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Meshuggah - Koloss
( 13873 letture )
PICCOLA MA DOVEROSA PREMESSA
Ecco. Il momento che più temevo è arrivato anche per me: è davvero strano trovarsi dall’altra parte della barricata quando fino a pochi mesi fa ero a sbirciare siti e giornali in attesa che si pronunciassero! Perché dico questo adesso? Semplice: è la prima volta che una recensione mi tocca direttamente in quanto seguo il gruppo da parecchi anni e mi posso ritenere un suo fan. Compito dunque spinoso, per me. Andiamo con ordine, però; e visto che giudicherò solo il disco senza tenere conto di altro, è quasi d’obbligo una piccola parentesi che poi sarà ininfluente nella recensione vera e propria. Per chi non li conoscesse si può dire senza essere contraddetti che i Meshuggah sono una delle band più geniali che il nostro genere preferito abbia mai partorito. Perché? Difficile da spiegare, come la loro musica; o antiteticamente dannatamente facile, come la loro musica. Non ho bevuto, ma ascoltandoli si pensa a chissà cosa stiano facendo; loro invece se la ridacchiano suonando in 4/4 per il 90% dei loro pezzi. La genialità, però, e il succo del loro sound, sono gli accenti apparentemente distribuiti come una partita di shanghai e che contribuiscono a creare un vortice da cui è difficile uscire. Intanto che ci sono sfato anche un secondo mito: i loro album non sono tutti capolavori. Guardando la loro carriera in maniera obiettiva direi che gli imprescindibili sono Destroy Erase Improve e Chaosphere senza ombra di dubbio; I è un gioiellino. Nothing e Catch 33 abbastanza monotoni e obZen, l’ultimo nato nel 2008, merita un discorso a parte.
Il disco è imprescindibile nonostante sia discreto, con qualche filler e la band in lieve flessione. Perché, quindi? La risposta è semplicissima: Bleed. Una delle canzoni estreme più belle di sempre, un capolavoro di matematica e ritmica capace di affossare tante, troppe, cose messe insieme. Detto questo, arriviamo al 2012, ad oggi. Il colosso è finalmente tra noi: sarà davvero un’entità capace di radere al suolo tutto o si rivelerà un colosso con sembianze e fattezze di un innocuo omino dei Lego? Andiamo a scoprirlo. Per una recensione più corretta ho volutamente atteso che l’originale arrivasse nelle mie mani: non si giudicano questi dischi da schifosissimi mp3! Quindi, volume a bomba, idem coi bassi e iniziamo!
L’artwork è ottimo: megaposter della copertina e i testi nel retro. La tonalità marrone è persistente, soffocante: mi ricorda qualcosa..

Ps: qualsiasi eventuale interpretazione sui testi è farina del mio sacco.

PLAY
I Am Colossus: il brano inizia con un breve stacco , sembra quasi che stia per arrivare 99 dei The Haunted; invece dalle terzine chitarristiche esce Jens a precisare chi e cosa stiamo ascoltando con tutta la sua prepotenza "harsh". Chi si aspetta un’altra Combustion metta pure giù le voglie: l’opener è lenta e monocorde, sullo stile Nothing quindi. Ho la sensazione che stiano suonando strutturalmente in maniera più semplice del solito: provo a prendere in mano la chitarra e ne ho la conferma. I riff sono qui lineari e non è affatto un difetto.

“To those who doubt
Your wounds will never heal
To those who question my creation
I’m Not Real”


La sfuriata verso la fine del pezzo è micidiale e carichissima: si inizia a scuotere la testa e a essere catapultati in quel mondo soffocante che solo la band di Umea è in grado di creare in questa maniera. Hagström disse in un’intervista che questo sarebbe stato tematicamente un disco sul dogma: il primo testo lo conferma paragonando il colosso ad un’entità ben più famosa. La quiete dopo la tempesta è un ritorno al riffing monocorde di qualche minuto prima.

“I am life. I’m death
You belong to me
Call me what I am
I am colossus”


Il pezzo si chiude degnamente, ottimo inizio con un Kidman in grande spolvero e le otto corde che ruggiscono una rasoiata dopo l’altra.

The Demon’s Name Is Surveillance: qui spontaneo esce un sorriso. Onestamente sembra Bleed parte seconda privata di due cose: arpeggio centrale ed effetto sorpresa. Il testo è incentrato sulla sorveglianza telematica e su quelle entità che controllano le nostre vite sotto forma di file mentre noi crediamo di essere liberi: ottimo argomento. Inutile poi dire che il pezzo è devastante e offre la band nella sua forma più estrema: quando decidono di pestare lo fanno e di brutto. I riff thrasheggianti, il tappeto di doppia cassa continuo (se Haake stesse pestando dell’uva ci sarebbe da bere per mesi), voci potentissime; ovviamente e scontatamente uno dei pezzi migliori del disco e una gran furbata totalmente prevedibile. Ottimo l’assolo di Thordendal sul finire, ma d’altronde ci hanno sempre abituati bene. Sarà un classico.

Do Not Look Down: ci spostiamo sugli attualissimi temi degli individui cloni: “Non guardare in basso, non guardare in basso o la bestia abissale del non conformismo potrebbe fissarti qualche sgradevole verità nella tua mente desensibilizzata”. Parole sante, ahimè, durante le prime note dolenti del disco. Il pezzo a dire la verità è 100% Meshuggah e funziona benissimo; ma è come bere un Dom Perignon che sa di tappo: qualità altissima ma sapore alterato. E’ un lentaccio che sembra una b-side di Nothing: qualche anno fa avrebbe avuto il suo perché; ora non morde come dovrebbe e risulta presto un brano di mestiere senza nessun picco/highlight degno di elevarlo oltre la sufficienza. Voglio comunque precisare, visto l’argomento cloni, che un filler degli svedesi fa comunque a pezzi gruppi interi afflitti da sindrome da copia ossessivo compulsiva e neanche lontanamente in grado di comporre qualcosa di questo tipo.

Behind The Sun: toh, si inizia con un arpeggio! Cosa rara in questo gruppo, e infatti dura pochissimo. Il registro è piuttosto lento e atmosferico fino all’arrivo di Jens, che impiega un attimo a impregnare di violenza le poche note su cui deve cantare. Il pezzo sembra crescere secondo dopo secondo e infatti il rafforzamento della doppia cassa non tarda ad arrivare accompagnato degnamente dalle chitarre. E’ da metà in poi, infatti, che la canzone dà il meglio di se diventando quasi death metal old school: un massacro. Sottolineo ancora una volta la grandissima prova del cantante, in stato di grazia e davanti a una delle sue migliori performance a livello di album. E’ lapalissiano che qui si parla di religione:

“The doctrine of your unholy trinity
The violence, the spite and the enslavement
You awesome monarch, you man of dominance
All shall be as you decide”


Buon pezzo.

The Hurt That Find You First: un momento…tupatupatupatupatupa..I Meshuggah che suonano in 2/4! Qui scende la lacrimuccia! Un macello totale di Swedish thrash/death come non si sentiva da tempo e una composizione adattissima per togliere ogni tipo di ragnatela dagli angoli delle vostre abitazioni. Beh, non tutta; verso la metà questo camaleontico pezzo diventa prog in una miriade di rullate e si spegne soffuso come il calo di adrenalina dopo una crisi isterica appena passata. Aria fresca, decisamente spettacolare.

Marrow: questo disco sembra un po’ un sunto del Meshuggah pensiero; qui infatti ci si assesta sullo stile di Chaosphere e tutto, non c’è bisogno di dirlo, funziona a dovere. Un concentrato di tempi sbilenchi e violenza come ai gloriosi vecchi tempi, i classici assoli di Fredrick che tanto devono ad Allan Holdsworth e il gioco è fatto. Si parla di ambizioni, di avarizia, con una rabbia fuori dal comune: “Il sangue di coloro che sono morti, la loro innocenza, il loro midollo…Discendenti dell’avarizia, macchina da guerra indifferente in tutta la sua gloria violenta”. Testi scritti per riflettere e far riflettere su ciò che ci succede attorno o in prima persona, intelligenti e mai banali. Ottimo lavoro.

Break Those Bones Whose Sinews Gave It Motion: una chitarra solitaria ci introduce al settimo pezzo dell’album e al suo secondo filler. Non va. Sette minuti di autocitazionismo oggettivamente noiosi, senza sfuriate né accelerazioni; non dico che siano fondamentali, ma la classica minestrina nota bassa stoppata e nota alta suonata non raggiunge nessuno scopo, tanto meno su bpm da balera. Capisco la claustrofobia, il soffocamento e l’angoscia; non comprendo però la monotonia, e qui ce n’è a vagonate. Delirante anche il testo, in cui francamente non ho colto nessun senso. Evitabile.

Swarm: bellissima. L’inizio sui tom e le chitarre monocordi ricorda quasi I e non è affatto un male, anzi, è una gran ventata di aria fresca! Il riffing sulla voce di Jens è malsano e maligno al punto giusto; l’atmosfera è creata benissimo e l’headbanging è assicurato dalle improvvise accelerazioni in battere che si alternano all’impianto ipnotico del pezzo. La tempistica di batteria che accompagna l’assolo di Fredrik ricorda ancora una volta la minisuite de nostri ed è un tritaossa impazzito; Swarm, sciame, l’assolo dà proprio la sensazione di essere circondati e assaliti da uno sciame di api, sebbene col testo abbia poca assonanza. Ci si contorce, si cerca si sfuggire senza un briciolo di speranza. La tensione è mantenuta altissima per tutti i cinque minuti e ventotto della traccia, che è uno dei migliori momenti dell’album. Ottima.

Demiurge: il Demiurgo, losco figuro descritto per la prima volta da Platone nel Timeo, è il protagonista dell’ultimo pezzo dell’album.

“Just trust this nemesis to sign and seal extinction”

Niente di nuovo sotto il sole; una traccia che nulla aggiunge a ciò che è stato detto. Sembra una colonna sonora per l’ipotetica estinzione di cui si parla; si rimane orientati sui mid tempo e con intermezzi di note alte che provvedono all’inevitabile straniamento. Una composizione discreta ed una degna chiusura del lotto, anche se probabilmente era lecito aspettarsi qualcosa di più apocalittico, appunto.

The Last Vigil: ho considerato Demiurge come ultimo pezzo perché questo The Last Vigil sembra un po’ un pesce fuor d’acqua. Non sono altro che quattro minuti e mezzo di chitarre pulite, echi e una resa piuttosto ambient. Ha senso, e credo abbiano voluto dire questo, se lo si inserisce nell’album a livello concettuale. I pezzi precedenti erano un breve compendio su alcuni cancri dell’umanità, su dogmi appunto, che consideriamo vitali/assodati/di poco conto e via dicendo; inevitabile il discorso che molte di queste cose potrebbero portarci all’estinzione totale, ed è questo che credo che The Last Vigil abbia voluto focalizzare. Il vuoto. La pace che resterebbe sulla Terra in seguito alla distruzione della razza umana per opera di lei stessa. Pensandola così (anche se potrei sbagliarmi) tutto acquista un senso, e Koloss comunica. Tanto. E fa riflettere.

DEBRIEFING
E’ giunta l’ora di tirare le somme. C’è ben poco da dire adesso; vi piacciono i Meshuggah? Continueranno a piacervi. Non vi piacciono? Continueranno a non piacervi. E’ una band che persiste nel fregarsene di tutto e tutti e va dritta per la propria strada; anzi, fa paradossalmente proprio il massimo per non piacere continuando sulla strada dell’ermetismo e della poca digeribilità globale. Nella musica estrema hanno ben pochi rivali, e ancora chi prova ad emularli è lontano anni e anni luce. L’unica cosa ombrosa che emerge da tutto ciò è che non li vorremmo mai, come ogni altro gruppo del resto, prigionieri del proprio sound. Ogni tanto lo sembrano, complici tre pezzi non molto convincenti e abbastanza statici; ci fosse stato al loro posto un’altra bella sfuriata nessuno avrebbe disdegnato. Quindi il colosso rade al suolo tutto o no? In un’ipotetica cittadina chiamata "Metal" farebbe sicuramente a pezzi i quartieri del metalcore e del deathcore senza possibilità di riesumazione; il black metal sarebbe sotterraneo e verrebbe poco scalfito; i quartieri thrash e death sarebbero con qualche perdita ma solidi e quello della genialità sarebbe intonso, perché il colosso sa che potrebbe dare ancora di più.

Concludo dicendo un’ultima cosa: non posso seguire il trend e associarmi alla marea di 90 sparsi per il globo: non sarei credibile perché questo oggettivamente non è un capolavoro. C’era un pochino di pessimismo nell’aria: obZen aveva dalla sua una punta di diamante che ne offuscava i (vistosi) difetti di cui mi sono accorto molto tempo dopo. Koloss è comunque dannatamente buono e si candida ad essere tra le migliori uscite dell’anno; oltre le aspettative, quindi, ci offre una band in splendida forma (quando vuole). Una garanzia.

“I am life, i’m death. You belong to me; call me what I am. I am colossus”.



VOTO RECENSORE
81
VOTO LETTORI
85.34 su 188 voti [ VOTA]
Macca
Lunedì 13 Marzo 2023, 14.28.37
78
Gran bel disco anche questo, ma si parla di una band che non ne ha toppato neanche uno. Secondo me paga un pò il fatto di essere uscito dopo un capolavoro come ObZen, del quale è molto più monolitico e omogeneo, e di esservi erroneamente paragonato perdendo quindi il confronto. Qui ci sono grandissime canzoni (la prima metà dell\'album è perfetta) e, al netto di un paio di episodi più sottotono, a differenza di quanto scritto nella recensione non lamento la presenza di filler (la stessa Last Vigil è clamorosamente funzionale nell\'economia dell\'album intero). Non un capolavoro, ma un album \"intelligente\" ed ennesimo centro pieno dei folli di Umea. Voto 82
Earthformer
Sabato 29 Dicembre 2018, 17.09.20
77
Rispetto alle release precendenti questo disco prende in parte influenze piú moderne, si sente molto la tecnica "thall"-eggiante dei vildhjarta in alcuni tratti (come in break those bones) anche per l'uso di riff "tagliati" . Dopo chaosphere, nothing e obzen, questo si va a pizzare tra i miei dichi preferiti della band, 88 il mio voto .
TerroTheRobertible
Martedì 17 Giugno 2014, 13.48.29
76
Diciamo che è la piega degli ultimi 2 album ad aver un pelino guastato quel"colosso" dei meshuggah, Obzen alla fine è un bell'album, probabilmente classificabile come capolavoro, ma tendente al ribasso, andamento che peggiora con Koloss. E non si parla di ostico ascolto, alla fine probabilmente è forse quello il problema di quest'ultimo album, che scende fin troppo come l'acqua. A mio avviso l'unica canzone "meshuggah-mente apprezzabile" ( w i neologismi ) dell'album è forse Marrow, il resto è abbastanza piatto e non solo al primo ascolto. Però nonostante tutto l'anno scorso me li sono stragoduti in Slovenia al Metaldays per la III volta e quando sarà li vedrò ancora, dal vivo hanno sempre spaccato e alla fine un album non al massimo si accetta da tutti!
laCosa
Giovedì 22 Maggio 2014, 8.06.38
75
Tirato fuori dal cartonaccio un mese fa , l'ho ascoltato un bel pò di volte, tante vero che mi devo correggere dalla mia iniziale cattiva valutazione , non capisco come mai dopo un paio di ascolti era finito li , misteri della mia mente , vabbè ora non mi dispiace affatto. (ps ho letto dei commenti ridicoli sperate che non sia tempo di distruzione! )
GT_Oro
Mercoledì 23 Aprile 2014, 22.37.59
74
A mio parere il migliore album dei Meshuggah insieme a Nothing. Mi è piaciuto particolarmente perché oltre a essere tecnicamente imbarazzante per qualsiasi altro essere umano è dotato di un suo stranissimo Groove malato che in altre produzioni della band (Chaosphere su tutte) un po' manca. Con questo invece sono arrivati alla quadratura del cerchio, penso, fra tecnica estrema e ritmo estremo. Voto 95.
BlameHofmann
Martedì 21 Gennaio 2014, 11.48.25
73
bah. Che i Meshuggah siano originali e bla bla bla nulla da dire. Come gia letto nei commenti, avevano promesso qualcosa di nuovo, di diverso.. ma dov'è?? “I am life, i’m death. You belong to me; call me what I am. I am colossus”. il solito colossus. Niente di nuovo tranne 3/4 minuti
Malkuth
Domenica 15 Settembre 2013, 17.51.19
72
84. Intelligente, buona ricerca musicale, banalità zero. Testi azzeccati, il tutto condito con un' ottima dose di oscurità. E poi ci sono pezzi, come Demiurge, che colpiscono, anche al primo ascolto, e non dimentichi facilmente. Grandissimi, come al solito.
Passia
Martedì 7 Maggio 2013, 20.56.27
71
Secondo me "break those bones whose sinews gave it motion" è un cazzo di capolavoro. Quando la ascolti se provi ad andarle contro ti spacca le ossa, è un macigno rotolante dal quale puoi solo scappare. Perfetta nella sua ermeticità, chiusa e indistruttibile. Secondo me è il cervello e il cuore del Kolosso, che impartisce comandi alle mani distruttici (Swarm) e da il movimento alle inarrestabili gambe rappresentate da Demiurge. Secondo me è il punto focale dell'album
Lawernce
Martedì 23 Aprile 2013, 6.02.19
70
Io ho comprato il disco in vinile che e' un doppio disco. Chi di voi lo ha ascoltato? Basta comprare CD per favore, il suono e' piatto...
freedom
Sabato 9 Febbraio 2013, 14.59.19
69
A distanza di un anno devo dire che il disco in questione continua a piacermi e intrigarmi, risultando di fatto uno dei miei album preferiti dell'anno scorso. Forse anche meglio di Obzen, forse.
piggod
Martedì 5 Febbraio 2013, 1.43.57
68
Secondo me è meglio di ObZen.
uatu
Sabato 1 Dicembre 2012, 13.43.31
67
@ matocc non l'avevo capita perchè La Cosa ("The Thing") è fatta di pietra. Se invece di riferisci all'Uomo Cosa ("Man-Thing") era azzeccata nel senso che il suddetto è composto di materia paludosa... Cmq fine disquisizioni marvelliane e fine fine OT. Complimenti al recensore e buon ripasso dei Meshuggah! Ci si vede all'Alcatraz
Matocc
Sabato 1 Dicembre 2012, 13.26.28
66
@ uatu: era un doppio senso magnifico "zolla di terra" = "La Cosa" ah ah ah vabbé, ha fatto ridere solo me ok, fine OT
uatu
Sabato 1 Dicembre 2012, 13.19.27
65
@ matocc. "zolla di terra" buono a sapersi, grazie! Nei Fantastici Quattro Uatu è l'Osservatore ("The Watcher") entità aliena relegata sulla Luna che si limita ad osservare le vicende umane con l'obbligo di non intervenire, pur essendo dotata di immensi poteri
Matocc
Sabato 1 Dicembre 2012, 13.08.51
64
@ uatu: dalle mie parti è la "zolla di terra" ah ah ah ! cos'era, il soprannome della "Cosa"?
uatu
Sabato 1 Dicembre 2012, 12.59.06
63
@ matocc. No lombardo, nickname preso dai fantastici quattro. In piemontese ha qualche significato? A mercoledì! PROGRAMMED TO APPEASE YOU WE'RE SYMBOLS OF PERFECTION HUMANOIDS RUNNED BY YOUR LAWS: DESTROY ERASE IMPROVE LESSON FIRST: SUBMISSION WE'RE DOCILE SERVANT DOGS OUR LEASHES ARE YOUR LIMBS COMPUTED DEEP WITHINn
Matocc
Sabato 1 Dicembre 2012, 12.18.06
62
@ uatu: piemontese anche tu? sai, per via del nickname... comunque dai, ci si vede all'Alcatraz!
uatu
Sabato 1 Dicembre 2012, 12.10.48
61
voto 90. Settimo album e settimo capolavoro. Forse leggermente più assimilabile del precedente, ma rimane ovviamente uno dei gruppi dal suono più "ostico" del pianeta, non per tutti gli ascoltatori , specie quelli più superficiali, come dimostra il commento che precede ("ascoltato dei pezzi sul tubo" mah... magari ascoltare 20 volte cd originale con impianto ad alta fedelta, poi ne riparliamo...). Ci vediamo il 5/12 all'Alcatraz per la totale implosione sonora!!!
Thunder In The Sky
Martedì 27 Novembre 2012, 13.15.36
60
Dopo avere ascoltato dei pezzi sul tubo ho avuto problemi di meteorismo , soppravalutati al massimo !!!! voto 57
Necrophiliac
Mercoledì 24 Ottobre 2012, 17.46.54
59
Quoto in toto la recensione, tranne che per Demiurge. Nonostante non propongano nulla di nuovo, questa uscita è decisamente migliore di Obzen. Un buonissimo album.
Giuseppe
Venerdì 5 Ottobre 2012, 0.10.10
58
Molte delle risposte sono le classiche frasi di chi ascolta musica molto più ovvia, molto più alla portata o cmq digeribile quasi a primo ascolto, questo perchè appunto i Meshuggah non sono per tutti..Non è assolutamente vero che fanno solo casino come qualcuno ha detto..loro Creano MUSICA, solo che non è la classica musica di massa..ascoltata migliaia di volte che non ha niente di nuovo..rispetto ovviamente le vostre risposte, ognuno è liberissimo di ascoltare quello che vuole proprio perchè la musica ti deve trasmettere qualcosa, e se i Meshuggah non vi trasmettono nulla, non vi trascinano, non vi fanno sbattere la testa pazienza, ci sarà sempre qualcuno che lo farà per voi
lux chaos
Martedì 25 Settembre 2012, 20.58.37
57
Quoto lettera per lettera il commento 55 di enry....ci ho riprovato per l'ennesima volta con quest'album, ma niente...per me la musica è proprio altro....
Undercover
Giovedì 16 Agosto 2012, 19.47.22
56
Eh ma lo comprendo non è che tutti i giorni m'infilo nello stereo sti qua, la mia preferenza batte comunque altri territori.
enry
Giovedì 16 Agosto 2012, 19.28.09
55
Sì, mi rendo conto di essere quasi una mosca bianca, ma è proprio una questione di genere proposto, fatto salvo tecnica, personalità e ai tempi anche innovazione, non riesco a farmeli piacere, mi annoiano dopo tre pezzi...Ci ho provato tante volte ma niente, non posso passare tutta la vita a cercare di farmeli piacere per forza...Poi questo me lo hanno prestato per una settimana ma l'ho restituito dopo tre giorni e due ascolti.
Undercover
Giovedì 16 Agosto 2012, 19.12.54
54
@enry a me invece "Destroy" e "Chaosphere" piacciono ma questo mi sa troppo di art-attack, un copia incolla infinito di rimasugli... oddio è vero che molte band odierne che suonano alla Meshuggah se lo sognerebbero la notte di realizzare un disco così, da loro però è come ricevere un brodino sciapo al posto di una bella bistecca fiorentina, rimani deluso.
enry
Giovedì 16 Agosto 2012, 19.05.42
53
Migliore la rece del disco, band che mi ha sempre stufato prima di subito, ma a me piace poco anche Destroy e quasi niente Chaosphere che ai tempi avevo preso originali, figuriamoci questo Koloss...Noia da grande nome.
Macca
Giovedì 16 Agosto 2012, 17.45.47
52
Sarò ignorante, sarò tarato, ma io proprio i Meshuggah non riesco a farmeli piacere...indiscutibili la perizia tecnica e l'originalità, ma per me a parte qualche canzone fanno un belin di casino e basta!
Minkio@hypnotheticall
Martedì 10 Luglio 2012, 14.27.04
51
Son d'accordo...disco senza infamia e senza lode....ma dopo Obzen era difficile toccare certi picchi di genialità. Poi c'è sempre da dire che il tocco del gruppo 'fuori dal normale' si sente e si apprezza sempre. Un appunto da fare però ce l'ho: è un disco che cresce molto con gli ascolti. Una canzone mezza stroncata nella recensione come DEMIURGE mi è entrata nel cervello e oramai per me è diventato un pezzone del disco....poi si sa la musica è soggettiva!! Se li ami li ami. I MESHUGGAH sono uno scalino sopra!!! VOTO 78
Salvo
Mercoledì 4 Luglio 2012, 11.34.08
50
È un disco che mi ha colpito da subito ed ha risvegliato in me un interesse soggettivo nella band, che avevo un po' smarrito da qualche tempo... sound molto moderno ed altrettanto cupo, i rallentamenti sono stati in parte una vera sorpresa ma secondo me non diluiscono l'effetto finale. "The demon's name is surveillance" è quello che forse resta più impresso e ricorda meglio i bei tempi... mi pare corretto riconoscere che piacerà a chi già li apprezzava prima, di sicuro non faranno nuovi "adepti" con Koloss. E questo, tutto sommato, non è detto che sia un male.
waste of air
Giovedì 17 Maggio 2012, 21.54.05
49
Beh, un concetto lungo e profondo, anche se spiegato, avrebbe comunque le sue interpretazioni..Fare lavorare la fantasia con soggetti concettualmente riflessivi non è affatto un difetto! Poi uno è liberissimo di spiegare o meno il senso di ciò che fa; se però il presupposto è di creare domande nell'ascoltatore, allora giusto tacere..
Aelfwine
Giovedì 17 Maggio 2012, 21.33.43
48
Chissà quanto e se è giusto, ogni tanto potrebbero pur darcelo qualche hint questi gruppi, altrimenti si corre il rischio che un concetto bello e profondo semplicemente non venga capito per nulla e da nessuno. Tanto per fare i pignolissimi, proprio per sviscerare l'album, Do not look down ce l'ha il picco/highlight: si trova al minuto 2:10 (e viene ripetuto al minuto 4:10). I "soliti" ottimi Meshuggah.
waste of air
Giovedì 17 Maggio 2012, 20.31.01
47
eh..anche questo ci può stare..ho letto qualche intervista qua e là: loro di spiegazioni non ne danno perchè preferiscono sia il singolo a trarre le proprie conclusioni..Probabilmente è giusto così!
Aelfwine
Giovedì 17 Maggio 2012, 20.23.32
46
Personalmente credevo si riferisse all'Economia, intesa come entità devastante, schiacciante e menzognera. Rileggendo il testo potrebbe riferirsi tranquillamente anche al concetto di Dio.
waste of air
Mercoledì 16 Maggio 2012, 9.38.00
45
@Aelfwine-Malleus: come entità più famosa intendevo dire che il testo di quel pezzo sembra un po' una descrizione di Dio...Sembra eh! Ho precisato infatti che qualsiasi eventuale interpretazione era roba mia, quindi potrei anche essermi sbagliato!! Però a rileggerlo oggi ho la stessa sensazione..
Malleus
Martedì 15 Maggio 2012, 19.38.33
44
-Anzi pardon per la domanda idiota mi ero scordato che la risposta è proprio nel testo
Malleus
Martedì 15 Maggio 2012, 19.35.11
43
L'entità più famosa a cui ti riferisci è il Leviatano di Hobbes vero?
Aelfwine
Sabato 12 Maggio 2012, 17.36.02
42
Una domanda per Gianluca: quando parli di I am Colossus dici che paragonano il Colosso ad un'entità "ben più famosa". Di quale entità parli? E l'hai dedotto tu o è evidente e me lo sono perso? Illuminami! @ilsegugio: anch'io incenso Nothing, ma non farei paragoni... se ascolti i Meshuggah sai che tutti i loro album sono tutti straordinari... eccetto Koloss che è "solo" bello.
.ilsegugio.
Martedì 8 Maggio 2012, 14.49.17
41
complimenti per la recensione, condivido il tuo parere a 360° sul disco. su una cosa sono costretto a dissentire (che poi non è l'oggetto dell'articolo) ossia Nothing: a prescindere dal disco dei Meshuggah che si preferisca, Nothing non può in nessun caso essere messo sullo stesso piano di Catch 33. I Meshuggah possono scrivere un nuovo Catch 33 in qualunque momento, ma un nuovo Nothing non lo potranno realizzare mai, né loro né nessun altro.
waste of air
Domenica 29 Aprile 2012, 12.49.06
40
Grazie, a buon rendere! Swarm è anche la mia preferita assieme a The demon's name is surveillance..
Aelfwine
Domenica 29 Aprile 2012, 2.41.59
39
Di fondo siamo d'accordo, e trovo interessante la riflessione sul capire l'opera prima degli altri, non ci avevo mai pensato. Comunque sto ascoltando Koloss in questo momento, posso diche che Swarm è la mia preferita. Comunque continua così Gianluca!
waste of air
Sabato 28 Aprile 2012, 18.33.16
38
@Aelfwine: il bello (e il difficile) del recensire è anche questo: il saper capire un'opera prima di tutti gli altri..Non ci ho messo comunque due giorni, ma ho prima ascoltato il disco per 2-3 settimane intere! Anche io come te sono fan dei Meshuggah, quindi la difficoltà è stata doppia perché era imperativo rimanere obiettivi; a distanza di un po', comunque, mi sento di confermare ciò che ho scritto. Il voto può sembrare alto, ma qualitativamente siamo sempre ad alti livelli; l'innovazione è roba per pochi e non sempre fondamentale, meglio vedere quanto siano effettivamente buoni i pezzi..Poi i Meshuggah hanno già innovato alla grandissima; gli si può chiedere di più in questo senso?
Aelfwine
Sabato 28 Aprile 2012, 18.11.54
37
Caro recensore, comprendo bene ciò che vuoi dire approcciandoti ad una recensione dei Meshuggah. Mi è comunque dispiaciuto che l'album sia stato recensito così presto dopo la sua uscita (presumo che ci voglia più tempo per assimilare davvero un album, soprattutto di una band simile, pur non essendo recensore). In ogni caso, ormai di ascolti ne ho fatti tanti e trovo davvero che sia un album che non decolla. Lo ascolto tantissimo poichè si tratta di una delle mie band preferite, ma qui proprio non c'è nulla di innovativo, particolare o colossale... Il tuo voto è alto, mi piange il cuore a dirlo, ma si lascia ascoltare bene.
waste of air
Martedì 24 Aprile 2012, 13.46.29
36
@Ascaroth: ciao! Demiurge è un buon pezzo, ma per come ho interpretato io il disco a livello concettuale, mi aspettavo una mazzata che non è arrivata! Poi potrei essermi sbagliato e aver capito tutto il contrario di ciò che volevano dire...
Ascarioth
Giovedì 19 Aprile 2012, 19.23.34
35
Concordo quasi del tutto, pur piacendomi moltissimo e affibiandogli 89, trovo anche io che le due tracce da te non gradite siano alquanto noiose :? Comunque non sono molto d'accordo su Demiurge: l'ho trovata fantastica
Ascarioth
Giovedì 19 Aprile 2012, 19.23.33
34
Concordo quasi del tutto, pur piacendomi moltissimo e affibiandogli 89, trovo anche io che le due tracce da te non gradite siano alquanto noiose :? Comunque non sono molto d'accordo su Demiurge: l'ho trovata fantastica
Ross NoNconformity
Sabato 14 Aprile 2012, 4.21.33
33
Complimenti per la recensione, si capisce che e' molto sentita, come il suo predecessore e' un album che va ascoltato molto attentamente, sembra semplice, ma voglio vedere come si configurera' nella mia testa dopo qualche ascolto e già solo con questo discorso secondo me si capisce che non stiamo parlando di un gruppo qualsiasi.... Semplicemente grandiosi.
freedom
Mercoledì 11 Aprile 2012, 14.40.53
32
No, non è un capolavoro, ma lo ascolto con molto piacere. Un altro ottimo disco dai Meshuggah. Io voto 80.
Bloody Karma
Mercoledì 11 Aprile 2012, 11.21.30
31
beh prosegue la riumanizzazione della band, i riffs son sempre quelli, qualche pezzo che brilla più degli altri ci sta...mah...
Uomo Favico
Sabato 7 Aprile 2012, 1.08.52
30
Una delle più belle recensioni che abbia mai letto, complimenti davvero, per me è perfetta...!!!
Nightblast
Venerdì 6 Aprile 2012, 11.31.11
29
Molto bello e devastante, ma lontano dall'essere un capolavoro. Concordo in toto col recensore.
The Mad Avenger
Mercoledì 4 Aprile 2012, 15.28.00
28
Grande album e bella recensione anche se io gli avrei dato 90 come voto...comunque ognuno esprime le proprie opinioni. Io dico che E` un disco molto bello!
Faget
Martedì 3 Aprile 2012, 8.52.49
27
Sound inconfondibile, ritmiche pazzesche...si sono i Meshuggah...lontani anni luce da Destroy erase improve, dal mio preferito Chaospere (un capolavoro)...l'album in questione mi piace ma niente di più...trovo il voto della recensione troppo elevato soprattutto perché non porta niente di innovativo o di diverso dal solito...
piggod
Lunedì 2 Aprile 2012, 23.45.41
26
Ad ogni ascolto, mi sembra migliore. Inizio a preoccuparmi...
Bloody Karma
Lunedì 2 Aprile 2012, 12.01.48
25
sono un po' in rotta da anni con i Meshuggah, il processo di de-umanizzazione del loro sound iniziato con Nothing (gran disco nella versione originale) non l'ho mai tanto digerito. Il precedente era un buon compitino con qualche momento geniale, mentre kolossus è in procinto di essere ascoltato, sebbene quelle anticipazioni ascoltate non mi preannunciano nulla di buono...
Il Ritorno di Barabbah
Domenica 1 Aprile 2012, 22.34.02
24
bel cd, davvero un bel cd ma i meshuggah veri sono altri!!!!!!
EdoCFH
Sabato 31 Marzo 2012, 11.25.23
23
Giusto la 2,3 e 4 sono canzoni degne, Behind The sun capolavoro! però cis ono canzoni come Marrow e The Hurt (il peggior tupa tupa della storia, una vera merda)che affossano il cd. Ma anche la pallosissima The Last Vigil che come l'apertura ti augura un felice sonno. Boh, se questi so i meshuggah migliori io sono Babbo Natale, vi siete giù scordati canzoni come Sane?????
SatanArgh
Sabato 31 Marzo 2012, 11.22.01
22
disco poco interessante, almeno per me.
Passenger
Sabato 31 Marzo 2012, 10.53.46
21
Bella recensione. Sono d'accordo con la storia di bleed (canzone immensa che ha fatto per buona parte la fortuna di obzen). Sono contrario a demiurge che secondo me è uno dei migliori pezzi insieme a the demon's name... E' vero sembrano più semplici ma sembrano anche più emozionali, la solita rabbia claustrofobica creata da loro pare permeata anche da un senso di dolore e solitudine (a mia sensazione). Questo è il loro primo disco che ho ascoltato tutto di fila senza mai fermarmi per prendere fiato... alla fine non mi reggevo in piedi ma ero più che soddisfatto E' un male? A mio avviso no. Un disco dei meshuggah che si fa ascoltare tutto senza impegno e senza perdere la loro natura? Hanno centrato il bersaglio e fanno spavento.
piggod
Venerdì 30 Marzo 2012, 23.17.22
20
Parlo da persona che ha sempre ammesso la grandezza dei Meshuggah, ma che non è mai riuscita ad apprezzarli a pieno: è il primo disco che al primo ascolto mi ha preso: sarà l'osseessività (che comunque - fortunatamente - non è ai livelli di Nothing), la presunta "semplicità", saranno i synth piazzati in maniera chirurgica che mi danno una sensazione di decadenza, ad ogni modo ne sto diventando dipendente. Possiedo quasi tutta la loro discografia su cd, ma è la prima volta che metto un loro disco anche due volte di fila. Concludendo, recensione veramente ben scritta,
hm is the law
Venerdì 30 Marzo 2012, 23.00.51
19
Un album emozionante, travolgente e soprattutto ottimamente recensito!
waste of air
Venerdì 30 Marzo 2012, 22.38.41
18
@jimi: grazie, a buon rendere! La birra l'ho pagata poco perché ho detto che ero tuo fratello, se no non me la davano neanche!!!!!
Jimi The Ghost
Venerdì 30 Marzo 2012, 22.17.01
17
Premetto di averlo ascoltato molto, molto poco. La recensione è di altissimo livello come solo Gianluca riesce ogni volta a farci dono. Francamente mi sono accostato ai Meshuggah per due motivi: irrazionalità e velocità sonora del djent e math, spontaneità e fuori da ogni categoria commerciale. Qui io non le ho trovate -o forse ancora trovate, o forse non cercate-. Quindi personalmente Koloss insieme ai Meshuggah, è out e passo l'ascolto a voi giovani che ne capite sicuramente molto più di me! -ma vi seguo, lentamente, ma vi seguo...- P.S.: Waste dunque ti hanno fatto entrare nella megalopoli di Casalecchio....malefico bandito emiliano ti dovevano far pagare la birra 12 euro altro che 3,50.......Un saluto. Jimi.
waste of air
Venerdì 30 Marzo 2012, 22.14.21
16
@davidian: è nostra ma non è stata assegnata a me..il disco comunque lo conosco bene..
davidian
Venerdì 30 Marzo 2012, 21.46.23
15
@ Gianluca Fontanesi "Waste Of Air" : vorrei una tua recensione sull'ultimo album degli outcast, AWAKEN THE REASON,se puoi. grazie comunque
davidian
Venerdì 30 Marzo 2012, 21.07.25
14
disco dell'anno. i maestri sono tornati alla grande. straquoto il commento di AXEL NEUMANN. sarà pure l'album più 'semplice' e meno cervellotico dei meshuggah ma per suggestione e per malignità è di sicuro superiore ad obzen, molto più avvolgente e che non ti stanca mai ascolto dopo ascolto. ennesimo capolavoro.
Giaxomo
Venerdì 30 Marzo 2012, 20.51.42
13
Sono uno di quelli che non apprezza i Meshuggah pur riconoscendone la bravura e tutto il resto, ma sfortunamente non riesco ad ascoltare più di due canzoni di fila..peccato perchè vedo che ai fan danno grandissime soddisfazioni. Un complimento al recensore, molto specifico e dettagliato.
il vichingo
Venerdì 30 Marzo 2012, 20.24.51
12
Addirittura?? A mio modesto avviso ci sono, per restare in ambito Metal, band Prog e Avantgarde che hanno sfornato capolavori "avanguardisti" alla pari se non anche una spanna sopra a questa band. E comunque "i Meshuggah non sono metal"... beh cazzo questa mi suona nuova, cosa sono allora? Musica leggera?? Rap??? Folk???? Classica????? Mah...
bruttobrutto
Venerdì 30 Marzo 2012, 20.20.52
11
e non ho potuto votare perchè siamo in due con lo stesso portatile e mi dice che ho già votato, non mi sembra giusto
bruttobrutto
Venerdì 30 Marzo 2012, 20.18.50
10
per me la recensione non è male, ma il disco lo trovo ottimo e quoto Mickey, degno dei migliori Meshuggah
alberto fono
Venerdì 30 Marzo 2012, 20.13.46
9
meglio la recensione di Axel
AXEL NEUMANN
Venerdì 30 Marzo 2012, 20.10.44
8
non sono d'accordo quasi su niente, questo è un capolavoro sconvolgente come il metal raramente vede, qualche volta si, ma raramente, soprattutto per le orecchie di chi ascolta tanti generi di musica diversi. Lo consiglio a tutti, visto che l'ho fatto sentire già a tutti quelli che conosco, musicisti e non, rockettari o reggaettari, sassofonisti o pianisti, a tutti. Naturalmente non troveresti fra loro nessuno d'accordo con te, perchè i Meshuggah non sono un gruppo metal, non sono un fenomeno di immagine, ma un fenomeno prettamente musicale come non se ne vede e non se ne vedrà per tanto tempo in nessun genere di musica
MrFreddy
Venerdì 30 Marzo 2012, 19.52.08
7
Mai piaciuti i Meshuggah, mi consigliate di provare questo disco?
Malleus
Venerdì 30 Marzo 2012, 18.47.57
6
buona la recensione ma non sono d'accordo ne su do not look down ne su break those bones, soprattutto per quanto riguarda il testo di quest'ultima che per me ha lyrics molto ricercate... pazienza, per me il 90 ci sta
Ad Astra
Venerdì 30 Marzo 2012, 18.20.45
5
gian... prendi 90 di recensione per il fattore mp3 il disco hai detto tutto... loro però una pecca l'hanno. nel dvd parlano di "qualcosa di nuovo e fresco"... "qualcosa che non abbiamo mai fatto" .. devo ancora percepirlo al'interno di koloss però!
Undercover
Venerdì 30 Marzo 2012, 17.04.52
4
Mah, oltre quello che dice kvmetternich ho avuto la sensazione che questo "Colossus" sia una sorta di raccolta di "scarti", è strano da dire ma pare proprio che si esibiscano in un compito già fatto riproponendolo così tanto per fare, dai Meshuggah mi attendo di essere devastato e costretto a togliere il disco dallo stereo almeno le prime sette volte per arrivare alla fine e cercare di comprendere qualcosa intorno al ventesimo giro, invece qua fila anche troppo liscio per esser loro e non è che si siano semplificati. Che sia buono, non v'è dubbio, nel complesso però lo ritengo poco isprato e decisamente sottotono per loro, vado di 70 perché mi sembra troppo un album di semplice "mestiere".
kvmetternich
Venerdì 30 Marzo 2012, 16.50.59
3
Ho sentito questo e poi ho rimesso su obzenembrano un'altra band.Scontatissimo e banale ,manca il senso di "claustrofobia" caratteristico e i suoni non sono belli potenti come il disco precedente. Lo trovo un deciso passo indietro e 'sto disco non vale più di 65. IMHO.
il vichingo
Venerdì 30 Marzo 2012, 16.49.41
2
La recensione è molto buona. Il disco proverò ad ascoltarlo quando avrò più tempo, anche se i Meshuggah, nonostante i ripetuti ascolti, non li ho mai apprezzati più di tanto.
Mickey
Venerdì 30 Marzo 2012, 16.43.55
1
Ottima recensione,e disco pazzesco,degno dei migliori Meshuggah.
INFORMAZIONI
2012
Nuclear Blast
Advanced Metal
Tracklist
1. I Am Colossus
2. The Demon’s Name Is Surveilance
3. Do Not Look Down
4. Behind The Sun
5. The Hurt That Finds You First
6. Marrow
7. Break Those Bones Whose Sinews Gave It Motion
8. Swarm
9. Demiurge
10. The Last Vigil
Line Up
Fredrik Thordendal (Chitarra)
Mårten Hagström (Chitarra)
Jens Kidman (Voce)
Dick Lövgren (Basso)
Tomas Haake (Batteria)
 
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