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19/04/24
GOATBURNER + ACROSS THE SWARM
BAHNHOF LIVE, VIA SANT\'ANTONIO ABATE 34 - MONTAGNANA (PD)
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( 3940 letture )
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Tenete d’occhio questa band, perché un esordio del genere non è da tutti! Gli Hemina nascono in Australia nel 2008 per volere del cantante/chitarrista Douglas Skene; dopo aver risolto i classici problemi di line-up instabile e avendo iniziato a comporre le proprie musiche vede la luce l’EP As We Know It, contenente tre delle canzoni poi contenute in questo loro primo full lenght, Synthetic. Il gruppo nasce con l’intenzione di proporre sonorità progressive metal molto legate alle origini concettuali del papà progressive rock. Ci saranno riusciti?
Per rendersi la vita un poco più complicata l’ambiziosa band decide di cimentarsi subito, e spavaldamente, nella creazione di un concept album. La storia narrata è quella di un angelo nato sulla terra e il motivo che ricorre è il conflitto tra il disastrato mondo contemporaneo e il celestiale regno iperuranico. L’idea non è che una ciliegina sulla torta, perché gli Hemina dimostrano, oltre a sapere cosa volere, anche come farlo.
All’intro atmosferico This Hours Of Ours succede la prima vera e grande composizione della band, To Conceive A Plan, in cui gli autori dimostrano di saper mantenere le proprie intenzioni: il sound marchiato Hemina ricorda quello degli Ayreon miscelato a quello dei grandi maestri quali Genesis e Pink Floyd. Il risultato è tutto fuorchè banale, grazie a molta inventiva e una capacità interpretativa non indifferente. La voce principale è quella di Skene, ma gli altri strumentisti si aggiungono spesso e volentieri riuscendo a coprire timbri e registri differenti; un punto di forza non indifferente, inoltre, è la capacità di non perdersi mai in virtuosismi inutili: la tecnica è sempre al servizio della sostanza. E se ne trova tanta in tutto l’album, soprattutto in due delle migliori canzoni: Even In Heaven e Haunting Me!, teatri di mirabolanti passaggi epici dalla pace alla rabbia. Ottima prova anche For All Wrong Reasons, canzone più vicina al progressive rock in cui si avverte maggiormente la bella voce della bassista Jessica Martin. Ma non esistono veri e propri cali qualitativi in Synthetic, che scorre così tranquillamente per tutti i suoi 80 minuti. Una parte molto importante nel sound del gruppo è rivestita dalla tastiera, onnipresente e capace di creare le atmosfere epicheggianti di cui la band fa buon uso.
Gli Hemina hanno partorito un disco capace di insegnare come suonare progressive metal a band ben più blasonate e con ben più esperienza: non posso che augurare loro il successo e una felice continuazione dell’attività, aspettando il prossimo album.
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4
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Disco da colpo grosso. Volendo, dentro ci si può sentire un po' tutto (Seventh Wonder, Haken, Tetrafusion, Enochian Theory, ecc...) il meglio che il prog abbia partorito negli ultimi anni. Ma sono reminescenze gradite, per mio conto, non sono ne banali ne sanno di stantio, anche perché il tutto è combinato con un gusto moderno a volte, rockeggiante altre. Composizioni lunghe (a livello di songwriting si sono svenati) ma che non capisco bene come, non annoiano. Se si vuol proprio dire qualcosa, secondo me ogni tanto proprio la tastiera non ha proprio voci ispiratissime, ma va a tratti (sarà l'1% del totale di ciò che si sente, il resto è ben ricercato). |
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3
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Di questo album ascoltai la preview di un meno di 10 minuti che gira su youtube da tempo. Sinceramente non mi dicono niente, ma leggo un po' dappertutto pareri entusiastici su questa band e su questo lavoro. Quando mi capiterà approfondirò l'ascolto, sperando di non ritrovarmi davanti all'ennesimo strasopravvalutato gruppo pseudo-progressive (tipo Seventh Wonder, bleah). |
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2
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devo procurarmelo al più presto, non è da tutti un album d' esordio così bello |
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1
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Caspita Giacomo!....Anche in questa tua esamina sei stato perfettamente convincente fino a farmi incuriosire....Adesso devo trovare un po' di spazio e tempo per ascoltarli...Come tuo solito, bravissimo Lament! Un saluto. Jimi. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. This Hour of Ours 2. To Conceive a Plan 3. The Boy is Dead 4. For All Wrong Reasons 5. And Now to Find a Friend 6. With What I See 7. Hunting is for Women 8. Even in Heaven 9. Conduit to the Sky 10. Haunting Me! 11. Divine
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Line Up
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Douglas Skene - Acoustic & Electric Guitars/Lead Vocals Mitch Coull - Acoustic & Electric Guitars/Vocals Jessica Martin - Bass/Vocals Phill Eltakchi - Keyboards/Vocals Mathew Irsak - Drums & Percussion
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RECENSIONI |
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