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Glittertind - Landkjenning
( 1989 letture )
Nell’ormai lontano 2001 il giovane Torbjørn Sandvik decide di mettere a frutto la sua passione per la musica metal e punk e per la storia e le tradizioni della Norvegia dando la luce al progetto Glittertind. Con questo moniker, dedicato ad una famosa montagna norvegese, Torbjørn comincia a comporre un po’ quel che gli gira, facendosi guidare solamente dai suoi gusti personali e pubblicando quel che ne viene fuori senza aspettarsi nessun particolare successo… Successo che però non tarda ad arrivare, tanto che il demo Evige Asatro, registrato quando Torbjørn aveva appena 17 anni e rilasciato nel 2003 dall’underground Ultima Thule Records, attira l’attenzione della più nota Karmageddon Media, che decide di ristamparlo e di mettere il giovane sotto contratto. A stretto giro segue l’EP Til Dovre Faller, che esce nel 2005 e contiene lo stesso mix randomico di generi che caratterizzava il precedente: si va da brani viking metal al 100%, riedizioni in chiave punk di musiche tradizionali, brani in cui il metal ed il punk si mescolano creando una sorta di metal dal ritmo e dall’attitudine punk… O punk dalle chitarre metallose, se si preferisce… E giusto per non farsi mancare niente, qualche tocco di folk puro qua e là. Il risultato non è malvagio: i passaggi di genere sono forse un po’ troppo bruschi e i brani proposti sono un po’ acerbi: i più metal sono abbastanza scontati, i più punk divertenti ma piuttosto infantili. In ogni caso l’ascolto è piacevole, dà la carica e non lascia troppo spazio alla noia.

Dopo queste due uscite Torbjørn si prende una pausa di quattro anni. L’album successivo, Landkjenning, viene dato alle stampe nel 2009 dalla Napalm Records. Questo nuovo lavoro parla dell’avvento del cristianesimo in Norvegia, cercando di vedere la storia sia dal punto di vista di chi si oppose al cristianesimo venendo torturato ed ucciso sia da quello dei cristiani stessi. Sebbene continui come sonorità, concetti ed estetica lungo la strada dei precedenti, purtroppo mostra un’evoluzione che non mi convince appieno.

Un breve track-by-track per farvi capire cosa intendo prima delle conclusioni: l’album si apre con Landkjenning, brano lento e solenne, caratterizzato dalla presenza di un coro virile, con un’atmosfera che ricorda quella di un inno nazionale. Una buona apertura, peccato che venga seguita da Nordafjells, altro brano lento che non permette all’album di decollare. La successiva Varder i brann fa sperare bene, iniziando con degli archi folk un po’ più movimentati. Si rivela una canzone carina, ma a questo punto dell’ascolto mi sarei aspettata un’accelerata e questo brano, sistemandosi su tempi medi, non fa che fomentare la mia impazienza. Purtroppo Går min eigen veg peggiora la situazione: si tratta di una ballata folk un po’ troppo commerciale per i miei gusti. Scusate il termine, ma credo che sia il più adatto a descrivere il problema di questa canzone, ed il fatto che in Norvegia venisse trasmessa su una delle radio più popolari non mi stupisce per niente. Ma ecco che finalmente arriva un brano veloce: Longships and mead è il classico brano festaiolo in levare, arricchito da cori punk e dall’utilizzo di una fisarmonica. Glittertind continua sulla stessa strada, così come Jeg snører min sekk, la quale però non ha tutta l’energia delle precedenti. Purtroppo con questa finisce il momento di vita. Le successive sono tutte lente: Mot myrke vetteren è una ninna-nanna malinconica, Brede seil over Nordsjø går è lenta e solenne, Overmåte full av nåde non stonerebbe troppo in una chiesa (il che tra l’altro è voluto, dato che il titolo, “eccessivamente pieno di grazia”, fa riferimento ad un salmo).

Andiamo a concludere: questo album mostra una discreta ricerca stilistica e culturale: vengono rielaborate musiche tradizionali, vengono utilizzati i testi di Bjørnstjerne Bjørnson, importante poeta norvegese, e l’argomento di sfondo (lo scontro tra le religioni cristiana e pagana in Norvegia) sebbene stra-usato dagli artisti norvegesi (e non), qui viene preso in considerazione in modo un po’ più profondo del solito. Il problema è che musicalmente è poco bilanciato. I brani lenti, se presi uno ad uno, non sono male. Se uno qualsiasi di loro fosse stato l’unico lento di un album un po’ più vivace mi sarebbe piaciuto, ma proposti uno dopo l’altro ti mettono a dormire ed il breve intervallo dato dai tre brani veloci (di cui solo due mi convincono) non è sufficiente.

Non riesco a spiegarmi il perché di questa scelta: saranno i gusti di Torbjørn ad essere cambiati, o sarà un tentativo di avvicinare ascoltatori non avvezzi a sonorità più estreme? Se così fosse avrebbe funzionato: l’album è arrivato ventiduesimo nelle classifiche norvegesi. Mi sembra strano, però, che Glittertind abbia consapevolmente voluto cambiare target dato che la confezione del disco, sulla cui copertina spicca la splendida illustrazione di Kris Verwimp, sembra voler attrarre principalmente gli ascoltatori di viking metal.

Detto questo, Landkjenning non è un album da buttare: ad esempio potrebbe essere un’ottima colonna sonora per la lettura, magari di un libro ambientato in Scandinavia. Ad ascoltarlo da solo però è inevitabile farsi prendere dalla noia qua e là, almeno per quanto riguarda chi, come noi, è abituato a sonorità più forti e ritmi più serrati.



VOTO RECENSORE
55
VOTO LETTORI
49.43 su 16 voti [ VOTA]
Merener
Lunedì 6 Ottobre 2014, 0.11.33
3
Grande e gradevole simulacro di atmosfera novembrina. Dalla maestosa e raggelante Nordafjells alla gradevolissima e delicata Gar min einer Veg, per non parlare della traccia d'apertura, col suo coro crescente di parvenze norrene a spifferare il via libera a una nuova rilettura del folk in chiave norvegese.
Bloody Karma
Lunedì 9 Luglio 2012, 8.07.48
2
conosco l'ep e non mi dispiaceva questo tentativo di fondere nel folk diversi generi musicali...però da qui a seguire il progetto ce ne vuole...
fabriziomagno
Martedì 12 Giugno 2012, 14.36.58
1
a me il disco non dispiace...carino, mi trasmette serenità. Come dice Carolina è piuttosto lento e può essere pensante da ascoltare per intero.
INFORMAZIONI
2009
Napalm Records
Folk
Tracklist
1 Landkjenning
2 Nordafjells
3 Varder i brann
4 Går min eigen veg
5 Longships and mead
6 Glittertind
7 Jeg snører min sekk
8 Mot myrke vetteren
9 Brede seil over Nordsjø går
10 Overmåte full av nåde
Line Up
Torbjørn Sandvik: voce, chitarra
Geirmund Simonsen: chitarra, basso, batteria, organo, voce, programmazione

ospiti:
Erlend Viken: harding-fiddle
Stefan Theofilakis: flauto
Kaja Fjellberg Pettersen: violoncello
 
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