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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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( 2961 letture )
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Anno 1984, siamo in piena era NWOBHM e gruppi come Iron Maiden e Judas Priest furoreggiano tra le nuove orde di metalheads, che come un morbo letale si stanno diffondendo per tutto il globo terracqueo. In questo momento storico di grandissima ispirazione, nascono a Los Angeles i Dark Age, i quali si presentano sulla scena musicale con un EP dal titolo omonimo che sarà il loro stupefacente primo disco, nonché purtroppo l'ultimo. Questo mini-album è sì influenzato dall'heavy metal di britannica provenienza di cui abbiamo appena detto, ma presenta anche delle fortissime connotazioni power, che lo rendono un episodio particolarmente affascinante alle orecchie dei cultori di questi generi, facendone un "cult" fin da subito -e ad essere sinceri ancor più oggi a distanza di tanti anni.
Chitarre sparate e basso incalzante, si parte con Metal Axe e il titolo dice tutto: chiunque volesse farsi un'idea di cosa siano dei buoni riff dovrebbe ascoltare questa meraviglia colma di passaggi ispiratissimi. Segue quindi una ballad power di tutto rispetto in cui il filo conduttore è il tema della mitologia, intitolata Tales of Medusa: dopo il preludio lento, ecco un'improvvisa accelerazione in cui troviamo nuovamente protagonista la coppia d'asce, per poi tornare agli accordi iniziali; l'ugola di Robert Stevens dà anche qui gran prova di sé, raggiungendo tonalità altissime. I californiani pestano duro con la seguente Rock Revelation, un inno alla musica hard che viene degnamente tributata dall'ennesima eccellente dimostrazione di bravura della band. Un'inquietante intro strumentale -The Execution- apre il Lato B per sfociare presto nell'urlo di Messenger to Ascheron, altra canzone dai toni epici e di ottimo gusto, che precede uno degli episodi migliori dell'EP, vale a dire Warrior. L'incipit della quinta traccia è ripreso pari pari dalla cantilena che lo psicopatico Luther, capo della banda dei Rogues, recitava con le famose tre bottigliette infilate tra le dita nel celebre I Guerrieri della Notte (in inglese appunto The Warriors, film datato 1979), sfidando la gang rivale:
"Warriors... come out to plaayyyyy!"
Si tratta di un brano incredibilmente bello, impreziosito da riff e virtuosismi chitarristici che lo permeano dall'inizio alla fine, tre minuti e una manciata di secondi di godimento assicurato. Non è da meno Viper, altro pezzo da novanta, che mette in mostra le indubbie qualità compositive ed esecutive del quintetto statunitense con i suoi continui cambi di tempo e ripartenze e le raffinate parti solistiche, il tutto sorretto da una superba sezione ritmica (il basso dell'ottimo James McGearty, in particolare, sembra assai debitore dello stile del maestro Steve Harris). Nella musicassetta dell'epoca, come bonus track troviamo la canzone che dà il nome alla band ed al disco stesso -mentre nell'edizione in vinile europea, edita da Roadrunner Records, prende il posto di Rock Revelation: ennesima perla, Dark Age ci lascia nuovamente stupiti per la sua bellezza.
Purtroppo, i Dark Age non ebbero mai la possibilità di realizzare un intero album (con materiale così buono e tali capacità tecniche chissà cosa sarebbe potuto uscirne fuori!) e la miopia di chi non seppe vedere in loro il grande talento che trasuda da ogni nota di questo EP ci ha privato di una band che era già ben più di una semplice promessa, come fin troppe volte accade; un vero peccato!
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3
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Altra grande band anni' 80 .....gioiello di puro acciaio epico e potente...nel tipico stile Maiden/Priest ma , con una personalita' spiccata e orgogliosa. ...consigliato a tutti nostalgici defenders di ieri e di oggi!...
Anche per me 90!... |
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2
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finalmente ho trovato il cd dell'anniversario.... grandissima band |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Metal Axe 2. Tales of Medusa 3. Rock Revelation 4. The Execution / Messenger to Ascheron 5. Warrior 6. Viper 7. Dark Age (bonus track)
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Line Up
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Robert Stevens (voce) Alan Foley (chitarra) Johnny Ljissacs (chitarra) James McGearty (basso) Jeff Exx (batteria)
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RECENSIONI |
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