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19/04/24
GOATBURNER + ACROSS THE SWARM
BAHNHOF LIVE, VIA SANT\'ANTONIO ABATE 34 - MONTAGNANA (PD)
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Quello che da molti venne visto come una sorta di declino del metal -e in particolar modo del thrash- negli anni '90 portò alcuni gruppi esponenti di tale movimento ad una brusca virata verso l'utilizzo di sonorità nuove e più sperimentali; i Kreator non sfuggirono a questa sorta di "purgatorio obbligato" e dopo aver incominciato a introdurre grosse novità già con Renewal nel 1997 diedero alle stampe il discusso Outcast. Dette novità non riguardavano solo lo stile musicale del gruppo di Essen: alla chitarra fu infatti reclutato Tommy Vetterli (ex-Coroner) che porterà con sé qualcosa (forse anche solo il "tocco") del caratteristico sound della sua precedente band, nonostante al suo arrivo il songwriting di Outcast fosse quasi del tutto completato. L'inizio lascia abbastanza di sasso; parte Leave This World Behind e una domanda si fa strada nella nostra mente: è mai possibile che la melodia faccia capolino tra i solchi di un disco del combo teutonico? Con Phobia ritroviamo nelle asce una qualche reminescenza dei vecchi Kreator seppur con gli echi delle grandi innovazioni che il disco reca con sé (la song comunque risulterà immancabile nella setlist dei futuri show dei tedeschi). Uno dei picchi della release è senz'altro Forever, che con le sue vocals malate e i ritmi cadenzati lascia addosso all'ascoltatore come una sensazione di oscura malsanità, precipitandolo in un oblìo allucinato di disperazione che non lascia scampo. L'interpretazione piuttosto melodica e pulita di Petrozza che ascoltiamo nella parte iniziale della successiva Black Sunrise è una rarità che lascia stranito il fan di vecchia data, per poi tornare nel prosieguo della stessa alle più consuete urla notoriamente proprie dello stile del frontman. Enemy Unseen ha un attacco inziale che può addirittura ricordare alcuni pezzi dei conterranei Rammstein, mentre la title-track si fa largo nel nostro cervello opprimendolo col suo incedere solenne e maestoso, incutendo al tempo stesso una sorta di timore e soggezione (anche questa traccia rappresenta sicuramente uno degli highlight del disco). In Whatever It May Take il buon Mille ci esorta a non arrenderci alla sua maniera:
Whatever it may take Don't let them bring you down From the cradle to the grave Keep head above the ground Whatever it may take Refuse to be enslaved The only thought that should exist Whatever it may take
Qualcuno potrebbe obiettare che la voce filtrata con "effetto robotico" che si sente verso la fine del brano possa lasciare piuttosto interdetti, ma questa -unita al ritmo ossessivo della canzone e soprattutto al testo- risulta invece abbastanza consona ed efficace. Alive Again è caratterizzata da un bel riff massiccio così come A Better Tomorrow che, a tratti, appare addirittura ipnotica.
Outcast è caratterizzato da sonorità industrial e dalla penuria degli indemoniati assolo di chitarra che da sempre sono stati il marchio di fabbrica di Petrozza e soci, ma rispetto agli album che lo hanno preceduto si distingue per un sound molto più cupo e atmosfere grevi ed opprimenti. La pesantezza va a discapito della velocità abituale ma la rabbia rimane invariata, solo essa viene espressa in maniera differente rispetto al thrash sparatissimo a cui la band ci aveva abituati. Non v'è dubbio che i Kreator hanno fatto (e faranno anche nel nuovo Millennio) album migliori, ma Outcast resta comunque un esempio di sperimentazione coraggiosa e per niente banale; alcuni episodi di questo platter sono sicuramente degni di grande attenzione pur avendo bisogno di tempo per essere assimilati appieno: del resto a distanza di anni si può affermare che il disco in questione sia più apprezzato oggi rispetto al periodo appena successivo alla sua uscita. C'è chi lo reputa una piccola gemma e chi invece lo ritiene un terribile passo falso: provate ad ascoltarlo con la mente libera da eventuali pregiudizi e decidete autonomamente da che parte stare. Talvolta la verità sta nel mezzo.
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A cosa serve "acquistare" Tommy Vetterli e poi fare un album con zero parti soliste? |
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per me uno dei 2 o 3 migliori dei kreator. |
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Recuperato qualche tempo fa, non è un album per cui strapparsi i capelli e posso capire che non sia piaciuto ai fans della band ma è comunque buono, così come il seguente Endorama. Ad essere sincero preferisco proprio questi due album sperimentali al resto della discografia dei Kreator, dato che non ho mai apprezzato il loro thrash ultraviolento e privo di melodia... Ad Outcast darei un bel 75 |
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Secondo me Mille & C. ne escono a testa alta; un disco dignitoso con momenti assai coinvolgenti (personalmente Phobia, A Better Tomorrow, Ruin of Life, Whatever it May Take) Se dovessi portarmi un disco dei Kreator su un'isola deserta in vista di un cataclisma sarebbe Terrible Certainty perchè è quello che per me rappresenta di più, ma finirei col sentire la mancanza di questo lato "sperimentale" dei Kreator, che comunque per me restano un Signor Gruppo. Voto 7 o 70 chedirsivoglia |
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Io trovo che sia un ottimo album di Metal melodico,stile black album. |
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a me piace moltissimo... non velocissimo, ma chissenefrega!! ha un mood e un atmosfera inquietanti!!! Merita almeno un 80!!! E secondo me è un pò un progenitore di tutti i dischi da viloent in poi , con il suo risucire a paizzare molti "chorus" azzeccati e quasi "orecchiabili" |
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Per me è un disco potentissimo. I loro album degli anni '90 mi sembrano anche più interessanti degli album "canonici". ENDORAMA e OUTCAST secondo me sono perle rare, e una ventata di freschezza in un panorama metal che troppo spesso si ripete e si autoplagia. |
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Lo adoro per quel suo incedere lento e corrosivo. Mi ricordo che appena uscì lo ascoltavo almeno una volta al giorno. Pur ammetendo che si tratta di un disco atipico per Mille e compagni, rimane tuttora un disco del quale sono profondamente innamorato, in quanto indissolubilmente legato ad un periodo della mia vita. Grazie Kreator. |
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@ ANDREASTARK : ribadendo ancora una volta che il voto va letto nel contesto della valutazione generale data nella rece stessa e che ognuno ha i suoi gusti (a te non piacciono i dischi precedenti a questo, quindi nemmeno Extreme Aggression o Coma Of Souls) provo a spiegarlo io: al di là delle diverse valutazioni derivanti da recensori differenti -quindi ognuno con i propri parametri di giudizio- anch'io apprezzo tantissimo Outcast, è un album che "soggettivamente" adoro ma non posso dargli 98 solo perché mi piace così tanto, perché "oggettivamente" un Coma Of Souls o un Hordes Of Chaos gli sono superiori per tanti fattori e allora, fatte le dovute proporzioni, quelli che voto dovrebbero avere? come minimo un 147 (mentre il limite è 100); parlando quindi delle mie due rece se dò a Endorama un voto che equivale a 7,5 (un voto discreto, mica l'ho bocciato no?) ci può stare che ad Outcast, che è leggermente meno ispirato, io dia l'equivalente di un 7- ,no? |
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15
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Voto abbastanza inspiegabile...... per quanto mi riguarda da qua cominciano a piacermi i Kreator e da qui ogni disco è imperdibile. LEAVE THIS WORLD..., PHOBIA, NONCONFORMIST,ENEMY UNSEEN, STRONGER THAN BEFORE sono dei grandissimi pezzi e questo album con le sue cupe atmosfere, i suoni chirurgici e potenti, il cantato tagliente e la sottila vena melodica che permea l'intero disco risulta essere molto più incisivo di tanti dischi dell'epoca.....un preludio a Endorama che per il sottoscritto è un capolavoro. Voto decisamente alto |
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Mah! L'accoppiata Outcast-Endorama non mi ha mai fatto impazzire, ci sono pezzi qua e la degni di nota ma in una personale playlist dedicata ai Kreator difficilmente troverebbero spazio; grande ripresa invece con violent revolution |
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13
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Bello, molto bello...non certo il migliore ma bello comunque! |
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Nulla di eccezionale...e poi, delusione Vetterli soprattutto. |
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Ben detto fratello freedom è solo una questione di gusti |
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10
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Dipende TUTTO dai gusti. Qui si va dal capolavoro alla cacca, dalla sufficienza al 10 e lode. Per me è un disco abbastanza insignificante. |
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9
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Disco appena suficente come cause for conflit i capolavori dei Kreator sono altri . |
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8
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Ma che passo falso...Disco oscuro e molto, molto diverso da quanto fatto da Mille e co. in passato, ma decisamente buono. Against a la titlr track sono delle bombe. Io però da due giorni non ascolto altro che i soli due brani che ho di Phanton Antichrist...Sono qualcosa di meraviglioso. KREATOR forever. |
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7
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Che sia un palso falso proprio no, ma Outcast è probabilmente l'unico lavoro dei Kreator che non mi piace dall'inizio alla fine. Per quanto mi riguarda Petrozza e compagnia non hanno mai fatto un brutto disco, ma questo lo reputo il "peggiore" della loro discografia. Comunque, pur considerandolo decisamente inferiore rispetto ad Endorama, per me merita un 75 su 100. Fever, Stronger than Before, la titletrack e Against the rest sono tracce di tutto rispetto. |
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6
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Lo ascoltavo proprio ieri...non mi convince tanto sto disco, ma capisco anche il periodo in cui è stato pubblicato e tutto il resto. Album strano. |
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4
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Pensare che conosco gente che considera Endorama il miglior disco dei Kreator, il bello (o il brutto) della musica. A me questo disco è sempre piaciuto poco, tre/quattro buone songs (Phobia e Forever su tutte) ma anche un po' troppi sbadigli...Il disco che mi piace di meno insieme a Endorama e Cause for Conflict (del periodo 'sperimentale' Renewal sta su un altro pianeta)...Voto giusto per me. |
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3
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No, dai, terribile passo falso proprio no... in tutta la loro carriera hanno toppato completamente solo un disco, "Endorama". Secondo me "Outcast" insieme a "Renewal" è il migliore degli episodi sperimentali in casa Kreator. Brani relativamente brevi, martellanti, ipnotici, industriali, un muro sonoro che non viene mai alleggerito da assoli chitarristici. Ho sempre apprezzato l'atmosfera cupa, opprimente, malsana che riesce a trasmettere il disco nei suoi episodi migliori. Credo che con questo disco Petrozza non volesse veicolare la rabbia, ma la disperazione. Molto belle "Phobia", "Forever", "Whatever it may Take" e la malsana epicità, unita alla sete di rivalsa di "Stronger Than Before". Non è il thrash che li ha resi famosi, ma credo che questo sia un album da apprezzare per l'atmosfera che riesce ad evocare. 79/100 |
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2
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concordo con matocc, buon disco più intimista ed oscuro, Whatever It May Take la mia preferita assieme a Phobia |
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1
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le prime due canzoni e la toccante black sunrise sono tra le cose che più ho apprezzato, soprattutto in gioventù, dei kreator. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Leave This World Behind 2. Phobia 3. Forever 4. Black Sunrise 5. Nonconformist 6. Enemy Unseen 7. Outcast 8. Stronger than Before 9. Ruin of Life 10. Whatever It May Take 11. Alive Again 12. Against the Rest 13. A Better Tomorrow
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Line Up
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Mille Petrozza (Voce, Chitarra, Programming) Tommy Vetterli (Chitarra, Programming) Christian Giesler (Basso) Jürgen Reil (Batteria, Programming)
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