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20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
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High On Fire - De Vermis Mysteriis
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( 6444 letture )
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Bui sono i tetri sentieri della mente, sassi scagliati contro il misero deterioramento della psiche, odio incontrollato, sospiri nelle fiamme, aria senza polmoni in cui bruciare, onde che si aprono a vortici sconnessi e tempeste tenebrose in cui morire... Il mondo degli High On Fire è ora nelle possenti braccia del nuovo De Vermis Mysteriis; a due anni di distanza dal precedente Snakes For The Divine, la band di Matt Pike torna con un nuovo devastante album da studio.
Il livello compositivo raggiunto dal nuovo corso non può che farci gridare al miracolo, grazie a composizioni lunghe dal sapore progressivo ma non per questo meno aggressive del solito, Anzi! Ci sono tutte le bordate allucinanti, le schegge infernali, così come le tematiche trattate dalla band nei loro testi che vanno a formare un concept basato sull'opera omonima di Robert Block del 1935, e su quella del maestro dell'horror H.P. Lovecraft, Chtulu. Il retaggio metal dei nostri è cresciuto sempre più nel corso degli anni, aumentando la sua potenza distruttiva di album in album e raggiungendo la sua vetta più elevata proprio in quest'ultima fatica, la quale risulta allo stesso tempo la più elaborata mai scritta dai nostri. Matt Pike ha fatto nuovamente centro, mischiando molti generi all'interno di una monumentale impalcatura uditiva che lascia sbigottiti per freschezza e potenza; se è l'immediatezza che cercate girate alla larga, perché qui troverete solamente un sentiero impervio di mine vaganti innescate da raffiche di note che si poggiano sullo stoner doom più ostico, imbastardite dall'irruenza del trash e dell'heavy metal più groovy che possiate immaginare. Serum Of Liao apre le danze, ed è una mazzata fra capo e collo che ruota attorno ad una sezione ritmica terremotante; la voce di Matt è carica di un rancore come mai forse si era registrato in precedenza, ma sa anche aprirsi - come nel riuscito ritornello - a momenti più ariosi ed armonici. I riffs sono panzer da macello che girano vorticosi su loro stessi, per poi implodere in assoli di una violenza straripante. Lo stoner si veste di groove metal: ascoltate la seguente Bloody Knuckle, dove gli elementi e i diversi stili sono sempre ben bilanciati, e si adattano alla perfezione al marasma compulsivo creato dal resto della ciurma. Fertile Green - molti di voi la conosceranno già, visto che la band l'ha resa pubblica circa un mesetto fa presentandola come primo singolo estratto dall'album – presenta dei ritmi incalzanti, un basso pulsante, una produzione grezza ed in linea col sudore stoner che appartiene ai nostri, una voce al vetriolo e ben pochi momenti per rifiatare; devastante il break posto dopo la metà del brano, con Matt alla voce che sembra rievocare il miglior Dez Fafara.
Madness Of An Architect ci mette un po' a decollare, frenata da un vortice gelido di rullate e distorsioni prolungate senza pietà. Il brano è solcato da profonde linee di basso e da assoli acidi, con un groove mastodontico e un retrogusto di morboso blues che la rendono assolutamente devastante. Uno dei migliori pezzi del lavoro. Buonissima anche la seguente e strumentale Samsara, la quale gioca su coordinate desertiche e ci lascia tirare il fiato, ammaliando per la bellezza dei suoi assoli. La successiva Spiritual Rites è una mazzata allucinante sulle gengive, violenta ed orrorifica, che va a cozzare con la lentezza doom della tragica King Of Days, maligna ed intensa come non mai. Un altro pezzo da novanta e da pelle d'oca assicurata. La title track torna a spingere sull'acceleratore: la strofa è impastata fra i suoni grumosi della band, e ottimo è anche il ficcante ritornello, per un brano che non disdegnerebbe di essere scelto come secondo singolo. Romolus And Remus ci dona altre pure emozioni, grazie all'atmosfera greve che non fa che aumentarne l'efficacia distruttiva, strisciante ed ingannevole.
L'album si chiude con la stupenda Warhorn, dove l'aria si fa ancora più rarefatta, la quiete cala, la voce è ubriaca d'odio, barcollante, pericolosa, il basso sanguina note dolenti e la tiene per mano. Un'esplosione rompe gli indugi, corrodendo di sangue il paesaggio che immobile l'avvolgeva, il rantolo è lungo e forse non avrà mai fine, così come la saga degli High On Fire, alfieri incontrastati di un mondo violento ed acido che sa vivere dei ricordi passati come dei deliri moderni, ma pur sempre vincenti.
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Dopo Electric Messiah (per me album dell'anno) mi sto ascoltando questo a manetta,la verità è che mi sto innamorando di questo gruppo e non ascolto altro,la registrazione non mi convince del tutto,mi sembra meno curata rispetto a EM,però i pezzi spaccano di brutto e Serums of Liao è di una bellezza commovente. |
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17
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Vabbè fai pure ironia, sono solo - "solo" - degli album storici di un gruppo storico, che continua a fare musica eccellente fregandosene delle mode. Per dire, la concorrenza li ha recensiti da tempo. |
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16
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La vita è dura e ingiusta. |
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15
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Cioè fatemi capire, date spazio a gruppuscoli revival thrash del Katanga e band power del 'Ndokazzostan e ignorate una dei gruppi migliori in circolazione, con due soli album su 7? E mancano anche Death is this communion e Snakes for the Divine! Ecche! |
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Vorrei umilmente far notare che l'ultimo Luminiferous è uscito da due anni, ormai. Ed è ancora meglio di questo. |
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Questi sono leggiadri e ariosi come una colata lavica sulla testa mentre riposate tranquilli a panza all'aria sul prato in un paesaggio idillico montano/lacustre... non dico altro |
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12
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Ci risiamo, un altro capolavoro. Penso che siano pochi i gruppi che come gli High on fire hanno inanellato una serie di dischi uno più bello dell'altro. Dal disco d'esordio fino ad oggi non hanno mai delluso. Incredibili. |
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11
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Anche a me non convincevano gli HoF..poi appena sentito sto album ORDINATO ISTANT!! Troppa potenza cazzo |
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10
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li sto provando ad ascoltare ma non mi convincono, troppo groove e poco stoner per quanto mi riguarda...non so forse mi aspettavo altro leggendo l'ottima recensione di emiliano, ma attualmente il disco mi scivola via senza sussulti... |
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9
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Comprato venerdì. Nulla da dire, un monolito, un rigurgito di acido spettacolare. Aumento di 5 punti il voto di Witchcraft (a proposito, bella recensione), 90/100, grazie High On Fire... e grazie al grande Lovecraft! |
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8
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ho capito un altro gruppo, che non conoscevo, da mettere in lista... |
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7
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Death is this communion è uno dei miei album preferiti di tutti i tempi, un capolavoro assoluto, pensavo fosse irripetibile... e invece gli High On Fire sono andati oltre, questo è un album colossale, c'è ben poco altro da dire... |
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6
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SEMPLICEMENTE FANTASTICI! Complimenti per la rece' |
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5
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uno di quei tipici dischi che puoi scrivere quello che voi, commentare quanto vuoi ma devi soltanto potare tra le tue mani. gioiello! |
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A me è piaciuto un botto. |
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3
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Ecco un altro disco papabile per l'acquisto, gli HoF sono una garanzia. Il mio lettore Mp3 ride, ma il mio portafogli piange.... |
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Altro album Doom/stoner da leccarsi i baffi! |
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Anche qui, ogni commento è inutile, certe band si amano e basta a meno che uno non abbia le orecchie forate |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Serums Of Liao 2. Bloody Knuckles 3. Fertile Green 4. Madness Of An Architect 5. Interlude 6. Spiritual Rites 7. King Of Days 8. De Vermis Mysteriis 9. Romulus And Remus 10. Warhorn
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Line Up
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Matt Pike (vocals, guitar) Jeff Matz (bass, backing vocals) Des Kensel (drums, backing vocals)
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