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Baroness - Yellow & Green
( 9036 letture )
C'era un'attesa spasmodica per il nuovo album dei Baroness, terzo parto della band (non contando First And Second che raccoglie i primi due ep di una discografia da capogiro), ma c'era soprattutto la curiosità di scoprire dove la band della Georgia sarebbe andata a parare questa volta, considerando anche la capacità dei nostri di non rimanere mai fermi sui propri passi, cercando di evolvere il proprio sound senza mai ripetersi.
L'evoluzione dei Baroness è sicuramente un qualcosa di assolutamente naturale, e questo nuovo Yellow And Green è proprio qui a dimostrarlo. Non è un lavoro perfetto, sia chiaro: difficile da comprendere anche se le canzoni si presentano più dirette e meno soffocanti che in passato, ma, come al solito in questi casi, qualcuno griderà al miracolo, qualcun altro allo scandalo. Io opto per una via di mezzo, perché è vero che questo nuovo lavoro non è perfetto, ma è comunque davvero buono nel suo complesso, anche se ascoltandolo ci sembra di trovare comunque una band ancora in fase embrionale, che sta cercando la propria strada ma che è ancora ferma ad un bivio, dove scegliere risulta ostico e molto pericoloso vista l'esigenza dei fans.

Molti si staranno chiedendo il perché di un doppio album, e forse qualche canzone in meno avrebbe giovato maggiormente all'economia dell'intero lavoro, ma i Baroness hanno avuto il coraggio di mostrare al mondo i due lati conflittuali della loro anima: così, se Yellow ci mostra il loro volto più “in your face”, Green ci indica la via dell'intimismo e dell'introspezione.
L'unico elemento che in casa dei nostri sembra non mutare mai è l'assegnazione del titolo che prende sempre il nome di uno o più colori senza però, a detta della band, nascondere un determinato significato nascosto, ma solo al fine di creare titoli semplici e diretti; proprio come i brani che rivestono il nuovo album, nati in modo molto semplice e rivestiti pian piano di quell'alone progressive che ha da sempre accompagnato la band americana.
Ascoltando questo nuovo corso sembra inoltre che i nostri abbiano voluto scrollarsi di dosso, almeno in parte, le pesanti influenze di Mastodon e Neurosis, che da sempre hanno svolto un ruolo primario negli equilibri tattici della band; ora si cerca di esplorare territori diversi usando le stesse sfumature, ma proposte in modo opposto: basti ascoltare le tentazioni indie rock -avete letto bene- di Eula, traccia conclusiva del primo disco ed uno dei capolavori dell'album per chi scrive. Le atmosfere si fanno sofferte e malinconiche, raccogliendo emozioni perdute che si ingigantiscono pian piano seguendo le ondate emotive del brano ed esplodendo nel bellissimo ritornello, avvolgente e davvero toccante.

E' difficile poter imbrigliare il nuovo sound in uno o più generi, e sarebbe inoltre davvero riduttivo: Psalm Alive, ad esempio, è in grado di spiazzare allo stesso modo del precedente brano, poiché nella parte iniziale affiorano tentazioni alternative folk, ma poi si giunge ad una seconda parte che abbraccia un heavy psych (schema riproposto, ma senza gli stessi vincenti risultati, anche in Board Up The House). E pensare che questo nuovo parto era stato lanciato dal singolone Take My Bones Away, un pezzo maggiormente ancorato al vecchio sound, con i suoi riff più grassi e sludge oriented che tutto mi lasciavano presagire fuorché un cambio di rotta così importante.
Bellissime anche March To The Sea e Sea Lung, canzoni più muscolari, molto brevi e dirette, perfette per essere lanciate come prossimi singoli visti i loro ritornelli a presa rapida; questi sono due pezzi che sono capaci di rileggere il sound Baroness utilizzando le stesse sfumature che li rendono portatori di un marchio riconoscibilissimo, ma stavolta visto da un'angolazione diversa. Davvero stupende.
Twinkler e Collapse sono delle composizioni acustiche, e la prima sembra rappresentare la perfetta continuazione di Steel That Sleep The Eye del precedente album; comunque, entrambe non riescono a convincere pienamente, lasciando un strana sensazione in incompiutezza che si ripeterà ancora nel corso dell'ascolto.
Back Where I Belong affonda le proprie radici nel progressive senza però colpire pienamente nel segno, risultando ancora una volta leggermente incompiuta; dotata di ottime intuizioni, certo, ma non del tutto sviluppate nella prima parte del pezzo -che comunque sa riprendersi alla grande nella seconda metà-. Foolsong è una ballata davvero toccante, ricca di emozioni moderne imbrigliate in un'anima retrò cangiante e vincente.
Cocainium ha un'introduzione alla Pink Floyd che cresce e si riversa in un saliscendi tra vintage e moderno. La perfetta sintesi di questo nuovo corso: un mix di pieni e vuoti che ben si alternano anche in questo caso, e che vanno a costruire un brano ricco di arrangiamenti molto eleganti.
The Line Between cerca di aggredire maggiormente: smorzata da una strofa arpeggiata di gran gusto, il pezzo è dotato di melodie oblique che vanno a cozzare con la riottosità del riff iniziale, ma che alla fine ben si adattano al contesto generale.
Degna di menzione è anche Little Things, altro brano molto particolare, grazie ai suoi incastri armonici coraggiosi e le sue linee vocali pregne di feeling.

Non abbiate paura ad avvicinarvi a questo Yellow And Green: aprite la vostra mente ed ascoltatelo fino a farlo entrare in circolo dentro di voi, solo così riuscirete a mettevi in contatto con le anime di questa band eccezionale (che è vero non hanno ancora messo a fuoco perfettamente la propria strada, ma che sicuramente hanno dimostrato di sapersi mettere in gioco), sono sicuro che ognuno di voi riuscirà a trovare la sua giusta parabola nella tracklist di quest'album, e solo così potrete carpirne la vera essenza e magari suggerire alla band la giusta via da intraprendere. E' per tutti questi motivi che ho deciso di premiare il coraggio dei Baroness, sperando che questo li porti a poter scrivere il loro capolavoro definitivo.
Camaleontici.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
78.16 su 25 voti [ VOTA]
duke
Lunedì 20 Giugno 2022, 21.21.53
31
....a distanza di anni...ancora un bel disco....80...
DEEP BLUE
Domenica 30 Giugno 2019, 23.54.44
30
Difficilissimo giudicare questo disco dopo la doppietta Red/Blue.Passo avanti o passo indietro?
Rob Fleming
Sabato 16 Gennaio 2016, 18.52.33
29
Nel CD 1 dentro ci sono pezzi (Twinkler, Cocainium, Back Where I Belong) che sono da tramandare ai posteri. Il CD 2 è di minor impatto, ma Stretchmarker, Collapse e Foolsong se la giocano voto 85
Zoro
Venerdì 30 Novembre 2012, 11.31.36
28
commento fuori tempo massimo, ottima recensione, la meno faziosa che abbia letto a proposito di questo disco, ottimo anche lui tra l'altro.
EdoCFH
Lunedì 30 Luglio 2012, 10.52.03
27
l'Unico difetto di questa uscita è la parte verde, per il resto capolavoro a mani basse per me. I Baroness sono il futuro del rock
witchcraft
Venerdì 27 Luglio 2012, 21.44.19
26
Quoto fdrulovic e undercover su tuttta la linea...grazie fdrulovic . Il percorso stìstico con gli opeth per me nn regge molto...l'unica cosa in comune e' l'amore per il prog...ma va detto che questa parola puo' assumere davvero troppi significati..di sicuro non intendono il prog nello stesso modo le due band...i baroness mischiano molte carte in tavola,prog alternatve indie psichedelia ed influssi metal che anche se in minoranza cmq resistono..poi giustamente ognuno la vede cm vuole... ;p
fdrulovic
Venerdì 27 Luglio 2012, 13.12.17
25
@Undercover: avevo.capito benissimo il senso.del tuo.accostamento.anzi. era mia.intenzione rafforzare la.tua tesi... @flagofhate: rispetto la tua opinione. Anche perche tutto puo essere. Magari mi hanno preso per i fondelli ed é una scelta artistica calcolata. passano alla RR li trovi ospiti pure a domenica in e il prossimodisco v nella top.ten la prima. settimana.a quel punto birra e pizza pagata!!!
Undercover
Venerdì 27 Luglio 2012, 12.25.29
24
Il mio era un paragone qualitativo non ovviamente di genere infatti avevo preso in considerazione proprio i Mastodon nel messaggio precedente, purtroppo è normale che qualcuno rimanga deluso da tali svolte, il punto è che ormai ho il dubbio che al posto di valutarne la qualità effettiva ci si fermi solo a quello che il "sound" potrebbe offrire a molti, ma la musica non dovrebbe prima di tutto soddisfare se stessi? Batto nuovamente sul discorso accessibilità, il doppio in questione non è accessibile come si pensi, inoltre né i Mastodon, né i Baroness sono fra le mie band preferite ma è evidente che abbiano dato alla scena metal e adesso anche a quella rock uno scossone evidente. Ricordate che c'è gente che parla di musica accessibile riferendosi a gente come Bob Dylan e il mio pensiero è: ma che cazzo stanno a dì!!! Una cosa è essere fruibili, ascoltabili perché le melodie e l'impostazione dei pezzi rendono facile la compagnia, un'altra e raccoglierne e accoglierne le sfaccettature, sono le minuzie a fare sempre la differenza.
Flag Of Hate
Venerdì 27 Luglio 2012, 12.24.26
23
Mah, non vorrei far polemica, ma qui siamo davanti allo stesso percorso di Akerfeldt e soci, se non dal punto di vista qualitativo (sul quale si può discutere a lungo nella solita soggettività) almeno sl punto di arrivo stilistico, un prog-rock-alternative che fa tanto intellettual-chic ed è perfetto per farsi accettare dalla "intellighenzia". Con la differenza che gli Opeth hanno una storia lunga e contano almeno 3 dischi capolavoro, mentre i Baroness di dischi ne hanno fatti 3 in totale, e questa svolta mi sa molto, molto di opportunismo. 'Sto disco non mi convince nè nelle intenzioni nè nel risultato. Prevedo che tra qualche tempo finiranno sotto la RoadRunner, scommettiamo una birra?
fdrulovic
Venerdì 27 Luglio 2012, 12.24.20
22
Dimenticavo: complimenti al recensore.
fdrulovic
Venerdì 27 Luglio 2012, 12.17.26
21
Ciao Undercover! Mi sto godendo gli ultimi giorni di ferie...sigh. Tornando al dibattito aggiungo che invece se un gruppo non cambia dopo 3 o 4 dischi "non evolve" o "gli manca quel pizzico di personalità per affermarsi nel calderone..." e cosi via con le solite frasi di rito. Per quanto riguarda i Baroness è ovvio che il disco possa non piacere specie in questo consesso. In effetti non è un disco metal. Io ci sento molte influenze indie e folk americane, specie nello Yellow, ma non è che indie=commerciale. Anzi. Lo trovo un'ottima miscela di tante influenze che si stratificano senza banalizzarsi. Non un collage a cazzo, ma un fluire ordinato di influenze molto varie. La componente "metal" resta in ombra, ma non significa che il disco sia moscio o banale. E paragonare L'evoluzione dei Baroness a quella degli Opeth mi sembra fuori luogo. Non sono comparabili. Semmai il loro percorso potrebbe essere accostato a quello dei Mastodon. Questi ultimi due gruppi amano il prog e la psichedelica settantiana ma non fanno dischi manieristici. Sono influenze che fanno parte del loro DNA musicale e basta. A presto
Undercover
Venerdì 27 Luglio 2012, 11.21.09
20
Ciao fdrulovic come te la passi? Eh sì, qui basta che si cambino un po' le carte in tavola e la gente si lamenta, il fatto è che, c'è chi può farlo come i Baroness, c'è chi non deve farlo vedasi gli Opeth, fra i due dischi l'ennesimo abisso a favore di questi ragazzi.
fdrulovic
Venerdì 27 Luglio 2012, 8.56.29
19
Quoto Giaxomo e Undercover: il primo per le considerazioni sulla poliedricità di un gruppo. Se la qualità è buona è sempre ben accetta dal sottoscritto. Il secondo perchè sono d'accordo sulla non immediata fruibilità del prodotto. Non lo trovo commerciale. Ci sono innumerevoli sfumature da captare. Non credo sia un album "radiofonico"...Mi è piaciuto che si siano distaccati un po' dallo sludge primigenio (con tutto che a me piace il genere...).
witchcraft
Giovedì 26 Luglio 2012, 12.38.51
18
Grazie undercover per i complimenti..e' un album che spacca in due i giudizi ed e' giusto sia cosi'....mi sembra cmq che per qualità non possa essere minimamente paragonato all'ultimo opeth..
Perani
Mercoledì 25 Luglio 2012, 19.53.34
17
Un disco così sinceramente me lo aspettavo da loro, sono venute (troppo?) fuori le loro radici alternative/prog. Comunque il disco nel complesso è pieno di spunti interessanti e godibili, specialmente lo Yellow Album. Alla fine dei salmi è una buona realizzazione a patto che però nel prossimo album ritornino sulla strada che noi tutti vogliamo: più metallara e fangosa! Solo così potrò rivalutare questo album, sapendo che è stata solo una (legittima) sperimentazione.
Grindermeister
Mercoledì 25 Luglio 2012, 16.16.13
16
Ecco quello che succede a tutti che con un minimo di successo e pensano solo ai soldi e a farne di più..... come i Mastodon o gli Opeth che appena hanno raggiunto un po' di notorietà si sono dati alla roba per le radio e pure a tirarsela forte come se fossero chissà quali geni!!!!!! Bah..... ora sono sicuro che quale major li fregherà alla Relapse e diventeranno il solito gruppo da MTV, idolatrato da ragazzini che non vanno oltre l'ultimo disco qualunque sia...... e di tutto questo sono complici anche i giornali e le webzine metal che a ogni svolta commerciale stanno lì pronti a leccare il deretano delle etichette discografiche....... ma sì, continuiamo a farci del male. Belli Blue e Red, ma questa è davvero una schifezza noiosa che vi spacciano per chissà quale opera geniale, tipo i Tool, e voi ci cascate pure..... contenti voi!!!!!!!!!
Flag Of Hate
Mercoledì 25 Luglio 2012, 12.28.21
15
E' la prima cosa che mi è venuta in mente ascoltando roba come "Take My Bones Away", "Cocainium", "Foolsong", "Sea Lungs" ed altre. La parte "Green", invece, è il "solito" Prog derivativo, intimista, nebuloso ma, a mio parere, abbastanza insulso. Naa, secondo me questi han fatto due conti, hanno concluso che con lo sludge del rosso e del blu non se ne cavava un ragno dal buco (anche a causa delle troppe capre che si ostinavano a paragonarli ad altri gruppi), e hanno dato una decisa virata in un senso che io definisco "Rock alternativo pseudo-intellettuale", si sono tolti la divisa da red-neck per indossare l'aura sofisticata e urbana che, secondo me, ha tolto la magia di questo gruppo.
Undercover
Mercoledì 25 Luglio 2012, 12.15.01
14
Il suono è più accessibile e favorevole ai gusti delle masse? Hai sbagliato ad ascoltare disco probabilmente, una cosa è allegerirsi, un'altra è essere "accessibili", i Baroness continuano a essere decisamente difficili da ascoltare e come considerare "Crack The Skye" dei Mastodon un album accessibile ma col cazzo che lo è.
Flag Of Hate
Mercoledì 25 Luglio 2012, 11.54.06
13
Ma dove è finito il suono paludoso, denso e caldo del "Red Album"? Qui non c'è nulla da fare, si sono adagiati, appiattiti in una direzione più favorevole ai gusti delle masse, su un sound più accessibile, sperando di fare il grande salto. Un primo disco incentrato sull'Alternative, un secondo sul Prog anni settanta (Akerfeldt docet? ). I brani non sono ispirati nè nella prima nè nella seconda declinazione. Colpevolmente, sono stati TROPPO bistrattati all'inizio della loro carriera, troppe volte accostati, con eccessiva faciloneria, ai Mastodon, e adesso si cerca una scorciatoia easy per il successo. Peccato, la classe c'è, e a tratti si sente, ma stanno diventando la solita insipida minestrina rock pseudo progressivo, non se ne sentiva il bisogno. Aridatece er Red album !!! 59/100
Flag Of Hate
Mercoledì 25 Luglio 2012, 11.17.17
12
Mmmm, non mi sta prendendo molto, devo dire. Eran proprio necessari due cd? Era meglio condensare le parti migliori in un disco solo.
Un Rettiliano
Mercoledì 25 Luglio 2012, 9.19.41
11
Ehi Polinfermo, hai detto tutto tu! nessuno ha parlato di cd brutto, morbido = brutto/leggero ecc. ecc. ecc. eccccc. Pensa, io sono indeciso se comprarlo originale o no...l'ho sentito su bandcamp...è bello eh, però da sballato e dopo una bella stagnolata mi conquista e mi sembra la cosa più figa del mondo...poi però altre volte lo ascolto, e ci sento un non so che di "gay"...nel complesso, sotto sotto, un po' di miele di troppo io CE LO sento...
Giaxomo
Mercoledì 25 Luglio 2012, 8.56.32
10
@L'addotto: per quanto mi riguarda una band può farse l'esordio power, il secondo raw black e quello successivo nu metal. Se sono di qualità, come tale lavoro, non vedo dove sia il problema. Anzi magari ci fossero più band così.
NagasH
Mercoledì 25 Luglio 2012, 1.57.18
9
Questi non ne sbagliano uno nemmeno a farlo apposta...
Polifemo
Martedì 24 Luglio 2012, 23.53.32
8
Si sono ammorbiditi, ma non per questo fanno musica brutta o peggiore. Fanno musica ancora più complessa di prima, se è per questo, e perfettamente coerente con lo sviluppo seguito fino ad oggi. Ci sono pure i gruppi che, gradualmente, evolvono, non esiste solo Rock'n'Rolf. E sulla definizione "alternative rock" = "roba facile": ma dove vivete? I Sonic Youth, per dirne uno, sono più leggeri di tanti gruppi metal, ma sono più difficili da ascoltare - cose assai diverse e raramente convergenti.
L\\\'addotto
Martedì 24 Luglio 2012, 18.47.35
7
Quindi hanno cambiato genere? E cmq se dopo 3 album non hanno capito ancora cosa sanno suonare meglio e grave.... ci sono tanti gruppi originali e decisi piu che mai (anche italiani) che nessuno si caga..... Questi c avranno tanti soldi per ottenere contratti da label pesanti..... bo.....
Un Rettiliano
Martedì 24 Luglio 2012, 16.40.41
6
Per l'Addotto: si, la parola commerciale e la parola orecchiabile, sul mio pianeta potrebbero essere prese malamente...però è indubbio un ammorbidimento del sound. Per cui ritengo giusta la catalagazione del vostro recensore terrestre ALTERNATIVE ROCK...di prog, VOLENDO qua ci potrebbe esser qualcosa...ma di sludge....NO NO NO NO NO!
L'addotto
Martedì 24 Luglio 2012, 16.29.17
5
Perche alternative rock???? Si sono ammorbiti diventando piu orecchiabili e/ocommerciali??? No perche con un etichetta cosi onfluenzate non poco...io me li ricordo progressive sludge....bo...illuminatemi
Polifemo
Martedì 24 Luglio 2012, 9.48.01
4
Nuovi Opeth?!? Ma no, poveri Baroness, loro sono sempre stati bravi...
Flag Of Hate
Lunedì 23 Luglio 2012, 22.08.19
3
Ah, ma hanno cambiato genere? Lo ascolterò prossimamente.
Undercover
Lunedì 23 Luglio 2012, 18.39.38
2
Io mi auguro di no invece, con lo stesso audience in termini di numeri correrebbero il rischio di scendere a compromessi e si fotterebbero nello stesso modo con il quale si è giocato quel poco di credibilità che aveva Akerfeldt almeno per quanto mi riguarda. Ennesima ottima prova per i ragazzi, grande Emiliano come al solito ma ormai non c'è neanche bisogno che lo dica.
Ad astra
Lunedì 23 Luglio 2012, 18.29.24
1
la mia droga da 10 giorni a questa parte... ne ho quasi bisogno giornalmente...hai detto bene emiliano... premiamo il coraggio perchè c'è chi li ha definiti i nuovi opeth.., musicalmente NO ma spero che un giorno possano avere lo stesso audience, in termini di numeri.. se lo meritano!
INFORMAZIONI
2012
Relapse Records
Alternative Rock
Tracklist
Disc 1
1. Yellow Theme
2. Take My Bones Away
3. March to the Sea
4. Little Things
5. Twinkler
6. Cocainium
7. Back Where I Belong
8. Sea Lungs
9. Eula

Disc 2
1. Green Theme
2. Board Up the House
3. Mtns. (The Crown & Anchor)
4. Foolsong
5. Collapse
6. Psalms Alive
7. Stretchmarker
8. The Line Between
9. If I Forget Thee, Lowcountry
Line Up
John Baizley (vocals , guitar)
Peter Adams (guitar)
Summer Welch (vocals, bass)
Allen Blickle (drums)
 
RECENSIONI
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