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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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W.A.S.P. - The Headless Children
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( 9266 letture )
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Al crepuscolo del decennio d’oro dell’heavy metal, gli W.A.S.P. erano in una situazione non semplice: dopo i primi due clamorosi dischi (W.A.S.P. e The Last Command), critica e fan avevano in parte storto il naso per Inside the Electric Circus, sicuramente meno ispirato dei predecessori, seppur di livello accettabile, ad essere onesti. Il combo americano era quindi chiamato a dare prova di non aver già esaurito le proprie cartucce. Fu in questo contesto che, nel 1989, vide la luce questo The Headless Children e fu subito chiaro a tutti che la band era tutt’altro che finita, al contrario, sembrava aver acquisito una maturità compositiva propria delle più grandi formazioni mondiali. Se infatti alle origini il sound di Lawless e soci aveva conquistato il pubblico per l’immediatezza e la furia esecutiva, il quarto album mise in mostra invece delle composizioni più lunghe ed elaborate, anche grazie all’inserimento delle tastiere di Ken Hensley.
L’evoluzione stilistica degli W.A.S.P. è evidente fin dalla prima traccia di The Headless Children. Abbiamo a che fare con una semi-suite, The Heretic (The Lost Child), introdotta da un’ azzeccata intro di chitarra arpeggiata e voci eteree che apre la strada ai tipici riff potenti e, soprattutto, all’inconfondibile voce del singer; da segnalare, inoltre, il graduale aumento di velocità finale, ottima vetrina per la bravura del batterista Frankie Banali. Ecco poi che troviamo, come spesso accade negli album di questa band, una cover “storica”. In questo caso Blackie Lawless -capo indiscusso della formazione- decide di reinterpretare un celebre successo dei The Who, ovvero The Real Me: il risultato è a dir poco riuscito, la velocità ed il ritmo sono letteralmente contagiosi e ci ricordano che, nonostante il maggiore studio dei singoli brani, questi si ricordano ancora come dare “tiro” alla propria musica. La title track è probabilmente l’esempio più evidente del cambio di rotta di cui abbiamo parlato. Vi è infatti una palese ricerca di atmosfere cupe ed inquietanti e di soluzioni diverse dal solito, quali lo spazio dato alle tastiere, il cambio di tempo quasi in stile thrash e, non da ultimo, un testo più ricercato del solito, di cui trovate qui di seguito un estratto:
Father come save us from this madness we're under God of creation are we blind? Cause some here are slaves that worship guns that spit thunder The children that you've made have lost their minds This monster that we call the earth is bleeding Cause the children have been left alone too long This thing that we've made is fat and feeds on the hate Of the millions that it's taught to sing the song
Thunderhead è l’ennesimo schiaffo a chi credeva morti gli W.A.S.P.: ad un’emozionante intro, affidata ad un pianoforte e ad una voce stavolta più delicata, segue un brano solidissimo e potente, il quale, nonostante la lunghezza superiore ai sette minuti, non vede nemmeno un momento di stanca e propone un’interessante parte centrale, fatta di voci misteriose e strazianti e di un lungo assolo di chitarra. Con Mean Man sembra di tornare ai precedenti lavori degli W.A.S.P. poiché tornano a farla da padrone la velocità e la furia esecutiva: la traccia è gradevole, è innegabile, anche se non si può certo parlare di capolavoro. Lo stesso discorso vale per la seguente The Neutron Bomber, la quale risulta tuttavia più elaborata e ci offre un’altra grande prova alle pelli (sbaglio o l’intro è uguale a quella di Love Gun dei Kiss?). Mephisto Waltz è un semplice intermezzo strumentale che ci conduce alla ballatona del disco, nonché una delle hit dell’intera discografia della band: Forever Free, la quale, come ogni ballad che si rispetti, riesce ad essere emozionante e profonda senza però risultare smielata. Maneater è un’altra canzone quadrata ed inattaccabile, in cui ogni membro esegue il suo compito senza sbavature (come sempre in evidenza le chitarre), seppur manchino spunti particolarmente curiosi. Rebel in the F.D.G. -la sigla sta per Fucking Decadent Generation- chiude alla grande il lotto, configurandosi come una sorta di crocevia fra i “vecchi” ed i “nuovi” W.A.S.P.. Il pezzo ha infatti un gran “tiro” ma non si può catalogare semplicemente come easy-listening perché vi sono delle scelte ben studiate, in primis quella di inserire una parte in cui Lawless, invece che cantare, parla con tono teatrale. In conclusione, se non l’avete ancora capito, The Headless Children è un album di qualità elevatissima, manifesto di una band spesso sottovalutata o considerata capace di creare solo dei brani “ruffiani”. Gli W.A.S.P., tuttavia, non si fermarono qui e tre anni dopo dimostrarono ancora una volta il loro valore con lo strepitoso The Crimson Idol, forse l’apice della loro carriera.
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Nella primavera dell\'88 i Wasp incominciano a registrare questo capolavoro che vede la luce proprio oggi nell\'89, perché subito, incredibilmente, la Capitol rifiuta l\'album, per me il migliore di tutti |
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Grandissimo disco! Un piacere quasi carnale riascoltarlo dopo tanti anni…in realtà i primi 5 (facciamo 3 + 2) son tutti belli assai (ma perché 70 al Circo Elettrico?!?). Qui abbiamo il plus di Hensley ai tasti, e scusate se è poco. 95 agile agile. |
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Frankie Banali R. I. P. |
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Disco di una maturità clamorosa, non parlo solo musicalmente, ma anche dei testi. Se i primi due dischi erano stati, e sono ancora una bomba nel loro genere, ma limitati da un songwriting un po' povero, e Inside The Electric Circus fu un ammorbidimento un po' privo di ispirazione (rimanendo comunque buono), The Headless Children sorprende tutto. Si spazia da tempi politici (The Neutron Bomber), a contro la droga (Thunderhead), ad ambientali (Titletrack). il drumming di Banali per me fa un ulteriore differenza, veramente a suo agio nel gruppo, e le tastiere di Hensley compongono delle atmosfere veramente oscure. Senza dimenticare gli W.A.S.P. più selvaggi che emergono in pezzi carichi a 1000 come Rebel In The F.D.G. e Mean Man. Un album completo al 100%, vario, maturo, che mostra Lawless fare il passo decisivo da buon musicista a songwriter maturo, e che vedrà poi in The Crimson Idol la sua naturale prosecuzione. Grande grande disco, 100. |
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Gli wasp sono sempre stati uno dei miei gruppi preferiti; molto belli i primi due lavori ma i miei preferiti sono quelli di Inside the electric circus e -soprattutto- quelli piu' maturi di The headless children e The crimson idol quando li vidi anche dal vivo, pochi fronzoli ma tanta sostanza, bei tempi. Blackie un mito. |
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Credo anch'io sia un capolavoro, come dice Bordy. |
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Capolavoro! Probabilmente il più bello della loro luminosa discografia |
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Per me già con Still Not Black Enough (Kill Fuck Die invece sembrava poter essere una rinascita) |
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Poi inspiegabilmente fecero una caduta enorme con helldorado |
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Spettacolo!!! Con quest'album strepitoso la band vira verso un songwriting più maturo e meno immediato rispetto a quello delle prime releases, più immediate e sfrenate (di cui qui rimane traccia nelle ultime 2 canzoni e nella stratosferica Mean -motherfuckin'- Man), ma il risultato è da antologia! Il finale di The Heretic è adrenalina pura e già da solo varrebbe l'acquisto, ma c'è tantissimo altro da ascoltare! Voto 94 |
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@Metalshock grazie, ma lo sai che forse non hai tutti i torti, a The Crimson Idol sono particolarmente affezionato essendo il primo disco che ho ascoltato di loro, per non scontentare nessuno dei due do la palma del capolavoro a tutti e due, dare numeretti a questi capolavori manco serve, troobbo gaso con entrambi, facciamo pari e patta se lo meritano entrambi. |
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Complimenti a Lemmy: hai descritto come meglio non potrei, e manco ci provo, quello che per il sottoscritto e` il capolavoro della band, piu` del successivo The Crimson Idol, da tutti considerato il migliore. Oramai, da venti anni, il mio vinile a forza di sentirlo e` completamente rigato ma ci sono affezzionato, un lavoro magistrale. Mean man un assoluto fottuto inno da cantare a squarciagola ma The Eretic, Thunderhead, la titletrack sono pezzi da 200 non 100; e Forever free non ha niente di meno di The Idol. Se non si e` capito adoro questo disco!!!!!!! |
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Sono riuscito a ritrovare finalmente questo disco, credevo di averlo perso, ma la casa nasconde ma non ruba, l'ho riascoltato e lo reputo un capolavoro,in particolare la Titletrack è strepitosa.Banali e Kensley ci hanno messo del loro dando un contributo fantastico alla riuscito dell'album, azzeccata in pieno l'ottima scelta della cover dei The who, un plauso anche a Jhonny Rod che ha coperto e ricalcato benissimo le geniali linee di basso di Entwistle, da pelle d'oca la titletrack, mamma che roba, un intro con la suspance, oscuro e con aria malefica, quasi da girone dantesco, poi irrompe il riff , e che riff per la miseria, poi ti si scaraventa addosso la potente e irruente ruvidezza della voce di Lawless fino a graffiarti l'anima, e i cori che roba,aiutano molto la riuscita di un magico ritornello, madonna che song, eccezionale è dire poco.Bellissima anche Thunderhead che comincia con un bel suono di tastiera che ci apre davanti un atmosfera stupenda con la voce dal tono triste di Blackie, una canzane dal'impianto geniale, una sorta di dialogo tra Blackie e il demone della droga che sfocia poi in un assolo strabiliante con al minuto 5.57 un fraseggio davvero encomiabile, mi piace molto anche la dura Mean Man un brano molto heavy in classico stile W.A.S.P. con un ritornello catalizzatore, formidabile nella sua forma,lo reputo tra i migliori del gruppo, mi acchiappa inoltre molto il riff principale, ma è tutto il pezzo a volermi far cantare a squarciagola e con i pugni alzati, davvero magistrale e riuscita inoltre la batteria in The Neutron Bomber, che riporta alla mente i tragici fatti delle due città giapponesi distrutte, e che dire della traccia iniziale?.Poderosa ve ramente, potenti chitarre unite ad un soud batteristico davvero eccezionale nel suo incedere, poi il cambio di ritmo accompagnato da buonissimi assoli, insomma una canzone che lascia il segno.Un album maestro, con temi tuttaltro che banali come droga, guerra, nevrosi, qua ela aleggia anche l'eco maideniano, il che non può che far piacere , ottima batteria ,bel basso, riff graffianti, buonissimi gli assoli e le tastiere con una produzione abbastanza nitida ma che risalta in potenza ne fanno un album intenso e dal'ottimo tenore metallico.Ma perchè oggigiorno non si fa più sta musica qui?. Grandissimo lavoro.97. |
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Veramente bellissimo con dei testi mai banali. I riferimenti agli WHO cominciano a farsi manifesti con la cover The Real Me. Strepitose la The Headless Children, le durissime Mean man e Rebel in FDG, The Heretic (gli U2 alle prese con un brutto sogno? Potrebbe anche essere) e la melodica Neutron bomber. |
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se The Crimson Idol voto 100 questo 99 ! |
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Uno dei miglior album dei wasp cattivo potente e si intravede quel lato più intimista che emergerà chiaramente in the crimson idol. 100 |
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capolavoro!lo adoro ho passato mesi e mesi ad ascoltarlo!rimasi di stucco davanti a the heteric e the headless children,alla cattiveria di the real me alla potenza di thunderhead e alla poesia di forever free....altri tempi ora un disco cosi si puo solo sognare...per me rimane il capolavoro (insieme a crismon idol)dei wasp...blackie lawless qui ha dato il meglio di se con la formazione migliore che abbia mai avuto. |
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ho acquistato questo album poco tempo e debbo dire che mi ha deluso un poco...il sound è curato elaborato con molti inserti di un certo tipo però ho la sensazione che ha livello strettamente qualitativo dei brani lasci a desiderare...come dire un gran bel contorno ma poca sostanza...sicuramente dovrò dedicare più ascolti ma un grande album dopo un paio di essi ti deve "prendere" (vedi the cimson idol"...con questo non succede fila via liscio e non lascia mai il segno... |
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solo la prima canzone vale l acquisto del disco..grandissimo album |
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l'album più heavy-metal e più maturo dei W.A.S.P. realizzato dalla miglior line-up che la band abbia mai disposto..dopodichè i W.A.S.P. si identificheranno solamente con la figura del carismatico Blackie Lawless; le tracce alternano ottime sezioni ritmiche(si pensi alla parte finale di Lost Child o allo stupendo assolo di Thunderhead)melodie strappalacrime(Forever Free)e rabbia selvaggia (Headless Children, Neutron Bomber, Meneater). Da avere. Probabilmente ad avere ispirato la stesura dei testi sono stati 2 film 'Il signore delle mosche' e 'Mad Max 3' voto 99 |
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The Headless Children Insieme al primo , Crimson Idol e Last Command sono tra i migliori lavori dei grandi W.A.S.P. |
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anche per me the crimson idol è l'apice degli wasp, ma anche questo è davvero buono. Bella recensione e voto azzeccato |
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@fabio II: grande album ready to strike, con quell'animale di mark free!! La title track rimane uno dei capolavori assoluti degli eighties!!! Concordo con te al 100%!! |
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Anche per me con 'Crimson Idol' nettamente il migliore dei Wasp, il primo lato poi è leggendario; le chitarre di Holmes in 'The Heretic' sono puro spettacolo, come il basso di Rod in 'The Real Me', sin troppo sottovalutato; ricordo che con Carnime Appice formò la sezione ritmica dei King Kobra e 'Ready To Strike' dissepelliva il vero hard usa, altro che Bon Jovi |
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GRANDE ALBUM VOTO 90 , PER IL RESTO GLI WASP SONO CON CHRIS HOLMES DA QUANDO E' ANDATO VIA NON HA FATTO PIU' UN ALBUM DECENTE LEVATO HELLDORADO DOVE RISUONAVAIL GRANDE CHRIS . |
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tommy@ cavolo, concordo... se da una parte i fans lo hanno adorato, dall'altra la critica all'epoca inspiegabilmente lo stroncò... ricordo che il buon vecchio blackie supportò la prima parte del tour con degli show particolari che alternavano musica a parti recitate... negli USA non andò benissimo e dovette interrompere... peccato... |
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manca the crimson idol l album migliore... |
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grande album anche se non il loro migliore..sinceramente non ho mai capito tutte le critiche a Inside the Electric...... secondo me un must nettamente superiore ad esempio al tanto osannato The Last Command.. Blackie rimarrà sempre e comunque un mio eroe dell'epoca ) |
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Il disco che più amo di questa stratosferica band. |
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Effettivamente, se non altro per ciò che rappresentò questo album all'epoca 89(????????) mi sembra un pò pochino... |
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solo 89??? 100 secco... a casa ho il vinile con solo 2 incappucciati e non 3 una chicca |
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"Nerino Senzalegge"!!!! ahahahha troppo forte, questa dovevo ancora leggerla |
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Lo puoi dire forte Lux i texani ci vanno giù forte e svelto |
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Ennesimo bellissimo disco di Nerino Senzalegge....spettacolo puro |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Heretic (The Lost Child) 2. The Real Me 3. The Headless Children 4. Thunderhead 5. Mean Man 6. The Neutron Bomber 7. Mephisto Waltz 8. Forever Free 9. Maneater 10. Rebel in the F.D.G.
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Line Up
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Blackie Lawless (Voce, Chitarra) Chris Holmes (Chitarra) Ken Hensley (Tastiere) Jhonny Rod (Basso) Frankie Banali (Batteria)
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