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20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
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Running Wild - Shadowmaker
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( 7318 letture )
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Li avevamo lasciati tre anni fa in una calda giornata di fine luglio, nella loro terra natale, al termine di un concerto scenograficamente scarno ma musicalmente impeccabile: grida, applausi, ovazioni e subito una vampata di nostalgia per una band che, dopo trenta anni di onorata carriera ed alcuni album semplicemente superlativi, si congedava dal suo fedele pubblico. Poi, alcuni mesi fa, dopo l’immancabile pubblicazione su CD del suddetto, ultimo (più o meno) concerto dal vivo, la sorpresa: Rolf Kasparek in persona, tramite un messaggio video, ha annunciato il ritorno sulle scene dei suoi Running Wild, i Pirati del Metal, una delle leggende heavy/speed di matrice teutonica. Ora, su questo come-back si potrebbe dire tutto ed il contrario di tutto: viene oggettivamente spontaneo ritenere di essere stati presi in giro nel veder tornare sulla scena questo gruppo dopo quell’addio annunciato in pompa magna e, pur ammettendo che il buon Rolf possa semplicemente esser stato colto da nostalgia dei bei vecchi tempi andati, è molto facile intuire le potenzialità economiche di questa sua saudade. Ma, in fondo, queste considerazioni possono interessarci fino ad un certo punto: sì, forse è davvero il caso di mettersi l’anima in pace e constatare che il denaro ormai (ma non solo oggi) surclassa ogni genere di “integrità”, ma noi non siamo né sociologi atti a studiare il comportamento delle persone, né commercialisti impegnati a fare i conti in tasca alla gente. Noi siamo innanzitutto dei fan, degli appassionati di musica e, pur avendo ogni diritto di pensar male in casi come questi, ritengo che il nostro interesse primario debba essere la musica. Se quest’ultima è buona, possiamo anche perdonare qualcosina ai nostri idoli; se invece è di qualità scadente, saremo liberi a maggior ragione di esternare tutto il nostro disappunto.
Pertanto, sforzandoci di scacciare l’idea che ora il nostro Rolf Kasparek si sia effettivamente dimostrato un filibustiere, accostiamoci quantomeno curiosi e speranzosi a questa nuova fatica in studio, intitolata Shadowmaker. Qualcuno storcerà ulteriormente il naso, nel constatare che le belle e variopinte copertine cui eravamo abituati hanno ceduto il passo ad un artwork assai stringato e minimalista, di stampo vagamente Motorhead, ma in fondo anche la copertina di Paranoid rappresenta dei guerrieri abbigliati come la Pantera Rosa; qualcun altro rimarrà sorpreso nel constatare che bassista e batterista, molto semplicemente, non ci sono noti, il che riduce la line-up dei gloriosi Running Wild ai soli Rolf Kasparek e Peter Jordan, ma la storia ci insegna altresì che anche una one-man band può sfornare un capolavoro. Pronti ordunque a far parlare gli strumenti? Via alle danze. Shadowmaker inizia in modo buono, seppur spiazzante: l’opener Piece Of The Action, difatti, è un pezzo di puro hard rock, molto semplice e diretto nella sua struttura, non particolarmente veloce ed incentrato sulla ricerca della melodia e del ritornello orecchiabile. Magari non a tutti piacerà ascoltare una proposta simile dai Pirati del Metal, ma che il brano abbia un buon tiro e funzioni è innegabile. Riding On The Tide è più classica come suono e come tematiche, tuttavia viene inficiata dalla produzione peso piuma che non le rende completamente giustizia e da una certa mancanza di mordente di fondo; va molto meglio da questo punto di vista con I Am Who I Am, che gode di un riff veloce e particolarmente incisivo, seppure il ritornello un po’ catchy non risulti particolarmente amalgamato con l’atmosfera del brano. Giunti a questo punto, mi corre l’obbligo di avvertirvi: se non siete soddisfatti di quanto udito finora, difficilmente le tracce che analizzeremo nell’immediato potranno farvi cambiare impressioni e sensazioni: Black Shadow, difatti, è innegabilmente e dolorosamente priva di energia nella musica ed in particolare nella monotona linea vocale, caratteristica facilmente riscontrabile anche nella successiva Locomotive, che perlomeno offre qualche spunto di chitarra più brillante. Anche Me & The Boys non passerà alla storia come un capolavoro, ma, nella sua voluta e scanzonata puerilità lirica, risulta sufficientemente divertente e piacevole. Certo, se sufficientemente divertente e piacevole è il giudizio finale su una canzone di un album dei Running Wild, forse bisogna porsi qualche domanda…ok, magari la mia idea al riguardo è totalmente sbagliata e ben vengano opinioni contrarie, ma credo e temo che parecchi concorderanno con me. La title-track per fortuna rappresenta una boccata di aria fresca, grazie ad un riffing più ispirato e ad un ritmo maggiormente serrato, così come anche Sailing Fire si fa tutto sommato apprezzare in positivo. Into The Black conferma timidamente le buone impressioni, caratterizzandosi per il suo ritmo hard rock molto anni ’80 e la sua immediatezza, in modo simile all’opener Piece Of The Action. La traccia conclusiva dell’album, Dracula, si apre con ottime premesse date da scrosciare di pioggia e campane in sottofondo (I Black Sabbath fanno ancora scuola) e da un buon riff; poi, purtroppo, man mano che i minuti scorrono si diffonde la medesima sensazione che abbiamo avvertito in parecchie tracce di Shadowmaker: mediocrità. Il brano in sé non è da buttar via, beninteso, ma è smorto, spompato, privo di quella fondamentale energia che dovrebbe contraddistinguere un brano hard ‘n’ heavy, figuriamoci una canzone di una band graffiante e muscolare per antonomasia.
E’ con grande dolore e rammarico, pertanto, che mi trovo costretto a bocciare Shadowmaker: non è un vero e proprio fallimento, sia chiaro, ho evidenziato anche nel corso della recensione che più di una traccia presenta caratteristiche positive ed alcune sono dei buonissimi brani hard rock, che non mancheranno di entusiasmare diversi ascoltatori. Tuttavia, qui non siamo di fronte ad una band di ragazzi esordienti: questi sono i Running Wild e, se da un lato sarebbe ridicolo aspettarsi un altro Under Jolly Roger o un Death Or Glory, dall’altro è palese che le aspettative siano legittimamente molto più elevate della media. Come chioserebbe Spiderman: da un grande potere derivano grandi responsabilità, specialmente dopo l’annunciato addio e questo sospetto ritorno in pista. E’ chiaro che ognuno si farà la propria opinione sull’album e mi aspetto naturalmente che questo disco scatenerà feroci polemiche fra i fan non meno della mia recensione, ma non pensate che io abbia scritto queste righe a cuor leggero: prima di tutto sono un grande fan dei Running Wild e constatare una piattezza e banalità tali in un loro album è per me un dolore. A voi l’ardua sentenza.
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Sicuramente hanno avuto anni ed album migliori però a me sto disco non dispiace affatto quindi il voto lo eleverei a 70. Poi mi piace questa spietatezza con i RW che fanno album cloni rif cloni pessime registrazioni poi però ci sono band magari inglesi che fanno le stesse "pessime cose" ma vengono osannati da critica e fan come al solito e più facile prendersela con i più "deboli'. |
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Me lo sono ascoltato per curiosità...una figata, sembra in pezzo dei Twisted sister |
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Me and the boys, we love that noise. 'Cause rock n roll is our choise |
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Senti una porcheria come Me & The Boys e ti chiedi se quelli che suonano sono veramente i Running Wild. Una delle robe più tremende che ho mai ascoltato, 30. |
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piece of the action mi piace tantissimo, il resto insomma..... |
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Acquistato a pochi euro da poco. Il 59 del recensore ci sta ed è un regalo. A me viene l'Herpes ascoltando la chitarrina ed il prosieguo di Me And The Boys. Piattume generalizzato |
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sky7209 "non si discosta"? Ma magari, gli avrei dato 100; o forse lo dici solo per il gusto di gettare fango su Lemmy? |
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non capisco il gusto di gettare fango su un disco solo perchè non si discosta da quello che ultimamente hanno fatto i running wild........allora di gruppi come i motorhead che hanno sfornato una serie di vaccate ultimamente nessuno dice nulla.......ah scusate ,è vero, secondo gli intenditori che scrivono qui lemmy basta che scorreggi e ci metta il solito giro di basso dal 1980 e sono grandi capolavori......bravi proprio bravi ve ne capite un casino..... |
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Sono rimasto annichilito a sentire questo obrobio musicale.. un disco inutile.. DELUSIONE TOTALE. |
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Uno dei pochi pacchi comprato nel 2012 , non riesco neppure a piazzarlo , peccato. |
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Allora è 100% Drum machine Comunque, anche se era meglio non l'avesse mai pubblicata sta roba, non riesco a non voler bene lo stesso al vecchio Rolf. Il suo filotto di albums magnifici resta, per anni un esempio per il movimento Metal. |
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A detta di Rolf, batteria e basso sono stati suonati da collaboratori di cui non ha voluto rivelare i nomi. Certo la possibilità c'è |
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Possibile che nessuno, recensore compreso, abbia sentito puzza di drum machine su quest'album? |
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Tamarrissimo ma carino voto 65-70 |
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Non si può sentire e loro sono uno dei miei gruppi preferiti. 50 |
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Personalmente considero i Running Wild finiti con Masquerade. Quello che il signor Rolf ha pubblicato in seguito, e che io ho regolarmente acquistato piùcchealtro per fedeltà verso me stesso e nella speranza di un ritorno di spirito da parte di una delle mie bands preferite, è stato il cammino lento di un uomo che è invecchiato e che non ha avuto il coraggio di smettere. Lo ha fatto per un breve periodo e probabilmente la mancanza di soldi lo ha convinto a rimettersi in pista ed a ritrovare, come dice lui "l'ispirazione". non casuale il fatto che il disco esca proprio a ridosso dell'estate e dei relativi festivals. Molto bella l'intervista dove dice esplicitamente che la maggior parte dei pezzi è stata scritta in meno di un'ora... e si sente, aggiungo io... Shadowmaker? Grandioso pezzo dei Grave Digger... ora vado a riascoltarlo. |
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Chi lo paragona agli album del passato non ha capito niente cosi come chi lo ha scaricato...e' un disco in linea con la discografia RW degli ultimi 12 anni,ci sono ottime song (I am who I am su tutte) e probabilmente qualche filler di troppo. La produzione questa volta non e' male,il guitar sound e' migliorato rispetto a ReV l'unica pecca rimane la batteria ancora una volta troppo fiacca. Il mio voto e' 78. |
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A parte la pessima produzione è un ottimo disco, molto meglio degli ultimi 3. 85. |
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.... anche senza scomodare la tetralogia di inizio carriera, sono un figlio di Port Royal, devo aggiungere altro ? 59 ? generoso... |
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scaricato e poi buttato dal raccapriccio !!! ((( |
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Beh, Andrea, sei stato davvero troppo gentile con i Running Wild, sto disco è una ciofeca!!! E lo dico come super fan dei RW, di più per me sono stati e saranno sempre "la mia banda favorita", ho speso soldi a palate per vederli fin dai tempi del tour di Pile Of Skulls, ebbene si, li adoro, pero sto disco mi fa CAGARE!!! Qualche sospetto l'ho avuto da quando Rock'n Rolf si vede sulle foto abbigliato come se fosse Endorser della Harley Devidson, e quando ha presentato la copertina non ho avuto dubbi, fin da quel momento ho tremato... ma sperato. Sperato invano, che delusione, se i RW (ma poi è quasi un one-man band) si sono riformati per registrare ste ciofeche, preferisco vivere di ricordi...Vado ad ascoltare Death Or Glory va devo riprendermi dal colpo.... |
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insipido, il classico album che per affetto al gruppo compreresti giusto a trovarlo a 6euro al negozio dell'usato |
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Brutto, non trovo altre parole, dai Running Wild bisogna aspettarsi MOLTO di più......mi vado ad ascoltate "Stalingrad" degli ACCEPT (un disco con le contropalle) |
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Boh, a me è piaciuto...vado controcorrente...magari sono impazzito io ma non mi dispiace affatto! |
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@Barry: opinione legittima, ma sarà che i processi alle intenzioni non mi sono mai nè piaciuti nè interessati, quindi non ne avrei fatto cenno, soprattutto quando si tratta di musicisti e non di supereroi o comunque di persone che mi devono niente! Siamo tutti abbastanza cresciuti per smettere di puntare l'indice se una band non rispetta le nostre aspettative! |
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Death or Glory fu uno dei primi album metal che comprai, pensate se fosse stato questo il mio primo disco dei Running Wild?! pessimismo e fastidio |
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Un colpo al cuore è dire poco, tristissimo. |
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@nerchiopiteco: difatti, se ci fai caso, ho anche scritto che per me queste polemiche lasciano il tempo che trovano e bisogna concentrarsi soprattutto sulla musica; però bisogna anche ammettere che quando un gruppo, dopo aver annunciato teatralmente il proprio ritiro, si ripresenta con un album in cui, dichiaratamente (ed anche il mio omonimo lo ha riportato al commento 2), i brani sono stati composti in 30 minuti...il sospetto che possa esser stata una mera operazione commerciale viene ed è legittimo poi per carità, la carriera è la loro ed hanno ogni diritto di far quello che vogliono |
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ho sentito qualcosa e sembra un disco di emuli di bassa lega....sinceramente potevano risparmiarselo |
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Irritante. Il recensore è stato pure troppo buono. |
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Ascoltando il disco canzone dopo canzone, avanza prepotentemente la sensazione che l'intero album sia stato scritto in meno di 60 minuti, perchè più banale e innocuo non poteva proprio venir fuori. Bruttino, sgonfio, risibile nel songwriting. Pure la copertina raggiunge abissi di particolare bruttezza (Che è, la versione Rat-Man di Darth Vader? Hanno pagato i diritti a Leo Ortolani?). In definitiva, questo album è una pisciata fuori dal vasino. Il voto sarebbe 50 ma, dato che non sono un recensore, valuto anche la trollata di Rolf ci-sciogliamo-ma-anche-no, dunque 43/100. |
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"viene oggettivamente spontaneo ritenere di essere stati presi in giro" mi chiedo per quale motivo: non penso sia stata una cosa tale da meritarsi un'analisi così lunga e approfondita e tale da doversi definire una presa in giro; e addirittura parlare di "integrità" solo perchè i RW sono tornati sulle scene dopo aver annunciato l'addio forse mi sembra eccessivo, o sbaglio? |
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D'accordissimo col recensore, tranne la considerazione finale sulle polemiche all'orizzonte. In effetti, questo album è talmente povero d'ispirazione che - credo - metterà quasi tutti d'accordo sulla sua mediocrità. |
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Questo disco fa proprio schifo secondo me e quando ho ascoltato per la prima volta : "Me & The Boys", mi è venuto proprio il vomito. Per me 59 è un voto molto generoso ma capisco il fan Per me vale si e no 50 perché questa notte mi sento buono (sarà stata la partita alla beta di Diablo III). |
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Andrea sei stato fin troppo gentile, ascoltare uno che dice chiaramente che ogni brano ha richiesto mezz'ora per esser composto tranne uno che ha avuto bisogno di 2 ORE vuol dire che ha buttato giù inconsciamente le prime idee che gli venivano in mente...canzoni tristi e senza spessore in effeti. |
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Dopo due ascolti, sufficienza risicata...ma proprio ci si deve accontentare. E mi sono un po rotto le palle di accontentarmi ultimamente. Concordo per ora con Barry, ma non penso che ulteriori ascolti mi faranno cambiare opinione. Boh, spompati, noiosetti...carini...ma se ripenso al capolavoro pile of skulls mi vengono le lacrime |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Piece Of The Action 2. Riding On The Tide 3. I Am Who I Am 4. Black Shadow 5. Locomotive 6. Me & The Boys 7. Shadowmaker 8. Sailing Fire 9. Into The Black 10. Dracula
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Line Up
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Rolf Kasparek (Voce, Chitarra) Peter Jordan (Chitarra)
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RECENSIONI |
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