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Catamenia - The Rewritten Chapters
( 2511 letture )
Nonostante siano attivi dal 1995 i Catamenia non sono mai riusciti a raggiungere le masse, pur colpendo dritto al cuore tanti metalhead di tutto il mondo, in particolare tra fine ’90 e i primi anni del nuovo millennio.
Il gruppo finlandese ha mutato pelle di disco in disco, senza creare mai una vera rottura con il passato pur inglobando ogni volta dei nuovi elementi che si andavano ad aggiungere a quelli già presenti, arricchendo (o disperdendo, punti di vista) sempre di più la proposta musicale. Si è così passati dal black metal melodico e tendente al sinfonico ad una sorta di death melodico con influenze gothic di quindici anni più tardi, fino a quando, nel settembre 2010, in maniera brusca e inaspettata, Riku Hopeakoski ha deciso di fare piazza pulita intorno a sé e di arruolare forze fresche per i suoi Catamenia.
Line-up nuova di zecca con tanta voglia di affermare che la band di Oulu è viva e vegeta, e che i musicisti vogliono celebrare la rinascita del gruppo non con una semplice compilation, ma ri-registrando completamente alcuni tra i migliori brani che la formazione svedese ha composto nella sua carriera.

Promette molto bene il lupo che troneggia in copertina (front cover e artwork sono opera di Hopeakoski ed Elsa Bergström), un ritorno, quello del seducente predatore, che fa ben sperare anche per il futuro, in quanto nei precedenti nove full lenght solo l’ultimo e meno ispirato Cavalcade non raffigurava il re dei boschi nell’illustrazione frontale: desiderio di creare una continuità con il passato o il voler affermare che i fasti meno black oriented sono ormai alle spalle e i Catamenia si stanno preparando al rientro con il botto? Domande che al momento rimangono, ovviamente, senza risposta, ma possiamo goderci le quindici tracce che compongono The Rewritten Chapters, un viaggio che passa, in maniera non cronologica, dal debutto del 1998 Halls From The Frozen North fino al meno riuscito disco del 2010, percorrendo tutti i dischi pubblicati nel mezzo, in particolare Chaos Born, opera del 2003 che vede prese e rielaborate ben tre tracce.

Il sound di The Rewritten Chapters è bello e da gustare in pieno: suoni, equalizzazione e produzione sono uno spettacolo, un misto tra il moderno “perfetto” il retrò rozzo anni ’90. Tutti gli strumenti sgorgano dalle casse con potenza e nitidezza, per un risultato che fa benedire le casse della Massacre Records (sempre fedele etichetta della formazione svedese, anche nei momenti meno gloriosi) e il lavoro di Kari Vähäkuopus che ha prodotto, registrato e missato il disco nei Mastervox Studios con certosino impegno.

Ben sessantadue minuti di durata e quattordici canzoni più la cover di Bon Jovi Born To Be My Baby, questa la sostanza di The Rewritten Chapters: ricco contenuto dall’elevato minutaggio che scorre per il godimento degli amanti del black metal melodico e della buona musica estrema in generale.

I brani suonano omogenei nella loro diversità dovuta a line-up, anni e album differenti, segno che nonostante gli inverni trascorsi i Catamenia hanno sempre tenuto vivo il contatto con il proprio passato, curato con la stessa delicatezza i dettagli delle composizioni, spesso squisite raffinate ma letali rasoiate di fredda nordica grazia, come in pochi hanno saputo fare in tanti anni. Pur suonando (molto) diversi, mi sono venuti in mente più di una volta i seminali Dissection, alfieri del miglior black metal di stampo svedese, ricco e perfettamente equilibrato tra assalti frontali e inaspettati momenti di incantevole quiete. Un paragone che però non deve distogliere l’attenzione dal songwriting dei Catamenia, sempre personali nelle soluzioni e lontani per struttura dei brani, e, diciamolo, capacità, dalla band capitanata dal mai troppo rimpianto Nödtveidt. Niente a che vedere, quindi, con cloni male o ben riusciti (Thulcandra) degli autori di Storm Of The Light's Bane.
Brani come l’opener Hollow Out - ChaosBorn o Alive…Cold…Dead! sono delle piccole gemme di glaciale arte svedese, dove il nuovo cantante Juha-Matti Perttunen (vincitore del “battaglia” con altri due singer, in particolare Ash degli Agathodaimon), proveniente dagli All Against, sorprende per il timbro vocale aspro, sicuro e dannatamente perfetto per la musica proposta dalla band black metal, oltre, se non soprattutto, per il range molto ampio e versatile. La recente Cavalcade suona compatta nella sua semplicità mid tempo, mentre si torna indietro di undici anni con Passing Moment of Twilight Time, vero black metal assault di buona qualità. La tastiera dell’ultimo arrivato Jussi Sauvola è molto importante per il sound del gruppo: spesso presente con un ruolo importante, tra inserti minacciosi e semplici tappeti che riempiono i vuoti lasciati provvisoriamente dagli strumenti a corda. Toni Qvick mette del suo nel ri-arrangiare alcune parti di batteria, personalizzando spesso l’uso dei piatti e le rullate, senza snaturare o disperdere il lavoro svolto dai precedenti drummers. Importanti, poi, le sue clean vocals, (soprattutto - forse - in chiave futura?) all’interno dei brani che necessitano del tono pulito, probabile unica mancanza di Juha-Matti Perttunen, come durante The Day When The Sun Faded Away (veramente un bell’effetto!) e Lost in Bitterness.
Tra attacchi dirompenti (My Blood Stained Path), cavalcate possenti (Coldbound, vicina a certe cose degli Hypocrisy di metà carriera), e richiami all’intransigente inverno scandinavo (Morning Crimson ed Eskhata, unico estratto da lavoro del 2002), c’è una sola canzone che non convince ed è Post Morten, guarda caso proveniente dal più volte citato Cavalcade.
Chiude il disco la cover di Bon Jovi, Born To Be My Baby: scelta coraggiosa che va intesa più come uno sfizio goliardico che altro.

Terminato l’ascolto di The Rewritten Chapters si ha voglia di riscoprire la discografia della band finlandese in un sol boccone, partendo dal debutto Halls Of Frozen North fino ad arrivare ai giorni nostri.
Se volevano dare un chiaro segnale di vita ci sono riusciti.
Se volevano impressionare i fans ci sono riusciti.
Qualunque fosse l’obbiettivo di The Rewritten Chapters i Catamenia l’hanno raggiunto. Ora, però, sotto con canzoni nuove.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
70.25 su 24 voti [ VOTA]
barnaba
Mercoledì 23 Maggio 2012, 13.19.21
6
gli Agathodaimon da due album a sta parte non sono ne carne ne pesce in quello che suonano..... (mediocri, sterili, suono moderno ed accattone) sicuramente più buoni, più genuini e più in palla (seppur imperfetti) nei primi tre album
barnaba
Mercoledì 23 Maggio 2012, 12.31.03
5
i catamenia buona band di seconda fascia nel loro genere... gradevoli dal primo disco fino a "location:cold"
enry
Mercoledì 23 Maggio 2012, 9.53.15
4
Ho i primi due dischi, poi li ho abbandonati senza troppi rimpianti, così come gli Agathodaimon. Non so se sono migliorati, ma già 10 anni fa li trovavo fin troppo derivativi, se poi aggiungiamo che a quanto pare non sono mai andati oltre al 'disco piacevole' direi che ho ben altre precedenze. Un ascolto magari lo darò cmq...
fabriziomagno
Mercoledì 23 Maggio 2012, 9.30.46
3
vero, un grave errore il mio, correggo subito
GioMasteR
Mercoledì 23 Maggio 2012, 9.05.10
2
Band che apprezzo moltissimo, pur non avendo mai fatto dischi trascendentali ha sempre fatto il proprio onesto lavoro e prodotto dischi meritevoli. Ero rimasto in difficoltà dopo Cavalcade ed il cambio di direzione, ma spero che questa ripresa del passato significhi tornare ai livelli di Kuolon Tanssi dopo tante difficoltà!
hljkgvgcyàuoòtglx5redyuoiu
Mercoledì 23 Maggio 2012, 6.52.07
1
svedesi?
INFORMAZIONI
2012
Massacre Records
Black
Tracklist
1. Hollow Out - ChaosBorn
2. Blackmension
3. Alive...Cold...Dead!
4. Cavalcade
5. Passing Moment of Twilight Time
6. The Day When The Sun Faded Away
7. My Blood Stained Path
8. Post Mortem
9. Morning Crimson
10. Eskhata
11. Coldbound
12. Lost in Bitterness
13. Pimeä Yö
14. Kuolon Tanssi
15. Born To Be My Baby (Bon Jovi cover)
Line Up
Juha-Matti Perttunen: voce
Riku Hopeakoski: chitarra
Sauli Jauhiainen: chitarra
Mikko Hepo-oja: basso
Toni Qvick: batteria
Jussi Sauvola: tastiera
 
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