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20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
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Elysian Blaze - Blood Geometry
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( 3218 letture )
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Il sangue scorre lambendo il ciglio squadrato del gradone di un’'antica piramide, rimasta intatta nei millenni. Esso bagna, fiume miserabile, i resti del Tempio. In tre giorni, forse, qualcuno verrà ad innalzare nuovamente i bastioni della civiltà; per ora, il liquido vermiglio è l’unico ente apparentemente vivo. Accordi di piano in minore o diminuito, una figura incappucciata che si trascina per le rovine scandisce, con voce malferma, alcuni versi di antica sapienza.
Spill the blood, fill the cup, five chants from dark pages,I drink from the grail of ancients.Fall... Deeper...Rise... Sleeper... Spill the blood, fill the cup, five chants from dark pages, I drink from the grail of ancients. Fall... Deeper... Rise... Sleeper...
Colui che sembrava annegato negli agglomerati nebbiosi generati dall'’umidità di una scomoda prigione, ritorna sulla scena, quella scena mai realmente abbandonata. Porta con sé un vaso ricolmo di nefandezze, chitarre ronzanti, sommerse queste sì, da vapori infernali, ambientazione notturne ed astrali. Si blocca dinanzi all’'ingresso di un sepolcro diroccato: da lì, Blood Geometry sguscia raggiungendo il crepuscolo appena accennato, mentre i cembali della drum machine assomigliano ad una cascata di vetri infranti al suolo. Mutatiis accarezza i sigilli di quel maledetto portone, segni che preannunciano morte:
We are the sigils that beckon death We are the right angles that arise left
L'’epico, la narrazione di una battaglia biblica si compenetra e si scontra con rumori ambient, rigurgiti miasmatici in stile norvegese, pesantezze funeree. Gli arpeggi dissonanti e quasi incomprensibili nel muro sonoro eretto dai riverberi, mattoni del rimpianto e della contrizione, strappano dal corpo gli estremi barlumi di tranquillità. Ecco l'’angoscia.
BLEED ME! BLEED ME DRY!
Qualche attimo di respiro coglie lo spettatore di sorpresa: orchestrali in sottofondo, una semplice, lineare, ma al tempo stesso terribile, melodia accompagna una litania da preghiera ebraica. Sembra quasi una brezza dolce, accogliente, se non fosse per quelle ombre che si allungano poco dietro la maestosa scalinata, per quelle presenze, dal tocco gelido, quei timpani asettici. Rimbombano delle campane.
This is the last time we shall see again This is the last moment we will remember We have all failed, and now we are left With nothing but shame and clay flesh... BRING US TO NOTHINGNESS
È’ il rito ultimo. Una bara, forse due, addirittura mille! Cadono silenziose nei crateri scavati nella terra umida. Mutatiis non si è mosso. Imperturbabile intesse trentasei minuti di elogio funebre, sprezzante dei valorosi caduti avvolti in scudo e bandiera. Perpetua il suo rito solitario.
Who would have ever thought that our funeral Would be so cold..
Probabilmente attende il ritorno degli Dei sul trono della piramide, dove il figlio di Abramo (The Pyramid Of The Cold Son) non ha avuto la vita risparmiata da nessun angelo clemente. Il coltello ha lacerato le carni, poi i tendini, infine l’'arteria. Urge una liberazione attraverso il sangue degli Antenati, comodo riparo. Il mastermind però ha come guida gli occhi di un cieco, in mano una spada forgiata dalle lingue di centinaia di bestie, un credo rafforzato dalle ferite dei fallimenti. Egli sussurra fra sé che il momento di porre le pietre in circolo è giunto: fuoco agli empi, si glorifichino le stelle delle divinità.
Who will besiege both life and death To bear the burden of our past Who will rise after the fall When all is none, and none is all...
La scena è vuota, brilla come ai primordi, solo il sangue. Null’'altro che una tremolante pozzanghera accerchiata da monconi d’'albero abbrustoliti. La figura si è ritirata nel suo reame, nella sua fortezza appartata e sconosciuta dal genere umano. L'’alchimia del nulla, Void Alchemy, fruscii di vento e brandelli di ciò che era ma ormai è estinto. Det Som Engang Var. Del tempio, risorto nel bagliore d'’un attimo, meno che niente. Scorrono i minuti, chi ha visto prega di smarrire la capacità di distinguere, chi ha udito si genuflette implorando di non sentir più. La terra sussulta, le acque si increspano con le poche forze rimanenti. I campi brulli abitati da anime diafane. Gli echi lentamente, adagio adagio, si posano sui prati divenuti di colpo d'’un grigio smorto, debole ed indifeso rispetto alla magnificenza della piramidi, la cui cima è ora avvolta da nubi sfilacciate, indefinite come la struttura compositiva di colui che ha osato sfidare l’incommensurabile. Ogni respiro è ovattato, insignificante, lontano. Nulla ha più significato. Le stanze angoscianti dalle pareti ricoperte da un leggero strato di limo, ora hanno qualche condannato in più a cui rivolgere le proprie attenzioni. Ma Mutatiis non è appagato, nemmeno questa volta ha raggiunto l’'nfinito.
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mi fermai a levitating the carnal che più di tanto non riuscii a digerire...purtroppo il mio tempo è tiranno ed ascoltare queste mattonate (in senso buono) mi risulta assolutamente impossibile... |
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Mah, secondo me non è male invece, uno dei più grossi difetti dei cosiddetti "metallari" di oggi è che non leggono un testo neanche a spararli soprattutto perché vivono di mp3 e segnalare che "ESISTE" quella parte di lavoro è giusto. Comunque l'essenza del lavoro di Mutatis traspare nello scritto, chi conosce la band lo sa, chi non la conosce e ascolterà se non è proprio fuori di zucca capirà. |
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Li conosco solo "di nome" ma non li ho mai degnati di un ascolto. Comincierò proprio da questo, che a quanto ho capito è un dischetto niente male. |
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@undercover più che altro mi linceranno per la rece non "convenzionale"! |
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musica fenomenale!! li avevo scoperti proprio quà sul sito un annetto fà ed è stato subito amore |
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Yep , non spargiamo la voce in giro che poi mi vengono a linciare ahahah. |
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Quindi sei tu! Sì, mi sono lasciato convincere dalla tua saggezza! |
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Vedo che alla fine hai scelto una via di mezzo fra i due punteggi che avevamo discusso su fb |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. A Choir For Venus 2. The Temple Is Falling 3. Sigils That Beckon Death 4. Blood Geometry 5. A Blade For Twilight 6. Pyramid Of The Cold Son 7. Blood Of Ancients, Blood Of Hatred 8. Void Alchemy
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Line Up
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Mutatiis – (all instruments and vocals)
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