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23/03/21
SWANS + NORMAN WESTBERG
ALCATRAZ - MILANO
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Bruce Springsteen - Greetings from Asbury Park, N.J.
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( 3748 letture )
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Una cartolina dal New Jersey: potremmo descrivere con queste poche parole l'esordio di colui che verrà ribattezzato in un futuro non troppo lontano The Boss. Già l'artwork del disco suggerisce questa definizione ma sono soprattutto i testi e le vicende narrate che ce ne danno conferma, fotografie di un'America operaia e squattrinata assai lontana dalle luci sfavillanti di Hollywood, ritratti di personaggi sfortunati e disillusi. La narrazione di queste vicende di periferia americana hanno fatto sì che fin da subito l'allora ventiquattrenne Bruce Springsteen venisse paragonato all'ingombrante figura di Bob Dylan, essendo i due accomunati dal ruolo di moderni cantastorie e -bisogna ammetterlo- il paragone reggeva alla grande: il ragazzo infatti, come già il suo illustre ed esperto collega, sa rendere alla perfezione sensazioni e atmosfere mostrandoci grazie alla musica e soprattutto ai testi un quadro vivido e particolareggiato dei soggetti di cui canta; nulla viene tralasciato, persino la più piccola sfumatura è utile ai fini della comprensione di quello che l'artista vuole farci conoscere e in questo Springsteen si rivela un vero maestro nell'uso delle parole.
Si va dai ritmi più allegri di Blinded by the Light a quelli più introspettivi di Growin' Up fino alle sonorità velate di malinconia di The Angel e di Mary Queen of Arkansas, sottolineate in quest'ultima da un'armonica che arriva a toccare le corde dell'anima. A proposito della famosa opener -coverizzata in seguito da Manfred Mann's Earth Band- possiamo contare nel testo la bellezza di 514 parole a conferma della puntigliosità descrittiva del musicista; del resto per Greetings from Asbury Park, N.J. il giovane Bruce aveva scritto prima le lyrics e solo successivamente si era occupato delle musiche. Dopo la travolgente Does This Bus Stop at 82nd Street? arriva quello che sicuramente può essere considerato uno degli apici dell'intero platter, la bellissima ballata Lost in the Flood che usufruisce dell'accompagnamento di un ispiratissimo pianoforte, incantevole nella sua semplicità. For You è l'ennesimo fiume di parole in piena che ubriaca l'ascoltatore, mentre Spirit in the Night resterà anche negli anni a venire una delle favorite del pubblico ai concerti del Boss. Chiude l'album It's Hard to Be a Saint in the City (di cui David Bowie registrerà una propria versione) nella quale affiora tutta la rude poetica del musicista che riesce perfettamente a trasmettere le immagini della dura vita di un ragazzo di periferia.
Album caratterizzato da sonorità acustiche che spesso sfociano nel rock, Greetings from Asbury Park, N.J. è un disco ancora piuttosto acerbo ma che rende perfettamente i sentimenti di ribellione e inquietudine che pervadono una parte di gioventù cresciuta in un contesto sociale fatto di povertà e speranza; un piccolo classico per gli amanti del genere folk rock.
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12
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Secondo me i primi due dischi non reggono minimamente il confronto con il terzo "Born to Run", uno dei capolavori della musica Rock |
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11
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Disco bellissimo, ascoltandolo a volte penso: "se uscisse oggi un album d'esordio così ?". A mio modesto parere voto recensore troppo basso. |
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10
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Grandissimo album per un artista solo per veri cultori del rock vero e puro... Spirit in the night e Mary Queen of Arkansas le mie preferite di questo lavoro. Per Ayeron: Dancing in the dark non è sicuramente tra i suoi pezzi migliori..e poi che non ha mai fatto un pezzo sottotono?? Anche Born In The USA per me come pezzo è sottotono per dire, troppo commerciale e per le masse.( Inoltre sottolineo che i Pooh negli anni 70 hanno fatto album prog di spessore, vedi Parsifal che ci dovrebbe essere la rece su Metallized). Per Tommy: dipende da cos'hai sentito. Per Billorock: lascia stare, non fa per te |
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9
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Non è il mio album preferito ma il Boss è IMMENSO. |
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7
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Beh, sono stati più i testi che descrivevano la inesportabile America dei perdenti che hanno fatto la fortuna del Boss rispetto ad altri rocker del tempo. Ha fatto un successo mondiale con Born in the USA a metà degli anni '80 e le sue performance dal vivo erano memorabili (io ne ho vista una di più di due ore e lo hanno fermato perchè era quasi l'una di notte...). Aveva inoltre una ottima E-Street Band che lo accompagnava. Non sono mai stato un suo fan ma una canzione come The River è un capolavoro. Au revoir, Monsieurs. |
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6
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non mi è mai piaciuto,eppure i critici ad ogni suo disco lo acclamano ,pure su pezzi come "dancimg in the dark" (neanche i pooh hanno fatto simili banalità),musica scontatissima e sempre uguale a se stessa.Fatto un pezzo lento e uno ritmato,fatti tutti. |
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5
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L'inizio della leggenda |
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4
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quanto mi sta sul...scontatissima la sua musica o almeno quel poco che ho sentito... |
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3
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bruce the boss una leggenda |
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2
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Artista valido e gran icona rock n roll, ma personalmente (a parte 2 o 3 hits) non amo la sua musica o meglio il suo genere, ma ribadisco gran artista... |
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1
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75 è poco per uno dei paladini del rock! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Blinded by the Light 2. Growin' Up 3. Mary Queen of Arkansas 4. Does This Bus Stop at 82nd Street? 5. Lost in the Flood 6. The Angel 7. For You 8. Spirit in the Night 9. It's Hard to Be a Saint in the City
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Line Up
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Bruce Springsteen (Voce, Chitarra, Armonica) Clarence Clemons (Sassofono, Voce, Cori) Garry Tallent (Basso, Cori) David Sancious (Tastiere, Pianoforte, Organo) Vini Lopez (Batteria, Cori) Richard Davis (Basso) Harold Wheeler (Pianoforte)
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