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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Kyuss - Blues for the Red Sun
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( 12664 letture )
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The tape grew on me, so I went to their first L.A. gig at a tiny bar called the Gaslight... I was blown away and immediately feared some schlock ‘80’s metal producer would ruin them. Metal was thin and bassless at the time... Kyuss was the antithesis of that (Chriss Goss).
Al mastodontico produttore Chris Goss i Kyuss piacevano, e parecchio. Probabilmente non ci ha messo molto a pensare di accoglierli sotto la sua ala protettiva ed a decidere di voler produrre il loro secondo full lengh, il successore di Wretch, uscito nel settembre del 1991, che conteneva molti buoni spunti ma era stato penalizzato da un missaggio che non rendeva giustizia alla band. Qua ci vuole qualcosa di autentico, capace di ricreare quel sound sabbioso e ancestrale che i quattro tirano fuori dal vivo, avrà pensato Chriss Goss. Il risultato? Secondo la rivista Guitar World, Blues for the Red Sun è l’album rock scoperta del 1992. Q Magazine lo definisce uno dei cinquanta album più aggressivi di tutti i tempi.
L’etichetta rimane sempre la stessa: la Dali Records di Hawthorne, California, che si sposterà poi a New York. La Dali Records viene distribuita dall’Elektra Records (per gli USA) e dalla Rough Trade Records (per il resto del Mondo), giusto per capire la portata. Prima del 1991, anno di uscita di Wretch, la Dali Records aveva prodotto soltanto tre album: WisconInsane, (1987), di Sigmund Snopek III, musicista di Milwaukee, attivo nell’ambito dell’avantgarde rock, gli Ecoutour per l’album Decorated Life, nel 1988, e Reheated (1990), dei Canned Heat, formazione boogie rock di Los Angeles attiva sin dal 1965. Insomma, un’etichetta che, nonostante le migliori intenzioni, aveva poco o niente a che vedere con una formazione di rock alternativo molto sporco, molto lento e estremamente grezzo, ma assolutamente non heavy metal, come ha sostenuto poiBrant Bjork. In qualche modo, è stato proprio Blues for the Red Sun a cementificare l’operato dei quattro sotto l’etichetta nascente di stoner rock: almeno, questo è quello che sostengono i critici. A Chriss Goss va dunque il notevole merito di averci non solo visto lungo, ma di aver compreso le necessità della band che, nel caso dei Kyuss sono sempre andate di pari passo con la possibilità di suonare quello che si è capaci, come si è capaci. E Blues for the Red Sun, potete scommetterci, è stato un successo, tanto quanto, all’epoca, Wretch non lo fu affatto, catapultando i Kyuss in una dimensione seria, nazionale, facendogli abbandonare la scena locale per esibirsi su palchi prima inimmaginabili. Nonostante la tiratura limitatissima dell’album (a quanto pare soltanto 39,000 copie, fatte fuori in tempi record), Blues for the Red Sun fu subito indicato non solo come il disco della maturità della band, ma anche come un cornerstone del genere, supportato da due video che, ragazzi… accidenti! Entrarono di diritto nella storia, vale a dire Green Machine e Thong Song, messi in rotazione persino su MTV, in concomitanza con la messa in onda, presso le varie emittenti radiofoniche, dei brani dell’ultimo lavoro.
Qui la faccenda si faceva seria, per i quattro ragazzi di Palm Desert. La line up è vincente anche in sede compositiva: le quattordici tracce comprese nel nuovo disco portano la massiccia firma di Josh Homme, con una comunque considerevole presenza di Garcia e Bjork. Oliveri compone solo Mondo Generator (titolo che poi diventerà il monicker di un suo progetto solista successivo): forse questo è fattore indicativo del fatto che lascerà di lì a poco la band. Quante cose sia Blues for the Red Sun è difficile a dirsi. Le recensioni, a proposito, si sono sprecate. Si è parlato di blues, ma anche di acid rock, di psichedelia, ma no, aspettate, c’è anche del doom, e quindi anche i Black Sabbath, c’è del grunge (qualcuno dica pure Alice in Chians e Screaming trees), e persino lo space rock. A questo album pare si siano inginocchiati Metallica, Dave Grohl e Melissa Auf der Maur, ma giusto per citarne solo alcuni nomi. Dal punto di vista strumentale, ci sono già importanti novità: Josh Homme suona due toni sotto e, come se non bastasse, si attacca ad un ampli per basso, nel quale butta dentro un pedale wah wah. E lì il jack è rimasto, contribuendo al 25% del suono generato dall’intera band. Ognuno fa il suo. La forza di Blues for the Red Sun sta anche nei mid tempo, negli stacchi abissali, e nei groove-laden rhythms, nella quantità quasi imbarazzante di brevi interventi strumentali, e nell’assolo di basso presente già nel secondo brano. Pura e istintiva magia. A quale band verrebbe mai in mente di inserire un assolo di basso proprio nel secondo pezzo del loro, presunto, album di svolta, in veloce virata verso il successo? Quello che i quattro sono riusciti a fare in Blues for the Red Sun è difficile da descrivere, allo stesso modo in cui è talmente istintivo e semplice ascoltare questo album per ore. Si tratta di un disco assolutamente ipnotico. La distinzione tra parte compositiva e resa della performance della registrazione è, nel caso di questo disco, una cosa sola, e decisamente perfetta. A livello ispirativo, beh, i Kyuss di musica ne hanno ascoltata parecchia, a partire dalle bands storiche dell’hard rock targato seventies. Da queste formazioni hanno mutuato il loro sound: sporco, aggressivo, mai sazio, fin troppo saturo, che scaturisce dall’utilizzo di una strumentazione rigidamente valvolare, di batterie Ludwig e di distorsioni che rimangono sullo stomaco come una Chorba serba ingoiata da un intestino troppo delicato.
Si inizia a cadere nell’ipnosi con Thumb, con i riffs lenti di Homme, seguiti da un drumming immane ad opera di Bjork. Il basso? Un suono indefinito eppure vigoroso, che esplode in Green Machine, seguito dalla voce ruvida, a sonagli, di John Garcia, che riesce ad essere incredibilmente melodica, e regala momenti talmente easy listening da stupirsi. È la musica dei puma, questa. È primordiale e armoniosa allo stesso tempo, sembra essere la musica giusta per un nuovo mondo, a cui i Kyuss, senza usarci la cortesia di avvisare, ci buttano addosso. Apothecaries Weight e Caterpillar March rappresentano due perfetti momenti strumentali, per poi irrompere nuovamente in Freedom Run e qui, ragazzi, qui è psichedelia allo stato puro. 800 introduce brevemente la malinconica Writhe, dove Garcia dà bella mostra delle sue abilità canore, fin alla crudele , che sfuma in Yeah attraverso la breve allucinazione fornita da Mondo Generator. Blues for the Red Sun offre un’ansia compositiva che ha poche precedenti nella storia della musica. Ed è facile, istintivo innamorarsi di esso. Ed è tutta colpa dei Kyuss.
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VOTO LETTORI
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97.85 su 120 voti [
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Assolutamente d'accordo GRC, migliori HR albums dei '90! E tra i migliori di sempre... |
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Insieme al successivo (Welcome To Sky Valley), il miglior Hard Rock album dei 90. |
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Album strepitoso, magico! |
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Le sonorità di questo disco hanno il calore di un deserto infernale...chitarra basso e batteria sembrano provenire dalle viscere della terra! E quando lo ascolti sembra che la superficie sotto i tuoi piedi si sciolga...CAPOLAVORO |
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I pionieri dello stoner rock.fenomenali.ogni album un capolavoro! |
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So che è un commento banale, ma CAPOLAVORO. Voto recensione perfetto. Ma quanto sono stato (musicalmente) stupendo il quinquennio 90-95? È uscito praticamente tutto ciò che amo. |
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Uno di questi dischi che escono una volta ogni vent'anni. Incredibile anche Sky Valley. |
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Disco seminale e meraviglioso in tutte le sue parti, ma a me bastano i soli 2/3 minuti di Molten Universe per entrare in trance !!! D'accordo col recensore sul voto, che è giustamente altissimo. |
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Un disco incredibile. 50 Million Years Trip... Spaziale! Poi Thumb, Thong Song, Green Machine. Voto? Molto alto. |
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All'epoca ricordo che si era in piena "rivoluzione" grunge e i Soundgarden dell'incredibile Badmotorfinger avevano già provveduto a sdoganare (nuovamente?) i Black Sabbath. Ma i Kyuss andarono oltre. Ai riff di Iommi (Green Machine, Molten Universe) unirono un ingrediente ulteriore: la psichedelia di Hawkwind (Mondo Generator non sfigurerebbe in Space ritual) e compagnia "stonata". Il risultato - ad esempio 50 million year trip - fu annicchilente. Inoltre, ricordo sempre con piacere sono i blues malatissimi e distorti di 800 e Thong song. In altri termini una pietra miliare. |
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La paternità dello Stoner non è ad esclusiva dei Kyuss visto che nel 91 uscì un certo spine of God dei Monster Magnet che guarda un po' giocava sulle stesse sonorità. Con un altro stile ovviamente, ma sono i due stili che plasmeranno il genere. |
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I Kyuss hanno inventato un nuovo modo di intendere la musica, prendendo elementi classici come hard rock, doom e acid rock, creando lo stoner. Basta questo a spiegare la loro importanza. |
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L'ultima reincarnazione del Rock And Roll. Nessuna altra band dopo gli anni d'oro del Rock è riuscita dimostrare che questo genere poteva vivere... ancora. Epocale veramente, ci sono dei pezzi fuori dal mondo, che nessun altro avrebbe mai potuto creare se non questi quattro ragazzi. Un disco che esce una volta ogni mille anni. Gli strumenti sembrano telecomandati: c'è un'intesa fra i membri veramente perfetta: la chitarra e la batteria vanno a braccetto, la voce cattiva ed aggressiva. Il vero protagonista del disco è il basso, che fornisce una costante base e guida il gruppo verso riff ed assoli. Pezzi come Thumb, Green Machine, 50 Million Year Trip (uno dei picchi più alti mai raggiunti nello stoner e nel rock in generale), Thong Song, Apothecaries' Weight sono canzoni che entrano in testa e non escono più. In generale, tutto il disco è fantastico. Il gruppo attinge a piene mani dai Led Zeppelin (Rock), Black Sabbath (Metal), Pink Floyd (Psicadelia) e... Blues For The Red Sun dice molto già dal titolo. E' il disco ancestrale, primordiale, il disco della terra. Sento il sapore del deserto, della sabbia. Irripetibile. Voto: 99\100 |
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ammetto di aver ascoltato pochissimo in campo stoner rock..bhè da quando sto ascoltando questo album,non dico che mi si è spalancato un nuovo mondo,ma poco ci manca.Sicuramente uno degli album piu' interessanti e innovativi usciti negli anni 90. Un fantastico minestrone di blues,rock anni70,acid rock,psichedelia,e un piglio metal. |
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Quando ascolto i KYUSS fà sempre caldo INFERNALE. |
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la prima volta che sentii thumb pensai istantaneamente a hole in the sky . i kyuss non inventarono nulla ma quest'album e welcome to sky valley sono entrambi da 90-92 |
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Ragazzi a quando la recensione di "Wretch" ? |
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Messo sempre sotto Welcome to sky valley, reputato migliore , non penso proprio, disco perfetto voto 98 |
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Uno dei pochissimi dischi che abbia mai ascoltato a meritate, secondo me, il massimo dei voti, eccezionale veramente. |
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Disco fenomenale, desertico e fumato. Ma gli preferisco Welcome To Sky Valley... |
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Questo disco ha composto la colonna sonora dei mesi più belli della mia vita. Come tu hai detto, i Kyuss ci hanno portati nel loro mondo senza chiedere il permesso. Sono stato benissimo, forse la persona più felice e consapevolmente spensierata del pianeta. Il bello è soggettivo, ma l'esistere del bello è un fatto oggettivo, e questo disco è bello. Voto 100, per me significa troppe cose... |
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Uno di quei dischi che mi porterei appresso anche nell oltretomba. Gli preferisco forse di un tantino il successivo, mastodontico "Sky Valley", ma è questione di millesimi. Comunque, un capolavoro assoluto, dal crunch sabbathiano di "Thumb" alla doommosa e putrida selva di basse frequenze di "Molten Universe", fino al trip acido nel deserto di "Apothecaries' Weight", non una cosa fuori posto in questo album. Altro che i QOTSA! |
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Un moloch, un totem, per me il manifesto anni '90 dello stoner; una musica che ha radici antiche sedimentate nei Blue Cheer di 'Vincebus Eruptum' e in generale nell'hard più acido dei '70, tipo 'In Need' del Grand Funk Live album.....e chi si aspettava che nel '92 fosse replicabile un tale feeling, riveduto e corretto secondo la migliore tradizione indie americana? Anche il titolo è perfetto e, come direbbe Lester Bangs: 'è quello che succede quando si butta una bomba a idrogeno sul blues' |
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è vero, i cathedral li conosco... mi erano sfuggiti... |
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@Sangre Oliveri sarà pure giustificato ma che testa di bip... . P.S. a me i Mondo Generator dicono veramente poco, salvo si e no un paio di pezzi, concordo sui Fatso Jetson ma prima di quelli a sto punto gli Yawning Man. |
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anche Naam e Arc of ascent meritano un ascolto pur con le dovute differenze ..e che dire di assaggiare un pizzico di un gruppetto come i Cathedral |
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@ Edo, i Mondo Generator sono in tutto e per tutto lo specchio di Oliveri. Ma i brani dei QOTSA che fa dal vivo sono stati scritti da lui, per cui è una scelta più che giustificata, no? Per il resto, io consiglierei tutta la discografia dei Fatso Jetson. E per chi vuole osare, tutte le Desert Sessions |
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Ti consiglierei anche Nebula, The Quill, Graveyard, Natas, Dead Meadow, King Giant, Summoner, iLL.. In questi anni stoner e doom ci stanno regalando grosse soddisfazioni, se vuoi puoi anche fare un giro tra le rispettive recensioni in DB tanto per avere un'idea di cosa puo' avvicinarsi di piu' ai tuoi gusti! |
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@ Plaster/Cobray/KyussLives!: Yeah, grazie ragazzi delle dritte! Gli Electric Wizard ho provato ma forse sono un pò troppo malati, i Mondo Generator di Oliveri li ho anche visti dal vivo qui a Verona anni fa, ma non sono nulla di che sinceramente...ha addirittura ripreso brani dai QOTSA negli album! per il resto parto alla ricerca, Garcia ha una super voce, provo i suoi prima di tutto! |
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@Edo: ascoltati a botta sicura Fu Manchu, Orange Goblin e Electric Wizard (questi ultimi sono Sludge, un miscuglio di Doom e Stoner, ma mi sento comunque di consigliarteli). Se non hai voglia di scegliere l'album, vai con: Orange Goblin - Time Travelling Blues Fu Manchu - In Search Of... Electric Wizard - Dopethrone |
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@Edo: se cerchi discendenze da Garcia, prova con Unida, Hermano e Slo Burn! poi chessò.. Orange Goblin, Karma to Burn, Mondo Generator.. e dalla svezia: Spiritual Beggars, Dozer e Blind Dog! tanto per dirne qualcuno xD |
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ehm guarda edo io non sono molto esperto di stoner, sono esperto di blues for the red sun e basta! mi spiace, non posso aiutarti... i gruppi che hai citato tu alla fine volevo dirteli ma poi ho lasciato perdere perchè non mi sembravano un granchè, soprattutto i monster magnet... secondo me se vuoi avere maggiori delucidazioni a riguardo ti conviene chiedere alla redazione, loro sicuramente sapranno aiutarti. |
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@Kyuss Lives!: gli album dei QOTSA li ho già consumati e straconsumati, e sono in attesa dell'ultimo che a quanto pare stanno registrando... Trovo anch'io che siano i diretti discendenti "soft" dei Kyuss per forza di cose ma io intendo gruppi con questo tipo di pesantezza, possibile che con tutto il successo che hanno fatto i kyuss non abbiano inaugurato un filone stoner? Premetto che il doom mi annoia, che i Black Sabbath mi escono dalle orecchie (Sempre sia lodato Tony Iommi). Monster magnet? Fu Manchu? Clutch? mi butto su questi? Esiste altro? |
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Album che ha cambiato il mio modo di vedere il mondo fondamentale. Freedom Run su tutte!! ..fuidom raaan! |
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@mickey: ad essere sincero io ho ascoltato tutta la discografia dei kyuss una volta sola, ed era un po' di anni fa, solo che di quell'ascolto non ricordo proprio nulla, quindi è come se non l'avessi mai ascoltato... l'unico che conosco benissimo è questo blues for the red sun perchè ce l'ho... @edo: ora sono io quello che non vorrei essere lapidato, ma il gruppo che più discende dai kyuss, per il semplice fatto che ci son dentro 2 suoi elementi (homme e oliveri), sono i queens of the stone age... ora, so che fra i 2 gruppi c'è una bella differenza, però un album come "songs for the deaf" mi sento di consigliartelo... un disco più che gradevole, anche se non in tutte le tracce... |
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Più bello a parer mio Welcome To Sky Walley, ma questo è solo un filino sotto, devastante. Domanda, ma non esistono altri gruppi che abbiano ripreso questo sound dopo i Kyuss? Loro hanno sfornato 4/5 album considerato il primissimo mai pubblicato e io ho fame di stoner ma non so che ascoltare, consigli? |
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Accidenti alla mia connessione internet, mi ha messo due messaggi D: @Undercover Sisi tranquillo lo sapevo, a questi livelli contano solo le preferenze personali ma era per dire se ti chiami kyuss lives! allora conoscerai tutti i dischi dei kyuss. Vabbè poi uno si chiama come cavolo vuole, era per scherzare |
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@Mickey sono due album profondamente diversi, sia per animo che impostazione uno molto più dilatato dell'altro, non c'è "il meglio dell'altro" sono due cazzo di capolavori entrambi. |
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@Kyuss Lives! Ma come? Ti chiami così e poi non hai mai ascoltato Welcome to sky valley? Rimedia subito : P |
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@Kyuss Lives! Ma come? Ti chiami così e poi non hai mai ascoltato Welcome to sky vallet?! |
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@malleus: sacrilegio! come osi dire una tale corbelleria?!? scherzi a parte, io welcome to sky valley non l'ho mai ascoltato, però so che blues for the red sun è considerato pressochè all'unanimità come il loro capolavoro nonchè come l'album stoner per eccellenza, quindi... |
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Ma bisogna pure commentarlo ? |
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Non scannatemi ma, non è un filiino meglio welcome to sky walley? |
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e che aspetti?!? sei ancora lì?!? alza il culo da quella sedia e corri immediatamente ad ascoltarlo, se non vuoi finire sotto terra!!! uah ah ah ah ah ah...!!! |
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Oggi ho voglia di essere lapidato: mai sentito 'sto disco in vita mia! Devo farlo? |
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Grazie a tutti e concordo con ciascuno di voi! E Giaxomo: davvero ottima la tua recensione, nessun putiferio nello stoner, c'è posto per i veri appassionati, al Rancho de la luna.. |
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@Giaxomo: Il putiferio non farebbe altro che animare la recensione e stimolare il confronto verbale.. Scatena, scatena pure! |
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@Greatest_tiz: grazie mille mi piacerebbe candidarmi per questa sezione però bo..non vorrei scatenare ogni volta un putiferio |
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Non c'è gusto neanche a commentare, i Kyuss sono lo stoner. |
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ragazzi, questa è la musica del deserto! finalmente una recensione che rende giustizia a questo capolavoro, che riesce a essere rilassante e potente al tempo stesso... questo grazie soprattutto alla straordinaria voce di john garcia e a una sezione ritmica pesante come poche... davvero spettacolare, dall'inizio alla fine... uno dei miei album preferiti. |
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Disco totale, fantastico, non si finisce mai di ascoltarlo e di stupirsi per tanta riuscita belleza, per tanta capacità evocativa, per tanta pesantezza e riuscito equilibrio. Disco da urlo, perfetto. Adoro i Kyuss, sono un gruppo clamoroso. |
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Finalmente la recensione di questo discone! Magnifico, un viaggio in un deserto fumoso e lisergico che lascia davvero incantati. Voto: 95 |
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La recensione di Giaxomo potrebbe concorrere con quella di Lynda.. |
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Album tossico, pura magia, violentissimo senza correre a 200 bpm, voce perfetta che ricorda Layne degli AIC, timbro rauco ed emotivo, perfetto per il sound proposto..quando dice "I am drinkin', I am rollin' (you can't stop me)//I am hidin', I am runnin' (you can't stop me) // But I'll never forget you anyway // But I'll never forget you (anyway)" quanta roba è? Chi non fa non potrà capire alla perfezione questo album secondo me.."Cause you write like snakes down on the floor // Out you go and here come one hundred more" FENOMENALE.Josh Homme regala ritmiche e soli pesantissimi e toccanti allo stesso tempo , macigni veri e propri, che fanno respirare quell'aria tipica della loro zona di provenienza: tanta terra e tanto caldo..INVIVIBILE quanto affascinante. Batterista e bassista da manuale che spaccano come pochi, soprattutto nei 90's. Dopo il successivo album finirono i soldi per LE droghe (perchè loro erano esperti su tutti i campi) e tanti saluti, ognuno per i cazzi suoi. 100 CON LODE ad ogni loro (capo)lavoro. |
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Mastodontico! D'accordo col voto. |
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Preferisco largamente Welcome To Sky Valley ma anche questo disco dice la sua! |
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Capalavoro indiscusso, uno dei dischi stoner che sento più spesso insieme a Welcome To Sky Valley. Bella recensione |
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il sapore della terra in bocca...spettacolare... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Thumb 2. Green Machine 3. Molten Universe 4. 50 Million Year Trip (Downside Up) 5. Thong Song 6. Apothecaries' Weight 7. Caterpillar March 8. Freedom Run 9. 800 10. Writhe 11. Capsized 12. Allen's Wrench 13. Mondo Generator 14. Yeah
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Line Up
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John Garcia (Voce) Josh Homme (Chitarra) Nick Oliveri (Basso) Brant Bjork (Batteria)
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