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Finsterforst - Weltenkraft
( 2006 letture )
È l’estate dell’anno 2007 e Weltenkraft esce ufficialmente alla luce del sole, un album carico di aspettative dovute all’ottimo Wiege der Finsternis, EP autoprodotto uscito poco più di dodici mesi prima. Tutto questo è opera di un gruppo di ragazzi riunitisi nel 2004 e provenienti dallo stato tedesco del Baden-Württemberg; la formazione prende poi il nome di Finsterforst, letteralmente “foresta nera”, la famosissima foresta situata appunto nella loro regione natale.
Grazie alle tre canzoni contenute in Wiege der Finsternis è possibile avere un’idea di ciò che troveremo in questo debutto discografico. È chiaro come la band si ispiri chiaramente a Turis Fratyr dei connazionali Equilibrium, ma ancora più evidente risulta il confronto con i finlandesi Moonsorrow, i quali condizionano letteralmente il songwriting dei Finsterforst, che in alcuni punti rischia di trasformarsi in un vero e proprio plagio.

Registrato durante i mesi di febbraio e marzo presso i The Iguana Studios con il produttore Christoph Brandes e mixato nel mese di maggio, Weltenkraft vanta una produzione decisamente rispettabile e di buon livello. I singoli strumenti risultano infatti chiari e allo stesso tempo ben amalgamati tra di loro, i suoni non sono per nulla “pompati” e suonano parecchio naturali. Anche dal punto di vista delle vocals lo screaming è graffiante al punto giusto e molto piacevole da ascoltare. In questo lavoro non noterete virtuosismi o particolari tecnicismi, dato che non rientrano affatto tra i voleri della band, ma sarà possibile sentire come qualcosa di relativamente semplice possa essere allo stesso modo efficace. Il pregio dei Finsterforst risiede infatti nel sapere coinvolgere appieno l’ascoltatore con le proprie atmosfere e melodie varie, spesso assecondate da elementi di carattere acustico e folkloristico. Analizzando invece la band tedesca da un punto di vista lirico è chiaro come i nostri si concentrino su temi epici e di fantasia, spesso legati ad un sottofondo battagliero, il tutto sempre in sintonia con la musica.

Il disco si apre subito in velocità: un’imponente batteria accompagna chitarra e basso e introduce l’ascoltatore nei meandri di Weltenkraft. Passano pochi secondi quando screaming e fisarmonica entrano a pieno regime nella canzone, intitolata Des Waldes Macht. I momenti maggiormente epici appaiono ben chiari, questi passaggi sono infatti costituiti dall’ingresso delle tastiere, volutamente poco in evidenza e confinate ad un ruolo di sottofondo. Nella seconda Die Suche nach dem Licht si nota un piacevole alternarsi di melodie chitarristiche e di fisarmonica, quest’ultima sempre accompagnata dal cantato di Marco Schomas. Nel progredire del pezzo si mettono in evidenza anche gli strumenti a fiato come l’oboe e in seguito compare anche una semplice trama di flauto; leggendo queste righe sembrerà che i Finsterforst mettano troppa carne al fuoco, ma non è affatto così, in quanto il brano scorre veloce e senza alcun tipo di problema. La successiva Lauf der Walt assomiglia quasi a un’evoluzione della traccia precedente, infatti la melodia è pressappoco la stessa, ma all’interno di questa troviamo interessanti passaggi acustici e completi soli di fisarmonica. Traumwald ha una durata più contenuta, ma riesce allo stesso modo a lasciare il segno grazie a un’atmosfera allegra e festaiola in alcuni punti, ma totalmente drammatica in altri. Approdiamo a metà album con Spiegelscherben, brano che supera i dieci minuti di durata ed esprime tutte le capacità di progressione dei Finsterforst, sempre piuttosto vari e in grado di intrattenere l’ascoltatore in modo tale da non farlo sprofondare nella noia. Senza neanche un secondo di pausa parte subito Von glorreichem Schmerz, che come le tracce precedenti è in possesso di una doppia personalità: una costituita da ritmiche veloci e molto legata al folk più estremo, e un’altra più sognatrice e lenta, dove gli strumenti acustici sono maggiormente in luce e costituiscono l’elemento portante della scena. La settima Weinende Ruinen appare quasi come un momentaneo sfogo della band, la canzone infatti è particolarmente veloce e soprattutto dura solamente due minuti e mezzo.
Ora arrivati a questo punto ritengo veramente eccessive le tre canzoni successive, per carità non sono affatto brutte, però non vanno ad aggiungere nulla a quanto già detto in precedenza e finiscono semplicemente per allungare la minestra.
In totale ci ritroviamo con oltre un’ora e un quarto di musica, certamente di gran livello e senza dubbio apprezzabile, ma che forse alla lunga tende a stancare per l’eccessivo minutaggio. Ecco, questo credo sia la più grande pecca di Weltenkraft e dei Finsterforst, non ancora in grado di saper stregare l’ascoltatore per un lungo periodo come già i Moonsorrow erano in grado di fare.

Un disco dunque consigliato ai molti, specialmente a chi apprezza questo tipo di composizioni e di sonorità, d’altro canto sconsiglio Weltenkraft a chi non dispone di mezza giornata per poter ascoltare un cd.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
62.25 su 31 voti [ VOTA]
Voig
Martedì 19 Aprile 2016, 10.47.49
4
Chi ha dato voti così bassi tra di voi può anche tornare ad ascoltarsi Run to the Hills per quanto mi riguarda...
ErikPestilence
Sabato 27 Aprile 2013, 16.38.51
3
Eccelso,mi ha colpito al primo impatto! Questo CD è una grandissima carica!
il vichingo
Sabato 4 Febbraio 2012, 14.58.43
2
Grande band i Finsterforst, anche se a mio modesto parere nel loro sound ci sono un po' troppi richiami ai Moonsorrow.
fabriziomagno
Sabato 4 Febbraio 2012, 13.22.31
1
grand bel disco, peccato sia troooooppo lungo!
INFORMAZIONI
2007
Worldchaos Production
Folk
Tracklist
1. Des Waldes Macht
2. Die Suche Nach Dem Licht
3. Lauf Der Welt
4. Traumwald
5. Spiegelscherben
6. Von Glorreichem Schmerz
7. Rauschende Nächte
8. Weinende Ruinen
9. Weltenpilger
10. Verlorene Seelen
Line Up
Marco Schomas: voce, chitarra acustica (12 corde)
Simon Schillinger: chitarra, cori
David Schuldis: chitarra ritmica
Tobias Weinreich: basso
Johannes Joseph: fisarmonica, cori
Sebastian "AlleyJazz" Scherrer: tastiera,cori
Cornelius "Wombo" Heck: batteria, cori

 
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