come Ten, possa essere apprezzato da una platea virtualmente infinita. Ovviamente, nulla toglie che a te possa non comunicare nulla. |
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Sinceramente non mi hanno mai fatto impazzire ma trovo commenti e recensioni entusiastiche x qs band. Per me non oltre la sufficienza ma magari è solo questione di gusti. |
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Ad essere onesto ho comprato i loro dischi fino a Binaural poi mi hanno stancato. Restano cmq una grandissima band. |
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i Pearl Jam sono l'esempio più lampante di come una band si possa evolvere album dopo album senza rinnegare mai la propria natura, altro capitolo rispolverato, altro capitolo da possedere per coloro che amano il rock, il resto sono tutte "stronzate" (scusate il francesismo). |
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Ancora il 1993. Ancora PJ. Ancora l'energico Eddie. Saverio, non credo di sbagliarmi nell'affermare che questo disco rasenta l'eccellenza. Una qualità spietatamente vera, rude, cruda che emerge prima nei testi e poi nella ritmica che ancora adesso, proprio ora, in questo preciso momento che lo sto riascoltandolo, mi cattura inevitabilmente. Contiene molteplici sentimenti intrisi, di vita sociale che giustamente furono raccontati e che ancora adesso sono attuali, purtroppo....Ottimo, un gran, gran rispolvero! Ciao caro Lizard. Jimi TG |
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"Decisamente" non direi proprio... Comunque ho specificato che ilbdebut e' superiore |
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Gran disco (per i voti tenete presente che i recensori sono diversi) |
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*vorrei contestare solo...* |
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Come succede ormai spesso, vorrei solo il voto dato a questo album.. Non può avere 92 mentre Ten ha 90.. Questo album è decisamente inferiore al precedente! Abbiate pazienza |
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