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Bolt Thrower - The IV Crusade
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The IV Crusade dei Bolt Thrower è un album che non smetterà mai di annoiarmi. La capacità del combo britannico di far risultare vincente una proposta musicale, se vogliamo dire, ripetitiva, è una dote non da poco. Probabilmente secondo molti il loro capolavoro è Warmaster, ma personalmente preferisco la pesantezza e le sinistre e decadenti melodie del loro quarto album.
Tutto è azzeccato, a partire dalla bellissima copertina, che altro non è che un dipinto di Delacroix dal titolo Crociati a Costantinopoli (mica pizza e fichi); la copertina però non rende bene la crudeltà degli avvenimenti, la violenza e la totale follia dei fatti caratterizzanti tale evento; a questo ci pensano i Bolt Thrower: pesantissimi e potentissimi, lenti ed inarrestabili come i migliaia di crociati alla volta di Costantinopoli, artefici di un wall of sound monumentale e decisamente britannici nel modo di fare death metal nel 1992. La rilevanza storica dei fatti trattati, seppur mai in maniera diretta e puntuale nei testi, conferisce all'album uno spessore notevole, differenziandosi decisamente dallo stile fantasy/futuristico dei lavori precedenti. Con questo album i nostri cercano di identificare fortemente il loro sound, che diventa a partire da adesso, più greve e cadenzato rispetto a quanto fatto prima (scrollandosi di dosso i retaggi grind degli esordi), soprattutto per merito di mid tempos corazzati e cingolati; il songwriting nella sua semplicità e linearità è perfetto: pochi riff per ogni brano, mai cambi assurdi o virtuosismi, solos a velocità pazzesche o pattern di batteria cervellotici.
Il campo di battaglia scelto dai Bolt Thrower è quello dell' intensità: il drumming di Whale ha una doppia cassa quasi continua che rende i brani marziali, roboanti e pieni; le chitarre di Ward e Thompson tessono melodie semplici ma centrano sempre il bersaglio, il basso distorto di Miss Bench (nei miei sogni adolescenziali, la donna ideale) è paragonabile alla polvere che si alza nel campo di battaglia, il growl di Willetts è animalesco, denso, perfetto nell'insieme della band. Tra i brani degni di nota sicuramente la title track la cui linea melodica sin dal primo ascolto risulta familiare, ma posso citare anche Embers, Spearhead, Where Next to Conquer, anche se a dire il vero ritengo The IVth Crusade un album da ascoltare tutto d’un fiato. Un album di vero death metal anni 90, un album che rende in musica l’oppressione della violenza. Guerra fatta musica.
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20
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80 mi pare un po' pochino... passi il concetto di soggettività, ma qui siamo di fronte ad un pilastro del Death. E poi solo per il fatto che su stò disco c'è Jo Bench 90 dovrebbe essere il voto minimo sindacabile. |
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19
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Solo grandissimi album per il Bolt Thrower. Questo è una bestia di pesantezza!!! |
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Personalmente la più grande death metal band di sempre.
Attendesi recensione di Those once loyal!! |
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Grandissimo album! Per me un filo inferiore a War Master perché un tantinello prolisso... Ma comunque siamo ad altissimi livelli! Per me 88 |
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forse il loro migliore. Grandissimo |
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90. Un viaggio nel campo di battaglia. |
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Secondo me questo capolavoro merita almeno 90/92. |
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Veramente un grande album! Un'oretta scarsa di riff schiacciasassi e tanta tanta cattiveria. |
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@Samba: grandissima band i Bal-Sagoth! Per quanto riguarda i Bolt Thrower niente da dire. Bisogna soltanto inchinarsi e restare a bocca aperta di fronte a questa opera d'arte. Mi trovo d'accordo con Undercover: per quanto poco possa contare quel numero, qui un 80 è veramente molto stretto. |
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11
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Realm of Chaos, Warmaster e IV Crusade non possono scendere sotto 85 a mio parere. Questo oltre ad essere pesante, anche se non è un album death dai tempi velocissimi, ha un gusto paurosamente epico, le parti di batteria danno quel tono marziale che è un po il marchio di fabbrica della band. La title track, As World Burns, Spearhead e Dying Creed sugli scudi. |
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10
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Per me questo è senza dubbio uno dei loro lavori migliori. |
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Non sono molto amante di questo genere , ma questo cd passato da un amico mi era piaciuto . |
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8
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quoto undercover in toto, questo è un capolavoro, altro che 80.... |
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7
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I bolt thrower hanno fatto solo grandissimi album e questo ovviamente non è da meno. voto 90. |
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Io amo e amerò sempre ...For Victory, quello è un must assoluto. |
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Undercover@ aha! bello sapere che piacciono parecchio anche a te! Da sempre uno dei miei gruppi preferiti! Li divido con gli altri britannici guerrafondai Bal Sagoth, generi diversi ma secondo me tra i pochi ad aver mantenuto una linea fregandosene di anni e trends! Se non sbaglio anni addietro andarono anche in tour insieme! |
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@Mika ahah ma no ci mancherebbe che arrabbiare e che per loro ho un amore esagerato, sarà che la prima volta li ho visti che ancora ero minorenne e quindi ho dei ricordi particolari. Però non credo esistano molte discografie che possano vantare l'alto livello dei Bolt Thrower, tutto qui. |
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@Undercover: non volevo farti arrabbiare, anche io adoro questo album e questa band... |
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Non esiste un voto così basso per uno dei primo Bolt Thrower soprattutto a una formazione che non ha, e ripeto, non ha mai sbagliato un disco sfornando capolavori uno dietro l'altro. Questo è una pietra miliare del periodo e non ci sono cazzi 90 e sono anche stretto. |
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PESANTISSIMO!!!!!!!!!!!! band a mio modo di vedere troppo snobbata.. ed è un peccato dato che stiamo parlando di Storia del Death metal anche qui. Forse un pelino sotto WarMaster ma rimane comunque un macigno che ti asfalta dall'inizio alla fine. Voto 85/100 |
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