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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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Elmsfire - Thieves Of The Sun (Reissue)
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( 1552 letture )
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Fortunatamente siamo nel 2012 e la fruzione della musica ha cambiato radicalmente modalità. Innumerevoli diavolerie presenti nella rete (preview su Myspace, YouTube, download legali e illegali e tutte le altre vie infinite del Signore) permettono di toccare con mano, anzi con mouse, la musica; ma non la prassi del «visto e piaciuto» al negozio, scartabellando le pile di vinili o di CD. Fortunatamente, perché una copertina così imbarazzante avrebbe sicuramente rappresentato un semaforo rosso per qualsiasi impulso all'acquisto a scatola chiusa. E sì che, ormai, non serve certo essere Rodney Matthews o Markus Keef, per confezionare cover che almeno non sembrino tentati boicottaggi verso la band. Comunque sia, fortunatamente i tedeschi Elmsfire, sestetto teutonico nato nel 1999, nell'era telematica possono bypassare questi accorgimenti. Inoltre, passati sotto l'ala protettiva della Massacre Records, perché non partecipare a un rito d'iniziazione ultimamente di moda: ristampare un album? Infatti, dietro a una illustrazione così repellente c'è Thieves of the Sun, un album autoprodotto due anni or sono, e oggi ristampato. Possiamo demandare la stizza verso simili operazioni di deflorazione posteriore a chi avesse comprato l'album ignaro di ciò; fortunatamente, anche questa volta gli Elmsfire avrebbero comunque modo di riscattare la loro reputazione.
Nonostante non sia la scelta più auspicabile, quella di ristampare un album dopo due anni, appena entrati nel mondo del "miusic bizz", il filosofema «it's the music that matters» fa al caso di questi tedeschi. Lo conferma la loro capacità di muoversi liberamente, e non come un treno, sui binari del power metal, peculiarità non certo indifferente. Concettualmente ─ sembrerebbe ─ si tratta di accorgimenti neanche troppo numerosi, ma che gli Elmsfire decidono di adottare: variazioni e articolazioni né microscopiche né esagerate, strutture ritmiche versatili e non da drum machine impazzite sui tempi pari, linee vocali non ripetitive ma volte a suggerire trame interessanti. Già il pacchiano intro Towards The Gates Of Hercules, con una voce narrante anglofona (ma dalle reminiscenze germaniche) e con l'autoreferenziale e sensazionalistico finale «Elmsfire have come at last», non è da disdegnare, e introduce alla quadrata ma ispirata Worth A Tale. La successiva Eolian, invece, è terreno fertile per i torrenti delle chitarre di Sanna e Doro, che affluiscono nelle splendide acque dell'intermezzo centrale, sopra il letto sabbioso della tastiera di Morten; meno intrigante invece Stormchild, caratteristica solo per alcuni intrecci armonici efficaci e per la voce filtrata di Erdmann. Proprio quest'ultimo è il nesso "ermeneutico" che riuscirà a raddrizzare le sopracciglia a chi le tiene aggrottate, non cogliendo ancora il senso di questa ristampa: nella precedente versione, infatti, alla voce c'era Ross Thompson e non lui. Chiusa la chiosa, ripremendo "play" ci aspettano la progressiva Escape e la lunga ─ e ripetitiva ─ Ahab. La seguente Taipouri, invece, assume connotazioni quasi thrash, nel palm muting ossessivo delle chitarre e nella voce a carta vetrata, mentre la title-track ha una discreta articolazione, in alcuni passaggi ritmici anche avvicente.
Thieves Of The Sun è un album discreto, che sicuramente seppellisce molti altri colleghi (anche ben più navigati e con discografie molto più nutrite), legati con un patto di sangue alla forma canzone più martellatesticoli della storia del metal, alias quella power stereotipata. Niente di nuovo sul fronte continentale, ma nessuna delusione. Fortunatamente.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Towards The Gate Of Hercules 2. Worth A Tale 3. Eolian 4. Stormchild 5. Escape 6. Ahab 7. Taipouri Ake Tonu Atu 8. Thieves Of The Sun
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Line Up
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Erdmann (Voce) Doro (Chitarra) Germano (Chitarra) Fritz (Basso) Patrick (Batteria) Morten (Tastiere)
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RECENSIONI |
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