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29/03/24
500 HORSE POWER + GAIN OVER
BORN TO BE WILD MC PADOVA, VIA GUIDO NATTA 14 - RUBANO (PD)
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( 2725 letture )
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Nuovo parto in casa Daal; a distanza di circa un anno dal precedente Destruktive-Action-Affect-Living, e pur mantenendo l'assetto precedente per ciò che attiene alla formazione, ossia il duo Alfio Costa/Davide Guidoni a costituire la band vera e propria, ed un nutrito e qualificato gruppo di musicisti a fare da ospiti, anche se questa definizione è decisamente riduttiva se rapportata al valore assoluto dei soggetti coinvolti.
Rispetto alla prova precedente si notano alcuni mutamenti nella proposta musicale oggetto della nostra analisi. Innanzi tutto va sottolineato che ci troviamo di fronte ad un concept album strumentale (merce piuttosto inusuale), concettualmente basato su dodici racconti gotici scritti da soggetti orbitanti attorno alla band, il cui corpus completo - suppongo - va a costituire il Dodecahedron del titolo. Musicalmente invece, si nota un maggior ricorso del solito a strumenti acustici a corda, i quali contribuiscono a creare un'atmosfera complessiva meno elitaria rispetto a quanto i Daal ci hanno abituato a sentire, con un ricorso minore all'elettronica - del resto meno riferibile all'aria gotica che si respira - ed una maggiore fruibilità del tutto per un ascoltatore legato al prog in senso stretto, non contaminato da influenze esterne.
Muovendosi lungo l'arco delle composizioni si nota un tessuto connettivo musicale costituito da synth, hammond e vari tipi di tastiera che si muovono su scale che del prog hanno sempre costituito lo scheletro essenziale, soprattutto per ciò che concerne la via Italiana allo stesso. Su queste si innestano elementi acustici e percussivi, e melodie volte a comunicare stati d'animo relativi ai racconti già richiamati. Si passa dunque da situazioni prettamente gotiche ad altre più ambient e psichedeliche, talvolta assolutamente malinconiche, oniriche, sfumate, quasi da intuire seguendo il filo delle immagini che la musica evoca dall'anima senza che l'ascoltatore se ne renda nemmeno conto, sospese su un paesaggio fumoso, che potrebbe essere tanto ostile quanto amichevole, ma che inevitabilmente rimane indefinito, proprio come certi sommovimenti interiori che ognuno di noi sente, ma che difficilmente comunica a terzi.
E' proprio questa la qualità principale di Dodecahedron, quel suo insinuarsi dentro senza colpi d'ala, senza mostrare i muscoli, senza spalancare brutalmente porte che al massimo richiedono di restare socchiuse, ma in maniera quasi subdola, facendo leva sul lasciarsi andare da parte di chi ascolta. Il tutto a patto di entrare in sintonia con un disco dal mood piuttosto differente rispetto a quello abituale per un pubblico abituato a massicce iniezioni di distorsione, ma anche - per quello che mi risulta - dalla precedente produzione targata Daal. Oltre a quella "normale", Dodecahedron esiste anche in versione a tiratura limitata. Quest'ultima si presenta con copertina in stoffa nera con la stampa del dodecaedro, contenente due CD, (il secondo intitolato The Call of the Witches contiene materiale inedito), ed un poster con la trascrizione dei dodici racconti che hanno ispirato l'opera, assenti nella versione standard.
Disco da ascoltare con la giusta predisposizione, possibilmente con nozioni precise di Goth e Prog già ben metabolizzate, apprezzando anche i fondamentali tecnici dei quali tutti i musicisti sono in possesso, esplorando parti di noi che magari tendiamo leggermente a soffocare, ma che sono lì, perchè sono umane.
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non mi ha convinto per niente quest'album. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Part. I 2. Part. II 3. Part. III 4. Part. IV 5. Part. V 6. Part. VI 7. Part. VII 8. Part. VIII 9. Part. IX 10. Part. X 11. Part. XI 12. Part. XII
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Line Up
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Alfio Costa (Hammond, Leslie cabinets, Grand piano, Minimoog, Mellotron, Fender-rhodes mark II piano, Synths, Dulcimer, Samplers, Noises)
Davide Guidoni (Batteria elettronica ed acustica, Percussioni elettroniche ed acustiche, Synhestesia mandala drum pad, Kimerism gongs, Octobans, Smplers)
Guests: Sylvia Trabucco (Violino) Luca Scherani (Bouzouki) Marcella Arganese (Chitarra classica) Alessandro Papotto (Fiati) Ettore Salati (Chitarre) Vincenzo Zitello (Arpa, Flauto) Bobo Aiolfi (Basso) Chiara Alberti (Violoncello)
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RECENSIONI |
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