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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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( 8846 letture )
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Il 1996 è un anno di svolta e di affermazione per la scena metal più umbratile. Il gothic ed il gothic/doom vedono le proprie punte di diamante alle prese con grandi capolavori e dischi di cambiamento. I Paradise Lost, dopo il meraviglioso Draconian Times, si apprestano alla svolta synth di One Second; gli Anathema abbandonano il gothic/doom di The Silent Enigma per incamminarsi sul cammino di un rock pinkfloydiano; i Katatonia sfornano il capolavoro Brave Murder Day; salgono alla ribalta i Theatre of Tragedy e, in ambito più estremo, i Cradle of Filth realizzano quello che probabilmente resta l’apice della loro carriera, Dusk And Her Embrace. Dal Portogallo si affermano definitivamente i Moonspell del talentuoso vocalist Fernando Ribeiro. La band si era già fatta apprezzare per i lavori precedenti: Wolfheart era stato uno dei dischi più apprezzati nel panorama black/gothic l’anno precedente ed è tuttora considerato un grande classico del metal anni ’90. Un disco perfetto nelle sue imperfezioni, con un’atmosfera straordinariamente oscura e alcuni brani indimenticabili (Alma Mater su tutti).
Tanta era quindi l’attesa per Irreligious, le cui premesse facevano pensare al capolavoro imminente. E proprio capolavoro è il termine più azzeccato per definire le fattezze del secondo full-length della band lusitana, un disco che di lì in poi avrebbe influenzato l’intera scena gothic di fine anni Novanta e del nuovo millennio e, soprattutto, quello che a tutt’oggi, insieme a Wolfheart, è unanimemente considerato l’apice creativo dei Moonspell. Il gruppo portoghese si lascia alle spalle l’elemento black, ormai limitato alle harsh vocals di Fernando Ribeiro e ad alcune scelte di drumming, e pesca a piene mani nel panorama gothic, creando un proprio trademark originale e riconoscibile. Gothic decadente, oscuro e molto personale, che sa essere catchy senza rischiare la banalità, come dimostra Opium, probabilmente il brano più conosciuto tra quelli scritti dalla band lusitana e singolo dell’album in questione. Opium è il simbolo dei Moonspell, del loro stato dell’arte nel 1996 e dell’apporto che hanno dato alla scena metal. Un brano perfetto nei suoi tre minuti scarsi, in cui un meraviglioso Fernando Ribeiro riprende con gusto ed originalità Opiário, una delle poesie del loro connazionale Fernando Pessoa, il quale pubblicò l’opera con il nome di uno dei suoi eteronimi, Álvaro de Campos. Irreligious non è, ovviamente, solo Opium. Ogni traccia ha il suo fascino ammaliante, enfatizzato da una produzione più che eccelsa del solito Waldemar Sorychta, il quale ha il merito di porre l’accento sulle frequenze basse. Se c’è un elemento che più mi piace evidenziare nell’ambito di questo disco, molto probabilmente sono le sonorità più profonde, a partire dalla voce bassa e calda di Ribeiro per arrivare al basso del poi dimissionario João Ares Pedro. Pur essendo alle prese con sonorità oscure, manca la freddezza tipica di un qualsiasi gruppo scandinavo. I Moonspell sono portoghesi e lo rivendicano con orgoglio, inserendo assoli di chitarra (Raven Claws), non disdegnando l’apporto delle chitarre acustiche (l’inizio della conclusiva Full Moon Madness), facendo utilizzo sporadico ma determinante della loro lingua madre e caricando Irreligious di un calore oscuro che definire latino, seppur possa sembrare forzato, è quanto mai azzeccato. I testi, poi, sono un caleidoscopio di poesia decadente, merito del gusto di Ribeiro, un artista di spessore e certamente uno dei fiori all’occhiello dal punto di vista lirico nel panorama metal degli ultimi vent’anni. Tutte le tracce sarebbero degne di menzione per il loro alto livello qualitativo ed artistico, ma certamente sarebbe inopportuno non citare la triade finale Mephisto – Herr Spiegelmann – Full Moon Madness, tra i punti più alti mai raggiunti dai Moonspell nel corso della loro carriera e veri e propri classici live della band lusitana.
In conclusione, Irreligious è un’esperienza da vivere a fior di pelle, 42 minuti di poesia gotica e decadente in musica da godersi pienamente e assaporare secondo per secondo, minuto per minuto, in un viaggio musicale prezioso, carico di fascino e dall’ammaliante bellezza. Imprescindibile.
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VOTO LETTORI
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93.58 su 187 voti [
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26
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Disco che a quasi trent'anni di distanza conserva un'eleganza unica. |
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Il capolovaro dei Moonspell per la massa ma per me il vero è Wolfheart quindi un pelino sotto . VOTO 90/100 |
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24
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voto 95. grandissimo album dall inizio alla fine.devastante opium. tutte belle fino all ultima full moon !!da avere |
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Tra i capolavori assoluti del genere. Raven claws, con l'ospite femminile alla voce che fa meraviglie assolute, è il brano che mi piace di più. In quel magico 1996 questo cd è da podio. 90 |
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22
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grande album in tutte le tracce che lo compongono, con i picchi massimi raggiunti, oltre alla nota opium, nella cattivissima risata finale di mephisto e nell'urlo (love me!!!) di herr spiegelmann. ribeiro gran cantante. voto: 95. |
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21
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ottimo , in particolare la voce di fernando è una delle migliori in ambito growl |
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20
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preferisco forse wolfheart ma è una cosa del tipo 98 a 97 . stupendo |
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18
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Il mio disco preferito dei Moonspell. |
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Anch'io sono tra quelli che preferiscono Wolfheart; già con quel lavoro i Moonspell avevano notevolmente ridimensionato la loro vena black (comunque apprezzo il primo mini "Under The Moonspell"), che in "Irreligious" è quasi completamente assente. Ricordo quegli anni, che seguivo con interesse, come una ventata di novità nel metal, tale da contribuire a superare la precedente stagnazione, in parte causata anche dalla ribalta di altri generi. Diversi gruppi, nel tentativo di proporre qualcosa di diverso dal solito, crearono lavori a mio parere interessanti, ponendo nel medesimo tempo le premesse per altre direzioni. Full Moon Madness è il brano che preferisco in questo album, la cui qualità- sempre imho- rimane comunque elevata dall'inizio alla fine. |
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... Comunque, scherzi a parte, quest'album è, senza mezzi termini, un capolavoro. Un gothic/doom davvero evocativo, Opium è stupenda! |
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15
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io mi ero addormentato al gods di tanti anni fa durante il loro concerto.. questo album è buono ma il gruppo non mi entusiasma. |
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Io una volta ho preso sonno ascoltando Coma Of Souls dei Kreator, quindi non vedo dove stia il problema |
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Bello, non possiedo molti dischi di questo filone ma questo ce l'ho. @Lambru: guarda io riesco a dormire con qualsiasi cosa |
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Ci credo che qualcuno si è addormentato con la musica dei Moonspell....se ci penso.....comincio a sbadigliare anch'io.... ronf, ronf....bonanot! |
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100. Questo disco è stato un pezzo fondamentale della colonna sonora dei miei ultimi 2 inverni, capolavoro fuori dallo spazio e dal tempo. |
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10
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Grandissimo! I primi loro 3 album sono stupendi. C'e stato un periodo in cui mi addormentavo con Wolfheart! |
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Molto bello. All'epoce fece davvero scalpore, anche se ci fu chi gia' cominciava a rimpiangere i Moonspell del demo e di Wolfheart. Opium senz'altro specchio del disco ma il pezzo forte resta Fool Moon Madness. |
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Il mio album preferito (a pari di Darkness and Hope, e non lapidatemi) di una delle mie band preferite! |
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I Moonspell hanno sempre avuto la capacità di mandarmi fuori di testa ad ogni loro nuova pubblicazione: questo Irreligious quando l'ho preso, penso di averlo lasciato fisso nel lettore per un bel po di settimane, e in questo momento mentre scrivo, lo sto riascoltando dopo tanto che non lo sentivo. E' sempre fantastico, con i suoi intro e quelle atmosfere che sanno creare: solo Raven Claws e Full Moon Madness valgono l'acquisto dell'album, sebbene anche Awake, Mephisto e Herr Spiegelmann siano dei gran pezzi. Per me è un bel 90 ! |
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E quello sono io il vero Undercover, speriamo che Khaine stavolta lo banni sto tizio. |
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Infatti non avevo mai visto Undercover usare espressioni come "disco della Madonna" |
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BELLISSIMO ...ma un gradino sotto a "wolfheart" anche per Me |
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3
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Beh che dire...discone. A gusto personale preferisco un pelo di più il debut, ma anche qui siamo su livelli altissimi...90 |
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Preferisco decisamente "Wolfheart" nel complesso più maturo e atmosfericamente intrigante, questo è un gradino e qualcosa in più sotto ma si parla comunque di un discone della madonna (scegliete voi quale). |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Perverse... Almost Religious 2. Opium 3. Awake! 4. For a Taste of Eternity 5. Ruin & Misery 6. A Poisoned Gift 7. Subversion 8. Raven Claws 9. Mephisto 10. Herr Spiegelmann 11. Full Moon Madness
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Line Up
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Fernando Ribeiro - Vocals João "Ares" Pedro - Bass Pedro Paixão - Keyboards, Guitars Mike Gaspar - Drums Ricardo Amorim - Guitars
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